lunedì 12 febbraio 2018

I PORTICI DI BOLOGNA

PRIMO PERCORSO


aggiornato 2024

I Portici sono un simbolo di Bologna, al pari delle torri. Misurano dentro le mura quasi 40 km ma raggiungono i 53 km con quelli di fuori porta.


Bologna-Portici
Via Saragozza



Sono stati candidati ad entrare nell'Unesco per diverso tempo, ma l'entrata così attesa si è fatta attendere perchè l'Italia ha il maggior numero al mondo di siti riconosciuti e di recente l'agenzia dell'ONU per la cultura ha cercato di dare la precedenza a nuovi paesi.
Il 28 luglio 2021 i portici sono diventati Patrimonio dell'Umanità.

Riconosciuti non solo dal punto di vista architettonico, ma anche da quello sociale.
I portici accompagnano la salita al Santuario della Madonna di San Luca e sono luogo d'incontro e di riparo quando piove.

Dal brano "Bologna" di Francesco Guccini:
"Oh quanto eravam tutti artistici, ma senza pudore e vergogna
cullati fra i portici cosce di mamma Bologna".

A dire il vero i portici non sono una peculiarità esclusiva di Bologna, ma una caratteristica diffusa in tutto il Nord Italia.
Quelli di Bologna però si distinguono per la loro unicità.

Nel podcast "Chiedilo a Barbero", episodio 77 Altre città, si discute dell'origine dei portici nelle città del Nord Italia:

"A livello globale, parlando di portici o strutture simili, si pensa subito ai templi greci, con i loro frontoni e ingressi caratterizzati da colonne.

Alcuni templi greci erano addirittura interamente circondati da portici.

Fuori dall’Italia, un esempio di città con portici è Chambéry, ex capitale dei Savoia, che nell’Ottocento ha adottato questa struttura urbana per influenza di Torino. A parte questo, non sembra che altre città al mondo abbiano sviluppato questa caratteristica."


Barbero sottolinea che il Nord Italia è ricco di portici, presenti sia nelle grandi città, come Torino e Bologna, sia in molti piccoli centri storici tra Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna.

Confrontando i portici torinesi con quelli bolognesi, emerge una differenza interessante: a Torino i portici sono più uniformi e solenni, frutto della pianificazione di un potere centrale, con grandi vie porticate concepite in modo omogeneo.

A Bologna, invece, i portici sono nati dall’iniziativa privata dei cittadini, risultando più vari e anarchici, con differenze evidenti ogni pochi metri.


Il motivo per cui i portici non si siano diffusi anche all’estero rimane incerto.

Potrebbe sembrare una risposta logica per il clima piovoso del Nord Italia, ma questo non spiega perché, per esempio, i tedeschi non abbiano adottato strutture simili.

In definitiva, l’origine di questa peculiarità urbanistica sembra tuttora un mistero.



Quindi a Bologna ogni portico è diverso dall'altro, anche per via dei periodi storici, perciò si noteranno:

portici medievali,

portici rinascimentali,

portici ottocenteschi,

portici di età moderna.


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Palazzo Vizzani, via Santo Stefano




In questa pubblicazione ho attuato due percorsi, a partire dal portico degli Alemanni, cercando di toccare i tratti più interessanti.
Il primo percorso è circolare e interessa il centro storico; il secondo confluisce nel lungo portico di San Luca.


Portici-Bologna-MAPPA-Monica-GaleottiPortici-Bologna-MAPPA-Monica-Galeotti








Inoltre sarà divertente trovare e percorrere IL PIU' ALTO, IL PIU' STRETTO, IL PIU' LARGO, IL PIU' LUNGO.



DUE PILLOLE DI STORIA


Secondo le parole di Barbero, i portici si sono sviluppati su scala globale solo nel Nord Italia, per ragioni che rimangono in gran parte un mistero.
Ora, grazie alla → ricerca della storica Francesca Bocchi, possiamo approfondire come e perchè si siano diffusi a Bologna, con una prima testimonianza già dal 1041:
per far fronte all'aumento della popolazione, dovuto anche anche all'immigrazione dal contado, furono ampliate le cubature delle case, sorrette da travi portanti in legno.
Questi ampliamenti si chiamano "sporti".
Un esempio di sporti ancora esistente sono le Case Schiavina al Mercato di Mezzo.


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Case Schiavina



Con il tempo questi sporti aumentarono in grandezza e fu necessario inserire colonne di sostegno dal basso.
Vennero così, in maniera spontanea, a crearsi i portici di Bologna.

Bologna-portici-via-Saragozza




A differenza di altre città, dove le amministrazioni decisero di rimuoverli, a Bologna invece si pensò di regolamentarli per renderli obbligatori:
dal 1288 un bando del Comune stabiliva che tutte le case dovessero avere il portico, perchè si era convenuto che il portico offriva riparo dalle condizioni atmosferiche, potevano espandersi le attività commerciali e artigiane e isolavano meglio gli appartamenti ai piani terreni dalla sporcizia e dai liquami delle strade.

Divennero dunque un'istituzione democratica, costruiti nei palazzi nobiliari come nelle case del popolo, aperti a tutti per accogliere persone di ogni ceto.
Grandi promotori furono gli artigiani, che usavano il portico come laboratorio all'aperto, protetto dal sole e dalla pioggia e più luminoso delle botteghe poste al pianterreno delle loro abitazioni.

Bologna-Portici
Via Farini



Inizialmente erano realizzati in legno poi, nel 1568, fu emanato un decreto per convertirli in laterizio o pietra.
Alcune nobili famiglie vollero distinguersi e seguire la cosiddetta "moda romana", ecco perchè vennero costruiti palazzi rinascimentali senza portico, come i Palazzi Davia Bargellini, BoncompagniFantuzzi, Bentivoglio.


Portici-Bologna
Palazzo Fantuzzi
Portici-Bologna
Palazzo Bentivoglio



IL PERCORSO CIRCOLARE ALL'INTERNO DELLE MURA


1 - PORTICO DEGLI ALEMANNI
2 - PORTICO DEL TEATRO COMUNALE
3 - PORTICO CASA EDITRICE ZANICHELLI
4 - PORTICI DI VIA MARSALA
5 - PORTICI DI VIA INDIPENDENZA
6 - PORTICO DEL PALAZZO ARCIVESCOVILE
7 - PORTICO DEL MONTE DI PIETÀ
8 - PORTICO DEL PALAZZO DEL PODESTÀ
9 - PORTICI DI VIA UGO BASSI
10 - PORTICO DELL'EX ANTICO CONVENTO DI SAN FRANCESCO
11 - PORTICO DI VIA SENZANOME
12 - PORTICO DI VIA SARAGOZZA
13 - PORTICO DI VIA URBANA
14 - PORTICO DI VIA D'AZEGLIO
15 - PORTICI DI VIA FARINI
16 - PORTICO DEL PAVAGLIONE
17 - PORTICO DEI MORTI
18 - SPORTI CASE SCHIAVI
19 - LOGGIA PALAZZO DELLA MERCANZIA
20 - PORTICI DI CASE SERACCHIOLI
21 - PORTICI DI PIAZZA SANTO STEFANO
22 - PORTICI DEI TEATINI
23 - CASA DELLE 3 FRECCE
24 - PORTICO DI SANTA MARIA DEI SERVI

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1 - IL PORTICO DEGLI ALEMANNI.

 Si trova in via Mazzini ed è uno dei più antichi di Bologna, costruito fuori dalla cerchia delle mura, ed è il secondo per lunghezza dopo quello che porta al Santuario di San Luca.
Misura circa 650 m. e 167 archi; fu costruito dai Carmelitani Scalzi per raggiungere il santuario di Santa Maria Lacrimosa degli Alemanni.

Bologna-portico-degli-alemanni-acquaforte del 1600-foto genus bononiae
Bologna-portico-degli-Alemanni-acquaforte del '600 - ©genus bononiae




È meno imponente e spettacolare rispetto al Portico di San Luca, ma gli vanta il primato di essere più antico: fu costruito fra il 1619 e il 1631 (quello di San Luca 1674-1721).
Possiede però due caratteristiche in comune: si trova fuori porta (Porta Maggiore) e deve la sua presenza alle donazioni dei devoti bolognesi.

Bologna-portico-alemanni







Bologna-portico-alemanni




Perpendicolare al Portico degli Alemanni fu costruito un altro portico 30 anni dopo: quello che costeggia via Albertoni e raggiunge l'ospedale Sant'Orsola.


Torno al Portico degli Alemanni e raggiungo Porta Maggiore (o Mazzini).

Bologna-portico-alemanni







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Proseguo in Strada Maggiore per girare quasi subito a destra in

 VIA BROCCAINDOSSO.


Bologna-via Broccaindosso







Bologna-via Broccaindosso





 Raggiungo VIA SAN VITALE.

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Poi a destra VIA PETRONI.

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Bologna-via-petroni




 2 - TEATRO COMUNALE

Il bel portico in piazza Verdi.

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Prima di proseguire verso via Marsala, una piccola deviazione verso via Irnerio, per osservare il

3 - PORTICO DELLA CASA EDITRICE ZANICHELLI.

Si tratta di architettura fascista monumentale, un portico sorretto da pesanti colonne di marmo, progettato dall'architetto Luigi Veronesi nel 1935 per volere dell'editore, operante a Bologna dal 1866.

Bologna-casa-editrice-zanichelli




Torno sui miei passi e individuo i 
4 - PORTICI DI VIA MARSALA.
Nonostante il decreto del 1568 per convertirli in laterizio possiamo ancora oggi ammirare due edifici con portico in legno medievale che si fronteggiano.
Il più bello è quello di PALAZZO GRASSI, attuale sede del Circolo Ufficiali dell'Esercito, raro esempio di portico a stampella, simile a quello di Palazzo Isolani.

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L'altro è quello delle Case Boncompagni.

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5 - VIA INDIPENDENZA 

Ha una tipologia di portico a destinazione prevalentemente commerciale. La via allaccia il centro storico alla Stazione.

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In direzione centro giro a sinistra in via Altabella dove noto il
PORTICO PIU' ALTO DELLA CITTA',
 quello del 

6 - PALAZZO ARCIVESCOVILE.

 Del XIII secolo, sfiora i 10 metri d'altezza.

Bologna-portici-arcivecovado








Bologna-portici-arcivecovado







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Torno in via Indipendenza, ed ecco il

7 - LOGGIATO DEL MONTE DI PIETA'.


loggiato palazzo del monte di pietà







loggiato palazzo del monte di pietà




In Piazza Maggiore un grande portico, quello del

 8 - PALAZZO DEL PODESTA',

con le belle arcate decorate con motivi floreali disegnati nel 1494 dall'architetto Aristotile Fioravanti.

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Il percorso prosegue verso Piazza Malpighi, quindi mi mantengo sotto ai

 9 - PORTICI DI VIA UGO BASSI.


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Percorro Piazza Malpighi camminando sotto al 

10 - PORTICO DELL'EX ANTICO CONVENTO DI SAN FRANCESCO,

 oggi Palazzo degli Uffici Finanziari.

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Le lunette sotto al portico, per quanto guaste e restaurate nei secoli, mostrano notevoli pregi di fattura e composizione.

Bologna-.ex-convento-san-francesco




Proseguo in via Nosadella, 

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ma devio subito a sinistra in via del Fossato,

bologna-portico-nosadella




 poi a destra in Vicolo della Neve, così da imbattermi quasi subito in

 11 - VIA SENZANOME e nel PORTICO PIU' STRETTO di Bologna,

 con appena 90 cm. di larghezza.
Un tempo si chiamava via Fregatette, forse perchè sede di case di tolleranza. 
La tradizione dice che un Papa di passaggio, venuto a conoscenza del nome esclamò: "Oh che sozzonome!". Da quel momento la strada si chiamò Via Sozzonome, modificata nel tempo, con lo slang bolognese, in via Senzanome.

Bologna-portico-di-via-senzanome







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Il portico si stringe ad imbuto sino ad arrivare al punto più stretto quando va a finire in via Saragozza.

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12 - VIA SARAGOZZA 


I portici e i colori sono fra i più belli della città.

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Verso il centro storico via Saragozza diventa
13 - VIA URBANA.

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Arrivo in

14 - VIA D'AZEGLIO,

 dove l'altissimo e interessante portico è quello dell'ex Ospedale dei Bastardini (o degli Innocenti), così chiamato perchè sotto le sue volte ebbe sede fino al 1797 l'orfanotrofio della città.

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Sotto al portico una bella immagine di Madonna con Bambino e una statua profana, copia dell'originale in bronzo del Gianbologna, conservato a Firenze a Palazzo Vecchio, raffigurante una diavolessa gargoyle.

Il gargoyle, o gargolla, è la parte teminale dello scarico delle grondaie, nel medioevo spesso ornate con figure animalesche o mostruose.
È un termine onomatopeico, legato al gorgoglio dell'acqua che passa attraverso un doccione.
In questo caso lo scarico della grondaia è stato murato dopo il restauro di Casa Barilli, attigua al portico dei Bastardini.

Qui un tempo esisteva la ruota per i bambini abbandonati.

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Raggiungo 15 - VIA FARINI dove i portici sono bellissimi ed eleganti.

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Splendide le decorazioni del Palazzo della Banca d'Italia, dipinte da Gaetano Lodi.

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Mi trovo ora in piazza Galvani e cammino sotto al 

16 - PORTICO DEL PAVAGLIONE

che si estende da via Farini fino a via dei Musei.
E' lungo 139 m. con 30 archi sorretti da colonne di macigno e costituisce uno dei luoghi più frequentati e più eleganti di Bologna.

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Qui si trovano: la storica ex libreria Zanichelli in cui aveva l'ufficio Carducci, l'Archiginnasio e il Museo Civico Archeologico.

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Al termine del Pavaglione trovo, a destra in via del Musei, il

 17 - PORTICO DELL'OSPEDALE DI SANTA MARIA DELLA MORTE.

L'Ospedale era un antico centro assistenziale tardo medievale dove venivano portati i moribondi, i condannati a morte e i cadaveri dei giustiziati, che erano pure presi in carico dai medici dello Studio (Archiginnasio), per le loro analisi anatomiche.
Oggi l'ex ospedale è sede del Museo Civico Archeologico.

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Il portico era luogo del cuore di → Pasolini, che a Bologna visse l'adolescenza e la giovinezza fino alla laurea.
Qui infatti esiste la storica libreria Nanni, con espositori all'esterno sotto al porticato in cui, racconta il poeta, trascorse tanti pomeriggi sfogliando i libri a poco prezzo e dove maturò la sua passione letteraria.

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Al termine del portico mi trovo di fronte alla Chiesa di Santa Maria della Vita; così, imboccando via Clavature sono introdotta nel Mercato di Mezzo dove ci sono i famosi

 18 - 'SPORTI' DELLE CASE SCHIAVINA.


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 In fondo a via Clavature giro a sinistra in via Castiglione per incontrare la

 19 - LOGGIA DEL PALAZZO DELLA MERCANZIA,

 un porticato capolavoro dell'architettura tardo gotica, con ampie volte a crociera, rette da pilastri polistili.
La loggia incornicia le Case Seracchioli.

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Le →  20 - CASE SERACCHIOLI
 possiedono rari portici lignei a stampella.

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21 - PIAZZA SANTO STEFANO

Una suggestiva sequenza di portici tardo medievali e rinascimentali costeggia i due lati della via Santo Stefano, dominata dal meraviglioso complesso religioso omonimo.

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Il pittoresco gruppo delle CASE TACCONI, esempio di case mercantili bolognesi del XV secolo, ha splendidi portici rinascimentali.


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Torno sui miei passi per introdurmi in Strada Maggiore, dove vado a concludere il percorso circolare.

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Particolarissimo è il portico davanti all'ingresso della Chiesa barocca di San Bartolomeo, adiacente alle Due Torri, chiamato

 22 - PORTICO DEI TEATINI,

 cui possenti pilastri presentano raffinate decorazioni rinascimentali in arenaria, purtroppo oggi alquanto rovinate. 
E' ciò che resta di un palazzo mai edificato, voluto dal priore Giovanni di Bernardino Gozzadini.

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23 - IL PORTICO DELLA CASA DELLE TRE FRECCE

Più avanti sulla destra incontro una delle Case Isolani, meglio conosciuta come Casa delle Tre Frecce. Il portico medievale è sorretto da altissime travi di legno di circa 9 metri, ed è del 1250.
Uno dei pochi esempi superstiti con travi in legno che sostengono lo sporto del terzo piano dell'edificio.

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Concludo in bellezza con 

IL PORTICO PIU' LARGO della città:

24 - IL PORTICO DELLA BASILICA DI SANTA MARIA DEI SERVI.

Fu costruito alla fine del 1300 da Antonio di Vincenzo.
A metà del 1800 furono aggiunte altre arcate, in modo da formare un originale quadrilatero davanti alla chiesa.

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All'altro lato della strada il Museo Davia Bargellini e il suo omonimo palazzo, facente parte dei pochi di epoca rinascimentale senza portico.

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Considerando il tempo in cui il portico fu cominciato non si può fare a meno di restare ammirati per la novità architettonica e per l'audacia della costruzione, che fu ragionevole dove la fece Antonio di Vincenzo, ossia nel fianco della chiesa alla quale si appoggia, ma irragionevolissima nell'isolamento del quadriportico, di cui i frequenti restauri prolungano l'esistenza, ma non assicurano la solidità, già più volte compromessa.

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Nel  1967 è stato anche uno spazio cinematografico utilizzato da Pasolini per ambientare la passeggiata del protagonista mendicante, ormai vecchio e cieco, nel suo moderno "Edipo Re".

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Franco Citti e Ninetto Davoli durante le riprese di "Edipo Re" di Pasolini.




Una passeggiata sotto i portici della città si potrebbe definire terapeutica: percorrerne almeno una parte è una bella un'esperienza.

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Letture consigliate:
a cura di Marco Antonio Bazzocchi e Gabriel Cacho Millet
In questo libro si è cercato di ricostruire l'anno bolognese di Campana, artista e letterato, dove i portici di Bologna hanno un significato allegorico.



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Elenco delle fonti utilizzate per la ricerca.

Bibliografia:
-Bell'Italia n.44, p.21
-Bell'Italia n.83, p.133
-C.Ricci e G.Zucchini, Guida di Bologna, Edizioni Alfa, 1976
-Emilia Romagna, Touring Editore, 2010
-Serena Bersani, Forse non tutti sanno che a Bologna..., Newton Compton Ed.
-Antonio Faeti, Bologna I Portici Raccontano, Minerva Ed.
-I Portici di Bologna, plico informativo Comune di Bologna

Sitografia:





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