giovedì 29 settembre 2016

CONSOLE & CO - Pizzeria

via Sant'Isaia, 4/B-C - Bologna


aggiornato 2021 - La pizzeria ha chiuso i battenti, al suo posto la pizzeria Pummà. La pubblicazione         rimane come storico.

 Ottime pizze classiche a bordo basso, ma la specialità è la pizza Posillipo, margherita con bufala a bordo alto. 


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In questo locale c'era il Farmagia, locale in voga negli anni '80, dove le Drag Queen servivano ai tavoli e poi chiudevano con canto e ballo.
Farmagia perchè a fianco di una Farmacia, si giocava con le parole.

Gli spazi sono stati decisamente trasformati, con foto alle pareti e divanetti in pelle.
Apprezzabile la distanza fra i tavoli e la conseguente tranquillità.
I prezzi sono più alti della media ma la qualità, il servizio e il locale, sono anch'essi sopra la media.

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Anche la pizza Regina Margherita, sempre a bordo alto, non manca di niente.

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Ottimi dolci, non sempre gli stessi ma in genere classici napoletani. Segnalo la Coda d'Aragosta, variante della sfogliatella napoletana, veramente super.

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lunedì 26 settembre 2016

CAMPANILE DI SAN PIETRO

via dell'Indipendenza, 9 - BOLOGNA



aggiornato 2021

Un nuovo punto di vista aereo, quello che si ammira dal campanile di San Pietro, in particolare su San Petronio e la torre dell'Arengo.



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La grande torre campanaria è alta 70 metri.
Non fa parte delle 22 torri medievali di Bologna, ma l'altezza è seconda solo alla Torre Asinelli (97,2).

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La torre è quadrata ma all'interno nasconde una torre più antica e di forma circolare.

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Infatti si sale fra due muri, circolarmente.

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Mentre salgo intravedo San Petronio e la torre dell'Arengo, l'inquadratura più bella, anche in cima al Campanile.

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La Cattedrale di spalle.

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Il cortile del Palazzo Arcivescovile, su via Altabella, a fianco del campanile.

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La Torre Azzoguidi.

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Un cespuglio verde  fra i palazzi: è la Montagnola.

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LE CAMPANE


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Il Campanile ospita 4 campane, una di queste detta 'la nonna', la più grande, che ha un peso di 33 quintali. Insieme alle altre forma un concerto di 65 quintali. L'elevato 'peso' del concerto provoca un'onda molto forte, tanto che quando vengono suonate tutte quante, il campanile oscilla di circa 10 cm.

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E' per il suo peso che 'la nonna' viene lasciata puntellata con la bocca verso l'alto, sarà meno faticoso avviarla ad un successivo concerto, anche se raramente si effettuano 'scappate' e 'calate' con tutte e 4 le campane (metodo bolognese), che richiedono una squadra di ben 23 campanari.

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Quello del campanaro è un mestiere pericoloso, sul campanile sono avvenuti incidenti, uno mortale, quello di un ragazzo di soli 21 anni nel 1884, travolto dal peso della campana maggiore.

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Esiste l'Unione dei Campanari Bolognesi, attiva sul territorio dal 1912.


Una 'suonata' sul campanile di San Pietro.




La Torre Prendiparte.

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La Torre Asinelli.

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La visita è terminata e mi soffermo per un ultimo incantato sguardo.

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San Petronio e i palazzi che incorniciano Piazza Maggiore, sembrano abbracciare premurosamente l'imponenza di Re Enzo e il Podestà.

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 L'accesso al Campanile è consentito nella giornata di sabato, dalle 14 alle 16,30 e dalle 19 alle 23, con un'offerta di €5 per la manutenzione.
 In cima ci sarà una guida che effettuerà una esauriente spiegazione. Se arriverete a metà racconto, potrete rimanere, sarà come nei cinema di una volta, il racconto ricomincerà.


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sabato 24 settembre 2016

CATTEDRALE METROPOLITANA DI SAN PIETRO

via Indipendenza, 7 - BOLOGNA


aggiornato 2022

Ad un primo colpo d'occhio il turista che visita Bologna potrebbe pensare che la Cattedrale della città sia San Petronio, che si affaccia sulla piazza Grande. Errore: la Cattedrale è SAN PIETRO. Non a caso la celebrata discesa e sosta di una settimana dell'icona della Madonna di San Luca avviene in questo luogo.



La Cattedrale è la Chiesa del Vescovo, il temine deriva da "cattedra", il seggio dal quale il vescovo, successore degli apostoli, presiede la comunità diocesana. 
Fu papa Gregorio XIII (Ugo Boncompagni) ad elevare nel 1582 questa cattedrale a "Chiesa Metropolitana" ovvero, sede con dignità Arcivescovile e giurisdizione sui vescovi delle altre diocesi del territorio.

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LA FACCIATA

Adorna delle due statue di San Pietro e di San Paolo, fu costruita su progetto di Alfonso Torreggiani, architetto di Budrio, fra il 1743 e il 1755.
Al Torreggiani si deve anche la realizzazione del Palazzo del Monte di Pietà (accanto a San Pietro) e del Palazzo Vescovile al lato opposto della strada, oggi Hotel Baglioni.

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Sul lato sinistro la statua di San Pietro, in travertino bianco, alta 3,50 metri.

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A destra la statua di San Paolo.

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La parte posteriore della Cattedrale è lambita dall'Arcivescovado e dalla Torre Azzoguidi.

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L'INTERNO

Ai lati dell'entrata centrale, le acquasantiere romaniche con i leoni in marmo rosso di Verona.
Erano leoni stilofori, cioè portatori di colonna, un tempo all'esterno del portale della chiesa romanica, la costruzione più antica.
Sono fra i pochissimi resti di ciò che rimane dell'antica chiesa di San Pietro.

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L'interno, risultato di rifacimenti realizzati a partire dal 1575, è tipicamente barocco.

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IL COMPIANTO SUL CRISTO MORTO di Alfonso Lombardi

Di particolare rilievo il gruppo di otto figure in cotto della Pietà (Compianto sul Cristo morto), di Alfonso Lombardi (1522).
Le statue rappresentano modi diversi di avvicinarsi alla Passione di Cristo: 
a sinistra la fede pensosa di Giuseppe d'Arimatea,
il dolore del giovane apostolo Giovanni,

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la morte spirituale della Vergine Maria sostenuta dalle pie donne,
lo strazio appassionato della Maddalena,
la pietà di Nicodemo.

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Da ricordare l'altra bellissima opera in terracotta del Lombardi, "Transito della Vergine", conservata all'Oratorio dei Battuti nella → Chiesa di Santa Maria della Vita.




"L'ANNUNCIAZIONE" di Ludovico Carracci, 1619.

Nel lunettone, sotto la volta, l'ultima opera di Ludovico Carracci, cento metri quadri di affresco.

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LA CRIPTA

È dedicata ai santi protomartiri Vitale e Agricola.

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I Santi protomartiri Vitale e Agricola, e reliquie.

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Cattedrale di San Pietro-Bologna





Cristo risorto in bronzo, opera moderna di Paolo Gualandi.

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Sempre nella cripta, lavori in corso per ristabilire le vecchie pietre al loro posto.

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Alcune di queste pietre ornavano la facciata dell'antica cattedrale. Si sono conservate perchè erano state riutilizzate per il pavimento della cella campanaria, per questo motivo si sono conservate perfettamente.

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Se visiti il sotterraneo di una chiesa un pò te lo aspetti: l'ossario.

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La visita a San Pietro non finisce qui, manca il bellissimo
→ campanile
 un'altro punto di vista aereo sulla città.





mercoledì 21 settembre 2016

CESENATICO

Forlì-Cesena

(torna a Milano Marittima)


Cesenatico ha dato i natali a Marco Pantani, grande campione di ciclismo, morto nel 2004 tragicamente, dopo una straordinaria carriera, vittorioso nel 1998 al Giro d'Italia e al Tour de France. 


Monumento commemorativo a Marco Pantani, lungomare di Cesenatico.

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Le imprese ciclistiche del 'Pirata' si possono ripercorrere allo Spazio Pantani, una struttura confinante con la stazione dei treni. Il museo è gestito dalla famiglia dal 2006 attraverso la fondazione Pantani, gli utili devoluti a scopi benefici.

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LA STORIA DI CESENATICO

La sua storia corrisponde a quella del porto-canale, fondato nel 1302 dalla città di Cesena. Qui gravita ed è organizzata la vita sociale. Nel 1502 Leonardo da Vinci disegnò una serie di migliorie e varianti, successivamente adottate.

A sinistra nella foto la chiesa di San Giacomo Apostolo.

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Nel tratto a fronte della chiesa di San Giacomo Apostolo c'è la sezione galleggiante del Museo della Marineria, unico nel suo genere in Italia, dove sono esposti  esemplari restaurati, che navigavano prima dell'avvento della motorizzazione.
Nel periodo natalizio, dalla prima domenica di dicembre sino all'Epifania, su queste barche viene allestito il Presepe della Marineria, con sculture in legno a grandezza d'uomo, che riproducono le figure tipiche della vita marinara.

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Bragozzo d'altura, sec. XIX, Chioggia.

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Due colonne in granito rosa erette dai veneziani sono l'unica testimonianza della brevissima dominazione (1503-1505).

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Il 2 agosto 1849 Giuseppe Garibaldi, con aiuti trovati per strada, raggiunge Cesenatico insieme alla moglie Anita, che ha la febbre alta. Si imbarcherà su 13 'bragozzi' per andare in soccorso di Venezia, insieme ad Ugo Bassi e altri 200 patrioti, ma Anita morirà, febbricitante e incinta, nei pressi di Comacchio.

Monumento a Giuseppe Garibaldi.

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In piazza delle Conserve rimangono le ghiacciaie (o conserve),veri e propri pozzi ad imbuto scavati nelle alte dune di sabbia, che era il paesaggio del 1800 in questo luogo. Riempite di ghiaccio servivano alla conservazione del pesce tutto l'anno, mantenendo una temperatura di -5° anche d'estate, poi decadute negli anni '20 con l'avvento del frigorifero.

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Il pozzo ad imbuto della ghiacciaia.

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Esterno della ghiacciaia.

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Ghiacciaia centrale in piazza delle Conserve.

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Sul lungomare Carducci num. 181:

 la COLONIA AGIP

Eretta in epoca fascista, opera dell'architetto bolognese Giuseppe Vaccaro, è considerata ormai archeologia balneare e presa in considerazione nel Progetto Europeo ATRIUM.
La società Agip Petroli, tutt'ora proprietaria dell'edificio, negli anni 30 era la prima azienda di Stato per la ricerca e distribuzione dei carburanti. Mussolini intervenne sulle decisioni dell'azienda di costruire una colonia per ospitare i figli dei dipendenti Agip durante i mesi estivi, ordinò che fosse costruita in Romagna.
La colonia venne interrotta durante la Seconda Guerra Mondiale, quando diventò ospedale militare e alloggio per le truppe. Dopo la guerra tornò ad essere colonia e nel 1950 sono stati ospitati i sopravvissuti dell'alluvione del Polesine.
Attualmente vi sono i soggiorni estivi dei dipendenti E.N.I.

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Cesenatico di sera è suggestiva, dal molo fino al mare.

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I vivaci colori delle vele 'al terzo', simboli che servivano a riconoscere le famiglie proprietarie.

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luna






luna

"Nelle città senza mare...chissà a chi si rivolge la gente per ritrovare il proprio equilibrio...forse alla luna.
(Banana Yoshimoto)