e PONTE MILVIO
ROMA Nord
Dopo aver tracciato i primi due itinerari sulla Roma Nord (Villa Borghese e Villa Torlonia) mi appresto a delineare il terzo e ultimo per esplorare il Foro Italico e Ponte Milvio, situati sulla riva occidentale del Tevere.
Il Foro Italico, precedentemente noto come Foro Mussolini e inaugurato nel 1932, è un ampio complesso sportivo situato alla base di Monte Mario.
Ideato da Enrico del Debbio tra il 1927 e il 1933, fu completato tra il 1956 e il 1968 dopo la guerra.
Mentre mi avvicino all'area del Foro, su Monte Mario noto Villa Mellini.
Una volta sede dell'osservatorio astronomico (dal 2000 trasferito a Monte Porzio Catone), ora ospita la presidenza e l'amministrazione centrale dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF).
Monte Mario dona al Foro uno sfondo di verde naturale.
L'ingresso principale è allineato con il ponte Duca d'Aosta.
Il largo viale a mosaico (Viale del Foro Italico), opera di Gino Severini, presenta mosaici di ispirazione classica raffiguranti giochi e competizioni sportive con figure nere su sfondo bianco e viceversa.
Un imponente obelisco di marmo di Carrara alto 17,5 metri è intitolato a Benito Mussolini.
Nel 2015, la deputata Laura Boldrini, all'epoca Presidente della Camera, propose di rimuovere le scritte Mussolini e Dux dalla stele, ma tale proposta suscitò forti obiezioni di periti architettonici e storici e non fu attuata.
Questo vasto complesso si suddivide principalmente in due parti:
1- EDIFICI
2- IMPIANTI SPORTIVI.
Concentrerò maggiormente la mia l'attenzione sugli impianti sportivi: rappresentano la parte funzionale e spettacolare.
Quindi un breve excursus degli edifici:
PALAZZO DELLE TERME
Ospita piscine coperte, l'Auditorium Rai dal 1995, l'Università degli Studi di Roma "Foro Italico" dal 2008 e l'Accademia di Scherma del Foro Italico.
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PALAZZO H
Originariamente sede dell'Accademia fascista maschile di educazione fisica e, dal 1951, del CONI.
IMPIANTI SPORTIVI
FORO ITALICO
1- Stadio dei Marmi
2- Stadio Olimpico.
PARCO DEL FORO ITALICO
3- Complesso natatorio
4- Circolo Tennis Foro Italico
5- Stadio del Tennis (Campo Centrale)
6- Grand Stand Arena
7- Stadio Nicola Pietrangeli
1- Stadio dei Marmi
Dedicato principalmente all'atletica leggera, porta dal 2013 il nome di Pietro Mennea, velocista italiano che detenne il record mondiale dei 200 m piani per 17 anni. Originariamente, era un'appendice dell'Accademia fascista maschile (Palazzo H) per gli allenamenti giornalieri degli allievi.
Enrico del Debbio, cui si deve la singolare cittadella degli sport, progettò lo Stadio dei Marmi come un frammento d'Olimpia, per esaltare la forza e la bellezza fisica dei giovani italiani, che presto si trovarono coinvolti in conquiste e guerre disastrose.
Presenta gradinate in marmo bianco di Carrara con 60 statue raffiguranti attività sportive.
Ha una capienza di circa 5280 posti.
Le statue, offerte nel 1935 da ognuna delle province italiane dell'epoca (94), portano il nome della rispettiva provincia sul piedistallo.
All'entrata le prime 6:
"Ercole" (Brindisi),"Atleta che si asciuga" (Livorno), "Atleta scalatore" (Bergamo).
"Ercole" (Roma), "Nuotatore che si massaggia" (Napoli), "Atleta scalatore" (Aosta).
"Ercole" (Ancona).
Non essendo lo Stadio dei Marmi destinato al calcio, fu costruito un impianto adiacente.
2- Stadio Olimpico
L'impianto sportivo fu inaugurato nel 1932 con il nome di "Stadio dei Cipressi", sebbene fosse incompleto.
Tuttavia, il periodo bellico impedì le previste espansioni dello stadio.
Il suo recupero avvenne nel 1953, rinominandolo "Stadio dei Centomila", mentre l'attuale nome fu adottato dopo l'assegnazione a Roma delle Olimpiadi del 1990.
Ha una capacità di oltre 70.000 spettatori.
A Roma, la neutralità è difficile: si è tifosi della Roma o della Lazio.
Entrambe le squadre giocano in casa all'Olimpico.
Lo stadio ospita anche partite di rugby, offrendo un palcoscenico importante per gli appassionati di questo sport.
Dopo la ricostruzione del 1990 e l'istallazione della copertura, è diventato un luogo adatto anche per i concerti.
I primi artisti ad esibirsi sono stati Miles Davis e Pat Metheny, seguiti da numerosi altri, tra cui Zucchero, Claudio Baglioni, Vasco Rossi, Ligabue, Depeche Mode, U2, David Bowie, Tina Turner e R.E.M.
3- Complesso natatorio
Costruito negli anni '30, il progetto unisce il monumentalismo con elementi razionalisti, incarnando una sintesi fra estetica e funzionalità.
Il polo fu ampliato nel 1960 con lo Stadio Olimpico del Nuoto, completamente all'aperto.
Nel 2000, è stata aggiunta una piscina dedicata alla pallanuoto.
4- Circolo Tennis Foro Italico
Il circolo è dotato di undici campi da tennis in terra rossa, di cui sei sono situati al di sotto del livello stradale con tribune e una capienza di 6000 spettatori, mentre gli altri cinque sono esterni all'impianto.
Attorno all'area ci sono spogliatoi e una palestra, con una terrazza che ospita il FIT Lounge durante l'Internazionale d'Italia, un punto d'incontro di dirigenti e ospiti FIT (Federazione Italiana Tennis).
Durante questo torneo, i campi vengono designati come "campi secondari".
Quando però si allenano i grandi campioni, è difficile non solo sedersi, ma anche trovare un varco fra le persone che osservano in piedi.
5- Stadio del Tennis (Campo Centrale)
Fino agli anni '90, lo Stadio della Pallacorda era il principale impianto tennis del complesso, ora intitolato a Nicola Pietrangeli.
Nel 2007, l'ATP (l'associazione tennistica che gestisce i tornei più importanti) richiese alla FIT di modernizzare il complesso per evitare il declassamento degli Internazionali d'Italia.
Nel 2010, un nuovo stadio più moderno e capiente fu inaugurato, progettato dall'architetto Angelo Zampini, con una cerimonia di inaugurazione cui parteciparono fra gli altri Roger Federer e Rafael Nadal.
La struttura fu realizzata con acciaio, cemento, cristallo e tecniche antisismiche e antincendio.
Per ridurre l'impatto ambientale sia esterno che interno, un terzo della struttura (il primo anello) è sotterrato, e l'aspetto interno presenta una platea in varie tonalità di grigio:
grigio ardesia in basso fino alla cima in grigio chiaro.
6- Grand Stand Arena
Costruita nel 2012 al posto del vecchio campo numero 10, è il secondo campo da tennis più grande del complesso.
La struttura leggera e modulare, realizzata con 800 tonnellate di acciaio rivestito in polivinilcloruro riciclato, è stata progettata per l'adattabilità.
Nel corso del tempo, è stata rivisitata e ora offre 5.000 posti, inizialmente erano 3.500.
7- Stadio Nicola Pietrangeli
Inizialmente noto come "Olimpico della Racchetta" e successivamente come "Stadio della Pallacorda", questo impianto, progettato da Costantino Costantini nel 1934 secondo il piano regolatore di Enrico del Debbio, fu inaugurato con l'incontro Italia-Svizzera di Coppa Davis.
Le gradinate in marmo di Carrara scendono dal piano di calpestio del Foro Italico, circondando lo stadio, che è arricchito da 18 statue di atleti e olimpionici, realizzate da Eugenio Baroni, ad eccezione della statua "Lanciatore di palla vibrata", scolpita nel 1942 da Domenico Ponzi.
Statua del Giocatore di Tennis, Stadio Pietrangeli. |
Collegato alla palazzina di servizi del Circolo Tennis tramite una galleria sotterranea, nel 2006 è stato intitolato a Nicola Pietrangeli, campione italiano di tennis.
Dopo la costruzione della Grand Stand Arena, ora è il terzo per capienza, con circa 3720 posti.
Assistere a una partita di tennis in questo campo è un autentico privilegio; numerosi atleti di fama mondiale hanno dichiarato che è il luogo più bello al mondo per praticare questo sport.
La danza di Flavia Pennetta al Pietrangeli, anno 2012.
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PONTE MILVIO
Questo ponte pedonale lastricato di sanpietrini, si trova a 10 minuti a piedi dall'entrata principale del Foro Italico (Ponte Duca d'Aosta).
Fu costruito nel 110-9 a.C. per estendere l'antica via Flaminia oltre il fiume.
Fu soprattutto il luogo della storica battaglia tra Costantino e Massenzio nel 312.
LA BATTAGLIA DI PONTE MILVIO
La vittoria di Costantino sul contendente al trono Massenzio nella battaglia del 28 ottobre 312 è uno dei trionfi più celebrati nella storia antica.
"Battaglia di Ponte Milvio", Raffaello, Sala di Costantino, Stanze di Raffello, Musei Vaticani ©wikimediacommons |
La breve ma cruenta battaglia segnò la fine di sette anni di lotta per il potere dell'Impero Romano d'Occidente.
Costantino, superiore numericamente, attraversò la via Flaminia da nord e sconfisse le forze di Massenzio sulla sponda nord del Tevere. Lo stesso Massenzio perse la vita e le sue truppe sgominate.
La vittoria, considerata quasi mitica per la sua connessione ipotetica con il cristianesimo, ha contribuito a porre fine alle lotte di supremazia.
L'editto di Milano del 313 sulla tolleranza religiosa, firmato da Costantino, ha poi gettato le basi per la diffusione del cristianesimo nell'Impero Romano.
Nel 1805, Giuseppe Valadier fu incaricato dei lavori di restauro, durante i quali ricostruì le arcate finali e eresse una torre neoclassica all'imbocco settentrionale.
La Torretta Valadier ospita occasionalmente mostre d'arte.
Il ponte rimase intatto fino al 1849, quando l'esercito di Garibaldi lo distrusse per bloccare i soldati francesi.
Fortunatamente, l'anno successivo Pio IX lo fece ricostruire.
PONTE MILVIO - ©google earth - ©screenshot e didascalie Monica Galeotti |
Ispirati dal banale film sentimentale "Ho voglia di te", tratto dall'omonimo romanzo di Federico Moccia, molte coppie, in passato, hanno simbolicamente espresso il loro amore attaccando lucchetti a un lampione e gettando le chiavi nel fiume, seguendo il gesto romantico del film.
Nel luglio 2007, a causa della rottura del lampione causata dal peso eccessivo, il Comune di Roma ha istallato pilastri con catene per permettere l'applicazione dei lucchetti.
Questo terzo itinerario segna la conclusione della mia esplorazione nella Roma Nord.
Mentre cammino lungo il viale delle Olimpiadi al Foro Italico, penso a questo epilogo, avvolto nell'essenza artistica di un'epoca, quella fascista, che chiude la tela della mia avventura romana con una nota di distacco e riflessione.
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Note:
questo itinerario è stato effettuato lunedì 17 aprile 2023.
Bibliografia:
-Mario Quesada, "Un angolo d'antica grecia", pp. 189-190, "Bella Roma, alla scoperta della città più bella del mondo", Speciale Bell'Italia, supplemento al n. 49, ed. Giorgio Mondadori, 1990.
Sitografia:
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