sabato 19 settembre 2020

LAGO FEDAIA



A 2054 metri, il Lago Fedaia, insieme a Passo Fedaia, è l’anello di congiunzione fra la Val di Fassa e la Marmolada.


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 È un bacino artificiale, lungo quasi 2 km, alimentato dal Ghiacciaio della Marmolada.
 Il lago viene considerato la sorgente del Fiume Avisio (88 km) che, dopo aver attraversato quattro valli, la Val d'Avisio nel breve tratto iniziale fino a Canazei, la val di Fassa, di Fiemme e di Cembra, si getta nell’Adige.

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 Il lago crea un’atmosfera unica in questo luogo, perché da qui si gode una vista magnifica sulla parete nord della Marmolada. 

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Purtroppo, come già sappiamo dalle informazioni sul riscaldamento globale, anche l’ecosistema delle montagne sta subendo modifiche irreversibili. Secondo le stime geologiche pare che il ghiacciaio della Marmolada sia destinato a scomparire nell’arco di soli 15 anni. 

Dalle mie foto vintage dei ricordi, si può notare la differenza delle condizioni del ghiacciaio. 

Agosto 1973

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©foto Paolo Galeotti - Fedaia 1973


Agosto 2020

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LA CREAZIONE DEL LAGO DI FEDAIA

I laghi di Fedaia in realtà sono due:
il più piccolo e meno famoso è di origine naturale, formatosi a causa di uno sbarramento morenico glaciale, oggi sostenuto da una diga artificiale di terra chiamata Controdiga di Maria al Lago.

Nel 1956 venne creato il lago (per meglio dire serbatoio) più esteso e noto, con la costruzione di una diga a gravità a speroni, con una strada aperta al traffico che vi passa sopra.
La percorro a piedi.

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La diga è alta 57 metri, lunga 622 metri e spessa alla base 42 metri.

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Il lago-serbatoio viene utilizzato, cioè svuotato, una volta all'anno, durante l'inverno, per produrre quella che si dice energia pregiata invernale, per l'illuminazione e il riscaldamento.
Ecco perchè in inverno il Lago Fedaia appare con poca acqua.

©www.marmoladafullrunning.com



Alimenta la centrale di Malga Ciapela con un salto di quasi 600 metri, con una produzione di energia idroelettrica di 20 MW.
La centrale di Malga Ciapela è alimentata attraverso una lunga galleria in pressione che passa sotto il massiccio della Marmolada.
La produzione di energia rinnovabile fornita da questo impianto equivale ai fabbisogni medi di oltre 4mila famiglie e consente di evitare l'emissione in atmosfera di circa 6mila tonnellate di CO².

©www.marmoladafullrunning.com




Viceversa durante l'estate il lago è in fase di invaso, viene riempito dalle acque del ghiacciaio e dal pompaggio delle acque del Torrente Ombretta.
Il bacino ha una capacità di 16 milioni di metri cubi.
In estate l'acqua si troverà quasi sempre al massimo livello, elemento di notevole attrazione paesaggistica.

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Il teleobiettivo mi regala a est lo scorcio sul Monte Civetta.

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Il lato nord del lago, quello stradale, è sormontato dal Belvedere di Canazei e la sua famosa e facile passeggiata Viel del Pan.
(funivia Canazei → cabinovia Belvedere → Pecol → Col de Ross e poi sentiero n. 601 fino a Passo Fedaia).

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Al termine della diga, sotto il ghiacciaio, trovo il Museo della Grande Guerra 1914/1918. È stato istituito dal sindaco di Rocca Pietore, Andrea de Bernardin, nel 2004 ed espone diversi pezzi raccolti sulle montagne o nelle case delle vallate.
L'esposizione tra l'altro si arricchisce sempre più, per via del ritiro del ghiacciaio, che restituisce una grande quantità di reperti rimasti sepolti per quasi novant'anni. 

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Di fianco al museo, la cestovia Fedaia - Pian dei Fiacconi, andata in pensione nell’autunno del 2019, dopo 45 anni di attività. 
La cestovia raggiungeva il Rifugio Pian dei Fiacconi, 2626 m, oggi raggiungibile a piedi con il sentiero numero 606 o il 606 bis (più facile), in circa due ore.
Difficoltà E. 

Al suo posto si prevede la costruzione di una moderna telecabina che arriverà 50 m più in alto del vecchio arrivo, in corrispondenza del Rifugio Ghiacciaio Marmolada, 2700 m.

Dal punto di vista “impatto sulla montagna”, la nuova costruzione sarà peggiorativa a livello paesaggistico perché l’arrivo sarà in corrispondenza di un dosso e quindi più visibile della vecchia cestovia. 

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FOTO VINTAGE DEI RICORDI 1977

A conferma del mutamento del clima per via del surriscaldamento globale alcune foto al Rifugio Pian dei Fiacconi e Rifugio Ghiacciaio Marmolada dell'agosto 1977: i due rifugi erano circondati dalla neve dove scivolavo sul ghiaccio con la giacca a vento.

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©foto Paolo Galeotti






©foto Paolo Galeotti





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©foto Paolo Galeotti

Oggi, sempre nel mese di agosto, intorno ai rifugi solo roccia.

Dal rifugio Pian dei Fiacconi si può raggiungere Punta Penia (la vetta più alta della Marmolada) in circa ore 3.30, con un itinerario che richiede capacità alpinistiche anche su ghiaccio (fisico allenato, attrezzatura e preparazione adeguata). 
Difficoltà EEA.

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-per i livelli di classificazione delle difficoltà nell'escursionismo vedi  Dolomiti presentazione



Sitografia:






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