martedì 27 febbraio 2018

BATTISTERO DELLA CHIESA DEI SANTI BARTOLOMEO E GAETANO


Il Battistero di questa mirabile chiesa fu ricavato nel '500 trasformando l'antico Oratorio, e custodisce due magnifici dipinti.


Bologna-Battistero-Chiesa-santi-Bartolomeo-e-Gaetano



LA STORIA

Addossata alla torre Garisenda vi era un tempo la chiesina di Santa Maria delle Grazie, costruita nel 1710 dall'Arte (compagnia) degli Strazzaroli (che aveva sede nel ricco palazzo attiguo, oggi occupato al piano terreno dalla libreria Feltrinelli).
 Fu costruita per custodire l'immagine sacra della "Madonna delle Grazie", dipinta da Lippo di Dalmasio, pittore bolognese in attività fra '300 e '400.
Nel 1871 il consiglio comunale di Bologna decise di abbattere tutto ciò che era ai piedi della Garisenda, per facilitare la viabilità della sempre più trafficata Piazza Ravegnana. Vennero quindi abbattute due casupole, con botteghe da ciabattino e battirame, con antiche serrande annesse e la chiesetta.

Bologna-Battistero-Chiesa-santi-Bartolomeo-e-Gaetano
Chiesina di Santa Maria delle Grazie (©Collezioni Genius Bononiae)



Il prezioso dipinto fu trasportato nel Battistero della Chiesa di San Bartolomeo e Gaetano, proprio di fronte alla chiesa scomparsa.

Bologna-Battistero-Chiesa-santi-Bartolomeo-e-Gaetano







Bologna-Battistero-Chiesa-santi-Bartolomeo-e-Gaetano




Il dipinto dell'immagine mariana di Lippo di Dalmasio è ancora oggi qui conservato, sopra al piccolo altare.

Bologna-Battistero-Chiesa-santi-Bartolomeo-e-Gaetano







Bologna-Battistero-Chiesa-santi-Bartolomeo-e-Gaetano





Nel Battistero è conservata anche una tela di Giuseppe Varotti: "Le tre Marie al Sepolcro di Cristo".

Bologna-Battistero-Chiesa-santi-Bartolomeo-e-Gaetano





Inoltre, a lato, la memoria storica particolareggiata dei fatti appena descritti, con una data di stesura del 1886.

Bologna-Battistero-Chiesa-santi-Bartolomeo-e-Gaetano





Ho visitato il Battistero in occasione di un orario di apertura per la vendita di oggetti sacri.

Bologna-Battistero-Chiesa-santi-Bartolomeo-e-Gaetano


Dopo la visita al piccolo Battistero, rimane la maestosa Chiesa dei Santi, che ha l'entrata in Strada Maggiore:





Elenco delle fonti consultate/utilizzate per la ricerca.

Bibliografia:
Marcello Fini, Bologna sacra: tutte le chiese in due millenni di storia, ed.Pendragon
C.Ricci e G.Zucchini, Guida di Bologna, ed. Alfa
Tiziano Costa, Bologna raccontata strada per strada, Collana C'era Bologna


Sitografia:





giovedì 15 febbraio 2018

TRATTORIA FANTONI

BOLOGNA
via del Pratello, 11/a



aggiornato 2021

La trattoria Fantoni esiste in via del Pratello fin dagli anni '60, aperta dalla signora Elvira Fantoni.


Le tagliatelle della Trattoria Fantoni.

Bologna-trattoria-Fantoni




Oggi la trattoria è gestita da giovani ragazzi e ragazze, che alla vista si affaccendano e si danno molto da fare, cercando di mantenere la stessa filosofia di un tempo, quella popolare.
La sera è sempre pieno ed è necessario prenotare.

Bologna-trattoria-Fantoni




Via del Pratello è una strada chiusa al traffico lunga e stretta, molto frequentata, costeggiata da palazzi porticati, dove esistono numerosi locali ad apertura serale: trattorie, osterie, pizzerie, wine bar, teatri.

