venerdì 27 agosto 2021

RespirArt

loc. PAMPEAGO - TESERO (Trento)


Respir Art, fra i musei a cielo aperto presenti in Italia, è il più alto, situato fra i 2000 e 2200 m di quota.


"Vedo non vedo", Luca Prosser, 2016.
L'artista trentino ha realizzato l'opera con acciaio (corten e inox) che rappresenta lo sguardo lucido, commosso, sulla montagna, sugli animali selvatici e sui vegetali che a ogni passo generano un sussulto. 

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Si trova all’interno dell’area Latemarium, una grande rete di sentieri tematici dedicati alla natura nella cornice del massiccio del Latemar, con accesso completamente gratuito.

Il percorso è ad anello, lungo il quale dal 2011 artisti da tutto il mondo hanno creato opere ispirate al paesaggio dolomitico.
La particolarità di questo parco è che ogni anno vengono aggiunte nuove installazioni perché le vecchie vengono distrutte dal peso della neve o si deteriorano per le condizioni metereologiche. 

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Tutte le opere sono create con elementi naturali quindi faranno prima o poi ritorno alla natura.
In questo caso gli agenti atmosferici non rovinano le opere ma le completano. 

Questo circolo ricorda il senso delle bandiere tibetane:
le preghiere (i mantra) sulle bandiere si sbiadiscono a causa dell'esposizione agli elementi e i tibetani rinnovano le loro speranze per il mondo continuando ad appendere nuove bandiere di fianco a quelle vecchie.
La vita va avanti e viene rimpiazzata da nuova vita, è il riconoscimento di dare il benvenuto ai cambiamenti della vita e che ogni essere è parte di un cerchio più grande.

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Nel periodo di apertura, dal 26 giugno al 12 settembre, vengono organizzati concerti, spettacoli e teatro.


Il sentiero può essere percorso in discesa, salendo con la Seggiovia Agnello da Pampeago, oppure in salita dal parcheggio della Seggiovia Tresca.

Per me la prima opzione, in quanto di ritorno al Rifugio Agnello dall'escursione alla Croce del Monte Cornon. 

Dal Rifugio Agnello quindi in discesa fino a Pampeago lungo una larga carrareccia con discreta pendenza ma con difficoltà turistica (linea gialla nella mappa). 
Tempo di percorrenza: ore 1,06
Lunghezza: 3,3 km

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©escursione GPS Relive 3D - ©mappatura Monica Galeotti





LE OPERE D'ARTE

 DALLA SEGGIOVIA MONTE AGNELLO ALLO CHALET CASERINA


Anche con il Latemar nascosto dalle nuvole, risulta suggestiva e significativa l'opera

 "Natura viva", Mauro Lampo Olivotto, 2012.
La cornice inquadra il Latemar.
I troni gotici per l'artista di San Vito di Cadore esprimono la sacralità della natura. Qui possiamo perderci in un panorama che trasmuta sotto i nostri occhi. Perchè temere i cambiamenti? La vita è proprio continua trasformazione.

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"Valanga di bolle di pensieri", Thorsten Schütt, 2016.
L'artista tedesca descrive la cascata di sfere di larice che ha realizzato nel 2012: "Una folla di pensieri mi travolge quando entro nella fase creativa. Così, ho creato una sfera per ogni pensiero. Qualcuna è dedicata ai visitatori che ho incontrato mentre lavoravo".

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"Mirror", Martina Pomari, 2017.
Invita l'uomo a guardare con gli occhi dell'albero l'installazione creata con betulle scolpite e dipinte.
Martina, studentessa trentina dell'Accademia di Belle Arti di Venezia ha creato qui la sua prima installazione d'arte ambientale.

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"Déodat deDolomieu", Giovanni Bailoni, 2019.
L'artista Trentino ha dedicato una statua al vulcanologo, mineralista e geologo che ha scoperto la dolomia.
L'opera, creata riciclando i tetti di vecchie baite dolomitiche, è stata dedicata ai primi 10 anni di Dolomiti UNESCO.

