La Casa-Museo è aperta tutti i giorni
(10:30-17:30)
è di €10.
LA CASA DEL PALMETO AD HARÍA
Dopo aver descritto la Casa del Vulcano a Tahíche, oggi Fondazione e dove César Manrique visse dal 1968, anno in cui tornò definitivamente a Lanzarote dopo aver esposto la sua arte nei musei più prestigiosi del mondo, è il momento di parlare della Casa del Palmeto dove, dal 1988, visse fino alla fine dei suoi giorni.
La Casa del Vulcano, dove ha vissuto per vent'anni, rappresenta pienamente la sua arte prorompente.
La Casa del Palmeto ad Haría, sembra invece incarnare gli anni della "pensione". Manrique qui si trasferì a 69 anni, cercava un luogo tranquillo per dipingere.
Anche se purtroppo vi soggiornò solo per quattro anni a causa della prematura morte, trovò il riposo e il contatto con la natura che tanto amava.
Nel 1986, iniziò i lavori di costruzione della sua nuova casa, adattando una vecchia cascina in rovina che si trovava su un terreno agricolo con un giardino di palme, acquistato negli anni ’70.
La residenza è un perfetto esempio di architettura domestica che si integra con la tradizione rurale di Lanzarote, ma reinterpretata da Manrique in chiave contemporanea.
Oltre alla casa principale, realizzò una dependance per il servizio domestico, un atelier dove realizzava le sue opere e dei garage.
Questa casa è stata aperta al pubblico nel 2013.
L'artista è considerato una figura di riferimento nella tutela ambientale di Lanzarote, un vero e proprio pioniere della salvaguardia ecologica, ed è per questo profondamente amato.
Questo legame con il territorio spiega l'attenzione con cui viene raccontata ogni stanza della casa.
PATIO DEI LIMONI
Superata la porta d’ingresso, si accede al primo patio della casa, così chiamato per la presenza di una pianta di limone al centro.
Il cortile, pavimentato con lastre di pietra lavica, materiale locale caro all’artista, accoglie il visitatore con due elementi dominanti: un camino decorativo, realizzato con intarsi di basalto attorno alla bocca di un antico forno, e un insieme di oggetti legati alla vita contadina e marinaresca, utilizzati come decorazioni.
Il bianco dell’intonaco, il nero della pietra, il legno e il verde della vegetazione compongono la tavolozza della casa.
Qui oggi c'è la biglietteria, ed è lo spazio che introduce all’universo creativo di Manrique.
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©turismolanzarote |
SPOGLIATOIO PER GLI OSPITI
In questo spogliatoio, all’interno dell’armadio, sono conservati alcuni indumenti e calzature tipiche, che l’artista indossava abitualmente: camicie gracioseras, tipiche dell’isola, kimono e sandali giapponesi.
Da questa dependance si accede a uno dei bagni della casa.
CAMERA DA LETTO E BAGNO
Ampia e luminosa, la camera da letto è caratterizzata da un soffitto in legno, secondo lo stile tradizionale delle case Canarie. L’arredamento è stato interamente progettato da Manrique.
Sopra il letto campeggia un suo grande dipinto astratto della serie Enterrados (1974).
La camera si apre su un ampio bagno privato, che celebra il legame tra benessere e natura.
SALA
La sala è il cuore della casa, da cui si accede all’atrio, ad un altro bagno, alla cucina e alla sala da pranzo.
Aperta verso nord grazie a grandi vetrate, accoglie la luce naturale.
Al centro dell’arredamento spicca un camino in basalto, simbolo dell’identità materica dell’isola.
Tutto intorno, l’artista ha disposto una ricca collezione di ceramiche locali e numerosi oggetti decorativi che esprimono comfort e raffinatezza: piante, lampade disegnate da Manrique negli anni ’60, dipinti, mobili che uniscono antico e moderno, ricordi personali e un pianoforte a coda, testimoniano il suo gusto eclettico e la sua visione artistica.
CUCINA
SALA DA PRANZO
Adiacente alla sala principale e alla cucina, la sala da pranzo fa parte dell’ampliamento della casa avviato da Manrique nel 1992, ma rimasto incompiuto a causa della sua morte.
Lo spazio è dominato da una grande vetrata priva di supporti strutturali visibili, che abbraccia l’ambiente e, come in altri suoi interventi, riflette l'idea di fusione fra architettura e natura.
Attorno al grande tavolo da pranzo si tenne il primo incontro per la creazione della Fundación César Manrique, fondata ufficialmente il 27 marzo 1992 a Tahíche.
PISCINA
Il lavoro incompiuto della casa riguarda anche una grande vetrata sospesa sulla piscina, pensata per dialogare con la sala, creando un ambiente continuo e armonioso.
Uno spazio che avrebbe dovuto respirare in continuità, senza barriere, dove il dentro e il fuori si rincorrevano in un abbraccio di trasparenze.
Anche la stanza degli ospiti e il bagno, situati accanto alla piscina, furono aggiunti ma mai ultimati.
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Stanza degli ospiti |
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Bagno degli ospiti |
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Pergola Blanca |
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Pergola de Madera |
I pergolati, nel progetto non portato a termine, avrebbero dovuto unirsi alla stanza da letto e bagno degli ospiti, come effetto di continuità.
Il progetto è comunque intuibile e testimonia la costante ricerca di luce, trasparenze e fusione armonica tra gli spazi, con l’obiettivo di creare ambienti belli e accoglienti.
ATELIER
L'atelier si trova nel giardino del palmeto, separato dal corpo della casa.
È un ampio spazio rettangolare seminterrato, rifugio quotidiano e creativo.
Ricco di pigmenti, tavoli con schizzi, cavalletti, lattine di acrilico e oggetti singolari, è stato mantenuto così com’era dopo la sua morte.
La luminosità della stanza, con ampie finestre e lucernari, era l’ambiente ideale per il suo lavoro.
Solitamente iniziava a lavorare sui suoi quadri stendendoli a terra e li rifiniva sui cavalletti, specialmente per le opere di piccole dimensioni.
Nella teca il modellino in scala di una BMW 730i del 1990, decorata da Manrique nell'ambito del progetto "BMW Art Car Collection", che coinvolgeva artisti di fama mondiale nella personalizzazione di veicoli.
L'auto originale è esposta al Museo BMW di Monaco di Baviera.
Nel giardino d'ingresso della casa mi fermo davanti alla Seat Ibiza-Manrique-Del-Sol, esposta come un'opera d'arte.
Nel 1987 a Manrique fu commissionata la decorazione di questo modello, poi presentato al Salone Internazionale dell'Automobile di Barcellona.
L'auto in mostra è proprio quella che gli fu regalata.
Sull'isola, la compagnia di autonoleggio CICAR ha fatto dipingere alcune vetture con la stessa grafica:
nel 2015 ha inserito 96 Seat Ibiza, mentre nel 2019 ha realizzato 8 BMW 740i in occasione del centenario della sua nascita.
Entrambe le iniziative, svolte con l'autorizzazione della Fondazione Cesar Manrique, riflettono l'impegno dell'azienda nel valorizzare l'eredità artistica dell'artista.
È facile riconoscerle mentre sfrecciano per le strade di Lanzarote.
Manrique muore il 25 settembre 1992 in un tragico incidente stradale vicino alla Fondazione Casa del Vulcano, a Tahíche. Alcuni ipotizzano che la sua morte non sia stata casuale, ma non ci sono prove a sostegno.
Esco dalla Casa del Palmeto e osservo le palme che svettano nel cielo di Haría, come custodi della sua eredità.
Ora sono in Plaza Leon y Castillo, dove c'è la chiesa di Nuestra Señora de la Encarnación, la chiesa principale di Haría.
Rimango qui, dove grandi alberi di eucalipti regalano ombra e quiete.
Il tempo sembra scorrere più lentamente, e allora penso che Manrique non ha plasmato solo spazi, ha indicato una via.
Ha mostrato che bellezza e tutela possono convivere, che l'isola, come ogni altro luogo del mondo, va ascoltata, non sfruttata.
Il sussurro di Manrique vive ancora fra le palme di Haría.
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RIFERIMENTI:
-pannelli informativi Casa-Museo Cesar Manrique.
-pieghevole Casa-Museo Cesar Manrique.
Siti web:
Complimenti ! Un raconto fotografico Luminoso , su questa ricca eredità di un unico splendore dell’ autentico artista illuminato !
RispondiEliminaGrazie!!!
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