giovedì 12 aprile 2018

CHIESA DI SAN PROCOLO - Bologna

via d'Azeglio, 54


L'antichissima chiesa, che nel primo nucleo costituiva l'Aula Liturgica del monastero benedettino attiguo, risale all'XI secolo, poi ampliata nel 1537 da Antonio Morandi detto il Terribilia. La facciata è monocuspidata, cioè con la parte terminale di forma triangolare.


bologna-Chiesa-di-San-Procolo




L'interno è a tre navate, con piloni cruciformi, cioè di forma quadrangolare caratterizzati dalla presenza di una mezza colonna sporgente da ogni faccia.

bologna-Chiesa-di-San-Procolo




Nella chiesa sono sepolti alcuni sommi maestri del diritto, come Martino e Bulgaro, allievi di Irnerio.

bologna-Chiesa-di-San-Procolo




Al secondo altare destro troviamo il dipinto "San Benedetto in estasi" di Bartolomeo Cesi.

bologna-Chiesa-di-San-Procolo




L'altare è costituito dall'Arca dove si trova il corpo di San Procolo, uno dei primi martiri della tradizione cristiana. Il sarcofago è romano del IV secolo, modificato nel XIV.

bologna-Chiesa-di-San-Procolo







bologna-Chiesa-di-San-Procolo







bologna-Chiesa-di-San-Procolo





Due epigrafi si trovano sul lato sinistro della chiesa.
La prima dice:
 "In questa chiesa di San Procolo, la quale fu dei monaci di San Benedetto, l'Università degli scolari ultramontani, teneva sue radunanze durante il secolo XIII.
E qui fuori stavano le tombe di Bulgaro e di Martino i quali, con Jacopo ed Ugo, tutti quattro dottori dello Studio bolognese, furono chiamati l'anno 1158 da Federico I detto Barbarossa alla Dieta in Roncaglia ove resero la sentenza intorno i diritti dell'Impero e delle città rimasta famosa.
Memorie poste l'anno MCMIII (1903)".

bologna-Chiesa-di-San-Procolo





La seconda epigrafe propone un gioco di parole latine di non chiaro significato:
"Se Procolo fosse stato lontano dalla campana di San Procolo, ora lo stesso Procolo sarebbe lontano da San Procolo. Anno Domine 1393".

E' datata 1393 ma risale al 1566 e probabilmente ricorda un campanaro di nome Procolo, morto nel crollo parziale del campanile, e sepolto presso la chiesa.
Un'altra leggenda dice che l'abbia scritta uno scolaro in ricordo di un altro di nome Procolo che, alzandosi allo Studio quando la campana di San Procolo suonava mattutina, sarebbe morto per la soverchia fatica!

bologna-Chiesa-di-San-Procolo




San Procolo era un ufficiale romano martirizzato all'inizio della persecuzione di Diocleziano, nel 303 d.C.
 Si dice fu decapitato in via Alemandini, in località Valverde; la leggenda narra che, preso con le mani il capo reciso, sarebbe giunto dove sorge attualmente la chiesa. Dopo l'Editto di Costantino, del 313 d.C., è verosimile pensare che sulla tomba venisse eretta una piccola edicola. All'inizio dell'VIII secolo sorse una piccola chiesa, poi nella seconda metà del XI secolo i Benedettini innalzarono la loro chiesa.

bologna-Chiesa-di-San-Procolo



Michelangelo raffigura San Procolo in una scultura marmorea (1495) collocata nella → Basilica di San Domenico, sul retro della famosa Arca.








                                                                             

Fonti consultate/utilizzate per la ricerca.

Bibliografia:
-C. Ricci e G. Zucchini, Guida di Bologna, Ed. Alfa Bologna, 1976
-Emilia Romagna, Touring Editore, 2010
-foglio informativo del FAI
-Marcello Fini, Bologna sacra: tutte le chiese in due millenni di storia, ed. Pendragon


Sitografia:





Nessun commento:

Posta un commento