martedì 11 dicembre 2018

IL CANALE NAVILE

BOLOGNA - PRIMA PARTE

(torna al Canale Cavaticcio)



aggiornato 2022

Il percorso del Canale Navile attraverso i suoi Sostegni.


Canale-Navile-Bologna




PRIMA PARTE

DAL SOSTEGNO DELLA BOVA AL SOSTEGNO DI CORTICELLA


In questo tratto 6 sostegni:

1- SOSTEGNO DELLA BOVA

2- SOSTEGNO DEL BATTIFERRO

3- SOSTEGNO TORREGGIANI

4- SOSTEGNO LANDI

5- SOSTEGNO GRASSI

6- SOSTEGNO DI CORTICELLA


Canale-Navile-Bologna






Il Navile convenzionalmente inizia al Sostegno della Bova, nel punto in cui si uniscono, da una parte il Canale Cavaticcio e, dall'altra, il collettore che accoglie le acque del Canale delle Moline, del Torrente Aposa e della Canaletta di Savena.

Canale-Navile-Bologna
©google maps - ©didascalie Monica Galeotti





Nella foto, alla Bova, si può vedere il punto in cui arrivano e si uniscono il Cavaticcio (a destra nella foto) e il collettore a sinistra.

Canale-Navile-Bologna







Al foto confronto con il passato si vedono gli edifici oggi coperti dalla vegetazione.

Sostegno della Bova - ©Fausto Malpensa collezione personale





Il Cavaticcio e il Canale delle Moline non sono altro che il Canale di Reno (vedi Chiusa di Casalecchio), quindi si può affermare che il Canale Navile
è il Canale di Reno dall'altra parte della città.
Prende questo nome perchè un tempo era una via navigabile.
Navile deriva infatti dal termine Naviglio:
 "Canale artificiale atto a essere navigato da imbarcazioni di piccola stazza e utilizzato per l'irrigazione.
E' voce d'uso specialmente nell'Italia settentrionale".

Canale-Navile-Bologna-la-Bova





UN PÒ DI STORIA

Il Canale Navile, come i canali dentro le mura cittadine, alimentava energia idraulica per gli opifici, ma era soprattutto una via d'acqua per il trasporto di merci e persone, dalla città ai porti adriatici.

Canale-Navile-Bologna
foto da "Il grande libro dei Canali di Bologna", ©Tiziano Costa






Il Navile è lungo circa 35 km e percorre la pianura bolognese fino a immettersi nel fiume Reno vicino a Passo Segni, nella zona di Malalbergo, Comune della città di Bologna.

Canale-Navile-Bologna






Dopo l'eliminazione del Porto di Bologna l'utilizzo del Navile diventa esclusivamente ad uso irriguo e di bonifica, non essendo più navigabile.

Canale-Navile-Bologna





Del sistema portuale bolognese e dell'uso navigabile restano comunque una serie di SOSTEGNI, cioè "chiuse", che furono realizzati a metà del '500 dal Vignola.
Per ottenere una migliore tenuta, gradualmente le saracinesche a ghigliottina in legno di rovere dei primi sostegni furono sostituite dal ferro utilizzando il sistema delle "porte vinciane", così chiamate perchè inventate da Leonardo da Vinci, costituite da battenti ad angolo che si aprono controcorrente, utilizzando la pressione dell'acqua.
Le "porte" si chiudevano sia a monte che a valle creando una conca, cioè un piccolo bacino d'acqua (come quello di una diga per intenderci), dove i barconi venivano rinchiusi.
In questo modo superavano il dislivello del canale: dei veri e propri ascensori d'acqua, per scendere o salire, a seconda si andasse verso il mare o verso Bologna.

Canale-Navile-Sostegno-del-Battiferro
Porte Vinciane, Sostegno del Battiferro





Le barche infatti arrivavano anche dal mare e navigavano verso Bologna 'in salita', controcorrente, e venivano trainate dai cavalli sulla "restara", il sentiero che fiancheggiava il canale per tutto il suo corso (in parte ripristinato con la nuova ciclabile).

