domenica 28 gennaio 2024

FORO ITALICO

e PONTE MILVIO
ROMA Nord



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Campo Centrale Foro Italico, Maria Sharapova - ©foto Monica Galeotti, 2012.




Dopo aver tracciato i primi due itinerari sulla Roma Nord (Villa Borghese e Villa Torlonia) mi appresto a delineare il terzo e ultimo per esplorare il Foro Italico e Ponte Milvio, situati sulla riva occidentale del Tevere.

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ROMA NORD - ©google earth - ©screenshot e didascalie Monica Galeotti




 Il Foro Italico, precedentemente noto come Foro Mussolini e inaugurato nel 1932, è un ampio complesso sportivo situato alla base di Monte Mario.


 Ideato da Enrico del Debbio tra il 1927 e il 1933, fu completato tra il 1956 e il 1968 dopo la guerra.


Mentre mi avvicino all'area del Foro, su Monte Mario noto Villa Mellini.
Una volta sede dell'osservatorio astronomico (dal 2000 trasferito a Monte Porzio Catone), ora ospita la presidenza e l'amministrazione centrale dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF).

Monte Mario dona al Foro uno sfondo di verde naturale.

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L'ingresso principale è allineato con il ponte Duca d'Aosta.

Il largo viale a mosaico (Viale del Foro Italico), opera di Gino Severini, presenta mosaici di ispirazione classica raffiguranti giochi e competizioni sportive con figure nere su sfondo bianco e viceversa.

Un imponente obelisco di marmo di Carrara alto 17,5 metri è intitolato a Benito Mussolini.
Nel 2015, la deputata Laura Boldrini, all'epoca Presidente della Camera, propose di rimuovere le scritte Mussolini e Dux dalla stele, ma tale proposta suscitò forti obiezioni di periti architettonici e storici e non fu attuata.

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Questo vasto complesso si suddivide principalmente in due parti:
1- EDIFICI
2- IMPIANTI SPORTIVI.

Concentrerò maggiormente la mia l'attenzione sugli impianti sportivi: rappresentano la parte funzionale e spettacolare.

Quindi un breve excursus degli edifici:

 PALAZZO DELLE TERME

Ospita piscine coperte, l'Auditorium Rai dal 1995, l'Università degli Studi di Roma "Foro Italico" dal 2008 e l'Accademia di Scherma del Foro Italico.

©il Contrafforte-pagina di Facebook




PALAZZO H

Originariamente sede dell'Accademia fascista maschile di educazione fisica e, dal 1951, del CONI.

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IMPIANTI SPORTIVI


FORO ITALICO
1- Stadio dei Marmi
2- Stadio Olimpico.


PARCO DEL FORO ITALICO
3- Complesso natatorio
4- Circolo Tennis Foro Italico
 5- Stadio del Tennis (Campo Centrale)
6- Grand Stand Arena
7- Stadio Nicola Pietrangeli


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FORO ITALICO - ©google earth - ©screenshot e didascalie Monica Galeotti




1- Stadio dei Marmi

Dedicato principalmente all'atletica leggera, porta dal 2013 il nome di Pietro Mennea, velocista italiano che detenne il record mondiale dei 200 m piani per 17 anni. Originariamente, era un'appendice dell'Accademia fascista maschile (Palazzo H) per gli allenamenti giornalieri degli allievi.

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Enrico del Debbio, cui si deve la singolare cittadella degli sport, progettò lo Stadio dei Marmi come un frammento d'Olimpia, per esaltare la forza e la bellezza fisica dei giovani italiani, che presto si trovarono coinvolti in conquiste e guerre disastrose.

Presenta gradinate in marmo bianco di Carrara con 60 statue raffiguranti attività sportive.
Ha una capienza di circa 5280 posti.

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Le statue, offerte nel 1935 da ognuna delle province italiane dell'epoca (94), portano il nome della rispettiva provincia sul piedistallo.

All'entrata le prime 6:
"Ercole" (Brindisi),"Atleta che si asciuga" (Livorno), "Atleta scalatore" (Bergamo).

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"Ercole" (Roma), "Nuotatore che si massaggia" (Napoli), "Atleta scalatore" (Aosta).

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"Ercole" (Ancona).

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"Ercole" (Ancona), particolare.



Non essendo lo Stadio dei Marmi destinato al calcio, fu costruito un impianto adiacente.


2- Stadio Olimpico

L'impianto sportivo fu inaugurato nel 1932 con il nome di "Stadio dei Cipressi", sebbene fosse incompleto.
Tuttavia, il periodo bellico impedì le previste espansioni dello stadio.

Il suo recupero avvenne nel 1953, rinominandolo "Stadio dei Centomila", mentre l'attuale nome fu adottato dopo l'assegnazione a Roma delle Olimpiadi del 1990.

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Ha una capacità di oltre 70.000 spettatori.

A Roma, la neutralità è difficile: si è tifosi della Roma o della Lazio.
Entrambe le squadre giocano in casa all'Olimpico.

Lo stadio ospita anche partite di rugby, offrendo un palcoscenico importante per gli appassionati di questo sport.

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STADIO OLIMPICO - ©google earth - ©screenshot Monica Galeotti



Dopo la ricostruzione del 1990 e l'istallazione della copertura, è diventato un luogo adatto anche per i concerti.
I primi artisti ad esibirsi sono stati Miles Davis e Pat Metheny, seguiti da numerosi altri, tra cui Zucchero, Claudio Baglioni, Vasco Rossi, Ligabue, Depeche Mode, U2, David Bowie, Tina Turner e R.E.M.

Pat Metheny - foto ©Rolling Stones Italia





3- Complesso natatorio

Costruito negli anni '30, il progetto unisce il monumentalismo con elementi razionalisti, incarnando una sintesi fra estetica e funzionalità.

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Il polo fu ampliato nel 1960 con lo Stadio Olimpico del Nuoto, completamente all'aperto.
Nel 2000, è stata aggiunta una piscina dedicata alla pallanuoto.

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4- Circolo Tennis Foro Italico

Il circolo è dotato di undici campi da tennis in terra rossa, di cui sei sono situati al di sotto del livello stradale con tribune e una capienza di 6000 spettatori, mentre gli altri cinque sono esterni all'impianto.
Attorno all'area ci sono spogliatoi e una palestra, con una terrazza che ospita il FIT Lounge durante l'Internazionale d'Italia, un punto d'incontro di dirigenti e ospiti FIT (Federazione Italiana Tennis).

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 Durante questo torneo, i campi vengono designati come "campi secondari".
Quando però si allenano i grandi campioni, è difficile non solo sedersi, ma anche trovare un varco fra le persone che osservano in piedi.

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Roger Federer, campi secondari Circolo Tennis Foro Italico - ©Monica Galeotti 2012.





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Rafael Nadal, campi secondari Circolo Tennis Foro Italico - ©Monica Galeotti 2012.




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Francesca Schiavone, campi secondari Circolo Tennis Foro Italico - ©Monica Galeotti 2012.




 5- Stadio del Tennis (Campo Centrale)

Fino agli anni '90, lo Stadio della Pallacorda era il principale impianto tennis del complesso, ora intitolato a Nicola Pietrangeli.

Nel 2007, l'ATP (l'associazione tennistica che gestisce i tornei più importanti) richiese alla FIT di modernizzare il complesso per evitare il declassamento degli Internazionali d'Italia.
Nel 2010, un nuovo stadio più moderno e capiente fu inaugurato, progettato dall'architetto Angelo Zampini, con una cerimonia di inaugurazione cui parteciparono fra gli altri Roger Federer e Rafael Nadal.

 La struttura fu realizzata con acciaio, cemento, cristallo e tecniche antisismiche e antincendio.

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Per ridurre l'impatto ambientale sia esterno che interno, un terzo della struttura (il primo anello) è sotterrato, e l'aspetto interno presenta una platea in varie tonalità di grigio:
grigio ardesia in basso fino alla cima in grigio chiaro.

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6- Grand Stand Arena

Costruita nel 2012 al posto del vecchio campo numero 10, è il secondo campo da tennis più grande del complesso.
La struttura leggera e modulare, realizzata con 800 tonnellate di acciaio rivestito in polivinilcloruro riciclato, è stata progettata per l'adattabilità.
Nel corso del tempo, è stata rivisitata e ora offre 5.000 posti, inizialmente erano 3.500.

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7- Stadio Nicola Pietrangeli

Inizialmente noto come "Olimpico della Racchetta" e successivamente come "Stadio della Pallacorda", questo impianto, progettato da Costantino Costantini nel 1934 secondo il piano regolatore di Enrico del Debbio, fu inaugurato con l'incontro Italia-Svizzera di Coppa Davis.

Le gradinate in marmo di Carrara scendono dal piano di calpestio del Foro Italico, circondando lo stadio, che è arricchito da 18 statue di atleti e olimpionici, realizzate da Eugenio Baroni, ad eccezione della statua "Lanciatore di palla vibrata", scolpita nel 1942 da Domenico Ponzi.

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Statua del Giocatore di Tennis, Stadio Pietrangeli.




Collegato alla palazzina di servizi del Circolo Tennis tramite una galleria sotterranea, nel 2006 è stato intitolato a Nicola Pietrangeli, campione italiano di tennis.

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Stadio Nicola Pietrangeli dal Campo Centrale.



Dopo la costruzione della Grand Stand Arena, ora è il terzo per capienza, con circa 3720 posti.

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Assistere a una partita di tennis in questo campo è un autentico privilegio; numerosi atleti di fama mondiale hanno dichiarato che è il luogo più bello al mondo per praticare questo sport.

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La danza di Flavia Pennetta al Pietrangeli, anno 2012.

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PONTE MILVIO

Questo ponte pedonale lastricato di sanpietrini, si trova a 10 minuti a piedi dall'entrata principale del Foro Italico (Ponte Duca d'Aosta).

 Fu costruito nel 110-9 a.C. per estendere l'antica via Flaminia oltre il fiume.

Fu soprattutto il luogo della storica battaglia tra Costantino e Massenzio nel 312.

LA BATTAGLIA DI PONTE MILVIO

La vittoria di Costantino sul contendente al trono Massenzio nella battaglia del 28 ottobre 312 è uno dei trionfi più celebrati nella storia antica.

"Battaglia di Ponte Milvio", Raffaello, Sala di Costantino, Stanze di Raffello, Musei Vaticani
©wikimediacommons


La breve ma cruenta battaglia segnò la fine di sette anni di lotta per il potere dell'Impero Romano d'Occidente.

Costantino, superiore numericamente, attraversò la via Flaminia da nord e sconfisse le forze di Massenzio sulla sponda nord del Tevere. Lo stesso Massenzio perse la vita e le sue truppe sgominate.
La vittoria, considerata quasi mitica per la sua connessione ipotetica con il cristianesimo, ha contribuito a porre fine alle lotte di supremazia.

L'editto di Milano del 313 sulla tolleranza religiosa, firmato da Costantino, ha poi gettato le basi per la diffusione del cristianesimo nell'Impero Romano.

Nel 1805, Giuseppe Valadier fu incaricato dei lavori di restauro, durante i quali ricostruì le arcate finali e eresse una torre neoclassica all'imbocco settentrionale.
La Torretta Valadier ospita occasionalmente mostre d'arte.

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Ponte Milvio, lato Lungotevere maresciallo Diaz



Il ponte rimase intatto fino al 1849, quando l'esercito di Garibaldi lo distrusse per bloccare i soldati francesi.
Fortunatamente, l'anno successivo Pio IX lo fece ricostruire.

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Targa posta al sottopasso della Torretta Valadier.





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Ponte Milvio, lato Lungotevere Salvo d'Acquisto.




Dopo l'apertura del Ponte Flaminio nel 1951, il traffico su Ponte Milvio diminuì notevolmente e fu chiuso completamente nel 1978, trasformando l'area del Piazzale di Ponte Milvio in un luogo di svago serale per i giovani.

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PONTE MILVIO - ©google earth - ©screenshot e didascalie Monica Galeotti



 Ispirati dal banale film sentimentale "Ho voglia di te", tratto dall'omonimo romanzo di Federico Moccia, molte coppie, in passato, hanno simbolicamente espresso il loro amore attaccando lucchetti a un lampione e gettando le chiavi nel fiume, seguendo il gesto romantico del film.

Nel luglio 2007, a causa della rottura del lampione causata dal peso eccessivo, il Comune di Roma ha istallato pilastri con catene per permettere l'applicazione dei lucchetti.

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Questo terzo itinerario segna la conclusione della mia esplorazione nella Roma Nord.

Mentre cammino lungo il viale delle Olimpiadi al Foro Italico, penso a questo epilogo, avvolto nell'essenza artistica di un'epoca, quella fascista, che chiude la tela della mia avventura romana con una nota di distacco e riflessione.

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Internazionali di Tennis 2014, Foro Italico - ©Mirco Bianchi








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Note:
questo itinerario è stato effettuato lunedì 17 aprile 2023.


Bibliografia:
-Mario Quesada, "Un angolo d'antica grecia", pp. 189-190, "Bella Roma, alla scoperta della città più bella del mondo", Speciale Bell'Italia, supplemento al n. 49, ed. Giorgio Mondadori, 1990.


Sitografia:

giovedì 18 gennaio 2024

COMPLESSO MONUMENTALE DI SANT'AGNESE FUORI LE MURA

via Nomentana, 349 (entrata principale)
via di Sant'Agnese, 3 (basilica)
via di Sant'Agnese, 5 (mausoleo)
ROMA



Questo interessantissimo complesso raccoglie un insieme articolato di edifici cristiani di antica origine, costruiti e modificati in epoche diverse.
Al suo interno si trovano alcuni dei mosaici più antichi del cristianesimo.


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MAPPA DELLA SECONDA GIORNATA

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L'ingresso dell'intero complesso monumentale è situato sulla trafficata via Nomentana.
Si può entrare anche singolarmente alla basilica e al mausoleo dalla via Sant'Agnese che si trova poco dopo.

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Il complesso comprende quattro siti, che descriverò in ordine cronologico:

1- catacombe di Sant'Agnese, IV secolo (non visitate)
2- basilica "costantiniana" di Sant'Agnese del IV secolo (solo ruderi)
3- MAUSOLEO DI SANTA COSTANZA IV secolo
4- BASILICA "onoriana" DI SANT'AGNESE DEL VII SECOLO

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LA STORIA DEL COMPLESSO


1- catacombe di Sant'Agnese


Il sito ha origini nel II secolo come necropoli romana e nel tempo ha accolto sepolture cristiane, tra cui quella di Agnese, martire nel 310 ca.

La leggenda narra che, a 13 anni, esposta nuda nello Stadio di Domiziano (oggi Piazza Navona) per aver rifiutato il figlio del prefetto di Roma (un cortigiano di Diocleziano), i suoi capelli crebbero miracolosamente coprendo il corpo.
Risparmiata dal rogo, fu decapitata dove ora sorge la Chiesa di Sant'Agnese in Agone a Piazza Navona e sepolta nelle catacombe sotto la basilica costantiniana.

La visita è condotta dalle guide ufficiali di Sant'Agnese; non è consentito l'accesso autonomo.
La durata è di 30 minuti e richiede una prenotazione online a pagamento.


Entro nel complesso e percorro il corridoio di accesso verso la zona archeologica della prima basilica.

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2- basilica "costantiniana" di Sant'Agnese del IV secolo.


Quest'antichissima basilica, è una delle tre fatte costruire dalla famiglia imperiale, insieme a San Giovanni Laterano e Santa Croce in Gerusalemme.

L'Editto di Milano del 313, un patto fra Costantino e Licinio, garantiva la libertà di culto a tutti i cittadini, abbandonando il paganesimo come religione di Stato.

Il cristianesimo ottenne riconoscimento ufficiale e la casa imperiale, convertita, eresse, non a caso, edifici di culto al di fuori delle mura, evitando scontri con l'aristocrazia romana, ancora legata alle divinità tradizionali.

Le altre due basiliche (Laterano e Santa Croce) avevano uno scopo di culto, mentre la Basilica di Sant'Agnese, commissionata da Costantina, figlia dell'imperatore Costantino, aveva uno scopo cimiteriale.

In adorazione di Sant'Agnese, vicino alla sua tomba, Costantina (318-354), eresse questa basilica nel 342, di cui rimangono imponenti rovine, e un cimitero per i cristiani (catacombe), creando uno spazio pubblico.

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I resti delle mura della basilica costantiniana



3- MAUSOLEO DI SANTA COSTANZA


Il mausoleo fu eretto da Costantina, sempre nel IV secolo, per se stessa e sua sorella Elena, trasferite poi nei Musei Vaticani nel 1790.
Il nome "Costanza" e l'appellativo di "Santa" derivano da confusioni successive, ma la santificazione contribuì a preservarne la struttura.

Il mausoleo era collegato alla vecchia basilica e presenta una pianta circolare.

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All'interno il vano centrale è sotto una cupola e l'ambulacro è coperto da una volta a botte.
Colonne separano i due spazi e 12 ampie finestre illuminano l'interno.

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Nel tempo il mausoleo fu adibito a battistero e nel 1254 divenne una chiesa.
Purtroppo, nel 1620, i mosaici della cupola andarono persi per la decisione maldestra del cardinale Fabrizio Veralli, e sostituiti con un affresco.

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Fortunatamente esistono disegni e incisioni che permettono di ricostruire i mosaici della cupola, rivelando non solo il valore artistico, ma anche aspetti delle dinamiche sociali e culturali dell'antica Roma.

Forniscono una visione della società romana durante un periodo di transizione.
In sintesi, consentono di esaminare la coesistenza di temi cristiani e pagani nella stessa opera.

Disegno della volta - ©artepiu.info




I mosaici della volta erano, con tutta probabilità, un capolavoro.

Quelli del deambulatorio, sebbene inseriti in un'ubicazione secondaria e meno illuminata, sono appartenenti comunque ad un mausoleo di alta nobiltà imperiale, e conservano bellezza ed eleganza.

Sono riccamente decorati e fra i più antichi sopravvissuti a Roma: motivi geometrici, frutta, fiori e scene di vendemmia.

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 L'ambulacro ospita due piccole absidi con mosaici:
1- Traditio Clavium
2- Traditio Legis.

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Traditio Clavium



La Traditio Clavium raffigura la consegna delle chiavi della chiesa a Pietro da Gesù.

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Traditio Clavium




La Traditio Legis mostra Cristo consegnare le leggi a San Pietro in presenza di San Paolo.

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Traditio Legis



Grazie alle rappresentazioni di vendemmia (tema pagano adattato alla tradizione cristiana) e al sarcofago di Costantina in porfido rosso, l'edificio fu a lungo interpretato come "tempio di Bacco".
Il sarcofago qui presente è una copia dell'originale conservato ai Musei Vaticani (insieme a quello della madre di Costantino, anch'esso in porfido rosso).

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Lascio ora il Mausoleo alle spalle e mi dirigo, in discesa, verso la Basilica di Sant'Agnese.

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4- BASILICA "onoriana" DI SANT'AGNESE DEL VII SECOLO


La Basilica di Sant'Agnese Fuori le Mura, eretta da Papa Onorio I nel 625-638 per sostituire la ormai fatiscente basilica costantiniana del IV secolo, sorge direttamente sopra la tomba della martire Agnese.

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Papa Onorio realizzò una basilica semi-ipogea, con l'accesso visibile nella parte alta della facciata.

Noto infatti che l'edificio ha due livelli:
il livello superiore in mattoni era l'unico visibile fino al XVII secolo e si accedeva dalla porta che oggi trovo murata.

Il livello inferiore, inizialmente sotterraneo è oggi ricoperto di intonaco.

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Nel catino absidale si trova l'opera più preziosa: un mosaico risalente al 625-638, raffigurante Sant'Agnese con i papi Simmaco e Onorio, caratterizzato dalle tre semplici figure simboliche su uno sfondo dorato, di influenza bizantina.
Ai piedi i simboli del suo martirio: una spada e le fiamme che non riuscirono ad ucciderla.

Questa composizione introduce una nuova venerazione dei santi, ispirandosi alla decorazione della Basilica di Sant'Apollinare in Classe a Ravenna, dove per la prima volta un santo nella sua gloria fu ritratto nel catino absidale.

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La basilica è a tre navate con tre cappelle per lato, sormontate da un matroneo.

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Nel soffitto policromo gli stemmi di Pio XI che lo restaurò, e le sante Agnese, Costanza e Cecilia.

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Dall'interno della basilica si accede alle catacombe.


Salgo il grande scalone coperto, con materiali lapidei, che mi riporta all'esterno dal lato opposto.

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Da via san'Agnese ritorno sulla via Nomentana al punto di partenza, così scorgo l'abside paleocristiana, in precedenza nascosta alla vista.
Da qui si può vedere bene come le basi della basilica siano ad un livello inferiore rispetto alla strada, infatti sulla destra vi è l'ingresso ai matronei.

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Si conclude qui la mia seconda giornata di visita nella Roma Nord: esplorando Villa Torlonia e il Complesso di Sant'Agnese ho vissuto fra storia e arte.

La terza giornata sarà dedicata al Foro Italico, voltando completamente pagina: l'arte moderna del periodo fascista, sebbene ispirata a temi classici.


FORO ITALICO


LA PAGINA DI ROMA


LA PAGINA DEI DIARI DI VIAGGIO


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Note:
questo itinerario è stato effettuato martedì 18 aprile 2023.


Bibliografia:
-pannelli descrittivi Basilica di Sant'Agnese e Mausoleo di Santa Costanza.


Sitografia: