mercoledì 28 giugno 2017

MUSEI CAPITOLINI


All'epoca dell'Impero il colle del CAMPIDOGLIO, il cui nome latino Capitolium deriva da caput (capo), era un luogo importante a livello politico e religioso.


Ancora oggi è un centro di potere pubblico: qui ha sede infatti il comune di Roma.


Roma-piazza del campidoglio




In cima al colle vi erano due templi: uno dedicato a Giove Capitolino, dove i generali vittoriosi andavano a deporre le spoglie trionfali, e l'altro dedicato a Giunone Moneta, dove ora c'è la Chiesa di Santa Maria in Aracoeli.

Roma-piazza del campidoglio
Veduta del Campidoglio in età arcaica - ©Musei Capitolini - ©Monica Galeotti photo


PIAZZA DEL CAMPIDOGLIO è considerata da molti come la più bella di Roma.
Commissionata da papa Paolo III, fu progettata da Michelangelo nel 1538.
Si raggiunge anche dal foro, ma il modo più spettacolare per arrivarvi è salire la Cordonata, la bella scalinata che porta all'alta piazza.

Roma-piazza del campidoglio





In cima alla scalinata sono collocate due statue ritrovate presso il Ghetto, raffiguranti Castore e Polluce (Dioscuri), i gemelli nati da Leda e da un seducente cigno, le cui spoglie celavano in realtà Giove.

Roma-piazza del campidoglio




I gemelli erano considerati i salvatori di Roma perchè erano apparsi in un momento decisivo nella battaglia del lago Regillo, all'inizio dell'epoca repubblicana (vedi Tempio dei Dioscuri al foro Romano).

Roma-piazza del campidoglio








Roma-piazza del campidoglio








Roma-piazza del campidoglio








Roma-piazza del campidoglio






La sorellastra divina di Castore e Polluce, Minerva, che uscì già adulta dalla testa di Zeus, è raffigurata sulla fontana, alla base della scalinata del Palazzo Senatorio.

Roma-piazza del campidoglio








Roma-piazza del campidoglio
Minerva, fontana Palazzo Senatorio





Ai suoi lati ci sono le statue colossali del Tevere a destra

Roma-piazza del campidoglio



e del Nilo a sinistra.

Roma-piazza del campidoglio






In mezzo alla piazza la copia della statua equestre in bronzo di Marco Aurelio, il grande imperatore e filosofo del secondo secolo.

Roma-piazza del campidoglio





L'originale, rimasto nella piazza dal 1538 al 1981, è ora custodito ai Musei Capitolini.

Roma-piazza del campidoglio





Tre palazzi circondano la piazza rinascimentale:
- Palazzo Nuovo
- Palazzo Senatorio
- Palazzo dei Conservatori.

Plastico di Piazza del Campidoglio, Musei Capitolini



Il Palazzo Senatorio è la sede del Municipio di Roma, mentre gli altri due ospitano i Musei Capitolini.

Roma-piazza del campidoglio





MUSEI CAPITOLINI

Il museo risale al 1471, quando papa Sisto IV donò alla cittadinanza alcune sculture in bronzo, gettando i semi di quella che oggi è la più raffinata collezione italiana di arte, in particolar modo per il periodo greco e romano. 
Sono stati successivamente aperti al pubblico nell'anno 1734 e sono considerati il primo museo al mondo, inteso come luogo dove l'arte fosse fruibile da tutti e non solo dai proprietari.

Il patrimonio artistico accumulato nei secoli a Roma ha subito un drastico ridimensionamento per le devastazioni belliche, per i terremoti, e anche per opera dei romani, a cominciare dagli imperatori che spogliavano l'Urbe per abbellire Costantinopoli, poi, nel Medioevo e oltre, si gettavano i marmi nelle fornaci per farne calce.
Tuttavia il patrimonio era così ingente che una parte cospicua è giunta fino a noi, nonostante parecchie opere "ritrovate" siano finite all'estero, per ornare musei e grandi dimore d'Europa e d'America.
Ora a Roma la superstite statuaria è suddivisa in parecchie sedi, fra le quali i Musei Vaticani, il Museo Archeologico (il più importante), e i Musei Capitolini, che nel loro contesto appaiono i più suggestivi. 