Canale-Navile-Bologna
©www.carrozzecavalli.net





Le barche erano a fondo piatto e avevano prua e poppa uguali, in quanto navigavano indifferentemente in un senso o nell'altro.
In questa vecchia foto il "burchiello", una barca interamente scoperta.
Vi era anche il "bucintoro", barca coperta adibita al trasporto passeggeri.

Canale-Navile-Bologna
Cartolina postale, raccolta ©Pia Rambelli




Per capire al meglio l'utilità dei sostegni è bene anche sapere cosa sia l'interramento naturale di un corso d'acqua:
quando la velocità dell'acqua è tale da provocare erosioni nell'alveo, il corso di un fiume o di un canale subisce delle trasformazioni, a volte importanti quali l'interramento naturale.

Canale-Navile-Bologna



Il sostegno quindi aveva due valenze:
quello di consentire alle imbarcazioni di superare i dislivelli, sia verso il mare che verso Bologna, e quello di manovra per abbassare la velocità dell'acqua e scongiurare l'interramento naturale. 

Il Canale Navile scorre in pendenza verso il mare per tutto il suo tratto, soprattutto nel primo, cioè da Bologna a Corticella, dove la pendenza è maggiore (circa 15 metri) e di conseguenza anche la velocità dell'acqua.
Per questo motivo in questo tratto i sostegni sono più numerosi che in seguito. 


Dopo questa necessaria introduzione, ecco i Sostegni come ci appaiono oggi, alcuni abbandonati, in parte ricoperti di vegetazione, alcuni conservati e ripuliti per quanto possibile, attraverso opere di volontariato di alcune associazioni che operano sul territorio, per mantenere la memoria storica.
Quello che oggi appare per lunghi tratti un piccolo canale, un tempo era pieno d'acqua.




DAL SOSTEGNO DELLA BOVA AL SOSTEGNO DEL BATTIFERRO

 (2 km circa)


Canale-Navile-dalla-Bova-al-Battiferro
©google maps - ©didascalie Monica Galeotti





1- SOSTEGNO DELLA BOVA

In via Bovi Campeggi si può intravedere, dall'alto del ponte, il Sostegno della Bova (ancora meglio in fondo alla discesa Vicolo Laghetto del Navile), realizzato nel 1594 su disegno di Floriano Ambrosini, l'architetto di Palazzo Zani sede della Bonifica Renana a Bologna.
Come già visto, questo è il punto in cui confluiscono tutte le acque dei canali in uscita dalla città.

Prima di questo Sostegno vi era l'antico Porto del Maccagnano aperto nel 1284.
Troviamo integra la conca di navigazione e alcune strutture della manovra.

Canale-Navile-Bologna-la-Bova






Canale-Navile-Bologna-la-Bova




Ieri e oggi: dal sottopasso ferroviario si vede il ponte di via Bovi Campeggi, oggi decisamente nascosto dalla vegetazione.

Canale-Navile-Bologna-la-BovaCanale-Navile-Bologna-la-Bova


Dal 2016 è possibile percorrere una ciclabile molto bella che costeggia il Navile, da qui fino a Castello di Castel Maggiore, con un percorso di circa 9 km.

Appena sorpassato il Sostegno della Bova, la ciclabile sottopassa il ponte di via Carracci. 

Canale-Navile-Bologna-la-Bova






Dentro al Parco di Villa Angeletti un attraente scorcio dal ponte che porta alla zona ortiva di via Beverara.

Canale-Navile-Parco-di-villa-Angeletti






Dal ponte di via Gagarin.

Canale-Navile-Sottopasso Gagarin






Quando in fondo si intravede la casona del Battiferro, la restara è via del Navile. 

Canale-Navile-Sostegno-del-Battiferro




2- SOSTEGNO DEL BATTIFERRO

Il termine "battiferro" fa riferimento ad un antico opificio nelle vicinanze adibito alla battitura del ferro e del rame.

Sostegno-del-Battiferro-Canale-Navile




In origine il sostegno fu costruito in legno dal milanese Pietro da Brambilla nel 1494 (come anche il sostegno Grassi) e rifatto in muratura dal Vignola nel 1548, più volte modificato.

Canale-Navile-Sostegno-del-Battiferro





Anche l'edificio della casa di manovra è stato rimaneggiato più volte, ma ha mantenuto l'aspetto cinquecentesco e porta lo stemma di papa Paolo III e della città di Bologna.

Canale-Navile-Sostegno-del-Battiferro





In questa antica foto, prima della radicale ristrutturazione del 1905, si vede anche l'edificio a destra chiamato pila da riso, un mulino in cui il riso veniva "pilato", cioè sottoposto al trattamento per spogliarlo del pericarpo e renderlo commestibile.
In seguito diventò Cartiera dei signori Bardi.

Sostegno-del-Battiferro-Canale-Navile


Al foto confronto di oggi, vediamo i ruderi dell'edificio quasi completamente nascosti dalla vegetazione.

Sostegno-del-Battiferro-Canale-Navile





Superato il Sostegno voltiamo lo sguardo: la piccola cascata e i resti della prima centrale idrotermoelettrica di Bologna del 1901.

Sostegno-del-Battiferro-Canale-Navile



Il foto confronto con il passato.

Canale-Navile-Sostegno-del-Battiferro
©www.genusbononiae




La demolizione della ciminiera si è resa necessaria per motivi di sicurezza.

Canale-Navile-Sostegno-del-Battiferro




 In direzione Corticella, a sinistra il complesso della ex fornace Galotti, oggi ristrutturata e sede del Museo del Patrimonio Industriale.
Sulla destra due depositi recuperati, circondati da un piccolo spazio all'aperto dove d'estate viene organizzata la rassegna "Battiferro finchè caldo", con concerti e letture, gestita dall'Associazione Vitruvio.

Quando il Navile era navigabile i depositi contenevano tutto ciò che occorreva alla manutenzione dei sostegni e del canale stesso.

Canale-Navile-Sostegno-del-Battiferro-Fornace -Galotti





Il Sostegno del Battiferro si trova nel punto dove il Navile si divide in due rami: la Fossetta a destra e il Canalazzo a sinistra.

Sostegno-del-Battiferro-Canale-Navile




Dei 6 sostegni di questo primo percorso, 3 sono sul ramo Fossetta.

La Fossetta, creata nel progetto del Vignola per dare minor pendenza al canale, fu riservata alla navigazione e per questo lungo il suo corso vennero inseriti:
-il Sostegno Torreggiani
-il Sostegnazzo Landi
-il Sostegnino Grassi


Il Canalazzo rimane il naturale corso del Navile.

Navile-Dal Sostegno della Bova al Sostegno di Corticella.
©google maps - ©didascalie Monica Galeotti





  3- SOSTEGNO TORREGGIANI

 Si trova a meno di un km. dal Battiferro ed è chiamato anche semplicemente "Il Sostegno".

Canale-Navile-dalla-Bova-al-Battiferro
©google maps - ©didascalie Monica Galeotti







Sostegno-Torreggiani-Canale-Navile







Sostegno-Torreggiani-Canale-Navile




Venne costruito intorno al 1560, in contemporanea con il Sostegno Landi. Restaurato poi nel 1700 prese il nome dal suo architetto Alfonso Torreggiani.

In prossimità si trovava un'antica osteria, un ristoro per i barcaioli e i passeggeri.
Esiste ancora questo locale, Trattoria da Sandro al Navile, e mantiene alta la fama della gastronomia petroniana.

Sostegno-Torreggiani-Canale-Navile







Sostegno-Torreggiani-Canale-Navile





Fra un sostegno e l'altro vi sono passaggi molto suggestivi.

Canale-Navile-Bologna






 4- SOSTEGNO LANDI

A 500 metri dal Torreggiani troviamo il Sostegno Landi, chiamato anche il Sostegnazzo.

Sostegno-Landi-Canale-Navile




Come spiega simpaticamente Tiziano Costa nel suo Libro dei Canali, nella parlata dialettale bolognese si usavano termini negativi per dimostrare benevolenza, quindi "sostegnazzo" non vuole essere dispregiativo.
Per esempio, scrive ancora Costa: "Il famoso
 <bròtta caràgna, com stèt!?>,
 che vuol dire
<come stai, brutta carogna!?>, 
è un'offesa non solo ignorata ma gradita, segno di amicizia."

Come il Torreggiani, anche il Landi fu costruito nel 1560 e a metà del 1700 restaurato dall'architetto Giuseppe Antonio Landi, da cui il nome.

sostegno_landi_canale_navile




La conca di navigazione a pianta esagonale è completamente invasa dalla vegetazione di robinia e alianto.

Sostegno-Landi-Canale-Navile




Di fronte al sostegno, dall'altra parte del canale, le rovine della cartiera settecentesca, funzionante fino a metà del '900.
Su queste rovine è stata costruita una RSA per anziani non autosufficienti.
Questa foto è stata scattata a maggio 2022: si possono notare i portoni del sostegno e le manovre, liberati dalla vegetazione infestante durante
In questo caso la vegetazione ha protetto e salvato.

sostegno_landi_navile




Il sostegno Landi in secca.

sostegno_landi_navile





sostegno_landi_navile




L'ex cartiera, oggi RSA Parco del Navile.

sostegno_landi_navile





5- SOSTEGNO GRASSI - PONTE DELLA BIONDA



canale-navile-Dal-Landi-al-Grassi-ponte-della-Bionda
©google maps - ©didascalie Monica Galeotti





A 700 metri dal Landi, il Sostegno Grassi è stato sempre chiamato "Sostegnino", perchè la conca per le barche è molto stretta.

Sostegno-Grassi-Canale-Navile







Sostegno-Grassi-Canale-Navile




In questo tratto infatti il canale è molto stretto, ed è sempre stata impossibile la navigazione per le barche molto grandi.
Quelle che arrivavano da Venezia o da Ferrara si fermavano al Pelago di Corticella, le merci caricate su barche più piccole, che dovevano poi riuscire a passare nella stretta via del Sostegnino, una sorta di "misura".

Sostegno-Grassi-Canale-Navile





Fu costruito in legno dal Brambilla a fine 1400 e riedificato dal Vignola nel 1548.

Sostegno-Grassi-Canale-Navile






Sostegno-Grassi-Canale-Navile





A pochi metri dal Sostegnino Grassi si trova il
 PONTE DELLA BIONDA.
In questo punto i due rami, Canalazzo e Fossetta, si uniscono e il Canale Navile ritorna al suo corso naturale.

Ponte-della-Bionda-Canale-Navile




E' lecito domandarsi:
perchè è stato costruito il ponte?
perchè si chiama così?

Ponte-della-Bionda-Canale-Navile




Prima della sua costruzione, i cavalli che trainavano le barche controcorrente provenienti da Corticella, dovevano attraversare il Canalazzo, cioè il corso naturale del Navile, e passare sul ramo Fossetta dove ci sono i sostegni, e lo facevano passando sopra la stessa barca che trainavano, che doveva essere abbastanza lunga da fare da ponte.
Ma l'operazione era scomodissima e così venne costruito il ponte nel tardo '600, quando il Navile era molto usato.

Ponte-della-Bionda-Canale-Navile





Il nome che gli è stato dato invece è una leggenda metropolitana o una verità tramandata? Si dice che una certa "bionda" sostava su quel ponte e pare fosse molto disponibile.

Ponte-della-Bionda-Canale-Navile




Il Ponte della Bionda oggi è luogo di appuntamento annuale, nel mese di luglio, con serate musicali e teatrali.
Nel 2005 il cantautore dialettale bolognese Fausto Carpani ha fondato → l'Associazione Culturale "Il Ponte della Bionda", per ricavare fondi atti a mantenere e preservare la zona del ponte, un tempo discarica abusiva, oggi ripulita e trasformata in un'arena per spettacoli estivi.

Sostegno-Grassi-Canale-Navile



Il ponte stesso è stato restaurato per merito di questa associazione, con l'aiuto della Banca del Monte di Bologna.
Carpani e gli amici volontari, continuano, dal Sostegnino Grassi al Ponte, a mantenere l'erba tagliata, a rimuovere i rifiuti, a sistemare panchine e potare gli alberi.

Ponte-della-Bionda-Canale-Navile




6- SOSTEGNO (e Pelago) DI CORTICELLA

Per arrivare all'ultimo sostegno di questa prima parte illustrata del Canale Navile, vi è circa 1 km dal Ponte della Bionda, circa 10 minuti di camminata. 
Esiste un → Pelago perchè un tempo vi era un grande specchio d'acqua, alimentato da una derivazione del canale; oggi invece di acqua ne rimane poca.

Dal-Ponte-della-Bionda-al-Sostegno-di-Corticella
©google maps - ©didascalie Monica Galeotti




 Dalla restara vedo il profilo del Castello Pallotti, poi Ambrosi, costruito intorno al 1870-1880 in stile simil medievale.
Oggi è un condominio.

canale_navile_bologna




Raggiungo la derivazione del canale: a destra le acque si dirigono a formare il Pelago, a sinistra il Navile si dirige verso il Sostegno di Corticella.

Sostegno-di-Corticella-Canale-Navile




In questo "pelago" sorse il primo porto di Bologna, definitivamente chiuso negli anni '40 del Novecento.
La merce dei barconi che arrivavano dal Po e da Venezia veniva scaricata per essere trasferita in barche più piccole che potevano arrivare a Bologna trainate dai cavalli.

Sostegno-di-Corticella-Canale-Navile








Sostegno-di-Corticella-Canale-Navile






Presso il pelago fu costruito, successivamente dal Vignola, il Sostegno con la conca ellittica, nel 1548.
Particolare questa forma perchè i sostegni hanno, quasi tutti, una forma poligonale.

Sostegno-di-Corticella-Canale-Navile




La Casa del Custode è in rovina; un tempo una porzione conservava una raccolta di strumenti della navigazione sui canali, a cura dell'Associazione "Salviamo il Navile", poi è crollato il tetto.

Sostegno-di-Corticella-Canale-NavileSostegno-di-Corticella-Canale-Navile




Sostegno-di-Corticella-Canale-NavileSostegno-di-Corticella-Canale-Navile






Nei pressi l'edicola votiva della Madonnina dell'Olmo, che risale al 1689.
 È così chiamata perchè un tempo vi era un gigantesco olmo alle sue spalle, oggi scomparso.
L'edicola era luogo di devozione e piccola sorgente per dissetarsi, usata da barcaioli e viaggiatori.

Distrutta e abbandonata, è stata ristrutturata dai volontari del luogo Stefano Gardini e Branchini nel 1998.
Al suo fianco è stato recentemente piantato un giovane olmo e la Madonnina, rubata due volte, è stata sostituita da un'immagine senza valore commerciale e benedetta dal Vescovo di Bologna Matteo Zuppi.

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Oltrepassata la Madonnina giro lo sguardo; posso così fare un fotoconfronto con il passato.

Il ponte al Sostegno di Corticella in una foto del 1909.
Nell'immagine, a destra, un uomo è seduto sul muretto della Madonnina dell'Olmo.

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Corticella - ©Collezione CaRisBo, Fondo Brighetti.


Il ponte oggi, sostituito in ferro.

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Il Castello Pallotti fa da sfondo alla bellissima conca del Vignola e le sue strutture di manovra.

Sostegno-di-Corticella-Canale-Navile







Sostegno-di-Corticella-Canale-Navile







Sostegno-di-Corticella-Canale-Navile


Possiamo immaginare quanto sia stata dura la vita dei barcaioli e possiamo immaginare un Navile pieno d'acqua via di collegamento, che trasportava merci e persone, anche se solo per 7 mesi l'anno, perchè nei mesi estivi la portata d'acqua era troppo modesta.
Caduto in disuso a seguito della costruzione di nuove strade e della ferrovia, oggi lo ritroviamo rovinato dal tempo ma affascinante, come tutti quei luoghi che hanno una storia da raccontare.
E i sostegni sono lì a testimoniare.








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Bibliografia:
-Carlo Garulli e Valerio Montanari, "Castel Maggiore tra storia e memoria", ed. Pendragon, anno 2007.
-Tiziano Costa, "Il grande libro dei canali di Bologna", Costa Editore, terza edizione 2011.
-Tiziano Costa, "Canali e Aposa", Costa Editore, 2001.



Sitografia: