QUARTO ITINERARIO
aggiornato novembre 2020
Il 4° itinerario:
1- LA GERIA
2- MONUMENTO AL CAMPESINO
3- JARDIN DE CACTUS
4- CHARCO DEL PALO
5- PLAYA DE FAMARA
1- LA GERIA
L'entroterra di Lanzarote è rappresentato dalla Geria, un'area disseminata di strani cerchi di pietre: la coltivazione della vite.
La storia di Lanzarote confluisce in questa coltivazione e vediamo il perchè.
Abbiamo già visto come la colonizzazione di Jean de Bethencourt nel 1402 (che rese le isole Canarie di dominazione spagnola) e le invasioni dei pirati, avessero costretto gli abitanti dell'isola a rifugiarsi dove potevano, nella Cueva de Los Verdes, ad esempio.
Ci furono anche attacchi di pirati inglesi, tra cui un'incursione di Walter Raleigh nel 1616.
Intorno al 1650 la popolazione si ridusse ad appena 300 persone.
A tutto questo si aggiunsero le eruzioni vulcaniche del 1730, che durarono oltre sei anni, distrussero numerosi villaggi e modificarono la conformazione dell'isola.
Nel tempo i Lanzarotes scoprirono che lo spesso strato di suolo vulcanico è perfetto per coltivare la vite.
Quindi dalla vite rinascono le coltivazioni e anche la storia dell'isola.
La vite non viene coltivata in modo tradizionale, va pur ricordato che l'isola è sferzata dai venti; viene protetta da semicerchi di mezzelune di pietra, chiamati zocos.
Vengono utilizzate le ceneri vulcaniche come concime, selezionando le piante più adatte ad ogni tipologia di lava.
Il vino prodotto è la Malvasia, che si può degustare e comprare nelle varie aziende vinicole della zona.
Fra le tante, due sono le più antiche, fondate alla fine del 1800; si trovano una di fronte all'altra.
Bodega La Geria è stata la prima ad offrire visite guidate e a vendere vino al dettaglio.
La Bodega Rubicon.
Oggi Lanzarote vive di turismo ma anche di questo piccolo e fiorente settore agricolo, dove le grandi distese di vitigni sembrano istallazioni artistiche.
2- MONUMENTO AL CAMPESINO
Il monumento al contadino è una scultura bianca in stile modernista realizzata da Cèsar Manrique nel 1968, per onorare il lavoro svolto da generazioni dalla maggior parte degli abitanti dell'isola.
Ai piedi del monumento il Museo del Campesino ad ingresso libero, una riproduzione di una corte contadina con abitazioni tradizionali.
All'interno diverse botteghe per la vendita di prodotti artigianali.
3- JARDIN DE CACTUS
Diciotto km dopo, raggiunto il piccolissimo villaggio di Guatiza, sarà facile raggiungere il giardino, inaugurato nel 1990, segnalato da un cactus in metallo alto 8 metri.
Manrique ha trasformato una vecchia cava, dominata dal villaggio, in un grande giardino-anfiteatro, dove sono ospitati oltre 10.000 esemplari di cactus di oltre 1.400 specie diverse, provenienti da Americhe, Madagascar, Isole Canarie, Marocco, Etiopia e altre zone desertiche della terra.
Un antico mulino a vento, un tempo impiegato nella macina del mais e oggi funzionante a fini didattici.
Sotto il mulino una torre che permette di accedere, attraverso una scala a chiocciola, al bar-ristorante.
Scendendo le scale, nella torre, un magnifico lampadario a cascata.
Il ristorante, mimetizzato nell'ambiente, ha una bella terrazza che si affaccia sull'anfiteatro.
In primo piano esemplari di Echinocactus Grusonii Inermis, meglio conosciuti come "cuscini della suocera".
Jardin de Cactus ha vinto il Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino, anno 2017.
Allego 5 minuti di video del bellissimo film-documentario → "Lanzarote, Jardìn de Cactus", realizzato dalla Fondazione Benetton, regia e riprese di Ziyah Gafic, per il premio Carlo Scarpa.
Non vi è altro da segnalare, se non ammirare le numerose, meravigliose piante.
Echinopsis Thelegonoides (cactaceae, Argentina)
4- CHARCO DEL PALO
A pochi chilometri da Guatiza c'è il villaggio naturista Charco del Palo.
Se non siete naturisti ed arrivate per ammirare le spiagge della zona è bene sapere che qui risiede una grande comunità di nudisti che girano liberamente le spiagge e i sentieri di accesso, quindi hanno validità la quiete e il rispetto.
Una piccola e bella strada porta alle spiagge e alle insenature rocciose.
La più famosa è una piscina naturale, preservata da alcuni manufatti in muratura dove, quando il mare è agitato, si infrangono le onde in modalità spettacolare.
5- PLAYA DE FAMARA
Mi trovo nella costa nord dell'isola e i venti sono molto forti, proprio per questo le onde di Famara sono ambite dai surfisti.
Ho trovato bellissima questa spiaggia, una distesa di sabbia lunga 2 km che termina a ridosso di una scogliera altissima, il Risco de Famara.
Sono i resti di una caldera di vulcano di circa dieci km di diametro.
→ il 5° itinerario ↬ Josè Saramago e Playa del Papagayo
Bibliografia:
Rivista Meridiani, "Canarie", n. 218, aprile 2014
Sitografia:
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