lunedì 16 agosto 2021

CORNO NERO

DOLOMITI

(torna a Dolomiti presentazione) 


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Il Corno Nero / Schwarzhorn, detto anche La Rocca, è una delle due cime che abbracciano Passo Oclini; fa parte del SISTEMA NUMERO 8 BLETTERBACH UNESCO. 







Con i suoi 2439 m. è la montagna più elevata della Dorsale degli Oclini e fa da contraltare al Corno Bianco, che gli si oppone geograficamente e come conformazione geologica (in porfido il Corno Nero e dolomia pura il Corno Bianco).

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Il suo nome deriva appunto dal colore scuro della sua pietra, il porfido.

Nella Dorsale di Oclini la tempesta Vaia dell’ottobre 2018 ha colpito duramente: 
grandi aree sono state colpite dal vento, che ha abbattuto piccoli e grandi alberi; la provincia di Bolzano - Alto Adige è ancora al lavoro per ripristinare i boschi e mettere in sicurezza il terreno.



SALITA AL CORNO NERO 

Andata e ritorno sullo stesso percorso.

Segnavia n. 502
-Difficoltà: E
-Dislivello: 450 m

Tempo di percorrenza:
-ore 1,30 andata (salita lungo crinale est)
-ore 1,05 ritorno
Tempo complessivo: ore 2,35

Lunghezza complessiva: Km 3,8

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©relive - ©mappatura Monica Galeotti




Parto da una posizione "privilegiata" perché il mio albergo (Berghotel Jochgrimm), precisamente la mia camera, si affaccia sul Corno Nero, un’immagine fantastica di montagna "nera", che mi accompagna in ogni giorno della mia vacanza da diversi anni, con mucche, cavalli al pascolo e boschi. 

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Con una moderata pendenza inizio a risalire il monte. 
Il sentiero ha inizio dietro l’Hotel Schwarzhorn, uno dei due hotel presenti a Passo Oclini. 

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Raggiungo un azzurro bacino antincendio e subito dopo una boscaglia di Pino Mugo, che copre buona parte della montagna.

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Il sentiero scorre proprio in mezzo ai mughi ed inizia una pendenza notevole lungo tutto il crinale. 

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Non c’è nessuna fretta di salire in cima e ogni tanto mi fermo per ammirare il panorama verso Passo Oclini. 

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Un ultimo strappo e raggiungo l’ampia vetta. 

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©foto Mirco Bianchi







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In cima anche la statuetta di una madonnina. 

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Meglio avere con sè un binocolo, e poi ad occhio nudo il panorama a 360° su:
 Valle di Fiemme

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 Valle dell’Adige

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e, quando il tempo lo consente, la catena intera del sistema numero 7 Sciliar-Catinaccio e Latemar. 

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(Volendo si può effettuare un lungo percorso ad anello, ore 3,5 in totale, scendendo sul versante che affaccia verso la valle di Fiemme lungo il crinale in direzione Il Palone, 2350 m. 
Da qui si raggiunge passo Cugola, 1923 m, e si risale verso Oclini, 1989 m, per i sentieri n.4 e 502.)

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Ritornando invece per lo stesso sentiero dell’andata, mi fermo ad osservare i colori della natura:

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Campanule e Radicchielle dei prati.

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La Radicchiella dei prati (Crepis biennis L.), erbacea perenne, come altitudine raramente sale fino ai 2000 m.; evidentemente qui ha trovato terreno umido con alti valori nutrizionali, il suo habitat ideale.

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La Brunella (Prunella vulgaris L.), una pianta erbacea perenne alta al massimo 20 cm. che fiorisce da giugno a settembre.

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Infine il Pino Mugo, protagonista indiscusso di Oclini.

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Note:

-l'itinerario qui descritto è stato percorso personalmente il 2 agosto 2021 consultando preventivamente le previsioni meteo, prestando attenzione all'evoluzione del tempo nella stessa giornata.


-carta topografica Tabacco - Sciliar-Catinaccio-Latemar 029 - 1:25.000


-per i livelli di classificazione delle difficoltà nell'escursionismo vedi  Dolomiti presentazione


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Sitografia:

-www.wikipedia/radicchiella-dei-prati/crepis-biennis

-www.wikipedia/brunella-prunella-vulgaris




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