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"C'era una volta il mare", Giampaolo Osele, 2016.
L'artista trentino (1954-2018) ha voluto ricordare che il Latemar è emerso dal mare 20-25 milioni d'anni fa. 
Su una lastra di pietra, dove erano già presenti resti fossili di conchiglie (ammoniti), ha inciso altri molluschi.
Le incisioni e i fossili sono evidenziati con il bolo, la terra del vicino Monte Cornon usata un tempo dai pastori.

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"Messa a fuoco sul Latemar", Marco Nones, 2015.
Un cerchio puntato sul Latemar favorisce la messa a fuoco. Il titolo è anche un gioco di parole dell'artista della Val di Fiemme che ha fondato RespirArt.
Visto che l'installazione è creata con legna da ardere la "messa a fuoco" ha un doppio senso.

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"Acutis", Cosimo Allera, 2017.
L'artista calabrese ha creato un'installazione radiosa con l'acciaio corten.
L'opera invita l'osservatore a individuare le misteriose "autostrade del cielo" raccontate da Carlo Acutis, in via di beatificazione.

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Raggiunto lo Chalet Caserina proseguo in discesa per tornare a Pampeago ma, volendo, in salita il circuito artistico risale fino al Rifugio Agnello, per presentare altre opere.

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La mia giornata è giunta al termine.
Quasi a valle una mucca mi fissa come per salutarmi: è un animale gentile.





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Bibliografia:
-depliand cartaceo "Parco d'Arte RespirArt"


Sitografia:



mercoledì 25 agosto 2021

MONTE CORNON (o CIMA CORNACCI)

Pampeago - Tesero


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Il Monte Cornon fa parte dei Monti Cornacci, propaggini meridionali del SISTEMA NUMERO 7 SCILIAR-CATINACCIO LATEMAR.



I Monti Cornacci sono un gruppo montuoso della Val di Fiemme e la catena domina l’abitato di Tesero: sono infatti anche denominati i Cornacci di Tesero. 



ITINERARIO AD ANELLO ALLA CROCE DEL MONTE CORNON (o Cima Cornacci)

Il percorso tocca l’intero gruppo dei Monti Cornacci, dove le cime più alte sono il Dosso Branchi, 2274 m, e il Monte Cornon 2189 m. 

Segnavia n. 509 - 525 - 523 - 509

Difficoltà: E
Dislivello: 336 m
Tempo: ore 3,15 totali
Lunghezza: 7,3 km

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©escursione GPS Relive 3D - ©mappatura Monica Galeotti





Raggiungo l’inizio del percorso dal Rifugio Monte Agnello, a monte della seggiovia Agnello di Pampeago. 

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Sentiero 509.

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Vi sono foto con cielo coperto e altre con il sole: ho fatto questo percorso due volte, con tempo incerto e con il sole.

Inizialmente in discesa, poi in leggera salita, raggiungo l’intaglio denominato La Porta, 2154 m.
A sinistra si trova il vallone dove scorre il Rio Bianco, che raggiunge Panchiá in Val di Fiemme. 

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Tra nebbia e nuvole gli abeti paiono dolcemente imprigionati. 

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Mentre con il sole, oltre gli abeti, la Valle di Stava e il Corno NeroCorno Bianco.

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Il sentiero diventa un rilassante prato d'altura.

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Alle mie spalle il Latemar.

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Raggiungo La Bassa, 2160 m, dove intravedo a pochi metri la piccola Baita La Bassa, bivacco con quattro posti letto e stufa a legna.

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Da La Bassa inizia il percorso ad anello che mi riporterà qui.
 Scelgo il sentiero 525, alto e panoramico, che sale alla cresta dei Cornacci. 

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Incontro splendide Stelle Alpine. 

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Le pareti strapiombanti di questo tratto guardano verso Stava.

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Il sentiero è un saliscendi, non è difficile ma in alcuni punti richiede attenzione, a tratti è esposto su costoni.

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Salgo fino a Dosso Branchi (Doss dei Branchi, 2274 m), il punto più alto dei Cornacci. 
Sono a metà del primo tratto verso la croce: 25 minuti son passati da quando ho lasciato La Bassa e ne mancano 25 per giungere alla Croce Cornon.

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Scendo fino alla radura del crocevia Armentagiola, s'intravede la Croce del Cornon:
una leggera salita incorniciata dai mughi e in breve la raggiungo. 

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La croce si affaccia sulla Val di Fiemme e la Catena di Lagorai: una posizione estremamente panoramica. 

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Sullo sfondo a valle: Cavalese.

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E la Catena di Lagorai.

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Il RITORNO 
Torno sui miei passi fino alla radura e scendo in 10 minuti alla Baita Armentagiola, 2130 m, poi seguo il sentiero basso in mezzo a un bosco di Pino Cembro (Cirmolo), n. 523.

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Progressivamente esco dal bosco, torno a La Bassa a chiudere l'anello.
 Poi a La Porta, infine alla Stazione Seggiovia Agnello.

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Il Rifugio Agnello si trova nella parte più alta del Parco RespirArt, un percorso ad anello con installazioni artistiche che scende fino a Pampeago.
Il sentiero è una larga carrareccia e inizio a percorrerla tralasciando la seggiovia.

È l'argomento della prossima pubblicazione:

 → RespirArt






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Note:

-l'itinerario qui descritto è stato percorso personalmente il 3 e il 5 agosto 2021 consultando preventivamente le previsioni meteo, prestando attenzione all'evoluzione del tempo nella stessa giornata.


-carta topografica Tabacco - Sciliar-Catinaccio-Latemar 029 - 1:25.000


-per i livelli di classificazione delle difficoltà nell'escursionismo vedi  Dolomiti presentazione



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Sitografia:

-www.wikipedia/monti-cornacci








sabato 21 agosto 2021

SANTUARIO DI PIETRALBA

Weißenstain 9, NOVA PONENTE - MONTE SAN PIETRO (BZ)
1520 m.




Si tratta del principale santuario dell'Alto Adige, visitato ogni anno da numerose 
persone in pellegrinaggio. 


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Il pellegrinaggio (a piedi con ritorno in bus) si effettua principalmente da quattro luoghi:

-LAIVES 
Attraverso il monte Franzenberg si raggiunge Nova Ponente, infine il santuario: 11 km e un dislivello di 1290 m, 4 ore.
-ALDINO
Sentiero numero 10, km 6 e dislivello di 410 m, 2 ore.
-FORNACE (in maggio) e FIEROZZO SAN FELICE (in settembre), 50 km partendo di notte. 


In auto si raggiunge Pietralba dall’uscita Bolzano nord della A22 in direzione Val d’Ega e Nova Ponente con circa 33 km.
Oppure dall’uscita Egna-Ora della A22 con circa 22 km.

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©google earth - ©mappatura Monica Galeotti






LA STORIA 

Il santuario fu costruito nel 1553, in seguito alle visioni del contadino Leonhard Weißensteiner; caduto in una gola profonda, gli apparve la Madonna. Quel giorno si salvò e la cappella nacque come ringraziamento. 

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Ben presto divenne molto frequentata dai pellegrini.
Fu necessario quindi costruire un edificio più grande: i lavori, iniziati nel 1638, furono completati nel 1654 ed è così che il santuario appare come oggi lo vediamo, un grandissimo edificio in stile barocco di influenza germanica.

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Al termine della grande scalinata un piccolo tunnel porta alla cripta.

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All'interno del santuario un corridoio con soppalco contiene numerosi ex-voto, oggetti di vario tipo per testimoniare la gratitudine delle persone verso la Madonna.

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Nel tempo sono stati costruiti intorno al santuario un albergo, la casa del pellegrino e l’ostello della gioventù, oltre a punti di ristoro.

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LA CAPPELLA SAN LEONHARD

Vicino al santuario, di fianco al secondo grande parcheggio nel quale termina la strada, inizia il sentiero n. 4 nel bosco di circa 20 minuti, che porta all’Eremo Leonhard Weißensteiner, costruito dove sarebbe apparsa la Madonna.

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©google earth - ©mappatura Monica Galeotti

 



Il sentiero è una carrareccia con le stazioni della Via Crucis.

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A breve ecco apparire l'eremo, in posizione suggestiva.

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 È un luogo bello e caratteristico, dal quale, quando il tempo lo permette, si gode il panorama su Sciliar e Catinaccio. 

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Il santuario è aperto tutto l’anno dalle 7:30 alle 19.

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Sitografia: