Il parco venne realizzato alla fine dell'Ottocento quando il monastero diventò ospedale, da destinare sia alla cittadinanza che ai parenti in visita ai malati.
Dal pieghevole "San Michele in Bosco", a cura del Centro Villa Ghigi. |
Per importanza è il terzo parco storico cittadino dopo quelli della Montagnola e dei Giardini Margherita, ed ha una superficie di 6,5 ettari.
Negli anni '50 il parco fu oggetto di forestazione da parte del Corpo Forestale dello Stato, come del resto altre zone della collina bolognese.
Il risultato fu che nella seconda metà del novecento l'assetto originario del parco fu compromesso dai sempreverdi che offuscavano la visuale sulla città.
Il restauro, attuato dal 2007 al 2010, ha riequilibrato la fisionomia del parco recuperando la bellissima vista sulla città, donando all'area l'antico aspetto ottocentesco.
GLI ACCESSI:
1- dall'alto piazzale di San Michele in Bosco verso il basso,
2- oppure in salita all'inizio di via Codivilla, dall'entrata del giardino Remo Scoto.
Il parco è aperto dalle 5,30 alle 23.
Il viale risale dolcemente con ampi tornanti.
Il bosco sempreverde è caratterizzato da cedri e pini neri, mentre nella parte occidentale vi sono querce secolari e lecci così imponenti che denotano come il clima in quella parte del colle sia particolarmente mite.
Dal parco ha inizio il sentiero CAI 902 che prosegue sulle colline sino al Parco di Forte Bandiera.
Sulla sinistra la vista spazia fino alla chiesa, attraverso il ripido fianco della collina coperto da un fitto boschetto, fra cui spiccano diversi Bagolari.
È una delle piante più utilizzate nel verde pubblico cittadino.
Si riconoscono, soprattutto in inverno, per la corteccia liscia.
È chiamato anche romiglia, spaccasassi o albero dei rosari.
E' una breve e semplice passeggiata quella che ci porta al Santuario.
Eccolo bello e importante, non rimane che visitarlo.
→ Complesso di San Michele in Bosco
→ Parchi e Giardini bolognesi
Bibliografia:
- pieghevole "San Michele in Bosco", a cura del Centro Villa Ghigi, n.11 serie Parchi e Giardini Bolognesi, ed. Repubblica.
Complimenti, testimonia un sincero amore per la nostra città.
RispondiEliminaGrazie Gianfranco, il suo commento è molto gradito.
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