via della Braina, 7 e 11 - BOLOGNA
aggiornato maggio 2021
Un’antica istituzione bolognese, il Pio Istituto Sordomute Povere in Bologna, gestisce questi orti nascosti, nel centro storico della città.
Sono aperti alla cittadinanza per pochi giorni all’anno, anche per questo poco conosciuti dai bolognesi.
Andiamo a conoscerne la storia e in quali occasioni possono essere visti.
DOVE SI TROVANO
Gli orti si trovano nel quartiere Santo Stefano, inquadrati fra le vie Orfeo, Rialto, Braina e de' Coltelli.
Una veduta aerea lascia intravedere una superficie considerevole di spazio verde dentro le mura della città.
La proprietà degli orti è della Fondazione PISP (Pio Istituto del Sordomuto e Povere).
Si tratta di una IPAB, istituzione di pubblica assistenza e beneficenza, la cui finalità è il mantenimento e l’educazione di ragazze sordomute indigenti.
L’istituto è gestito da un consiglio di amministrazione composto da cinque membri nominati a vita per cooptazione con un presidente e un segretario.
La missione di assistenza per la sordità viene mantenuta all'interno di percorsi istituzionali.
Nell'edificio oggi non vi sono più ospiti.
Ma partiamo dall’inizio:
ho trovato note precise e approfondite sulla storia di via Braina e delle proprietà degli immobili nei secoli, in "Cose notabili della città di Bologna", II volume di 4, Giuseppe Guidicini, 1869.
LA STORIA DI VIA DELLA BRAINA, DELL’ISTITUTO E DELL’ORTO
Si chiama via della Braina dal 1486.
Prima si chiamava Braina di Fiaccalcollo, perché derivava da via Fiaccalcollo, l’attuale via Rialto, come si può vedere dalla mappa del Catasto Gregoriano (1835) della città di Bologna, messo a disposizione dall'Archivio di Stato di Roma con il progetto "Imago II".
Entrando in via Braina per via de' Coltelli, trovo a destra un bel portico uniforme le cui case furono fabbricate per i tessitori delle manifatture di seta dalla ricca famiglia Ghiselli (1583).
A sinistra, dove oggi trovo l’Istituto Sordomute e l’Orto di Orfeo (ai numeri 11 e 7), un tempo vi erano i numeri civici dal 235 al 238 con le case dei Zanchini (1480-1644).
©google map - ©Monica Galeotti mapping |
LA CRONOLOGIA
1645 - Domenico Usberti compra le case dai Zanchini per inserirvi sette fratelli della Congregazione di San Gabrielle, con usufrutto fino alla morte e L. 800 annue, ed in proprietà ai Gesuiti.
La conduzione dell’orto era affidata a un ortolano che risiedeva all’interno del terreno e i prodotti servivano per il sostentamento dei confratelli.
1719- I Gesuiti vendono alle Suore Terziarie Servite, che si occupavano dell’educazione delle fanciulle.
Entrambe le confraternite risiedono nella proprietà (alla morte dell’ultimo usufruttuario, cesserà la Congregazione San Gabrielle, nel 1784).
Queste monache erano nate nel 1413 in certe case in via San Petronio Vecchio.
Nel 1663 traferite in via Fondazza al numero 371, infine in via Braina.
1810- Finché vi operarono ebbero una chiesa dedicata a tutti i santi (Ognissanti), poi vennero soppresse nel luglio 1810 con l’avvento di Napoleone.
Nel dicembre 1810 la chiesa, il convento, l’orto della Braina e la casa dell’ortolano in borgo Orfeo furono comprati da Catterina Imbrico Bozzio Negroni oriunda di Corsica.
1857- L’intera proprietà viene acquistata dalla famiglia Ranuzzi.
1890- Le sorelle Ranuzzi, che già educavano ragazze sordomute nella loro abitazione in via Santo Stefano, istituirono il Pio Istituto Sordomute Povere di Bologna, rimasto attivo per circa un secolo.
Qui le bambine imparavano a leggere e scrivere, a ricamare e cucire, e quindi a mantenersi.
1905- La direzione fu affidata all’Ordine delle Sorelle della Piccola Missione ai Sordomuti Abbandonati di derivazione dell’istituto Gualandi.
1937- In quest’anno venne aperta la casa di lavoro e riposo per sordomute, grazie alle molte donazioni e lasciti di cui godeva l’Opera Pia.
2004- Il Pio Istituto venne convertito in fondazione privata.
LE RARE APERTURE DI OGGI
Per quasi cinquant’anni gli orti sono stati aperti grazie alle cure di un vivaista che abitava lì, in affitto dall’Istituto dal 1965.Oltre a curare l’orto lo teneva aperto per i cittadini.Questo fino al 2004, quando si avvia una battaglia legale fra i residenti e la nuova proprietà, che voleva costruire un parcheggio interrato con oltre 150 posti auto.Le 3000 firme raccolte sono servite ad attuare la bocciatura della commissione edilizia, ma l’evento provoca lo sfratto del vivaista e il portone chiuso per sempre, uno spazio verde non più fruibile dalla cittadinanza.Il Pio Istituto e gli orti oggi sono quasi del tutto inutilizzati, tranne in rari casi.Gli eventi che vi si tengono sono sostanzialmente due:1- Le cene estive del Ristorante Scaccomatto.A maggio, giugno, luglio e settembre il ristorante organizza serate sotto le stelle degli orti: cene ed eventi speciali.La mente è quella dello chef Mario Ferrara, di origini lucane, che dal 1987 ha portato a Bologna la gastronomia della sua terra di origine, in via Broccaindosso, 63.
Nella foto del 2019, in compagnia delle mie affascinanti amiche, tengo in mano il calice dell'aperitivo al tramonto, che precede una cena leggera e informale.
2- La mostra mercato "Peonia in Bloom".
Nata nel 2013, tre giorni nel mese di maggio per uno shopping di artigianato italiano, con un progetto di beneficenza legato alla sordità.
L’accesso non è più dal portone in legno di via Orfeo, come accadeva un tempo, ma da via della Braina 7 o 11, ingressi del Pio Istituto.
Ecco perchè oggi gli Orti di Orfeo vengono chiamati anche Orti di via Braina.
Tre porte di ingresso ed entro nel giardino segreto.
In questa meravigliosa oasi inserita nel tessuto urbano vi è un microclima molto delicato ma importantissimo.
L’area ha conservato le dimensioni dell’antico orto monastico, con i vecchi muri di confine che suddividono lo spazio verde in settori.
Da una parte le pergole di vite, dove si consumano le cene estive.
Dall'altra parte gli orti, circondati da alberi da frutto e qualche alberatura ornamentale, dove si svolge il mercatino artigianale.
Per avere gli orti aperti tutto l’anno serve una proposta di gestione, che al momento non c’è.
Ho avuto accesso alla Mostra Mercato di "Peonia in Bloom" nel settembre 2020.
L'edizione 2021 si è svolta il 14-15-16 maggio.
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Bibliografia:
-GIUSEPPE GUIDICINI, Cose Notabili della Città di Bologna ossia Storia Cronologica de' suoi stabili sacri, pubblici e privati - II volume di 4, anno 1869, pag. 139/142
Sitografia:
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