Bologna-trattoria-Fantoni






Bologna-trattoria-Fantoni





Il locale è rustico e accogliente, con classiche tovaglie a quadretti bianchi e rossi;  

Bologna-trattoria-Fantoni




le pareti sono piene di quadri e stampe e, nota irrinunciabile, un meraviglioso lampadario vintage nella sala di entrata.

Bologna-trattoria-Fantoni




Il menù è classico con, al primo posto, il piatto forte delle tagliatelle al ragù, che sono ottime e belle spesse.
Questo illustrato è per la cena, mentre a pranzo il prezzo diminuisce di 2-3 euro a piatto.

Bologna-trattoria-Fantoni




Ottimi anche i maccheroncini al torchio alla Norma, ben conditi. Le porzioni sono abbondanti e un piatto serve a sfamare.

Bologna-trattoria-Fantoni



Con l'aggiunta di un buon tiramisù, un mezzo litro di sangiovese e due euro di coperto, si uscirà più che soddisfatti per l'onesta qualità del cibo e per le tasche.
Non ho assaggiato i secondi piatti ma la trattoria è famosa per le paste e i dolci fatti in casa.

Bologna-trattoria-Fantoni



Non è da meno la meravigliosa visione notturna della chiesa di San Francesco che si trova di fronte.

Bologna-trattoria-Fantoni



Bologna-trattoria-FantoniBologna-trattoria-Fantoni



L'esperienza in questo locale mi ha soddisfatta perchè consapevole di trovarmi in un luogo 'rustico': il servizio, i piatti (e il conto) sono genuini senza fronzoli, così come ci si deve aspettare da una trattoria come questa.


→ Trova il Cibo










lunedì 12 febbraio 2018

I PORTICI DI BOLOGNA

PRIMO PERCORSO


aggiornato 2021

I Portici sono un simbolo di Bologna, al pari delle torri. Misurano dentro le mura quasi 40 km ma raggiungono i 53 km con quelli di fuori porta.

Bologna-Portici
Via Saragozza



Sono stati candidati ad entrare nell'Unesco per diverso tempo, ma l'entrata così attesa si è fatta attendere perchè l'Italia ha il maggior numero al mondo di siti riconosciuti e di recente l'agenzia dell'ONU per la cultura ha cercato di dare la precedenza a nuovi paesi.
Il 28 luglio 2021 i portici sono diventati Patrimonio dell'Umanità.

Riconosciuti non solo dal punto di vista architettonico, ma anche da quello sociale.
I portici accompagnano la salita al Santuario della Madonna di San Luca e sono luogo d'incontro e di riparo quando piove.

Dal brano "Bologna" di Francesco Guccini:
"Oh quanto eravam tutti artistici, ma senza pudore e vergogna
cullati fra i portici cosce di mamma Bologna".

A dire il vero i portici non sono una caratteristica solo di Bologna, è una realtà molto padana e di altre città d'Italia, ma Bologna ne ha di più.

Ogni portico della città è diverso dall'altro, ma la differenziazione principale è dettata dai periodi storici, perciò si noteranno:

portici medievali,

portici rinascimentali,

portici ottocenteschi,

portici di età moderna.


Bologna-portici-palazzo-vizzani
Palazzo Vizzani, via Santo Stefano




In questa pubblicazione ho attuato due percorsi, a partire dal portico degli Alemanni, cercando di toccare i tratti più interessanti.
Il primo percorso è circolare e interessa il centro storico; il secondo confluisce nel lungo portico di San Luca.


Portici-Bologna-MAPPA-Monica-GaleottiPortici-Bologna-MAPPA-Monica-Galeotti








Inoltre sarà divertente trovare e percorrere IL PIU' ALTO, IL PIU' STRETTO, IL PIU' LARGO, IL PIU' LUNGO.



DUE PILLOLE DI STORIA


La prima testimonianza che abbiamo risale al 1041, come afferma la storica Francesca Bocchi.
Per far fronte all'aumento della popolazione dovuto all'arrivo degli studenti e dei dotti presso l'Università di Bologna (ma anche per l'immigrazione dal contado), furono ampliate le cubature delle case, sorrette da travi portanti in legno.
Questi ampliamenti si chiamano "sporti".
Un esempio di sporti ancora esistente sono le Case Schiavina al Mercato di Mezzo.

Bologna-Portici
Case Schiavina



Con il tempo questi sporti aumentarono in grandezza e fu necessario inserire colonne di sostegno dal basso.
Vennero così, in maniera spontanea, a crearsi i portici di Bologna.

Bologna-portici-via-Saragozza




A differenza di altre città, dove le amministrazioni decisero di rimuoverli, a Bologna invece si pensò di regolamentarli per renderli obbligatori:
dal 1288 un bando del Comune stabiliva che tutte le case dovessero avere il portico, perchè si era convenuto che il portico offriva riparo dalle condizioni atmosferiche, potevano espandersi le attività commerciali e artigiane e isolavano meglio gli appartamenti ai piani terreni dalla sporcizia e dai liquami delle strade.

Divennero dunque un'istituzione democratica, costruiti nei palazzi nobiliari come nelle case del popolo, aperti a tutti per accogliere persone di ogni ceto.
Grandi promotori furono gli artigiani, che usavano il portico come laboratorio all'aperto, protetto dal sole e dalla pioggia e più luminoso delle botteghe poste al pianterreno delle loro abitazioni.

Bologna-Portici
Via Farini



Inizialmente erano realizzati in legno poi, nel 1568, fu emanato un decreto per convertirli in laterizio o pietra.
Alcune nobili famiglie vollero distinguersi e seguire la cosiddetta "moda romana", ecco perchè vennero costruiti palazzi rinascimentali senza portico, come i Palazzi Davia Bargellini, BoncompagniFantuzzi, Bentivoglio.


Portici-Bologna
Palazzo Fantuzzi
Portici-Bologna
Palazzo Bentivoglio



IL PERCORSO CIRCOLARE ALL'INTERNO DELLE MURA


1 - PORTICO DEGLI ALEMANNI
2 - PORTICO DEL TEATRO COMUNALE
3 - PORTICO CASA EDITRICE ZANICHELLI
4 - PORTICI DI VIA MARSALA
5 - PORTICI DI VIA INDIPENDENZA
6 - PORTICO DEL PALAZZO ARCIVESCOVILE
7 - PORTICO DEL MONTE DI PIETÀ
8 - PORTICO DEL PALAZZO DEL PODESTÀ
9 - PORTICI DI VIA UGO BASSI
10 - PORTICO DELL'EX ANTICO CONVENTO DI SAN FRANCESCO
11 - PORTICO DI VIA SENZANOME
12 - PORTICO DI VIA SARAGOZZA
13 - PORTICO DI VIA URBANA
14 - PORTICO DI VIA D'AZEGLIO
15 - PORTICI DI VIA FARINI
16 - PORTICO DEL PAVAGLIONE
17 - PORTICO DEI MORTI
18 - SPORTI CASE SCHIAVI
19 - LOGGIA PALAZZO DELLA MERCANZIA
20 - PORTICI DI CASE SERACCHIOLI
21 - PORTICI DI PIAZZA SANTO STEFANO
22 - PORTICI DEI TEATINI
23 - CASA DELLE 3 FRECCE
24 - PORTICO DI SANTA MARIA DEI SERVI

Bologna-Portici




1 - IL PORTICO DEGLI ALEMANNI.

 Si trova in via Mazzini ed è uno dei più antichi di Bologna, costruito fuori dalla cerchia delle mura, ed è il secondo per lunghezza dopo quello che porta al Santuario di San Luca.
Misura circa 650 m. e 167 archi; fu costruito dai Carmelitani Scalzi per raggiungere il santuario di Santa Maria Lacrimosa degli Alemanni.

Bologna-portico-degli-alemanni-acquaforte del 1600-foto genus bononiae
Bologna-portico-degli-Alemanni-acquaforte del '600 - ©genus bononiae




È meno imponente e spettacolare rispetto al Portico di San Luca, ma gli vanta il primato di essere più antico: fu costruito fra il 1619 e il 1631 (quello di San Luca 1674-1721).
Possiede però due caratteristiche in comune: si trova fuori porta (Porta Maggiore) e deve la sua presenza alle donazioni dei devoti bolognesi.

Bologna-portico-alemanni







Bologna-portico-alemanni




Perpendicolare al Portico degli Alemanni fu costruito un altro portico 30 anni dopo: quello che costeggia via Albertoni e raggiunge l'ospedale Sant'Orsola.


Torno al Portico degli Alemanni e raggiungo Porta Maggiore (o Mazzini).

Bologna-portico-alemanni







Bologna-portico-alemanni





Proseguo in Strada Maggiore per girare quasi subito a destra in

 VIA BROCCAINDOSSO.


Bologna-via Broccaindosso







Bologna-via Broccaindosso





 Raggiungo VIA SAN VITALE.

Bologna-via-san-vitale





Poi a destra VIA PETRONI.

Bologna-via-petroni








Bologna-via-petroni




 2 - TEATRO COMUNALE

Il bel portico in piazza Verdi.

Bologna-teatro-comunale




Prima di proseguire verso via Marsala, una piccola deviazione verso via Irnerio, per osservare il

3 - PORTICO DELLA CASA EDITRICE ZANICHELLI.

Si tratta di architettura fascista monumentale, un portico sorretto da pesanti colonne di marmo, progettato dall'architetto Luigi Veronesi nel 1935 per volere dell'editore, operante a Bologna dal 1866.

Bologna-casa-editrice-zanichelli




Torno sui miei passi e individuo i 
4 - PORTICI DI VIA MARSALA.
Nonostante il decreto del 1568 per convertirli in laterizio possiamo ancora oggi ammirare due edifici con portico in legno medievale che si fronteggiano.
Il più bello è quello di Casa Grassi, attuale sede del Circolo Ufficiali dell'Esercito, raro esempio di portico a stampella, simile a quello di Palazzo Isolani.

Bologna-portici-palazzo-grassi






L'altro è quello delle Case Boncompagni.

Bologna-portici-case-boncompagni-via-marsala





5 - VIA INDIPENDENZA 

Ha una tipologia di portico a destinazione prevalentemente commerciale. La via allaccia il centro storico alla Stazione.

Bologna-portici-via-indipendenza





In direzione centro giro a sinistra in via Altabella dove noto il
PORTICO PIU' ALTO DELLA CITTA',
 quello del 

6 - PALAZZO ARCIVESCOVILE.

 Del XIII secolo, sfiora i 10 metri d'altezza.

Bologna-portici-arcivecovado








Bologna-portici-arcivecovado







Bologna-portici-arcivecovado



Torno in via Indipendenza, ed ecco il

7 - LOGGIATO DEL MONTE DI PIETA'.


loggiato palazzo del monte di pietà







loggiato palazzo del monte di pietà




In Piazza Maggiore un grande portico, quello del

 8 - PALAZZO DEL PODESTA',

con le belle arcate decorate con motivi floreali disegnati nel 1494 dall'architetto Aristotile Fioravanti.

bologna-portico-palazzo-podestà







bologna-portico-palazzo-podestà




Il percorso prosegue verso Piazza Malpighi, quindi mi mantengo sotto ai

 9 - PORTICI DI VIA UGO BASSI.


bologna-portico-via-ugo-bassi




Percorro Piazza Malpighi camminando sotto al 

10 - PORTICO DELL'EX ANTICO CONVENTO DI SAN FRANCESCO,

 oggi Palazzo degli Uffici Finanziari.

Bologna-.ex-convento-san-francesco





Le lunette sotto al portico, per quanto guaste e restaurate nei secoli, mostrano notevoli pregi di fattura e composizione.

Bologna-.ex-convento-san-francesco




Proseguo in via Nosadella, 

bologna-portico-nosadella





ma devio subito a sinistra in via del Fossato,

bologna-portico-nosadella




 poi a destra in Vicolo della Neve, così da imbattermi quasi subito in

 11 - VIA SENZANOME e nel PORTICO PIU' STRETTO di Bologna,

 con appena 90 cm. di larghezza.
Un tempo si chiamava via Fregatette, forse perchè sede di case di tolleranza. 
La tradizione dice che un Papa di passaggio, venuto a conoscenza del nome esclamò: "Oh che sozzonome!". Da quel momento la strada si chiamò Via Sozzonome, modificata nel tempo, con lo slang bolognese, in via Senzanome.

Bologna-portico-di-via-senzanome







Bologna-portico-di-via-senzanome




Il portico si stringe ad imbuto sino ad arrivare al punto più stretto quando va a finire in via Saragozza.

Bologna-portico-di-via-senzanome






12 - VIA SARAGOZZA 


I portici e i colori sono fra i più belli della città.

Bologna-portici-via-Saragozza




Verso il centro storico via Saragozza diventa
13 - VIA URBANA.

Bologna-portici-via-Urbana




Arrivo in

14 - VIA D'AZEGLIO,

 dove l'altissimo e interessante portico è quello dell'ex Ospedale dei Bastardini (o degli Innocenti), così chiamato perchè sotto le sue volte ebbe sede fino al 1797 l'orfanotrofio della città.

Bologna-portici-bastardini







Bologna-portici-bastardini




Sotto al portico una bella immagine di Madonna con Bambino e una statua profana, copia dell'originale in bronzo del Gianbologna, conservato a Firenze a Palazzo Vecchio, raffigurante una diavolessa gargoyle.

Il gargoyle, o gargolla, è la parte teminale dello scarico delle grondaie, nel medioevo spesso ornate con figure animalesche o mostruose.
È un termine onomatopeico, legato al gorgoglio dell'acqua che passa attraverso un doccione.
In questo caso il gargoyle è stato murato dopo il restauro di Casa Barilli, attigua al portico dei Bastardini.

Qui un tempo esisteva la ruota per i bambini abbandonati.

Bologna-portici-bastardini





Raggiungo 15 - VIA FARINI dove i portici sono bellissimi ed eleganti.

Bologna-portici-via-farini






Splendide le decorazioni del Palazzo della Banca d'Italia, dipinte da Gaetano Lodi.

Bologna-portici-via-farini








Bologna-portici-via-farini





Mi trovo ora in piazza Galvani e cammino sotto al 

16 - PORTICO DEL PAVAGLIONE

che si estende da via Farini fino a via dei Musei.
E' lungo 139 m. con 30 archi sorretti da colonne di macigno e costituisce uno dei luoghi più frequentati e più eleganti di Bologna.

Bologna-portico-del-pavaglione





Qui si trovano: la storica ex libreria Zanichelli in cui aveva l'ufficio Carducci, l'Archiginnasio e il Museo Civico Archeologico.

Bologna-portico-del-pavaglione




Al termine del Pavaglione trovo, a destra in via del Musei, il

 17 - PORTICO DELL'OSPEDALE DI SANTA MARIA DELLA MORTE.

L'Ospedale era un antico centro assistenziale tardo medievale dove venivano portati i moribondi, i condannati a morte e i cadaveri dei giustiziati, che erano pure presi in carico dai medici dello Studio (Archiginnasio), per le loro analisi anatomiche.
Oggi l'ex ospedale è sede del Museo Civico Archeologico.

Bologna-portico-della-morte




Il portico era luogo del cuore di Pasolini, che a Bologna visse l'adolescenza e la giovinezza fino alla laurea.
Qui infatti esiste la storica libreria Nanni, con espositori all'esterno sotto al porticato in cui, racconta il poeta, trascorse tanti pomeriggi sfogliando i libri a poco prezzo e dove maturò la sua passione letteraria.

Bologna-portico-della-morte




Al termine del portico mi trovo proprio di fronte alla Chiesa di Santa Maria della Vita; così, imboccando via Clavature sono introdotta nel Mercato di Mezzo dove ci sono i famosi

 18 - 'SPORTI' DELLE CASE SCHIAVINA.


Bologna-Case-Schiavina-sporti




 In fondo a via Clavature giro a sinistra in via Castiglione per incontrare la

 19 - LOGGIA DEL PALAZZO DELLA MERCANZIA,

 un porticato capolavoro dell'architettura tardo gotica, con ampie volte a crociera, rette da pilastri polistili.
La loggia incornicia le Case Seracchioli.

Bologna-portico-palazzo-mercanzia





Le →  20 - CASE SERACCHIOLI
 possiedono rari portici lignei a stampella.

Bologna-portico-case-seracchioli







Bologna-portico-case-seracchioli






21 - PIAZZA SANTO STEFANO

Una suggestiva sequenza di portici tardo medievali e rinascimentali costeggia i due lati della via Santo Stefano, dominata dal meraviglioso complesso religioso omonimo.

bologna-portici-santo-stefano








Bologna-piazza-santo-stefano





Il pittoresco gruppo delle CASE TACCONI, esempio di case mercantili bolognesi del XV secolo, ha splendidi portici rinascimentali.


bologna-portici-santo-stefano





Torno sui miei passi per introdurmi in Strada Maggiore, dove vado a concludere il percorso circolare.

Bologna-portico-strada-maggiore





Particolarissimo è il portico davanti all'ingresso della Chiesa barocca di San Bartolomeo, adiacente alle Due Torri, chiamato

 22 - PORTICO DEI TEATINI,

 cui possenti pilastri presentano raffinate decorazioni rinascimentali in arenaria, purtroppo oggi alquanto rovinate. 
E' ciò che resta di un palazzo mai edificato, voluto dal priore Giovanni di Bernardino Gozzadini.

bologna-portico-chiesa-san-bartolomeo







bologna-portico-chiesa-san-bartolomeo






23 - IL PORTICO DELLA CASA DELLE TRE FRECCE

Più avanti sulla destra incontro una delle Case Isolani, meglio conosciuta come Casa delle Tre Frecce. Il portico medievale è sorretto da altissime travi di legno di circa 9 metri, ed è del 1250.
Uno dei pochi esempi superstiti con travi in legno che sostengono lo sporto del terzo piano dell'edificio.

Bologna-portico-Casa-Isolani




Concludo in bellezza con 

IL PORTICO PIU' LARGO della città:

24 - IL PORTICO DELLA BASILICA DI SANTA MARIA DEI SERVI.

Fu costruito alla fine del 1300 da Antonio di Vincenzo.
A metà del 1800 furono aggiunte altre arcate, in modo da formare un originale quadrilatero davanti alla chiesa.

Bologna-portico-santa-maria-dei-servi





All'altro lato della strada il Museo Davia Bargellini e il suo omonimo palazzo, facente parte dei pochi di epoca rinascimentale senza portico.

Bologna-portico-santa-maria-dei-servi





Considerando il tempo in cui il portico fu cominciato non si può fare a meno di restare ammirati per la novità architettonica e per l'audacia della costruzione, che fu ragionevole dove la fece Antonio di Vincenzo, ossia nel fianco della chiesa alla quale si appoggia, ma irragionevolissima nell'isolamento del quadriportico, di cui i frequenti restauri prolungano l'esistenza, ma non assicurano la solidità, già più volte compromessa.

Bologna-portico-santa-maria-dei-servi




Nel  1967 è stato anche uno spazio cinematografico utilizzato da Pasolini per ambientare la passeggiata del protagonista mendicante, ormai vecchio e cieco, nel suo moderno "Edipo Re".

pier_paolo_pasolini_edipo_re
Franco Citti e Ninetto Davoli durante le riprese di "Edipo Re" di Pasolini.




Una passeggiata sotto i portici della città si potrebbe definire terapeutica: lunga e serena. Percorrerne almeno una parte è un'esperienza straordinaria.

Bologna-portico-ex-ospedale-dei-bastardini








Letture consigliate:
a cura di Marco Antonio Bazzocchi e Gabriel Cacho Millet
In questo libro si è cercato di ricostruire l'anno bolognese di Campana, artista e letterato, dove i portici di Bologna hanno un significato allegorico.



____________________________________________________



Elenco delle fonti utilizzate per la ricerca.

Bibliografia:
-Bell'Italia n.44, p.21
-Bell'Italia n.83, p.133
-C.Ricci e G.Zucchini, Guida di Bologna, Edizioni Alfa, 1976
-Emilia Romagna, Touring Editore, 2010
-Serena Bersani, Forse non tutti sanno che a Bologna..., Newton Compton Ed.
-Antonio Faeti, Bologna I Portici Raccontano, Minerva Ed.
-I Portici di Bologna, plico informativo Comune di Bologna

Sitografia: