martedì 18 gennaio 2022

BURANO E MAZZORBO

VENEZIA


Burano è l’isola celebre per i suoi merletti, che un tempo ornavano i colli e i polsini dell’aristocrazia europea.


Per via dello stile elaborato e della costosa manodopera questi preziosi merletti sono caduti via via in disuso dal dopoguerra fino ad oggi.
Vi sono ancora alcune merlettaie che continuano a mantenere viva questa tradizione, ma perlopiù la vendita è di importazione con capi fatti a macchina.

Oggi Burano viene visitata prevalentemente per i colori accesi delle sue case, a volte con i panni stesi ad asciugare.

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Mazzorbo invece è un’isola verdeggiante, poco abitata, collegata a Burano da un ponte di 60 m. 
È il posto ideale per il pranzo. 


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VERSO BURANO


1 - ISOLA MADONNA DEL MONTE (vista dalla laguna)
Dalla stazione Faro di Murano ho preso la linea 12 che mi sta portando a Burano in 30 minuti. 

Lungo il canale per Burano, quasi arrivata perchè scorgo il campanile storto della sua chiesa, vedo un piccolo isolotto con un rudere abbandonato:
è la piccola Isola Madonna del Monte.

Burano_venezia




Fin dal 1300 esisteva un monastero che nel tempo, a causa della povertà del luogo e delle poche persone rimaste, fu soppresso, poi di nuovo utilizzato a metà del '600 come luogo di eremitaggio e di nuovo abbandonato. 
Nel 1712 l’isola venne recuperata dal veneziano Pietro Tabacco che vi fece erigere una chiesa dedicata alla Madonna del Rosario, detta comunemente Madonna del Monte, da cui l’odierno toponimo.
Soppresso nuovamente nell’epoca napoleonica, il complesso fu raso al suolo verso la metà dell’800.

All’inizio del '900 vi fu eretta una polveriera utilizzata sino alla Seconda Guerra Mondiale.

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Oggi l’isola è nuovamente abbandonata, rimangono le mura perimetrali della ex polveriera ridotte a scheletri, seminascoste da un boschetto di robinie. 

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Ci sono proposte di recupero non ancora realizzate, e allora c'è da sperare che il degrado non diventi irreversibile.



Passata l'Isola Madonna del Monte il vaporetto si inserisce stretto fra Isola Mazzorbo e Isola Mazzorbetto.
Per Mazzorbo l'unica fermata si trova davanti alla Trattoria Maddalena, dove a pranzo mi fermerò.
Ora proseguo per Fermata Burano.

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©google earth - ©mappatura Monica Galeotti





IL PERCORSO 
1- ISOLA MADONNA DEL MONTE (vista dalla laguna)
2- VIALE MARCELLO
3- CAMPO PESCHERIA
4- MUSEO DEL MERLETTO 
5- CHIESA DI SAN MARTINO
6- MAZZORBO

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2 - VIALE MARCELLO
Scesa dal vaporetto imbocco viale Marcello.

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©google earth - ©mappatura Monica Galeotti




Le case colorate dell’isola mi circondano e, quando arrivo sul canale, lo scenario è da cartolina, quasi irreale.


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Proseguo diritto, fin sull’altra sponda dell’isola, dove un caseggiato a forma di parallelepipedo multicolore a tinte forti chiude questo capo terminale: è Riva della Pescheria Vecchia.
Da sempre qui a Burano i proprietari delle case hanno potuto scegliere il colore della propria abitazione, mentre oggi lo fa la Soprintendenza.

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3 - CAMPO PESCHERIA

Il ponticello chiamato Tre Ponti mi permette di attraversare verso sinistra il Canale della Pescheria Vecchia e sono sulle Fondamenta della Pescheria, lungo il Rio di Mezzo.
Da qui si gode forse il paesaggio migliore dell'isola.

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Arrivo a Campo Pescheria, occupato da numerosi tavoli con bancali in pietra d’Istria, usati per l’ex mercato del pesce all’aperto.

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Sulla sinistra del piazzale sono attratta da una perfetta casa di colore giallo stretta fra due file di altre case colorate: sembra piantata per caso al centro, come fosse arrivata da cielo.

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4- MUSEO DEL MERLETTO

Il museo, restaurato nel 2011, ha sede nello storico palazzetto del Podestà di Torcello.
Dal 1872 al 1970 è stato sede della storica Scuola del Merletto.

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L'allestimento offre una panoramica della storia del merletto, una forma d'arte che è sopravvissuta per secoli.
Oltre a essere arte della sensibilità femminile, fatta ad ago e fuselli, fu un lavoro molto redditizio.
La sua storia inizia a metà del 1400, ma il boom è durante il Rinascimento: le "buranelle" producono merletti che ornano i re, come Luigi XIV che indossa un collare di merletto bianco, e merletti che ornano gli angoli dei fazzoletti da mano delle donne aristocratiche.
Nel '600 il merletto di Burano diventa così costoso che la Francia promuove una produzione locale per arginare le eccessive spese della Corte del Re Sole.
Nel 1800 il merletto lagunare viene abbandonato:
Venezia fa fatica a competere con i più economici merletti di Francia, Belgio e Spagna; inoltre, dopo le rivoluzioni americana e francese il merletto viene considerato odioso simbolo dell'aristocrazia.
Viene istituita una scuola all'interno di quello che oggi è il museo, ma non basta, il declino è inesorabile.


Il museo si trova in piazza Baldassarre Galuppi insieme alla Chiesa di San Martino.



5- CHIESA DI SAN MARTINO

Già all’arrivo dalla laguna avevo notato il campanile storto di Burano, ora che gli sono vicina mi rendo conto di quanto sia marcata la sua pendenza.

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La chiesa, XVI secolo, conserva una "Crocifissione", di Gianbattista Tiepolo, 1725, opera giovanile, e la Madonna di Kazan, con meravigliosi smalti, capolavoro russo del XIX secolo.

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Madonna di Kazan - ©parrocchia San Martino di Burano




6- MAZZORBO

Da piazza Baldassarre Galuppi proseguo lungo la via omonima per fare ritorno a Viale Marcello.
Mi dirigo verso Mazzorbo, isola collegata a Burano attraverso un lungo ponte.

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Appena giù dal ponte trovo la Tenuta Venissa, un’area completamente murata dove viene coltivata l’uva Dorona, una varietà autoctona della laguna di Venezia.

Il vigneto fa da sfondo al ristorante, alla trattoria e alle camere, il tutto gestito dalla famiglia Bisol, che ha recuperato questa antica vigna.
Le mura medievali sono state rifatte nel 1727 e circondano un'area coltivata di circa 2 ettari.

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L'isola è tranquilla, poco abitata, e gli edifici hanno gli stessi colori di Burano.

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Mazzorbo è un posto incantevole e decido di fermarmi "Alla Maddalena" per un piatto di spaghetti alle vongole, una trattoria che ha un delizioso pergolato esterno.

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Fatti i dovuti calcoli, fra relax, visite e tempistiche, mi avvio nuovamente verso Burano per prendere il vaporetto direzione Torcello.

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Dalle 9,30 alle 17,45 la linea 9 si prende dall'approdo A (precede di poco gli approdi B e C, da e per Burano, vedi seconda mappa a inizio pagina).
È l'unica che effettua la breve traversata di 5 minuti per Torcello (ogni 30 minuti).

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→ VENEZIA



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Bibliografia:
- Bell'Italia n. 5, Speciale Isole di Venezia, settembre 1990, Editoriale Giorgio Mondadori, "I colori della vita", di Gastone Geron, pp.60-69.


Sitografia:





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