Strada Maggiore, 19 - BOLOGNA
Corte Isolani, che attraversa i Palazzi Isolani fra Piazza Santo Stefano e Strada Maggiore, è stata ristrutturata nel 1993, con un intervento di recupero architettonico costato 6 miliardi delle vecchie lire.
A occuparsi del recupero è stata l'architetta Marina di Mottola, moglie di Francesco Cavazza Isolani che, col fratello Gualtiero, rappresenta la continuità di una delle famiglie più antiche di Bologna.
Partendo da→ Palazzo Isolani su piazza Santo Stefano al numero 16, entro in Corte Isolani al numero 18.
La Corte ha un percorso fatto di quattro cortili, diventato luogo di passeggio.
CASA ISOLANI "delle tre frecce"
Strada Maggiore, 19.
Gli Isolani si stabilirono a Bologna nel 13° secolo come mercanti di stoffe, di origine cipriota (da qui il nome Isolani, essendo Cipro un'isola).
Nel 1210 sorse la casa mercantile Isolani di Strada Maggiore ed è giunta fino a noi praticamente intatta nell'aspetto originale. Purtroppo hanno dovuto mettere le stampelle, cioè costruire due pilastri di mattoni per meglio tenerla su a sostenere il terzo piano.
Questa casa è dunque composta dal pianterreno, con botteghe, ed ampio portale ad archi ogivali. Un primo e un secondo piano con bifore a tutto sesto; ed infine un terzo piano il quale poggia su tre travi di quercia alte ben 9 metri.
LA LEGGENDA
Accompagna la casa la simpatica leggenda delle tre frecce conficcate nel soffitto sotto al portico: tre briganti erano incaricati da un nobiluomo di uccidere la moglie traditrice. Vista la donna alla finestra i sicari presero la mira, ma elle fece cadere il mantello mostrandosi nuda.
I tre uomini, distratti dalla scena, mancarono il bersaglio.
In realtà non sono altro che tre finte frecce messe da qualche burlone durante una ristrutturazione avvenuta a metà dell'Ottocento.
Io ne ho individuate due (non sono facili da localizzare):
una prima
e una seconda, più facile da individuare perchè a lato di una grossa macchia bianca di umidità.
Il merito di questa casa antichissima è stato quello di contribuire alla futura edilizia bolognese, verso quella che sarà detta "Civiltà dei Portici".
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