L'entrata principale è nel PALAZZO DEI CONSERVATORI.
Prima di salire il primo piano prendetevi un attimo e ammirate i frammenti di una testa, una mano e un piede giganteschi:
facevano parte di una statua di Costantino alta 12 metri, che un tempo si trovava nella Basilica di Massenzio al Foro.
L'impressionante volto dispone i lineamenti con l'imponenza dello sguardo che sembra mirare oltre il visibile.

palazzo dei conservatori




L'indice alzato verso il cielo sembra un ammonimento.
Su questa mano non vi sono dati certi, forse apparteneva ad una statua colossale del IV sec. d.C., epoca a cui risale anche quella di Costantino.

palazzo dei conservatori-roma








palazzo dei conservatori-roma








palazzo dei conservatori.roma








palazzo dei conservatori-roma





Al primo piano l'Appartamento dei Conservatori e la bellissima sala degli Orazi e Curiazi, nella quale furono firmati, prima i Trattati di Roma che istituivano la CEE (Comunità Economica Europea) e l'Euratum (1957) e, successivamente, la Costituzione Europea (2004), poi ratificata nel testo.

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In fondo alla sala uno dei grandi affreschi di Giuseppe Cesari, "Il ritrovamento della lupa" (1596) e una statua in bronzo di Algardi che raffigura Innocenzo X Pamphjli (1650). 

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Nelle foto seguenti (Sala degli Orazi e Curiazi):
la firma del trattato che istituiva la CEE, 1957.

Sala Orazi Curiazi Trattati di Roma 1957
 ©Wikipedia




La firma per l'istituzione della Costituzione Europea, 2004.

Sala Orazi Curiazi firma Costituzione Europea
 ©Wikipedia




Nella sala attigua la scultura più famosa, quella della Lupa Capitolina, simbolo di Roma, realizzata da un artista etrusco intorno al 500 a.C.
I gemelli Romolo e Remo furono invece aggiunti solo nel Rinascimento.

palazzo dei conservatori








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Un'altra opera molto amata è lo Spinario, delicata statua in bronzo di un bambino che si toglie una spina dal piede, risalente al I secolo a.C.

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Nella Sala delle Oche: Testa di Medusa, rappresenta Costanza Piccolomini Bonarelli, opera di Gian Lorenzo Bernini. Medusa, la più bella e unica mortale delle Gorgoni, è colta nel momento transitorio della sua metamorfosi.

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Il busto di Michelangelo Buonarroti di Daniele da Volterra.

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Nella Sala delle Aquile: la dea Diana-Artemide di Efeso con i simboli della fertilità.

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Lasciato l'Appartamento dei Conservatori, la visita continua con l'importante Collezione Castellani, vasi in ceramica importati dalla Grecia, con pezzi che vanno dal VIII al IV sec. a.C.

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Cavallo in bronzo dal Vicolo delle Palme.
Appartiene alla scultura greca classica, datato IV sec. a.C., fu rinvenuto in uno scavo a metà dell'800 in vicolo delle Palme, oggi vicolo dell'Atleta, a Trastevere. Sul dorso un'apertura destinata alla figura del cavaliere.
Il cavallo è rappresentato nel momento precedente alla partenza al galoppo, trattenuto dalle redini, tirate dal cavaliere.


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Suggestiva l'esedra con il tetto in vetro, dove è conservato l'originale della statua di Marco Aurelio posta nella piazza.

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Al secondo piano la Pinacoteca Capitolina con molti dipinti importanti.

Nella sala dei pittori ferraresi:
"L'Annunciazione" di Garofalo, 1528.

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"San Sebastiano" di Ortolano, 1515.

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Sala dei pittori bolognesi:
"San Sebastiano" di Guido Reni, 1815.

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"Anima Beata" di Guido Reni, 1642.

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Sala dei pittori veneti:
"Battesimo di Cristo" di Tiziano, 1512.
In un paesaggio boscoso avviene il Battesimo di Cristo alla presenza del committente del quadro, il mercante spagnolo Giovanni Ram con casa veneziana, ritratto in basso a destra.

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Nella sala Petronilla due opere del Caravaggio:
"San Giovanni Battista", 1602
(in copia identica lo stesso ritratto, prodotto lo stesso anno, è conservato alla Galleria Doria Pamphilj),

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e "La Buona Ventura", 1595, prima versione (una seconda è al Louvre).
Il soggetto è una zingara che, mentre legge la mano al cavaliere, gli ruba l'anello che porta alla mano.
L'indagine radiografica del 1985 mise in luce il dettaglio delle dita della zingara, che sfilano l'anello  all'ingenuo giovane ben vestito, che oggi nel dipinto, malgrado i restauri, non è ben visibile.
Oltre che "scena di genere", il dipinto può essere letto in chiave moralistica e dunque come ammonimento nel non riporre fiducia nei falsi adulatori.

palazzo dei conservatori-roma





Con la Pinacoteca si conclude la visita al palazzo dei Conservatori, ma prima di scendere e passare a Palazzo Nuovo con la seconda parte dei musei, consiglio una sosta al → Caffè Capitolino e alla sua bella terrazza panoramica.
Al terzo piano.









domenica 25 giugno 2017

CAFFÈ CAPITOLINO

CAFFETTERIA
piazzale Caffarelli, 4 - Roma


aggiornato 2021

E' il punto di ristoro dei Musei Capitolini, ma non si dovrà avere necessariamente il biglietto del museo per entrare.


Roma-Caffè Capitolino





Salendo la "Cordonata", la scalinata che porta sulla Piazza del Campidoglio, alla destra del Palazzo dei Conservatori c'è una piccola strada in salita e un arco che porta a Piazzale Caffarelli.

Roma-Caffè Capitolino





Al civico numero 4, ci sarà un buon posto per un momento di pausa, per un pranzo veloce (insalata o panino) o semplicemente per un caffè.

Roma-Caffè Capitolino






Una terrazza panoramica incredibile, un altro punto di vista sulla città. 

Roma-Caffè Capitolino





Un panorama che si potrà godere anche dallo stesso piazzale Caffarelli, con qualche seduta e zone d'ombra.

Roma-Caffè Capitolino


Un pranzo veloce, in alternativa ad un bar sconosciuto o un fast food anonimo.




                            → vai alla seconda parte dei Musei Capitolini


                               → Roma presentazione




martedì 20 giugno 2017

FORO ROMANO - seconda e ultima parte


(Foro Romano prima parte)


ARCO DI SETTIMIO SEVERO

Alla fine della Via Sacra si arriva a questo arco, alto 23 metri, costruito nel 203 d.C. in onore dell'imperatore e dei suoi due figli, Caracalla e Geta, per festeggiare il trionfo sui Parti, gli abitanti dell'attuale Iran.

Roma-Arco di settimio severo








Roma-Arco di settimio severo






Si nota, fra la Curia e l'Arco di Settimio Severo, la barocca CHIESA DEI SANTI LUCA E MARTINA.

Roma-Foro romano-FOTO-Monica-Galeotti





COLONNA DI FOCA

Proprio al centro della piazza del Foro, principale luogo di incontri e di commerci durante l'età repubblicana, vi è questa colonna dedicata all'imperatore bizantino Foca nel 608 d.C., ed è l'ultimo monumento eretto nel foro.

Foro romano-Colonna di foca








Foro romano-Colonna di foca






TEMPIO DI VESPASIANO E TITO

Tre colonne rimanenti di quel santuario, ai due imperatori della famiglia Flavia, fatto erigere da Domiziano.

Foro romano-Tempio di Vespasiano








Foro romano-Tempio di Vespasiano








Tempio di Vespasiano e Tito, ricostruzione  di ©Altair4





TEMPIO DI SATURNO

Otto colonne di granito sono tutto ciò che resta di uno dei templi più importanti dell'antica Roma, dove era custodito il tesoro dello Stato, l'Erario.

Foro romano-Tempio di Saturno








Roma-Foro romano-FOTO-Monica-Galeotti








Foro romano-Tempio di Saturno







Tempio di Saturno - ©Wikipedia







VICO JUGARIO

Si tratta di uno dei percorsi stradali più antichi di Roma ed è quello che sto calpestando mentre osservo i templi appena descritti.
Incrocia perpendicolarmente la Via Sacra, rimasto sostanzialmente inalterato nel tempo.

Foro romano-Vico Jugario






BASILICA GIULIA

Ecco quel che rimane della Basilica, basamenti che tracciano un perimetro.
Iniziata da Giulio Cesare e portata a termine da Augusto, in epoca imperiale ospitava il tribunale e gli uffici della giustizia.

Roma-Foro romano








Foro romano-Basilica Giulia








Foro romano-Basilica Giulia






TABERNAE

 Accanto al lato lungo della Basilica, erano adibite ad uffici o sedi di corporazioni.

Foro romano-Basilica Giulia






Alcune di queste stanze consentivano l'accesso ai piani superiori della Basilica attraverso un complesso sistema di scale e ballatoi.

Foro romano-Basilica Giulia








Roma-Foro romano









Basilica Giulia, ricostruzione ©Digitales Forum Romanum






TEMPIO DI CASTORE E POLLUCE

 Sovrastano i resti della Basilica Giulia le tre altissime colonne rimaste del Tempio di Castore e Polluce, i cosiddetti Dioscuri.
Da un'idea del dittatore Aulo Postumio Albo Regillense nel 499 a. C. circa, poi realizzato dal figlio, in seguito all'apparizione delle due divinità, che avevano abbeverato i loro cavalli presso la fonte di Giuturnia, dopo la battaglia del lago Regillo.

Roma-Foro romano







Nel tempio si riunì più volte il Senato. Sul podio Cesare perorò la sua riforma agraria, inoltre qui vi si trovava anche l'ufficio dei Pesi e delle Misure.
Un blocco di marmo del tempio fu usato per la base della statua equestre di Marco Aurelio in Campidoglio.

Foro romano-Tempio di Castore e Polluce








Foro romano-Tempio di Castore e Polluce






CHIESA DI SANTA MARIA ANTIGUA

Vicinissima alle tre colonne del tempio, la più antica chiesa cristiana del Foro, VI secolo.
Ha l'aspetto di una abitazione, probabilmente infatti si trattava di un edificio privato, poi adattato a chiesa cristiana.
Sono stati realizzati restauri accurati per il consolidamento e la protezione degli affreschi, condotti con il contributo di fondazioni di New York ed Oslo.

Roma-Foro romano







ARCO TRIONFALE DI AUGUSTO

 È rimasto ben poco: attraverso studi e saggi archeologici si è potuto appurare che si trattava di un arco scenografico a tre fornici e decorato con iscrizioni.

Foro Romano-Arco di Augusto









Foro Romano-Arco di Augusto









Foro Romano-Arco di Augusto








Arco di Augusto ricostruzione digitale - ©YouTube






TEMPIO DI VESTA

Ho cercato volutamente di finire il percorso dei Fori con il Tempio di Vesta e la Casa delle Vestali, per il significato, l'importanza e la particolarità.

La conservazione del fuoco, risorsa di straordinaria importanza, era un problema che comportava notevoli difficoltà. All'epoca il fuoco si otteneva da quel primitivo sistema dello sfregamento delle selci.
Da qui la necessità di realizzare una struttura pubblica finalizzata alla conservazione del fuoco, disponibile per i bisogni dell'intera comunità.

TEMPIO DI VESTA-roma








TEMPIO DI VESTA-roma






Il significato del tempio era anche quello di rappresentare il focolare domestico più importante, connesso alla vicina casa del re, che rappresentava tutti i focolari dello Stato.
Il piccolo tempio rotondo quindi costituiva, insieme alla Casa delle Vestali, una sorta di complesso religioso.

TEMPIO DI VESTA-roma





L'edificio era coperto da un tetto conico, con un buco centrale per i fumi del fuoco accesi all'interno.

Tempio di Vesta - ©Italyrome.info





CASA DELLE VESTALI

Qui abitavano le vergini incaricate di alimentare il fuoco sacro nel vicino Tempio di Vesta.
Essere una vestale era un grande privilegio e portava onori pubblici, ma comportava anche una vita di sacrifici.
Ogni anno 6 fanciulle di famiglia patrizia, fisicamente perfette e di età compresa fra i 6 e i 10 anni, venivano scelte per diventare sacerdotesse di Vesta, figlia di Saturno e divinità del focolare domestico.

Foro Romano-Casa delle Vestali




Seguivano trent'anni di castità in cui le Vestali curavano il fuoco sacro di Vesta, che ardeva nella cella interna del tempio della dea:
considerato il focolare della stessa Roma, lasciarlo spegnere era un atto gravissimo, punibile con la fustigazione.

Foro Romano-Casa delle Vestali





Come regine di bellezza divinizzate, le Vestali si mostravano nelle cerimonie pubbliche e, quando ormai quarantenni erano libere di sposarsi, i pretendenti non mancavano.

Casa delle Vestali - ©romaeredidiunimpero.org.altervista.org



Si riteneva che la prosperità dello Stato dipendesse dal culto di Vesta e in particolare dalla verginità delle Vestali.
Se una vergine era accusata di aver infranto il voto di castità, veniva sepolta viva, e l'uomo coinvolto bastonato a morte.

Foro Romano-Casa delle Vestali






                          Roma Antica continua → Musei Capitolini




Per una descrizione approfondita del Foro Romano, rimando al bel sito "Semplicemente Roma".