mercoledì 31 agosto 2016

PALAZZO BONCOMPAGNI - Bologna

via del Monte, 8



Fu fabbricato della prima metà del 500, su disegno di Jacopo Barozzi detto il Vignola. 


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Notevole è l'armonia delle proporzioni.
Fu proprietà del pontefice bolognese Gregorio XIII Boncompagni, promulgatore nel 1582 del calendario gregoriano, che è il calendario ufficiale nella maggior parte dei paesi del mondo occidentale.
Papa Gregorio morì nel 1585, la sua tomba si trova alla navata destra della Basilica di San Pietro a Roma, nella cappella Gregoriana.

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Si trova quasi di fronte al cortile del Monte di Pietà.

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Palazzo Boncompagni, particolare




Il portale con le bellissime colonne sono identiche a quelle nel cortile interno.

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Palazzo Boncompagni, particolare del portale




Nel cortile interno le colonne corolitiche (ovvero adorne di fogliame e fiori avvolti a spirale intorno al fusto), ricordano quelle di Palazzo della Signoria a Firenze.

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© Pietro Poppi, fine 1800.




Una magnolia gigantesca.

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La scala di forma elicoidale fu attribuita al Vignola, che aveva ideato il palazzo, ma alcuni sostengono che sia opera di Ottaviano Mascarino, architetto di Ugo Boncompagni.

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La sala affrescata e il loggiato esterno con le colonne sono disponibili per convegni, conferenze e feste private.





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lunedì 29 agosto 2016

Bastardi senza gloria

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di Quentin Tarantino. Con Brad Pitt, Christoph Waltz, Diane Kruger, Mélanie Laurent, Jacky Ido. (2009)

Il grande Tarantino rivisita la storia di Hitler, immaginando un diverso finale, epico e adrenalinico.
La beffa cinematografica vuole che sia una coppia mista, lei giovane donna bianca ebrea e lui giovane nero, a riveder la storia, nello scenografico spazio di un cinema.
Non poteva essere altro che "il cinema" il luogo eletto dal regista, eterna riverenza a una passione che gli ha dato onore e gloria.
Il titolo è un omaggio al film "Quel maledetto treno blindato" di Enzo G. Castellari, uscito negli Stati Uniti con il titolo di "Inglorious Bastards". Tarantino ha poi deformato la parola "Bastards" in "Basterds".
Nella colonna sonora Ennio Morricone e David Bowie. 


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martedì 23 agosto 2016

MONTE DI PIETÀ - Bologna

via Indipendenza, 11


 Era in origine la dimora dei canonici dell'attigua Cattedrale di San Pietro e, nel 1473 (come da marmo sul portale), vi fu istituito il Monte di Pietà San Pietro di Bologna.


Sul portale la Pietà in terracotta: "Il Cristo Morto e l'Addolorata", di Gabriele Fiorini.

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IL MONTE DI PIETÀ

Il Monte San Pietro fu custode di pegni e speranze degli artigiani e commercianti di quel tempo.
Concedeva prestiti su pegno, con interessi modesti, in grado di competere con quelli dei banchieri ebrei.
Questa infatti fu la motivazione principale della nascita di questi istituti in tutt'Italia: attività di propaganda antiebraica dei francescani con lo scopo di sostituirsi agli istituti di credito ebraici.

Il Monte era quindi un'istituzione finanziaria senza fini di lucro che erogava prestiti di limitata entità in cambio di un pegno, che veniva restituito una volta saldato il debito. 

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 Nel 1523 ne fu affidata la gestione ai Senatori di Bologna (il Governo della città).

Nel 1796 questo processo però fu interrotto dall'avvento di Napoleone il quale, in nome del diritto di conquista, si appropriò dei loro beni.

Nel 1807, a seguito della Restaurazione, il Monte dei Pegni ottenne nuovamente l'autonomia, ma con Cassa di Risparmio e Banca Popolare, sembrava avere poche speranze.
L'attività invece rispose e si consolidò come attività assistenziale.

Alla fine dell'800 l'attività era mista, bancaria e assistenziale, per convogliare all'inizio del '900 come Banca del Monte di Bologna, istituto con attività prevalentemente bancaria.
Si concluse così il rapporto fra il Monte dei Pegni e i meno poveri fra i poveri, che costituivano la maggioranza della popolazione.

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FONDAZIONE DEL MONTE DI BOLOGNA E RAVENNA

La Banca del Monte (divenuta nel frattempo di Bologna e Ravenna) decise di istituire nel 1991 la Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, con il fine di perseguire interessi di utilità pubblica e sociale, senza fini di lucro.

Dal 2002 la sede della Fondazione è a Palazzo Paltroni, in via delle Donzelle, 2.



Giro l'angolo in via del Monte.

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Subito alla sinistra trovo l'attuale sede della Fondazione Del Monte, che ha istituito un centro studi sui Monti di Pietà, unico in Italia. Circa due volte l'anno la Fondazione organizza conferenze ad ingresso libero al fine di promuovere la conoscenza delle antiche questioni ancora oggi attuali: etica e affari, mercato equo e "non profit".

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Poco più avanti, sulla destra, il cortile sul retro del Monte di Pietà e Cattedrale San Pietro.
 La facciata posteriore del Monte possedeva un doppio loggiato, purtroppo oggi tamponato al primo piano.

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via Indipendenza



Nel 2020 nel Palazzo del Monte di Pietà verrà inaugurato uno store enogastronomico, nel rispetto dei vincoli architettonici storici.




La storia del Monte di Pietà di Bologna.
©Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna.







Sitografia:
       


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domenica 21 agosto 2016

TRATTORIA DEL BORGO

via San Rocco, 12 - Monteveglio Alto (Bologna)


aggiornato 2021

La locanda è gestita da una coppia affiatata che ha dimostrato di saper mantenere negli anni la solidità della buona cucina e dell'accoglienza. Si trova all'interno delle mura dell'antico Castello di Monteveglio e dell'Abbazia omonima.


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Gli interni sono rustici e accoglienti.

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In estate i tavoli sono organizzati nel bel cortile esterno.
Meravigliosi i tortelloni verdi di ricotta.

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Gnocchetti di patate.

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Creme caramel di parmigiano.

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Ripieno di tortellini in polpette.

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Guancialino di vitella stracotto nel barbera.

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Cremoso di cioccolato con salsa di pere e croccante al sesamo.

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Morbido di yogurt di Merano con gel di pesche e crumble di nocciole.

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Sorbetto.

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Mousse di fiori di camomilla con gelatina di scorza e foglie di limone.

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Le case dell'antico borgo.

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giovedì 18 agosto 2016

PALAZZO SCAPPI - Bologna

via Indipendenza, 1-3


Il cinquecentesco palazzo storicamente appartenne alla famiglia Scappi, estinti nel 1707. Ingloba buona parte della torre Scappi, alzata nel 1220.


Il palazzo comprende l'angolo detto Canton Dei Fiori, dove anticamente si teneva il mercato dei fiori; sotto al portico → la storica caffetteria e i dipinti a soffitto.

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Venne ristrutturato nel 1892 dall'architetto e decoratore Augusto Sezanne, per la proprietà Stagni, in collaborazione con il pittore Achille Casanova.
Gli stessi avrebbero successivamente collaborato alla decorazione di Palazzo Rosso a Bentivoglio.

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Le decorazioni e i dipinti sono in stile Liberty.
I dipinti sotto alle volte del portico riportano le scritte:
"Canton de' Fiori,"
  "Vinum Laetitia", il vino è allegria.

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"Panis Vita", il pane è vita.

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E un omaggio a una delle più redditizie attività di Bologna, la lavorazione della canapa per il settore tessile.

"Canabis Protectio", la cannabis è protezione.

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Poi si sa che fin dal 1600 la medicina europea considerava la cannabis un ottimo farmaco per l'organismo, quindi le parole potrebbero alludere ad un doppio significato; ma va pur ricordato che la cannabis delle campagne bolognesi non aveva il medesimo effetto della cannabis indiana.

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