martedì 25 giugno 2019

PALAZZO ROSSO

via Marconi, 5 - Bentivoglio (Bologna)


aggiornato 2021

Palazzo Rosso è così soprannominato per il colore dei mattoni rossi, il nome ufficiale è Palazzo Pizzardi.


Bentivoglio-palazzo-rosso



Il palazzo si trova sul Canale Navile nel punto in cui, un tempo, veniva lambito da entrambi i lati, perchè il canale si divideva in due rami, i quali si riunivano dietro Palazzo Vivaio, a formare così una piccola isola.

palazzo_rosso_bentivoglio
©google map - ©didascalie Monica Galeotti






Ancora oggi si distingue lo spuntone murale che andava a dividere il Navile e, come fosse una nave, iniziava a disegnare quella sorta di isola delineata nella mappa.

Bentivoglio-palazzo-rosso



Il palazzo nasce come abitazione padronale, per volere del Marchese Carlo Alberto Pizzardi, progettato da Alfonso Rubbiani e ultimato nel 1897.

Il Marchese, titolo nobiliare ottenuto dalla famiglia nel 1833 per concessione pontificia, era figlio di Luigi, primo sindaco di Bologna dopo l'unificazione al Regno d'Italia.
I Pizzardi erano ricchissimi. Dei tre figli, Carlo Alberto fu l'unico ad avere capacità imprenditoriale, riuscì a risanare il patrimonio di famiglia avviando anche una serie di bonifiche nelle risaie della zona di Bentivoglio, cui era particolarmente affezionato.

Qui infatti decise di trascorrere gli ultimi anni di vita avviando la ristrutturazione dell'antico Castello di Bentivoglio e, sulla riva opposta del Canale Navile, fece costruire, confinante con il mulino, la sua residenza:

PALAZZO ROSSO.


Bentivoglio-palazzo-rosso



L'EDIFICIO

Le finestre sono ad arco, ed è presente una loggetta affacciata sul canale, seminascosta da una magnolia secolare.

Bentivoglio-palazzo-rosso



Bentivoglio-palazzo-rosso




Gli elementi decorativi della loggetta, in macigno e in terracotta sono realizzati su disegni di Augusto Sezanne.
Gli elementi in terracotta provengono dalla ex Fornace Galotti.

Bentivoglio-palazzo-rosso







Bentivoglio-palazzo-rosso




Il ponte in ferro battuto che scavalca il corso d'acqua un tempo era l'ingresso originale.

Bentivoglio-palazzo-rosso




L'ingresso attuale si trova dietro l'edificio, adiacente al luogo in cui si trovava il vecchio sostegno sul ramo scomparso del Canale Navile.
Dal 1992 il palazzo è di proprietà del Comune di Bentivoglio e sede della Biblioteca.

Bentivoglio-palazzo-rosso



Nella vecchia foto il sostegno, oggi scomparso.

Bentivoglio-palazzo-rosso
©comune.bentivoglio.bo.it



A ricordo, la sagoma di una imbarcazione è disegnata sulla rampa che porta all'entrata di Palazzo Rosso, rampa che ha preso il posto dell'antico ramo del Canale Navile.

Bentivoglio-palazzo-rosso



Durante la proprietà Pizzardi al piano terra vi erano gli uffici, al primo piano l'abitazione del Pizzardi, al secondo piano le stanze dei dipendenti, e nel sottotetto un magazzino di riso e grano del mulino adiacente.

Salendo le scale si osservano dipinti murali con volo di anatre su campo di iris gialli, del pittore Achille Casanova.

Bentivoglio-palazzo-rosso





Bentivoglio-palazzo-rosso




Il busto di Carlo Alberto Pizzardi attende al piano nobile e accoglie il visitatore.

Bentivoglio-palazzo-rosso




Qui vi sono gli unici mobili antichi non andati perduti, originali dell'epoca: la camera da letto del Marchese Pizzardi.

Bentivoglio-palazzo-rosso







Bentivoglio-palazzo-rosso




Questo piano nobile è famoso per la decorazione della SALA DELLO ZODIACO, di Augusto Sezanne, architetto e decoratore dello stile Liberty.
A Bologna lo ricordiamo per la Palazzina Majani in via Indipendenza e per i meravigliosi dipinti delle volte nell'angolo di Canton de' Fiori a ↝ Palazzo Scappi.

Bentivoglio-palazzo-rosso-sala-dello-zodiaco




Nella sala vi è dipinto l'ambiente palustre dell'antica zona di Bentivoglio (1897).
In questa parete sono ritratti i pesci che abitavano il Canale Navile: pesci gatto e anche carpe.
Si muovono intorno alle radici delle canne, che si allungano sopra il pelo dell'acqua ricoperto dalle ninfee.

Bentivoglio-palazzo-rosso-sala-dello-zodiaco
Bentivoglio-palazzo-rosso-sala-dello-zodiaco




Nella fascia perimetrale alta segni zodiacali e costellazioni, che danno il nome alla sala.

Bentivoglio-palazzo-rosso-sala-dello-zodiaco




Il soffitto rappresenta l'evoluzione terrestre con le fasi lunari. Veniva utilizzato dal Pizzardi come meridiana per la consultazione e l'interpretazione del cielo.
Le rosse lingue di fuoco rappresentano il sole che va ad illuminare le lune color argento nelle varie fasi.
Al centro la terra.

Bentivoglio-palazzo-rosso-sala-dello-zodiaco







Bentivoglio-palazzo-rosso-sala-dello-zodiaco




In questa sala oggi vengono organizzati dibattiti, convegni e matrimoni.

Bentivoglio-palazzo-rosso




                        → IL MULINO PIZZARDI


                                  → lo Stile Liberty a Bologna



__________________________________________________________________________



Bibliografia:
-"Guida di Bentivoglio, il patrimonio storico di un borgo sul Canale Navile", a cura di Massimo Brunelli, Lilia Collina, Stefano Gottardi, Ramona Loffredo - ed. Persiani, 2017.
-"Emilia-Romagna", Touring Editore, 2010.
-legenda Regione Emilia Romagna a Palazzo Rosso


Sitografia:
-www.aspcittàdibologna
-www.comunedibentivoglio
-wwwturismoinpianura.cittametropolitana.bo.it/Palazzo_Rosso
-www.storiaememoriadibologna.it/pizzardi-carlo-alberto



sabato 15 giugno 2019

TRASTEVERE 3

Roma - terzo percorso

(torna a Trastevere secondo percorso)



Trastevere-roma


Terzo e ultimo percorso:

1- SAN PIETRO IN MONTORIO

2- MAUSOLEO OSSARIO GARIBALDINO

3- FONTANA DELL'ACQUA PAOLA

4- GIANICOLO

5- VILLA PAMPHILIJ


Il terzo itinerario è in salita ma le fermate sono tante, quindi ci sarà tempo per riprendersi e riprendere il cammino: si verrà ricompensati dal panorama che si gode dall'alto.


Trastevere-Roma-





1-SAN PIETRO IN MONTORIO

Per arrivare a San Pietro in Montorio partendo da piazza di Santa Maria di Trastevere, vi è una scorciatoia che si raggiunge camminando lungo via della Paglia.

Trastevere-San-Pietro-In-Montorio





 Imbocco Vicolo della Frusta dove, al termine, seguirò una scala pubblica che mi porterà in via Garibaldi.

Trastevere-San-Pietro-In-Montorio





Dal breve tratto della trafficata via Garibaldi si accede ad un altro passaggio pubblico: la Via Crucis che porta alla chiesa.

Trastevere-San-Pietro-In-Montorio





Il passaggio è una rampa lungo la quale furono erette, nel 1957, le stazioni realizzate in terracotta, in sostituzione di una Via Crucis antica andata in rovina.
Nella foto le prime sette stazioni.

Trastevere-San-Pietro-In-Montorio





Dalla rampa osservo già un discreto panorama.

Trastevere-San-Pietro-In-Montorio





Un'ultima scalinata e la fatica è ripagata:

Trastevere-San-Pietro-In-Montorio





la CHIESA DI SAN PIETRO IN MONTORIO.

Trastevere-San-Pietro-In-Montorio





Davanti alla chiesa si apre una terrazza che guarda verso il quartiere di Monteverde.
Per tradizione è la terrazza degli innamorati, ma il panorama è per tutti i visitatori! 

Trastevere-San-Pietro-In-Montorio





Questa chiesa è famosa per conservare, nel primo cortile del convento, il TEMPIETTO DI BRAMANTE, nel punto in cui, secondo una leggenda medievale, sarebbe stato martirizzato San Pietro.
Il Tempietto, del 1508, ha una pianta circolare con 16 colonne, simile ai templi della Roma antica.

Trastevere-San-Pietro-In-Montorio





Le proporzioni sono perfette, tanto che è stato preso a modello per numerose opere architettoniche successive, come il monumento che Raffaello dipinse nel famoso "Sposalizio della Vergine".

Raffaello-Sposalizio-della-vergine
©wikipedia-pubblico dominio




Un secolo dopo, nel 1628, Bernini vi aggiunse una scala.

Trastevere-San-Pietro-In-Montorio





Lo stesso Bernini lavora anche nella Chiesa di San Pietro in Montorio, che non può certo sparire al cospetto del più famoso Tempietto.
E' una piccola chiesa con l'interno a una navata.

Trastevere-San-Pietro-In-Montorio





Il Bernini disegna la Cappella Raimondi, seconda a sinistra.

Trastevere-San-Pietro-In-Montorio





Sull'altare maggiore, dove oggi vi è una copia della Crocifissione di San Pietro, di Guido Reni, nel 1523 fu posta la "Trasfigurazione" di Raffaello, oggi conservata alla Pinacoteca dei Musei Vaticani.

Sotto l'altare maggiore erano tumulate le spoglie dell'infelice Beatrice Cenci, finchè la tomba non fu profanata dai francesi nel 1798.

Trastevere-San-Pietro-In-Montorio




Un'altra opera importante di questa chiesa è "La Flagellazione di Gesù", 1524, di Sebastiano del Piombo, prima cappella a destra.

Trastevere-San-Pietro-In-Montorio

La denominazione della chiesa in Montorio deriva da Mons Aureus (il Monte d'Oro), soprannome che si dava al Gianicolo per il colore della sabbia.



2- MAUSOLEO OSSARIO GARIBALDINO

Qualche metro in salita dopo la chiesa, il Mausoleo accoglie i resti dei caduti nelle battaglie per Roma Capitale, dal 1849 al 1870.
Cioè quel ventennio all'incirca che vide protagoniste le battaglie di Garibaldi, dalla prima sconfitta a Roma il 1° luglio 1849, passando per la Spedizione dei Mille, fino alla Breccia di Porta Pia, con il generale Cadorna e Nino Bixio, a completare l'unificazione italiana.

Trastevere-Mausoleo-Ossario-Garibaldino




Progettato dall'architetto Giovanni Jacobucci, fu inaugurato nel 1941 e si trova al centro di un'area recintata.

Trastevere-Mausoleo-Ossario-Garibaldino





Un'austero quadriportico in travertino racchiude un nucleo centrale: un'ara ricavata da un unico blocco di granito rosso.

Trastevere-Mausoleo-Ossario-Garibaldino




Nel sacrario al piano sotterraneo, si trova il sarcofago in porfido con le spoglie di Goffredo Mameli, il giovane poeta genovese, autore dell'Inno d'Italia, ferito a morte proprio sul Gianicolo nel 1849 a soli 22 anni.

Trastevere-Mausoleo-Ossario-Garibaldino




L'idea di ricordare degnamente i caduti per Roma fu posta già all'indomani della Presa di Porta Pia dallo stesso Garibaldi, il quale fu anche fra i promotori della legge che riconobbe nel Gianicolo il luogo dove raccogliere i resti dei patrioti.

Trastevere-Mausoleo-Ossario-Garibaldino






3- FONTANA DELL'ACQUA PAOLA

Superato il Mausoleo la fontana monumentale si trova a pochi passi ed è chiamata tradizionalmente "fontanone".

Trastevere-Fontana-dellacqua-Paola




Si ricorda anche nella scena di apertura del film "La grande bellezza", di Paolo Sorrentino.




La storia invece ci racconta che fu fatta costruire nel 1612 da papa Paolo V per celebrare il restauro dell'acquedotto "Acqua Traiana" del II secolo.
Qui, oggi come all'epoca romana, l'acqua arriva dal Lago di Bracciano, 35 km a nord di Roma.

Trastevere-Fontana-dellacqua-Paola




Delle sei colonne in pietra rosa, quattro appartenevano alla facciata dell'antica Basilica di San Pietro e molti blocchi di marmo furono sottratti, purtroppo, dal Foro Romano.

Trastevere-Fontana-dellacqua-Paola





Un grande balcone regala un superbo panorama.

Trastevere-Fontana-dellacqua-Paola








Trastevere-Fontana-dellacqua-Paola






4- GIANICOLO

La passeggiata prosegue sul colle del Gianicolo, uno dei punti più panoramici della città.
Curiosamente non fa parte dei tradizionali sette colli di Roma.

Trastevere-Gianicolo




Fu luogo di una delle più violente battaglie della lotta per l'Unità d'Italia, la Battaglia del Gianicolo.
Giuseppe Garibaldi difese Roma, ma il 2 luglio 1849 la resistenza romana cedette ai francesi.
Il coraggio di Garibaldi, insieme alle successive lotte di indipendenza, sono ricordate dal precedente mausoleo e dal Monumento Equestre al centro del piazzale sul Gianicolo.

Trastevere-Gianicolo







Trastevere-Gianicolo







Trastevere-Gianicolo




A circa 200 metri di distanza il Monumento Equestre della moglie brasiliana Anita Garibaldi, realizzato da Mario Rutelli (bisnonno del politico Francesco) nel 1932.

Trastevere-Gianicolo-




I resti mortali di Anita sono custoditi alla base del monumento.

Trastevere-Gianicolo-





Lungo la salita al Gianicolo e nel belvedere, numerosi busti raffiguranti patrioti italiani e stranieri che durante il Risorgimento hanno combattuto con le armi o con la parola per l'unificazione dell'Italia.

Trastevere-Gianicolo-




L'appendice orientale del Gianicolo degrada verso il fiume e alla base si trova il rione storico di Trastevere.

Un superbo panorama della città:
all'orizzonte i colli, sullo sfondo dei quali risaltano le cupole e i campanili delle chiese.
In primo piano:
 l'Altare della Patria. 

Trastevere-Gianicolo-





La cupola del Pantheon.

Trastevere-Gianicolo-





La Suprema Corte di Cassazione.

Trastevere-Gianicolo-








Trastevere-Gianicolo-





5- VILLA PAMPHILIJ

E' il secondo parco pubblico più grande di Roma, dopo il Parco dell'Appia Antica.

Trastevere-Gianicolo-

Dal Gianicolo mi dirigo verso il parco percorrendo la passeggiata che costeggia il viale delle Mura Aurelie (questa volta in discesa).
Qui si trova la Statua di Angelo Brunetti detto Ciceruacchio. Fu patriota che combattè per la seconda Repubblica romana, alla cui caduta fuggì con Garibaldi per raggiungere Venezia.
Il soprannome è la corruzione dell'originale romanesco "ciruacchiotto" ("grassottello").

Trastevere-Gianicolo-



Come non ricordare Ciceruacchio interpretato da Nino Manfredi nel film di Luigi Magni, "In Nome del Popolo Sovrano".





 Il parco di Villa Doria Pamphilij è un luogo rilassante, ma talmente ampio (180 ettari) che converrebbe dotarsi di bicicletta.
A piedi sono arrivata all'entrata monumentale e ho passeggiato per un breve tratto.

Trastevere-Gianicolo-








Trastevere-Gianicolo-








Trastevere-Gianicolo-








Trastevere-Gianicolo-








Trastevere-Gianicolo-





Un tempo era la vasta proprietà di campagna del principe Camillo Pamphilji, nipote di papa Innocenzo X.

Trastevere-Gianicolo-


All'interno, il Casino del Bel Respiro, con agrumeto e giardino all'italiana, che oggi ospita locali di rappresentanza del governo.
Il resto del parco è stato acquisito dal Comune di Roma nel corso degli anni.



Finisce qui il mio viaggio a Trastevere, dall'alto del suo colle ad ammirare magnifici panorami

Trastevere




e dal basso, lungo il Tevere che lo divide dal resto della città.

Trastevere


Forse è per questo che qui, più che altrove a Roma, gli abitanti parlano di se stessi dicendo "noantri", ovvero "noi altri".



                        torna a → Roma e i suoi Quartieri

                          → I Diari di Viaggio



Bibliografia:
-legenda Monumento ad Anita Garibaldi, regione Lazio.

Sitografia: