(torna a Catinaccio prima parte)
DAL RIFUGIO CIAMPEDIE AL RIFUGIO VAJOLET
Difficoltà*:
-Dal rifugio Ciampedie al rifugio Gardeccia: T
-Dal rifugio Gardeccia al rifugio Vajolet: E
Dislivello: 300m.
Tempo di percorrenza :ore 1,30.
©google earth - ©tracciato Monica Galeotti |
E' possibile arrivare al Ciampedie dal Rifugio Paolina, proseguendo per il Vajolet nella stessa giornata.
(vedi Catinaccio prima parte).
Se invece la si vuole prendere con più tranquillità,
dal centro del paese di Vigo di Fassa si accede alla funivia che porta al Rifugio Ciampedie.
(vedi Catinaccio prima parte).
Se invece la si vuole prendere con più tranquillità,
dal centro del paese di Vigo di Fassa si accede alla funivia che porta al Rifugio Ciampedie.
Al Ciampedie si arriva anche con la seggiovia Vajolet da Pera di Fassa, in tre tratte ma più economica.
La spianata nella quale si trova il rifugio è una grande area verde dalla quale, nei mesi invernali, partono numerose piste da sci.
La spianata nella quale si trova il rifugio è una grande area verde dalla quale, nei mesi invernali, partono numerose piste da sci.
Il Ciampedie è un rifugio storico e bellissimo, ragion per cui distende la sosta caffè sul panorama del comprensorio di Fassa.
A fronte, la Cima del Catinaccio (2981 m) e i Dirupi di Larsec che si affacciano sulla valle del Vajolet, lungo la quale mi dirigerò.
Lasciato alle spalle il Ciampedie lungo una breve discesa, mi inoltro nel bosco.
Nel bosco c'è il Sentiero delle Leggende, un sentiero quasi pianeggiante, dove vari cartelli raccontano la leggenda del Re Laurino.
In breve tempo raggiungo affacci sempre più ravvicinati con la roccia dolomitica del Catinaccio e le Torri del Vajolet.
I due rifugi storici Vajolet e Preuss si trovano nella località detta "Porte Neigre", sotto le torri del Vajolet.
Il Vajolet è stato costruito nel 1897. E' aperto da maggio a settembre con 130 posti letto.
A poca distanza, sopra uno sperone roccioso sul vallone del Vajolet, si trova il piccolo Rifugio Preuss, 8 posti letto.
Il rifugio fu costruito negli anni 20 del Novecento per iniziativa della guida e alpinista Tita Piaz, ed è intitolato all'alpinista austriaco Paul Preuss, precursore dell'arrampicata libera e grande amico di Tita.
Tita Piaz era soprannominato "Il diavolo delle Dolomiti", per l'arditezza di molte sue imprese.
Piaz salì al Vajolet e alla torre Winkler per l'ultima volta nel 1947, cinquant'anni dopo da quel lontano 1897 quando, non ancora ventenne, aveva raggiunto in solitaria la vetta per la prima volta, impresa che gli diede la fama.
Morì nel 1948 in seguito ad una grave caduta a Pozza di Fassa, dovuta alla rottura dei freni della sua bicicletta.
Quassù si rende omaggio con una targa, un pò segnata dal tempo, all'inizio della salita verso le torri.
Fu sempre Piaz a promuovere la costruzione del rifugio nel 1933, ristrutturando un vecchio riparo in legno già presente sul luogo, anche se dovette condurre una lunga battaglia legale per l'accusa (falsa) di abuso edilizio.
Dietro ai rifugi Vajolet e Preuss vi è il sentiero che porta al Rifugio Passo Principe (ore 0,45).
Non è un caso che queste montagne siano iscritte nella lista del patrimonio mondiale: il Gruppo del Catinaccio è straordinario dal punto di vista paesaggistico e geologico.
Come scriveva John Murray nel famoso "Red Book" del 1837 (la prima guida di viaggio nelle Dolomiti in lingua inglese): “Un paesaggio di sublime grandiosità che può essere compiutamente apprezzata solo da chi le ha viste”.
Note:
-l'itinerario qui descritto è stato percorso personalmente consultando preventivamente le previsioni meteo, prestando attenzione all'evoluzione del tempo nella stessa giornata.
-carta topografica Tabacco - Sciliar Catinaccio Latemar 029 - 1:25.000
-*per i livelli di classificazione delle difficoltà nell'escursionismo vedi ↦ Dolomiti presentazione
-Arturo Tanesini, "Il diavolo delle Dolomiti Tita Piaz", ed. L'Eroica Milano, 1941. Dallo stesso libro sono tratte le foto qui pubblicate di Tita Piaz.
Sitografia:
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