martedì 14 dicembre 2021

MASSICCIO DELLO SCILIAR (Rifugio Bolzano)

 BOLZANO - Trentino Alto Adige






Sciliar_FOTO_Monica_Galeotti



Il massiccio dello Sciliar fa parte del SISTEMA DOLOMITICO NUMERO 7 PROTETTO UNESCO, insieme ai gruppi del Catinaccio e del Latemar.
Il Sistema 7 è circondata dalla Val d'Ega, la Val di Fassa e la Val Gardena.


Sciliar_Mappatura_Monica_Galeotti


Il Sistema 7 visto da Passo Oclini.

Sciliar_FOTO_Monica_Galeotti



Il toponimo Sciliar (in tedesco Schlern; in ladino Scilier) sarebbe da identificarsi in 'sala' (base pretedesca e preromana), ovvero fossato, rio, canale.


Lo Sciliar dal Corno Bianco (Oclini).

Sciliar_FOTO_Monica_Galeotti



GLI ACCESSI AL RIFUGIO BOLZANO
Si può arrivare da:
- Fiè (laghetto di Fiè), sentiero 1, ore 4,30 ↝ E
- Tires (Bagni di Lavina Bianca), sentiero 2, ore 4 ↝ E
- Siusi, sentieri 5 e 1, ore 2,30 ↝ E con tratti EE


SCILIAR_Mappatura_Monica_Galeotti
Google Earth - ©mappatura Monica Galeotti




DA SIUSI AL RIFUGIO BOLZANO
Difficoltà: E con tratti EE
Dislivello: 644 m
Tempo:
-andata ore 2,30 (da stazione a monte seggiovia Spitzbühl)
-ritorno ore 2,15
Lunghezza complessiva andata e ritorno sullo stesso percorso: km 13,2

SCILIAR_Mappatura_Monica_Galeotti
Escursione GPS Relive 3D - ©mappatura Monica Galeotti




La salita al Rifugio Bolzano sullo Sciliar con accesso dall’Altopiano di Siusi è piuttosto impegnativa anche se, a confronto con gli altri accessi, è la più breve per arrivare. 
Nelle due ore e trenta di andata, la prima mezz’ora è in discesa e le altre due ore sono su un sentiero che rimonta a zig-zag il versante nord-est dello Sciliar. 
Nessuna paura, non ci sono ferrate, ma è bene essere un po’ allenati. 

Salgo in auto da Siusi prima delle ore 9:00, ora in cui la strada verso l’altopiano viene chiusa al traffico delle auto → vedi Alpe di Siusi.
Mi fermo al parcheggio gratuito della seggiovia Spitzbühl.

La seggiovia si trova prima di Compaccio. 
Ho preferito non andare fino a Compaccio, dove il parcheggio è a pagamento (euro 19 tariffa giornaliera) e la salita al Rifugio Bolzano (senza seggiovia) più lunga di un'abbondante mezz’ora. 
Inoltre non amo effettuare itinerari che seguono gli impianti di risalita.

Comodamente seduta sulla seggiovia biposto ammiro il superbo panorama sul massiccio e le aree circostanti.

Sciliar_FOTO_Monica_Galeotti




Scendo alla stazione a monte della seggiovia, che coincide con il Rifugio Spitzbühl, ottimo per un caffè prima della partenza o per una fetta di torta al ritorno.

Sciliar_FOTO_Monica_Galeotti




Si parte, seguo il segnavia n.5 che mi porterà in 30 minuti circa alla Malga Saltner. 

Sciliar_FOTO_Monica_Galeotti




È tutta discesa e raggiungo in breve la splendida malga. 

Sciliar_FOTO_Monica_Galeotti





Sciliar_FOTO_Monica_Galeotti




Sciliar_FOTO_Monica_Galeotti




Ancora discesa e, nel frattempo, un vitellino mi scruta.

Sciliar_FOTO_Monica_Galeotti




Il ponticello che scavalca il Rio Freddo è il punto di svolta dell’itinerario, il segnavia cambia e diventa sentiero n.1, denominato anche "Sentiero dei Turisti", in pratica inizia la salita. 

Sciliar_FOTO_Monica_Galeotti




Sciliar_FOTO_Monica_Galeotti




Fra tratti boschivi e qualche tratto sassoso continuo a salire e la Malga Saltner mi appare già lontana.

Sciliar_FOTO_Monica_Galeotti





Sciliar_FOTO_Monica_Galeotti




Il superamento di un tratto roccioso è stato facilitato da gradoni in legno. 

Sciliar_FOTO_Monica_Galeotti




Raggiungo il pianoro dello Sciliar e il panorama che circonda il massiccio è splendido, peccato per le nuvole che coprono in parte le catene del Catinaccio e del Latemar.

Sciliar_FOTO_Monica_Galeotti






Sciliar_FOTO_Monica_Galeotti




Sul pianoro il sentiero è facile e in 10 minuti arrivo al rifugio ed appare proprio così come viene descritto, un "castello fra le nuvole".

Sciliar_FOTO_Monica_Galeotti





Sciliar_FOTO_Monica_Galeotti




IL RIFUGIO BOLZANO

Il rifugio fu costruito nel 1873 dalla DÖAV, un'associazione formata dal Club Alpino Tedesco, dal Club Alpino austriaco e alpinisti boemi tedeschi, molto diverso da quello che vediamo oggi: 
una più modesta struttura in pietra.


Si chiamava Santnerhanshütte, dal nome del committente, l'alpinista austro-ungarico Johann Santner, considerato il padre dell'alpinismo tirolese.
Il suo nome è indissolubilmente legato allo Sciliar, perchè nel 1880 per primo scalò la Punta Grande di Razzes, oggi denominata Punta Santner.

A Santner oggi sono dedicati anche una ferrata, un passo e un rifugio in una delle più belle escursioni sul Catinaccio (Rifugio Passo Santner).

Sciliar_FOTO_Monica_Galeotti




Il rifugio Santnerhanshütte era stato costruito da puristi della montagna, quindi destinato esclusivamente come riparo per escursionisti-alpinisti, senza destinazione turistica.

In seguito fu ampliato da un albergatore di Fiè e dalla sezione di Bolzano della DÖAV, che nel 1918 si staccò e fondò il Club Alpino di Bolzano.

Sciliar_FOTO_Monica_Galeotti




A seguito dell'esproprio da parte del regime fascista, nel 1924 il rifugio passò completamente al CAI di Bolzano, che in seguito lo ristrutturò, dotandolo di una teleferica e di un impianto di depurazione delle acque nere.
Ancora oggi ne è il proprietario.
Ecco perchè oggi si chiama Rifugio Bolzano, o Schlern-haus.

Sciliar_FOTO_Mirco_Bianchi





Il meteo purtroppo non è dalla mia parte, mi affretto a scattare alcune foto panoramiche e rinuncio a salire sul Monte Pez, la cima più elevata dello Sciliar, a soli 15-20 minuti da qui.

Sciliar_FOTO_Monica_Galeotti




Si apre davanti al rifugio l'intera e maestosa catena del Catinaccio e, all'estrema destra, il Latemar parzialmente coperto dalle nuvole.






Il rifugio Bolzano è molto accogliente, gli arredi sono classici tirolesi. 

Sciliar_FOTO_Monica_Galeotti




Sciliar_FOTO_Monica_Galeotti



Ottimi canederli. 

Sciliar_FOTO_Monica_Galeotti




Il tempo sta peggiorando, meglio scendere.

Sciliar_FOTO_Monica_Galeotti




Le nuvole coprono le cime circostanti e arriva un po’ di pioggia mista a neve. 

Sciliar_FOTO_Monica_Galeotti







Sciliar_FOTO_Monica_Galeotti



Mentre scendo intravedo i Denti di Terra Rossa, una serie di picchi che in pratica collegano lo Sciliar al Catinaccio, alla base dei quali vi è il Rifugio Alpe di Tires.

Sciliar_FOTO_Monica_Galeotti




Quasi al Rifugio Spitzbühl il sole dietro le nuvole regala un intravisto azzurro di cielo.

Sciliar_FOTO_Monica_Galeotti






Sciliar_FOTO_Monica_Galeotti







Sciliar_FOTO_Monica_Galeotti





Lo Sciliar dapprima pare un fantasma, poi si rivela.

Sciliar_FOTO_Monica_Galeotti







Sciliar_FOTO_Monica_Galeotti





Sciliar_FOTO_Monica_Galeotti







_______________________________________

Note:

-l'itinerario qui descritto è stato percorso personalmente il 30 agosto 2021 consultando preventivamente le previsioni meteo, prestando attenzione all'evoluzione del tempo nella stessa giornata.


-carta topografica Tabacco - Sciliar-Catinaccio-Latemar 029 - 1:25.000


-per i livelli di classificazione delle difficoltà nell'escursionismo vedi  Dolomiti presentazione


___________________________



L'articolo ha vinto l'ultima edizione del Best Travel Post dicembre 2021, contest organizzato da Travel365, la più grande guida di viaggio online, con la seguente motivazione:


"Vince l’ultima edizione del Best Travel Post una meravigliosa escursione in montagna, un paesaggio alpino tra pascoli di montagna, ruvidi altipiani, sentieri e castelli fra le nuvole. Monica ci fa da guida per raggiungere il Rifugio Bolzano da Siusi, con una dovizia di particolari e un reportage fotografico così dettagliato da avere la sensazione di essere lì con lei, di sentire i campanacci delle mucche, il suono del vento e l’odore dell’erba umida.
Un bellissimo percorso, e quella sensazione di libertà e leggerezza che solo i paesaggi montani riescono a dare."


_____________________________




lunedì 6 dicembre 2021

ALPE DI SIUSI e CASTELROTTO

 Castelrotto - Bolzano


L’Alpe di Siusi è un altopiano dolomitico, situato nel territorio di Castelrotto; con i suoi 56 km² è il più grande Europa.


alpe_di_siusi_castelrotto


È il luogo più idoneo per la salita allo storico Rifugio Bolzano sul massiccio dello Sciliar, che
fa parte del Sistema Dolomitico numero 7 protetto dall’UNESCO. 

Dista 23 km e 30 minuti da Bolzano.

alpe_di_siusi_mappatura_monica_galeotti
©Google Earth - ©mappatura Monica Galeotti


L’altopiano si trova ad una quota altimetrica compresa fra i 1680 m e i 2350 m.

La strada di accesso è chiusa alle auto dalle 9 alle 17 di ogni giorno.

Per accedere dopo le 9 è necessario usufruire della cabinovia 🚡 (€19 a/r), che collega il paese di Siusi allo Sciliar (1000 m) a Compaccio-Compatsch (1825 m). 

alpe_di_siusi_castelrotto




È grazie a questa cabinovia, costruita nel 2003, che l'Alpe è diventata a traffico limitato, stoppando l'invasione delle auto e preservando il territorio.

alpe_di_siusi_castelrotto





alpe_di_siusi_castelrotto




Compaccio si trova quindi sull’altopiano, funge da stazione a monte trovandosi proprio all’ingresso dell’altopiano con negozi e servizi, ma è anche un piccolo paesino con qualche casa e una chiesa. 

L’Alpe di Siusi è disseminata di malghe, come dice la parola stessa infatti si tratta di un Alpe, ossia una zona dove viene praticato l’alpeggio.
È suddivisa in numerosi appezzamenti per il pascolo e vi si ricava il fieno per i masi situati a valle. 
Molte delle numerose malghe e baite sono state trasformate per il soggiorno turistico. 

alpe_di_siusi_castelrotto




Una semplice passeggiata lungo il sentiero n. 30 (linea gialla) verso Saltria (la seconda località dell’Alpe che dista 4 km da Compaccio) mi ha permesso di attraversare l’altopiano circondata da un panorama spettacolare.
 Una passeggiata di andata e ritorno per circa 7 km e ore 1,30 totali. 

In primo luogo lo Sciliar (2450 m) il massiccio che domina l'Alpe, poi in senso antiorario:
 il Gruppo del Catinaccio (con in primo piano il Catinaccio d’Antermoia (3002 m),
 il Sassopiatto (2995 m),
 il Sassolungo (3191 m),
il Gruppo del Sella (3152 m),
 il Gruppo delle Odle e del Puez (3025 m),
 Seceda (2519 m).

alpe_di_siusi_mappatura_monica_galeotti
Escursione GPS Relive 3D - ©mappatura Monica Galeotti





Percorro quindi il sentiero n.30 che costeggia la strada e trovo sulla destra lo Sciliar.

alpe_di_siusi_castelrotto




Sposto lo sguardo in senso antiorario e trovo i Denti di Terrarossa e il Catinaccio d'Antermoia.

alpe_di_siusi_castelrottto



A seguire Sassopiatto, Sassolungo, Gruppo del Sella.

alpe_di_siusi_castelrotto


 

alpe_di_siusi_castelrotto





Nella visione d'insieme anche il Gruppo delle Odle, del Puez e Seceda.

alpe_di_siusi

Con il cielo sgombro dalle nuvole si possono intravedere la Marmolada (3343 m) e le Pale di San Martino.



Ritorno a Compaccio attraverso il sentiero nel bosco (n. 12A), parallelo al percorso di andata che prosegue per Saltria.

alpe_di_siusi_




Mi accompagnano i Denti Di Terra Rossa e il Catinaccio.

alpe_di_siusi_





alpe_di_siusi





CASTELROTTO

Faccio ritorno a valle e mi dirigo verso Castelrotto, il paese più grande del comprensorio dell’Alpe di Siusi.

Subito noto il bel campanile della Chiesa Parrocchiale di San Pietro e Paolo.

castelrotto




Il centro storico presenta una struttura medievale, con una piazza centrale intorno alla quale vi sono le antiche case signorili.

castelrotto_





castelrotto




Questa casa prende il nome di Edemberg perchè l'analisi architettonica conferma che il nucleo appartenga alla torre medievale Edemberg.
Le decorazioni sulla facciata sono opera del pittore Eduard Burgauner (1873-1913), che nacque proprio in questa casa.

castelrotto



Casa Fischer o Steiner
Una splendida residenza di tipica architettura contadina, diffusa agli albori dell'età moderna.

castelrotto




L’Alpe di Siusi oggi è stata una sorta di avanscoperta, per garantirmi il giusto orientamento e prepararmi al vero motivo per cui sono arrivata qui: la salita allo storico rifugio Bolzano sul massiccio dello Sciliar.
La mattina del giorno dopo il tempo sembra buono, si va!

alpe_di_siusi_castelrotto














__________________________________________


Sitografia: