lunedì 19 dicembre 2016

VIA INDIPENDENZA

BOLOGNA


aggiornato 2021

Via dell'Indipendenza fu aperta nel 1884 per collegare il centro di Bologna alla stazione ferroviaria.


È una delle arterie principali della città di Bologna, arterie che si dipanano dal centro storico a raggiera.


Teatro Arena del Sole-Bologna-via Indipendenza





Al tempo esisteva solo il tratto iniziale del Canton dè Fiori, quello della Cattedrale di San Pietro e il Monte di Pietà. Da lì in poi la nuova via era tutta da costruire.  Per creare questo rettifilo importante, furono abbattuti diversi edifici che erano di ostacolo ma si sfruttò anche terreno vuoto, specie nel tratto finale fino a piazza XX Settembre, dove i lavori di completamento si conclusero con l'edificazione della Scalea della Montagnola nel 1896.


Via Indipendenza ieri, all'altezza del Monte di Pietà.

via-indipendenza-bologna
Via Indipendenza - ©Paola Galeotti collezione personale





Via Indipendenza oggi, verso la stazione dei treni.

via Indipendenza-Bologna



A seguire i siti di interesse lungo la via:

1- PALAZZO SCAPPI

2- CATTEDRALE DI SAN PIETRO

3- MONTE DI PIETÀ

4- PALAZZINA MAJANI

5- GRAND HOTEL BAGLIONI

6- TEATRO ARENA DEL SOLE

7- STATUA DI GARIBALDI

8- SCALEA DELLA MONTAGNOLA

9- ROCCA DI GALLIERA

10- PORTA GALLIERA


via Indipendenza-MAPPATURA-Monica-Galeotti
©google map - ©mappatura Monica Galeotti



1- PALAZZO SCAPPI

Ai numeri 1/3 di via Indipendenza si trovano:

palazzo-scappi-Bologna







2- CATTEDRALE DI SAN PIETRO



cattedrale-san-pietro-bologna




3- MONTE DI PIETÀ


monte-di-pietà-Bologna




4- PALAZZINA MAJANI

L'antica ed elegante palazzina progettata da Augusto Sezanne, è uno dei migliori esempi di edifici in Stile Liberty a Bologna.
Di proprietà della ditta Giuseppe Majani, famosa produttrice di cioccolato e confetteria, oltre alla sala da tè, conteneva una sala da ballo al piano superiore, con l'ampia terrazza all'aperto.

Divenne meta degli ospiti del vicino Hotel Baglioni.
Dal 1953 ha ospitato una banca e infine un negozio di abbigliamento.

Ho inserito la Palazzina Majani nella seconda parte del
↦ PERCORSO LIBERTY a Bologna, al punto 3.

via-Indipendenza-Palazzina-Majani-bologna




5- GRAND HOTEL BAGLIONI

Un tempo Palazzo del Seminario Arcivescovile, nel 1911 è trasformato in albergo.
Il salone da pranzo si pregia delle pitture della scuola dei Carracci e, per questo, è dichiarato monumento nazionale.

via Indipendenza-hotel-baglioni-bologna




Qualche metro prima della trasversalità delle vie Falegnami e Augusto Righi, calpestiamo il Canale di Reno tombato, quello che prenderà il nome di Canale delle Moline poco dopo.



6- TEATRO ARENA DEL SOLE

 Riempie gli spazi dell'antico convento di S. M. Maddalena: gli affreschi del convento furono staccati e trasportati alla Pinacoteca nel 1934. Del vecchio convento rimangono un chiostro e parte del campanile, visibili all'interno del teatro dove nella stagione estiva si organizzano spettacoli all'aperto.

Bologna-via Indipendenza




Sulla facciata neoclassica campeggia l'iscrizione "Luogo dato agli spettacoli diurni". L'Arena del Sole infatti nacque come teatro all'aperto, inaugurato nel 1810. Per oltre un secolo funzionò da Pasqua a settembre poi, con la crescente popolarità del cinema, si trasformò in cinematografo.
Dal 1984 il teatro, acquistato dal Comune di Bologna, riacquista la sua funzione originaria con un'immediata ripresa dell'attività teatrale.
Oggi ha una stagione da ottobre a maggio nelle due sale interne (la sala grande ha 888 posti) e qualche spettacolo estivo nel "chiostro".

Teatro Arena del Sole-Bologna-via Indipendenza






Teatro Arena del Sole-Bologna-via Indipendenza







Teatro Arena del Sole-Bologna-via Indipendenza







Teatro Arena del Sole-Bologna-via Indipendenza






7- STATUA DI GARIBALDI
La bella statua equestre in bronzo di Giuseppe Garibaldi si trova di fronte all'Arena; è dello scultore Arnaldo Zocchi. All'inaugurazione nel 1900 parteciparono numerosi rappresentanti della classe operaia e il deputato socialista Andrea Costa.

Bologna-via Indipendenza








Bologna-via Indipendenza






8- SCALEA DELLA MONTAGNOLA

Detta anche Scalea del Pincio, fu terminata nel 1896 dopo tre anni di lavori.
Entrata monumentale alla Montagnola.

scalea-della-montagnola-Bologna




9- ROCCA DI GALLIERA

Quel che resta della Rocca di Galliera, costruita per ospitare il Papa e la sua corte, fu abbattuta dai cittadini per ben 5 volte. 
 I detriti delle sue innumerevoli distruzioni fanno parte, insieme ad altri, di quella lieve collinetta chiamata → Montagnola.

rocca-di-galliera-FOTO-Monica-Galeotti




10- PORTA GALLIERA

La mole di Porta Galliera è di fronte alla Scalea della Montagnola.
Davanti a Porta Galliera nel 1491 fu costruito un porto, quando il Canale delle Moline e il torrente Aposa qui passavano allo scoperto.
Vedi ↝ I PORTI DI BOLOGNA al punto 4.

porta-galliera-bologna





Qui la grande arteria di Via Indipendenza finisce, ad un passo dalla Stazione Ferroviaria.

via-indipendenza-bologna






sabato 10 dicembre 2016

BASILICA DI SAN DOMENICO

piazza San Domenico, 13 - BOLOGNA


aggiornato 2022

La Basilica di San Domenico è una delle più importanti chiese di Bologna, ed è la chiesa madre dell'ordine domenicano.

Piazza San Domenico, che accoglie la basilica, ha un aspetto irregolare, per gli edifici che la circondano, per le colonne e i sepolcri che la animano.


Basilica di San Domenico-Bologna-foto-Monica-Galeotti





Sulla piazza si prospetta il fianco sinistro della chiesa.

Basilica di San Domenico-Bologna





GLI ESTERNI

Su una delle due colonne votive posa un San Domenico di rame fatto a Milano nel 1627.

Basilica di San Domenico-Bologna





Sull'altra una statua della Madonna del Rosario, sempre in rame (1632).

Basilica di San Domenico-Bologna







Basilica di San Domenico-Bologna





La statua si pone prospetticamente davanti all'abside esterna della Cappella del Rosario.

Basilica di San Domenico-Bologna




Notevoli i due mausolei appartenenti a giuristi bolognesi: il primo, a fianco della chiesa, di Rolandino de' Passeggeri, rende onore al maestro dello Studio che aveva tenuto testa, in duello epistolare, a Federico II, il quale minacciava di distruggere la città se non fosse stato liberato il figlio Enzo.
La città può vantarsi oltremodo di avere avuto fra i suoi cittadini Rolandino: fu tra i giudici che redassero la sentenza del Liber Paradisus, l'atto con cui vennero liberati circa seimila servi del contado di Bologna.

Basilica di San Domenico-Bologna





Il sepolcro è a due ordini di colonnine, primi anni del '300.

Basilica di San Domenico-Bologna




Il secondo mausoleo, accostato a una casa, più piccolo e modesto, appartiene a Egidio Foscherari, il primo laico che insegnò diritto canonico all'università di Bologna.

Basilica di San Domenico-Bologna




Intorno alla piazza alcuni alberi di Ginko Biloba in veste autunnale, la colorazione gialla di questo periodo è spettacolare.

Basilica di San Domenico-Bologna







Basilica di San Domenico-Bologna





La facciata ha un'immensa rosa a dodici colonnette.

Basilica di San Domenico-Bologna





INTERNI

A tre navate, pronunciata in lunghezza, la chiesa ha una classica eleganza settecentesca.

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 Quasi tutti i dieci quadri dipinti sui muri della navata maggiore sono di Vittorio Maria Bigari, pittore bolognese del 1700.

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NAVATA DESTRA


LA CAPPELLA DI SAN DOMENICO

L'area più rilevante dell'intero complesso è la cappella di S. Domenico, a croce greca, sormontata da cupola.

Basilica di San Domenico-Bologna




Nel catino "La gloria di San Domenico" di Guido Reni.

Basilica di San Domenico-Bologna-catino di Guido Reni








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Sotto si alza la splendida ARCA DI SAN DOMENICO, morto a Bologna nel 1221. Ne custodisce il corpo dal 1267 ed è composta da sculture di più artisti di epoche diverse: Nicolò Pisano, Nicolò dell'Arca,  Alfonso Lombardi e Michelangelo.

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Per la sua ricchezza merita una → pubblicazione dedicata.





Proseguendo, in fondo a destra, il quadro "San Tommaso d'Aquino", del Guercino.
Tommaso d'Aquino è stato il massimo teologo del pensiero domenicano, primo esponente della Scolastica, filosofia cristiana del Medioevo, prosecuzione dell'antica Patristica. 
Il suo concetto educativo rappresenta la più alta e originale sintesi del pensiero di Aristotele e i motivi più validi di Platone, con il pensiero cristiano.

basilica_san_domenico_bologna






Sempre a destra, la porta di accesso al Chiostro dei Morti.

Basilica di San Domenico-Bologna-Chiostro





Da questo chiostro si può vedere il vecchio ed elegante campanile romanico-gotico e l'esterno della cappella di San Domenico, dove è custodita l'Arca.

Basilica di San Domenico-Bologna-Chiostro





Nel presbiterio il pregevolissimo coro ligneo intarsiato.
Vi lavorò da solo per 20 anni Fra' Damiano Zambelli da Bergamo, intarsiando nelle spalliere storie del Vecchio e Nuovo Testamento.

Basilica di San Domenico-Bologna-Coro





Il leggìo del coro, particolare.

Basilica di San Domenico-Bologna-coro ligneo






Nel transetto a sinistra dell'altare maggiore la Cappella di San Michele, l'unica in stile gotico.
Il Crocifisso è di Giunta Pisano (1250), l'opera più antica contenuta in questa basilica.
Si tratta di un importantissimo crocifisso, uno dei quattro di Pisano, fondamentali nella storia dell'arte perchè sono i primi dove Cristo è raffigurato morente sulla croce: Cristo Patiens.

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Il Cristo, piegato a sinistra, è rappresentato con maggiore realismo rispetto all'iconografia bizantina.
Anche lo sfondo a motivi geometrici è una novità.
All'epoca il crocifisso era appeso centralmente davanti ai fedeli, poi, con il Concilio di Trento, fu spostato in posizione più nascosta e coperto di pitture, poi rimosse.

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Questa raffigurazione sarà fonte di fortissima ispirazione per Cimabue, che nel 1271 creerà il Crocifisso di San Domenico ad Arezzo.

Crocifisso di Cimabue - ©Senet Wikipedia





NAVATA SINISTRA


CAPPELLA DEL ROSARIO
Fu terminata nel 1465 dal nobile Giovanni Guidotti per uso della sua famiglia.
L'attuale decorazione interna risale invece al 1654, affrescata da Angelo Michele Colonna e Agostino Mitelli.

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Il vero tesoro qui contenuto è la decorazione per l'altare della Madonna del Rosario.
Intorno alla Madonna la cornice si presenta con le tavolette dei 15 misteri, dipinte da Ludovico Carracci, Guido Reni, Francesco Albani, Domenichino e Lavinia Fontana. 

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Partendo da sinistra, dal basso verso l'alto:

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In questa cappella vi sono le tombe di Guido Reni e di Elisabetta Sirani.

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Una curiosità: durante uno dei suoi viaggi in Italia, nel 1770, Mozart fu allievo di padre Giovanni Battista Martini per sostenere l'esame per l'aggregazione all'Accademia Filarmonica di Bologna.
Il 6 ottobre, in occasione della Festa della Madonna del Rosario, Mozart si esibì all'organo di questa cappella: aveva 14 anni.

basilica_san_domenico_bologna






Nel vestibolo successivo il Monumento ad Alessandro Tartagni, giurista, ritenuto ultimo della corrente degli scolastici. L'opera, di squisita eleganza, è di Francesco di Simone Ferrucci.

Basilica di San Domenico-Bologna-monumento Tartagni





 "Raimondo di Peñafort" di Ludovico Carracci.
  Il religioso spagnolo, terzo maestro generale dell'ordine domenicano, è ritratto sul mantello mentre solca il mare.

Basilica di San Domenico-Bologna-Penanfort di L.Carracci






Concludo la navata destra con il meraviglioso dipinto a fianco all'entrata principale:
"Arcangelo Michele fra i santi Domenico e Francesco", di Giacomo Francia, ascrivibile al primo quarto del XVI secolo, 1500-1524.

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Il modello di riferimento è Raffaello, una riproposizione diffusa in area emiliana.

basilica_san_domenico_bologna





Domenico di Guzmàn scelse di predicare contro le dottrine considerate eretiche (catari, o albigesi) attraverso l'esempio di una severa ascesi personale, vivendo in povertà e mendicità.
Poichè per confutare le dottrine era necessario che i predicatori, oltre a essere esemplarmente poveri, avessero anche una solida preparazione culturale, i conventi domenicani divennero importanti centri di studi teologici e biblici. 
Quelle di Bologna e Parigi, sedi universitarie, divennero le comunità più forti e influenti dell'ordine: Domenico assunse personalmente la guida del convento di Bologna.

La più antica immagine di San Domenico, di Vitale da Bologna.

La più antica immagine di san Domenico- Basilica di San Domenico-Vitale da Bologna
©George Jansoones/wikipedia


Al momento della morte, avvenuta a Bologna all'interno del convento, l'ordine contava circa 300 frati e una ventina di conventi, organizzati e sparsi tra Francia, Italia, Germania e Scandinavia.


"San Domenico", terracotta policroma di Nicolò dell'Arca, 1493.

San Domenico, terracotta policroma di Nicolò dell'Arca,(1493)
©George Jansoones/wikipedia




CONVENTO E BIBLIOTECA


Bologna-San Domenico




Il Convento e la biblioteca sono accessibili solo con visita guidata.
Questa è la cella del convento dove si presume morì San Domenico.
 Una cella non sua, perchè lui, il fondatore, non ce l'aveva.

Bologna-San Domenico







Bologna-San Domenico




SALA DELLA CONSULTA
 (stanza dell'Inquisizione)

Domenico fu comunemente ma apocrificamente associato all'Inquisizione. Le fonti storiche dell'epoca non rivelano nulla del suo coinvolgimento: morì nel 1221 e l'ufficio dell'Inquisizione fu istituito nel 1231 in Lombardia e nel 1234 in Linguadoca.

A Bologna l'Inquisizione nasce nel 1233 in questa basilica, sede sia del Tribunale che della sala della tortura. L'uso della tortura fu autorizzato con la Bolla Ad extirpanda da Papa Innocenzo IV nel 1252.
 
In questa sala affrescata si celebravano i processi, un luogo che ha assistito a strazi e sofferenze.
Il Tribunale fu uno dei più violenti dell'epoca, in particolare nella caccia alle streghe.
Le bolognesi condannate per stregoneria erano astrologhe, erboriste, prostitute.

Bologna-San Domenico



La Biblioteca

 È un'area di ricerca e studi religiosi, con un patrimonio di 90.000 volumi.

Bologna-San Domenico




L'atrio barocco dà su un'aula quattrocentesca a tre navate.

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In queste sale si sono formati per secoli studiosi e teologi.

Bologna-San Domenico







Bologna-San Domenico







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Al termine della biblioteca l'imponente Salone Bolognini, dove si tengono conferenze, di cui trasferisco un affresco.

Bologna-San Domenico







Basilica di San Domenico-Bologna








Basilica di San Domenico-Bologna


L'ordine domenicano oggi è diffuso nel mondo con circa 7.000 membri.

Bologna (e l'Italia intera) testimone storica, artistica, architettonica, racconta secoli di storia 📷

Basilica di San Domenico-Bologna












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Bibliografia:
-Corrado Ricci e Guido Zucchini, "Guida di Bologna", Ed.Alfa - Bologna - 1968, ristampa 1976



Sitografia: