venerdì 27 gennaio 2023

RAGAZZI DI VITA

 PIER PAOLO PASOLINI


Non c'è una trama, un colpo di scena, una morale.
C'è la vita dei ragazzi di strada, nella Roma del Dopoguerra, una testimonianza reale di una parte della città di quegli anni.

Pasolini è immenso.
Descrive fattacci e movenze in romanesco.
Ed è come osservare uno schermo cinematografico con i corpi, le braccia, gli occhi, i movimenti precisi.
Intensità, intelligenza.

Pasolini sul Tevere a Ponte Sant'Angelo (1950 circa) - ©romaierioggi.it



La miseria dei ragazzi di borgata, con alle spalle famiglie squilibrate, disfunzionali, si unisce all'esperienza della strada che induce alla criminalità e costruisce la loro personalità.
Giocoforza la sensibilità infantile si traduce, con l'età adulta, in assenza di empatia.

Pasolini sul Tevere a Ponte Sant'Angelo (1950 circa) - ©romaieriooggi.it



È un affresco, un quadro in bianco e nero, dove prevalgono la polvere e la luce bianca, abbagliante del sole, la sofferenza del vivere e del sopravvivere.


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"Ragazzi di vita", Pier Paolo Pasolini, La Biblioteca di Repubblica, Bibliotex Barcellona 2002.
La prima edizione originale è del 1955 (Garzanti Editore).


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