SECONDO ITINERARIO
aggiornato novembre 2020
Nel parcheggio antistante, la scultura in ferro di Manrique dove sono rappresentati un pesce ed un uccello, simboli dell'isola e simboli allo stesso tempo di quest'affaccio, ovvero il mare e il cielo.
Le finestre-occhiali, incastonate nella roccia.
Esiste un'ottima organizzazione per il parcheggio, gratuito, vicinissimo alla zona traghetto.
Le compagnie sono due, la linea Romero e la linea Biosfera, con prezzi similari, circa 20€ a persona per andata e ritorno.
E' bene sapere che questo tratto di mare è spesso "movimentato", quindi dò per scontato di "ballare" un pò.
La Graciosa e altre piccolissime isolette vicine, sono chiamate Canarie Minori (arcipelago Chinijo) e fanno parte di una riserva naturale.
L'accesso alle isole più piccole è consentito solo ai ricercatori, mentre La Graciosa è aperta a tutti.
E' un'isola veramente selvaggia perchè, superate le pochissime case, non ci sono strade asfaltate ma solo alcuni sentieri.
Al villaggio Caleta del Sebo con il suo bel porticciolo, vivono 650 persone.
Molto bella la spiaggia del porto.
Sono arrivata sull'isola all'ora di pranzo e ho approfittato per fermarmi in un luogo consigliato, il ristorate al piano inferiore della Pension Enriqueta, che offre il pescato del giorno a buon prezzo.
Le spiagge più belle sono Las Conchas e La Francesa.
Con un'intera giornata conviene vederle entrambe, vi sono vecchie Land Rover che fanno da taxi.
Oppure è possibile noleggiare la bicicletta, ma consigliabile solo per la spiaggia de Las Conchas (8km), perchè il tragitto per andare alla Francesa è quasi interamente sabbioso (le persone in bicicletta che percorrono questo sentiero sono costrette per lunghi tratti a scendere e a spingere la bici a piedi).
Per me solo mezza giornata, perciò ho deciso di percorrere a piedi il sentiero per Playa Francesa (circa 45 minuti).
Il territorio è brullo e desolato e proprio per questo molto suggestivo.
In lontananza cinque coni vulcanici.
Mentre alle spalle Lanzarote ci mostra la sua nera scogliera dove è inserito l'invisibile Mirador del Rio.
Playa Francesa è molto graziosa ma il vento e la pioggia non mi hanno permesso di rimanere a lungo.
Questa isola infatti, compresa nella zona nord di Lanzarote è più soggetta al cattivo tempo rispetto al sud.
Quindi, a conti fatti, l'escursione è più che consigliata: imperdibile.
La sensazione di libertà e di pace che mi investe calpestando questo suolo aspro e selvaggio, è immensa.
Qualcuno ha detto che la sensazione di libertà è il segreto per la felicità.
Il secondo itinerario attraversa la parte nord dell'isola:
1-MIRADOR DEL RIO
2-ISLA LA GRACIOSA
3-CUEVA DE LOS VERDES
1- MIRADOR DEL RIO
Per arrivare a questo straordinario punto panoramico percorro una bella strada dove il territorio è diverso dalla zona sud dell'isola. In quest'area infatti piove di più e la vegetazione è maggiore.
Lungo la strada LZ-1, nella rotatoria di Arrieta, la scultura mobile di Manrique del 1992.
Di un bel rosso cangiante, fa parte della serie "Giocattoli del Vento".
Alla fine del 1800 le forze armate spagnole istallarono delle batterie di artiglieria in posizione strategica a difesa di questo tratto di mare: stavano combattendo la → Guerra Ispano Americana per il controllo su Cuba.
Questa postazione militare fu convertita in uno spettacolare punto panoramico da Cèsar Manrique nel 1974, e lo ha oltremodo mimetizzato utilizzando la roccia vulcanica circostante.
Cammuffato nella roccia, il Mirador si trova sul Promontorio di Famara, a 474 metri sul mare.Nel parcheggio antistante, la scultura in ferro di Manrique dove sono rappresentati un pesce ed un uccello, simboli dell'isola e simboli allo stesso tempo di quest'affaccio, ovvero il mare e il cielo.
All'interno le forme sono curvilinee, arte prediletta dell'artista:
dai corridoi d'entrata alla zona bar.
Il bar possiede gli "Occhiali del Mirador", due spettacolari grandi finestre che si affacciano sull'Isla Graciosa.
Il bar possiede gli "Occhiali del Mirador", due spettacolari grandi finestre che si affacciano sull'Isla Graciosa.
All'esterno un balcone su due livelli: uno spettacolo.
Lo stretto di mare fra le due isole viene comunemente chiamato "rio", che dà il nome al Mirador.
Le finestre-occhiali, incastonate nella roccia.
Dall'interno del bar salgo sulla seconda terrazza.
Oltre alle isolette posso ammirare l'area sottostante con le Saline del Rio, le più antiche dell'isola.
A sinistra dalle saline Playa del Risco, una spiaggia poco nota. Per raggiungerla e risalire bisogna affrontare una lunga camminata, ma in fondo alla scogliera la spiaggia di sabbia bianca è quasi sempre deserta.
Insieme a Playa de Famara è la spiaggia preferita per chi fa kiteboard.
2- ISLA LA GRACIOSA
Per arrivare occorre prendere il traghetto ad Orzola, un grazioso villaggio di pescatori.Esiste un'ottima organizzazione per il parcheggio, gratuito, vicinissimo alla zona traghetto.
Le compagnie sono due, la linea Romero e la linea Biosfera, con prezzi similari, circa 20€ a persona per andata e ritorno.
E' bene sapere che questo tratto di mare è spesso "movimentato", quindi dò per scontato di "ballare" un pò.
La Graciosa e altre piccolissime isolette vicine, sono chiamate Canarie Minori (arcipelago Chinijo) e fanno parte di una riserva naturale.
E' un'isola veramente selvaggia perchè, superate le pochissime case, non ci sono strade asfaltate ma solo alcuni sentieri.
Al villaggio Caleta del Sebo con il suo bel porticciolo, vivono 650 persone.
Molto bella la spiaggia del porto.
Sono arrivata sull'isola all'ora di pranzo e ho approfittato per fermarmi in un luogo consigliato, il ristorate al piano inferiore della Pension Enriqueta, che offre il pescato del giorno a buon prezzo.
Con un'intera giornata conviene vederle entrambe, vi sono vecchie Land Rover che fanno da taxi.
Oppure è possibile noleggiare la bicicletta, ma consigliabile solo per la spiaggia de Las Conchas (8km), perchè il tragitto per andare alla Francesa è quasi interamente sabbioso (le persone in bicicletta che percorrono questo sentiero sono costrette per lunghi tratti a scendere e a spingere la bici a piedi).
Per me solo mezza giornata, perciò ho deciso di percorrere a piedi il sentiero per Playa Francesa (circa 45 minuti).
Il territorio è brullo e desolato e proprio per questo molto suggestivo.
In lontananza cinque coni vulcanici.
Mentre alle spalle Lanzarote ci mostra la sua nera scogliera dove è inserito l'invisibile Mirador del Rio.
Playa Francesa |
Questa isola infatti, compresa nella zona nord di Lanzarote è più soggetta al cattivo tempo rispetto al sud.
Quindi, a conti fatti, l'escursione è più che consigliata: imperdibile.
La sensazione di libertà e di pace che mi investe calpestando questo suolo aspro e selvaggio, è immensa.
Qualcuno ha detto che la sensazione di libertà è il segreto per la felicità.
3- CUEVA DE LOS VERDES
E' forse la più famosa grotta vulcanica dell'isola.
Nel 1402 Lanzarote fu la prima isola ad arrendersi a Jean de Bethencourt, esploratore francese che guidò una spedizione alle isole Canarie.
Per la conquista aveva ricevuto aiuto dal re spagnolo Enrico III di Castiglia, quindi quest'ultimo divenne re delle isole, che diventarono di dominazione spagnola.
Durante questa conquista, ma anche in seguito, con gli attacchi dei pirati che devastavano l'isola, migliaia di Lanzarotes trovavano rifugio nella Cueva de Los Verdes.
E' una grotta lunghissima, un tubo lavico di quasi 8 km., formatosi da un'antichissima eruzione vulcanica.
La parte visitabile è lunga 1 km ed è il tratto più spettacolare.
Il biglietto d'ingresso comprende una obbligatoria visita guidata, in spagnolo e inglese, della durata di circa 45 minuti.
Il soffitto è coperto da stalattiti, che però non si sono formate con le gocce d'acqua, ma con le bolle d'aria e di lava spinte verso l'alto dal gas del magma bollente.
Il tutto è ben illuminato per fare risaltare le forme della lava solidificata e i colori.
L'artista Jesús Soto, stretto collaboratore di Manrique, ha curato l'illuminazione.
L'artista Jesús Soto, stretto collaboratore di Manrique, ha curato l'illuminazione.
Il rossastro è dovuto all'ossidazione del ferro contenuto nei basalti.
L'ocra proviene dai riflessi di luce sull'affioramento salino delle infiltrazioni d'acqua.
Curiosamente il nome, Grotta dei Verdi (Cueva de los Verdes), non è dato dal colore, ma dalla famiglia di pastori che abitavano queste terre.
Una grande sala è stata organizzata per tenere concerti di musica classica.
Una grande sala è stata organizzata per tenere concerti di musica classica.
Al termine del percorso ci sarà un colpo di scena, che molte guide turistiche non rivelano, per assicurare la sorpresa e la meraviglia.
Ci si troverà di fronte ad un piccolo bacino d'acqua che, in assenza di agenti atmosferici, si rivela immobile.
Talmente immobile che l'acqua non viene visibilmente percepita, all'apparenza sembra ci si trovi di fronte ad un'enorme voragine.
La guida improvvisamente getterà un sasso nell'acqua, e l'inganno si rivelerà.
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