PRIMO ITINERARIO
(torna a Lanzarote presentazione)ultimo aggiornamento gennaio 2024
Logico iniziare il primo itinerario dove sia inclusa la casa di Cèsar Manrique, personaggio cruciale per la storia di Lanzarote:
quasi tutti i siti di interesse sono stati creati da lui, o con la sua collaborazione.
Itinerario:
1- PUERTO DEL CARMEN
2- MUSEO DE ARTE CONTEMPORÀNEO MIAC
(Castillo de San Josè)
3- FUNDACIÓN CÉSAR MANRIQUE (Casa del Vulcano)
1- PUERTO DEL CARMEN
E' stata la prima località balneare nata a Lanzarote, con un turismo prettamente inglese e molti residence e villaggi turistici.
Il piccolo porticciolo, con un paio di luoghi per il cibo meritevoli, è la zona più interessante.
Le due spiagge, Playa Grande e Playa Los Pocillos, sono lunghe 1 km ciascuna e nei mesi estivi si riempiono di lettini e ombrelloni.
Non sono le spiagge che preferisco ma Puerto del Carmen può essere un punto interessante per l'alloggio, ci sono tutti i servizi ed è molto vicina all'aeroporto.
ARRECIFE
E' la capitale dell'isola.
Non l'ho trovata attraente, le strade sono disarmanti, gimcane improbabili dove anche il navigatore dell'auto impazzisce.
2- MUSEO D'ARTE CONTEMPORÁNEO MIAC
(Castillo de San Josè)
Appena superato il centro abitato di Arrecife verso nord trovo l'antica fortezza militare, il Castillo de San Josè, trasformato su iniziativa di César Manrique, che diresse personalmente i lavori di ristrutturazione del castello allora in rovina, in un museo di arte contemporanea, il più importante delle Isole Canarie.
La pianta dell'edificio è semicircolare con il lato curvo orientato verso il mare.
Il museo venne inaugurato nel 1976.
La pianta dell'edificio è semicircolare con il lato curvo orientato verso il mare.
Il museo venne inaugurato nel 1976.
Vi sono esposte opere dello stesso Manrique, Mirò, Rivera.
Cesar Manrique, "Under the Volcano", omaggio al libro di Malcom Lowry.
Sulla terrazza altre opere.
Cesar Manrique, "Under the Volcano", omaggio al libro di Malcom Lowry.
Sulla terrazza altre opere.
Dall'interno del museo, ma anche da una scala esterna, si accede all'annesso bar-ristorante con una rilassante visione panoramica sul mare.
Sulla baia l'opera statuaria di Jason deCaires Taylor, "The Rising Tide", "La Marea Crescente":
due uomini e due adolescenti sui cavalli compaiono e scompaiono insieme alla marea, che sommerge e scopre e non possiamo controllare, a significare di quanto siamo piccoli di fronte alla forza della natura.
Sulla baia l'opera statuaria di Jason deCaires Taylor, "The Rising Tide", "La Marea Crescente":
due uomini e due adolescenti sui cavalli compaiono e scompaiono insieme alla marea, che sommerge e scopre e non possiamo controllare, a significare di quanto siamo piccoli di fronte alla forza della natura.
Cavalli che al posto del muso hanno una pompa petrolifera che ricorda il profilo equino (sono chiamate infatti "pompe a testa di cavallo").
Lo scultore britannico ci invita ad alcune considerazioni:
"Esaminare nuove relazioni fra l'uomo e la natura, dal momento che tutti gli effetti delle nostre azioni lasceranno un'impronta ecologica molto tempo dopo la scomparsa delle nostre città".
I due uomini in giacca e cravatta rappresentano il rifiuto del cambiamento,
i due ragazzini la speranza nel futuro.
Le sculture furono istallate a Londra nel 2015, provocatoriamente di fronte al Parlamento britannico.
Ora si trovano definitivamente qui a Lanzarote, "un'isola che respira arte", ad arricchire la collezione del MIAC.
L'artista ha in seguito lavorato alla costruzione del Museo Atlantico a Playa Blanca, che vedrò in seguito.
Nato a Lanzarote nel 1919 Manrique, influenzato da Picasso e Matisse, dopo varie esposizioni a Madrid e la Biennale di Venezia, raggiunse la massima fama con l'esposizione d'arte contemporanea al Guggenheim di New York nel 1964.
César Manrique, New York 1967 ©Fundación César Manrique |
César Manrique, New York 1984 con Andy Warhol e Barbara Rose ©Fundación César Manrique |
©Fundación César Manrique |
Visitando i villaggi dell'entroterra le abitazioni tradizionali sono diffusissime: casette imbiancate a calce con porte e finestre dipinte di verde.
Molte delle sue idee erano ancora da sviluppare all'epoca della sua morte nel 1992.
Ma nel frattempo Manrique era riuscito a sensibilizzare molti abitanti dell'isola, tanto che si andò a costiture il gruppo ambientalista El Guincho, del quale Manrique è stato nominato presidente onorario, che continua a lottare contro l'abuso edilizio.
A Tahiche (circa 6 km da Arrecife) c'è la casa abitata da Manrique dopo il suo ritorno da New York, quando decise di stabilirsi definitivamente a Lanzarote.
Vi abitò per vent'anni, dal 1968 al 1988.
Si chiama Casa del Vulcano.
La casa infatti è costruita sopra una colata di lava, riconducibile alle eruzioni vulcaniche verificatesi sull'isola per sei anni, dal 1730 al 1736.
La casa è un'opera d'arte, in cui natura e architettura si fondono in una cosa sola.
Occupa 3.000 mq, all'interno di una proprietà di 30.000.
Non è difficile localizzarla: da lontano si individua la scultura "Mulino a Vento".
"Mulino a Vento", di Cesàr Manrique |
Varcato il cancello sono visibili due sculture di Manrique: "L'Energia della Piramide" (mobile)
ed "El Triunfador".
L'entrata della casa è al piano superiore, ispirato all'architettura tradizionale di Lanzarote, mentre al piano inferiore la dimora sfrutta 5 bolle vulcaniche naturali, originate da sacche di gas intrappolate nel tunnel di lava.
Nello spazioso salone grandi finestre si aprono su un paesaggio lunare.
Un'apertura superiore della bolla vulcanica lascia intravedere il piano inferiore.
Da una particolarissima finestra si può vedere la corrente di lava su cui è stata edificata la casa.
Il vetro è inserito nel basalto, a creare un'immagine di fiume di lava che entra nella casa.
Dall'alto il jameo, cioè la parte di un tubo vulcanico il cui tetto si è sfaldato andando a formare una grotta semiscoperta.
Nel jameo Manrique ha creato una piscina.
Al piano inferiore le 5 bolle vulcaniche naturali, collegate da tunnel scavati nella lava.
La "bolla bianca" è appunto arredata con mobili bianchi.
La "bolla rossa".
La bolla rossa comunica con il jameo dove si trova la piscina.
Sempre attraverso corridoi di collegamento, la "bolla nera".
La "bolla gialla".
Tornando in esterno si raggiungerà il giardino,
dove un enorme murale circonda la vegetazione.
E' stato eseguito dall'artista nel 1992. Le linee sono state tracciate con pietra vulcanica, mentre per la parte interna del disegno sono state usate maioliche.
Nel 1988 Manrique decise di donare e adibire questa casa a fondazione, al fine di incentivare e diffondere l'attività artistica, ambientale e culturale.
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Bibliografia:
-pieghevole informativo Fundación César Manrique
-pieghevole informativo Museo Internacional de Arte Contemporáneo MIAC
Sitografia:
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