domenica 31 ottobre 2021

BIENNALE FOTO/INDUSTRIA 2021 - VIVIEN SANSOUR e HENK WILDSCHUT

 (torna a Biennale 2021 presentazione)



5 - VIVIEN SANSOUR
Palazzo Boncompagni
Via del Monte, 8



Vivienne Sansour è un artista multimediale e sostenitrice della biodiversità.

 Con un master in antropologia ha lavorato con agricoltori di tutto il mondo sull'indipendenza agricola, di cui ha scritto e fotografato la vita rurale.

Nel 2014 fonda la Palestine Heirloom Seed Library, che lavora per trovare e preservare antiche varietà di semi in Palestina e in tutto il mondo da associare a pratiche agricole tradizionali.

Come ricercatrice sta lavorando ad un’iniziativa di religione, conflitto e pace 2020-21 presso l’Università di Harvard con un libro autobiografico che documenta il suo lavoro.

Ha presenziato in diverse sedi museali o in biennali d’arte, come Chicago, Londra e Venezia.


Nel 2013 ha lavorato con il famoso chef Anthony Bourdain come coordinatrice sul campo durante la serie "Anthony Bourdain: Parts Unknown": stagione 2, episodio 1 "Jerusalem", dove Bourdain ha visitato e cucinato con una famiglia nel campo profughi di Aida a Betlemme.


Vivien Sansour, Anthony Bourdain e Abdelfattah Abusrour durante una pausa nelle riprese di un episodio del 2013 di"Parts Unknown".



LA MOSTRA
Palestine Heirloom Seed Library
(Biblioteca di semi antichi della Palestina)


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La mostra prende il titolo dal progetto artistico, sociale e di ricerca da lei fondato.

Lo scopo è quello di coinvolgere gli agricoltori nell'autonomia e nella reintroduzione di antiche varietà.

Per fare questo ha creato la Traveling Kitchen (cucina da viaggio), che si smonta e si adatta alla sua auto, con la quale ha viaggiato attraverso la Palestina per coinvolgere attivamente i coltivatori.

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La cucina da viaggio ha portato Vivien in luoghi che mai avrebbe immaginato: a partire dalla Palestina fino in Giamaica, Inghilterra, Stati Uniti.

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La scomparsa delle colture tradizionali è dovuta alla modernizzazione dell'agricoltura (per scopi economici) e all'esproprio dei terreni situati sui territori palestinesi da parte dei coloni israeliani.

Il suo è un vero e proprio atto di resistenza, che combina ecologia e politica, attraverso la reintroduzione di specie non invasive.

La grande tavola apparecchiata rappresenta la condivisione di quest'esperienza con persone di tutto il mondo. I piatti cucinati hanno alleviato il fardello emotivo e acceso il desiderio di creare qualcosa di diverso.

Qui non ci sono foto, ma la mostra si fa fotografica ogni qualvolta i visitatori la ritraggono, quindi sono invitati a farlo.

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Dice Vivien Sansour:"In piedi davanti a un bancone, accanto a un braciere o a un frutteto, cucinare e mangiare insieme ci ha permesso di progettare e vivere mondi nuovi.
Ci è stato detto che i nuovi mondi sono impossibili, ma si sono improvvisamente materializzati semplicemente condividendo il pane e, cosa ancora più importante, condividendo il cuore."

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Sulla tavola non vi sono tutte le posate, ma solo cucchiai, un utensile che sei detenuti politici nelle carceri israeliane hanno utilizzato per mesi per scavare un tunnel e raggiungere la libertà, dopo aver trascorso anni in una delle prigioni più sorvegliate al mondo.
In seguito sono stati nuovamente arrestati e torturati dal governo israeliano.
I cucchiai rappresentano la volontà di un popolo di non accettare l'oppressione.

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Ai capi del tavolo due grandi libri (uguali) in cui l'artista racconta il suo "viaggio".
Un omaggio a tutti coloro che hanno scelto di affidarsi a un processo dagli esiti incerti, che coinvolge non solo le nostre tavole ma anche i nostri cuori e li impegna ad immaginare altri mondi più gentili e accoglienti.

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L'unica foto della mostra:
"Raccolto dei cavolfiori", Hebron 2020, Vivien Sansour, Palestine Heirloom Seed Library.

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Un video racconto.

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Something Else is Possible.

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6 - HENK WILDSCHUT
Palazzo Paltroni
via delle Donzelle, 2



Olandese, nato nel 1967, lavora dal 2005 sulla fotografia documentaria, scattata con il grande formato.
Dal 2005 al 2017 ha realizzato una trilogia fotografica sul tema dei campi profughi:
la serie Shelter ritrae le strutture abitative di fortuna di chi fugge dal proprio paese; la seconda serie Ville de Calais, ribattezzata The Jungle, fotografa la storia e la dinamica di questa cittadina temporanea sorta sulle coste della manica e abitata da circa 1500 persone;
Infine la terza serie Rooted ritrae piante seminate e accudite dai profughi accanto a tende e rifugi e in diverse nazioni.

La seconda serie Ville de Calais ha vinto l’Arles Prix di Livre. 

L’ultimo suo lavoro, esposto ad Amsterdam fino a gennaio 2022 è un progetto documentario sul Covid-19. 



LA MOSTRA 
Food


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Nel 2011 il Rijksmuseum di Amsterdam gli ha commissionato una ricerca sulla nuova industria del cibo. 
Realizzata in tre anni di lavoro, dal 2011 al 2013, è terminata con un libro è una mostra dal titolo "Food". 

L’artista si concentra sulle più avanzate tecnologie dell’industria alimentare, solitamente create per aumentare la produzione e adeguarsi alle normative urgenti di igiene e sicurezza.

Lo racconta attraverso le immagini di allevamenti con migliaia di animali; le particolari serre per accelerare la crescita delle piante e i laboratori delle università in cui si studiano gli organismi più resistenti.

"Food" è il dietro le quinte di quello che portiamo ogni giorno sulle nostre tavole.

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Addetto alle pulizie
I lavoratori si cambiano ogni giorno nello spogliatoio, indossano tute igienizzate fornite dall'azienda e devono farsi la doccia sia all'entrata che all'uscita, non tanto per ciò che porteranno a casa, ma per ciò che potrebbero portare dall'esterno, potenziali contaminatori.
Addetto alle pulizie compreso.

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Addetto alle pulizie/Cleaner, Holland, luglio 2012.





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La tecnologia d'avanguardia.
Meyn è uno dei maggiori produttori mondiali di attrezzature per la macellazione e la lavorazione del pollame, e di conseguenza l'Olanda una delle maggiori esportatrici di carne (esporta anche in Italia): dei 32 miliardi di polli del mondo, 8,5 miliardi vengono lavorati in apparecchiature Meyn.

Una caratteristica fondamentale è che ogni macchina accoglie ogni variazione nelle dimensioni delle cosce.
Le preferenze dei consumatori in fatto di dimensioni e larghezza delle cosce di pollo variano geograficamente, molto richieste in Asia e America. In Europa è più apprezzato il pollo a fette.

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Prototipo disossatrice, Meyn Food Processing Technology Amsterdam, maggio 2012.






Semilavorato
I pulcini vengono divisi per genere: riconoscibili i maschi di colore chiaro e le femmine di colore marrone.
Differenza essenziale in incubatoio per le galline ovaiole, poichè i maschi non depongono uova.
Utilizzando un nastro trasportatore, ogni ora possono essere separati 20.000 pulcini.
La differenza è irrilevante per i polli da carne poichè entrambi i sessi sono allevati per la produzione di carne.

Esporta
Per evitare che il pesce si disidrati, vengono ricoperti da una soluzione di glassa. I pesci congelati vengono quindi trascinati in uno strato d'acqua poco profondo. 
Questo trattamento aumenta il peso del pesce in modo che se ne possa vendere di più a meno.

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Semilavorato, Verbeek Hatchery Holland Zeewolde, luglio 2012
 ed Esporta, Bertus-Dekker Seafood Umuiden, settembre 2012.






I pulcini rimangono un primo periodo sopra le uova, poi vengono spostati più in basso nel modulo Patio, dove rimangono per 3 settimane sino al raggiungimento dei 700 gr.
Poi con un nastro trasportatore vengono spostati "al piano terra" dove entro 3 settimane raggiungono i 2,5 kg. Dopo ogni ciclo i due livelli vengono lavati e disinfettati. Una volta tolto il letame, il tutto viene pulito con un detergente e disinfettato a fondo con un nebulizzatore.

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Il processo di pulizia prevede tre giorni per il modulo Patio e due giorni per il piano terra.

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Feci, Maatschap Stroo Slootdorp, luglio 2012.




Nel 2012 l'organizzazione per il benessere degli animali Wakker Dier ("Animal Awake") ha denunciato il caso della gallina che in sole 6 settimane era arrivata a pesare 2,5 kg., dando a questa razza il nome di "plofkip" (pollo pronto a scoppiare).

 Una gallina bio raggiunge normalmente i 2,8 kg. in 10 settimane.

Il pollo nella foto sta ricevendo un controllo sanitario da un veterinario, su richiesta di Wakker Dier.

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Sotto esame, Wakker Dier Amsterdam, marzo 2012.



Quarantena.
Il vano fumatori nella mensa serve a combattere le infezioni. Il personale non può lasciare l'edificio durante l'orario di lavoro. L'azienda è ermeticamente "isolata dal mondo" per ridurre al minimo il rischio d'infezione. C'è sovrappressione in tutto l'interno per garantire che l'aria inquinata sia tenuta fuori.

Sala d'attesa
Le casse sul carrello contengono circa 2000 pulcini. 
Questi pulcini hanno appena lasciato l'incubatrice dove hanno trascorso un totale di 3 settimane.

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Quarantena e Sala d'attesa, Verbeek Hatchery, Holland Zeewolde, luglio 2012.




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Selezionatore, luglio 2012.





10.000²
Una pianta di pomodoro cresce di 25 cm alla settimana per 50 settimane; raggiunge così una lunghezza di oltre 12 metri. Ciò significa che le piante hanno continuamente bisogno di essere addestrate e appese al sistema di supporto. Una serra di 10 ettari mantiene occupate a tempo pieno da otto a dodici persone.
Ella appende mille piante all'ora.

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10.000², Agrocare Wieringermeer Middenmeer, aprile 2012.





Allevatore
Paul Steenbekkers è responsabile di un'azienda agricola, Ven/Heide, dove allevano 1700 scrofe e 3300 suinetti.
Paul lavora dalle sette e trenta del mattino fino alle quattro e dieci del pomeriggio. Tutto il personale e i visitatori sono tenuti a fare una doccia prima di entrare in azienda e a procurarsi un set completo di abbigliamento aziendale.
Queste rigide norme igieniche hanno comportato negli ultimi anni una riduzione dell'uso di antibiotici del 70%.
La somministrazione di antibiotici è stata una misura preventiva fino al 2009.

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Allevatore, Houbensteyn Groep, Ysselsteyn, febbraio 2012.





Area di svago
Varketing è un consorzio di cinque imprenditori che si sono uniti per ottenere maggiore innovazione e maggiori ritorni. In questo caso per innovazione si intendono migliori condizioni di vita e di salute degli animali. Ad esempio alcuni suini vengono tenuti insieme durante l'intero processo di produzione per prevenire la diffusione di malattie.
Questo esclude quasi del tutto la necessità di antibiotici.
I box per suinetti da 6 a 25 chili soddisfano i requisiti legali che prevedono 0,4 m² di spazio vitale per un suinetto.

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Area di svago, Varketing Group Lottum, aprile 2012.




Henk Wildschut, ricerca il delicato equilibrio fra estetica e dramma documentaristico, uno stile che si nota nei ritratti a grande formato, come "la sigillatrice" che, il busto girato e lo sguardo verso di noi, pare ricordare la Gioconda o La ragazza con l'Ermellino.

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Sigillatrice, Ekro Apelgorn, luglio 2012




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giovedì 28 ottobre 2021

BIENNALE FOTO/INDUSTRIA 2021 - LORENZO VITTURI

(torna a Biennale 2021 presentazione) 



4 - LORENZO VITTURI
Palazzo Pepoli Campogrande
via Castiglione, 7



Lorenzo Vitturi nasce a Venezia nel 1980, studia fotografia e design all’Istituto Europeo di Design a Roma.
Vive e lavora a Londra

Combina la fotografia con altri linguaggi espressivi, tra cui scultura, pittura, installazione e performance.

Nel 2013 per la sua prima mostra personale "Daltson Anatomy" riceve un premio molto prestigioso.
Una raccolta di fotografie fatte in un Market nel quartiere di Daltson, nella East London.

Ha ricevuto numerosi premi, a partire dalla borsa di studio di 15 mesi nel 2005 presso Fabrica -Benetton Communication Center, Treviso.



LA MOSTRA
Money Must Be Made
(i soldi devono essere fatti)


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Lo scenario di questo suo lavoro è a Lagos, in Nigeria, dove risiede su invito della African Artist Foundation. 

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Vitturi fotografa il mercato di Lagos, BALOGUN, uno dei più grandi mercati di strada al mondo. 

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Vi sono due realtà contrastanti: quella dell'edificio multipiano della Financial Trust House e del Balogun Street Market.

Fino agli anni '90 la Financial Trust ha ospitato banche, compagnie aeree e aziende, ma dopo la formazione del mercato, l'edificio non è più occupato.
Gli oggetti e le insegne abbandonate e impolverate diventano nature morte.

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Il risultato è un'esplorazione di un modello atipico di cambiamento urbano.

Normalmente, nella maggior parte delle città del mondo, l'arrivo delle corporazioni occidentali provoca lo spostamento delle imprese locali, mentre qui è successo il contrario.

I venditori ambulanti hanno costretto le società finanziarie ad uscire dall'area, fornendo una grande fonte di affari locale con prodotti "Made in China".

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"Oyinbo (lingua yoruba nigeriana"formaggio"), stai creando la tua avventura qui a Balogun"





Le bandiere appese sono state ricavate da stuoie acquistate al mercato, poi tagliate e stampate.

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"Hai usato troppi tappetini. Le stuoie sono fatte per pregare non per essere tagliate"




Vittori crea sculture improvvisate nel suo studio a Londra con gli oggetti trovati nel mercato, come frutta, verdura, tessuti, e oggetti vari.

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Gli oggetti sono stati alterati con vernice e assemblati in nature morte e sculture che Vitturi ha fotografato, stampato, ri-alterato e poi rifotografato.

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Gli individui, rappresentati dall’artista come equilibristi forti ed eleganti, rimangono un elemento fondamentale.

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martedì 26 ottobre 2021

BIENNALE FOTO/INDUSTRIA 2021 - MISHKA HENNER e MAURIZIO MONTAGNA

 (torna a Biennale 2021 presentazione)



 2 - MISHKA HENNER
Palazzo Zambeccari
Via De’ Carbonesi, 11



L’autore, nato l’8 giugno 1976, è un artista belga che vive e lavora a Manchester, in Inghilterra.

Ha studiato sociologia e, rimasto a Londra per alcuni anni, nel 2003 ha visitato "Cruel and Tender" alla Tate Modern, un sondaggio sulla fotografia documentaria, che gli ha cambiato la vita.

Viene descritto come uno dei principali sperimentatori del linguaggio fotografico contemporaneo, per la sua appropriazione di tecnologie ricche di immagini fra cui Google Earth, Google Street View e YouTube e per la sua adozione della stampa su richiesta come mezzo per aggirare i modelli editoriali tradizionali.

Nel 2013 ha ricevuto il prestigioso Infinity Award for Art dell’International Center of Photografy di New York.
Nel 2015 è stato consacrato dalla mostra collettiva "New Photografy"
 al MoMA di New York.


LA MOSTRA
In the Belly of the Beast
(nel ventre della bestia)


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Palazzo Zambeccari.

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È un'esposizione sul rapporto fra uomo, tecnologia e animali, in un processo incessante fatto di consumo, digestione e scarto.

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Interrogandosi sulla ridefinizione del ruolo della fotografia nell’epoca di Internet, l'autore in questa mostra presenta 3 progetti:

1-Feedlots
Una serie di grandi fotografie realizzate attraverso la combinazione di centinaia di immagini di Google Earth, raffiguranti enormi allevamenti di bovini, in cui la descrizione dettagliata si combina a un senso di astrazione.

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Feedlots, Coronado Feeders, Dalhart, Texas, 2012.





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Feedlots, Wrangler Feedyard, Tulia, Texas, 2013.





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Feedlots, Centerfire Feedyard, Ulysses, Kansas, 2013.





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Feedlots, Black Diamond Feeders, Herington Air Base, Kansas, 2013.




2-Scope
Un montaggio di video reperiti su YouTube di animali che ingeriscono fotocamere e videocamere.

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Scope, 2021.





3-The Fertile Image
Un'accumulazione di oltre 300 immagini generate automaticamente da un software alimentato dall’artista.

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The Fertile Image, 2021.






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3-MAURIZIO MONTAGNA
Museo di Zoologia
via Francesco Selmi, 3


Nasce nel 1964 a Milano. Lavora con la fotografia da vent’anni e il suo lavoro è stato esposto nei musei e gallerie in Italia e all’estero. 
Docente di fotografia presso la Nuova Accademia di Belle Arti a Milano e dal 2015 al 2018 all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Vive e lavora a Milano. 

Il suo lavoro attraversa architettura e paesaggio urbano, in un’indagine del linguaggio fotografico per mettere alla prova il potenziale documentario di questo mezzo.


LA MOSTRA 
Fisheye 
(occhio di pesce)


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Questo progetto è stato realizzato appositamente per Foto/Industria e indaga il territorio della Valsesia, selezionata come campione. 
In questo territorio nel corso dei secoli, si è sviluppata la pesca, a partire da una tradizione fra le più antiche del mondo.

L’autore analizza il cambiamento del territorio perpetrato dalla natura e dall’uomo e come quest’ultimo abbia inciso nettamente sul cambiamento con costruzione di dighe ed emissioni di gas serra ad esempio, alterando il corso dei fiumi la vita delle specie autoctone e quella delle persone che di questa pesca si cibano, seppur sempre meno.

Sono esposte tre serie di fotografie: a colori, in light box e in B/N, inserite nelle bacheche di un'ala del museo.

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Quelle a colori danno il titolo alla mostra, occhio di pesce, perché l’immagine dell’acqua in movimento è ciò che viene visto dal pesce stesso, come presuppone l’autore. 

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La seconda serie sono immagini all’interno di una light box e vi sono fotografate delle esche realizzate a mano da un novantenne abitante della Valsesia, molto geloso di questi suoi materiali.
Le esche imitano gli insetti e il filo di seta ricorda le immagini a colori movimento dell’acqua della precedente serie. 

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Maurizio Montagna, Valsesiana, AP #005, 2021




Le  mosche artificiali da sempre costituiscono le uniche esche tradizionali della Valsesia.
Sono piccole ricostruzioni di insetti realizzate a mano: un amo, un filo di seta, una piuma.

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Maurizio Montagna, Valsesiana, AP #003, 2021




La terza serie sono immagini in B/N dove è più evidente ciò che vuole denunciare l’autore, ovvero l’effetto dell’uomo sulla natura, che ha cambiato il corso del fiume e quindi anche l’habitat del pesce. 

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Ormai non esiste quasi più la pesca per alimentarsi nella Valsesia ma solo pesca sportiva.
I pesci andrebbero pescati con un amo che non fa male, presi senza rovinare le branchie, la foto di rito stile trofeo e poi andrebbero rigettati nel fiume. Ognuno di noi può giudicare secondo la propria sensibilità.


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