(torna a ↦ Da Cavalese a Passo Oclini)
Il Bletterbach è un Canyon che si trova ai piedi del Corno Bianco. Prende il nome dal torrente che scorre nella gola che, con la sua velocità, ha scavato nella roccia, sino a creare una spaccatura di oltre 900 metri di dislivello fra la cima e il fondo della gola. Inoltre ha scavato una via lunga 8 km. La spaccatura permette di guardare dentro la montagna compiendo un viaggio nel tempo.
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©sentres.com |
Si pone centralmente fra il comune di Aldino, la frazione Redagno e Passo Oclini.
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©dolomitiunesco |
In nessuna altra area delle alpi la successione dolomitica è conservata come in questo Canyon, con i diversi livelli rocciosi, a partire dal basamento vulcanico fino alla dolomia principale; proprio per questo il luogo è stato scelto per essere protetto come patrimonio universale.
Il Canyon quindi è stato creato dal torrente Bletterbach e modellato dagli agenti atmosferici.
Dalla cima del Corno Bianco si ammira il Canyon dall'alto.
Si può raggiungere il Bletterbach in vari modi, ma solo a piedi.
I sentieri principali sono:
- da Aldino, dove esiste il centro visitatori che ha dato il via alla creazione del Geoparco (4,6 km).
- da Redagno, dove esiste il Museo Geologico (6,8 km).
- da Passo Oclini, dove il Berghotel Jochgrimm funge come punto d'informazione (14,7 km).
Io ho soggiornato presso l'hotel, quindi è stata questa la mia base di partenza, con una guida che l'ufficio del Turismo ha offerto gratuitamente.
PERCORSO AD ANELLO DA PASSO OCLINI
Difficoltà: E
Dislivello: 860 m
Tempo di percorrenza: 7 ore totali
Km. 14,7
Il percorso non è impegnativo dal punto di vista dell'arrampicata, ma non è adatto a chi non ama affrontare diversi saliscendi su un tempo di percorrenza prolungato.
A fine giornata rimarrà il ricordo di un luogo unico.
Dal Berghotel Jochgrimm parte il largo sentiero che porta alla Malga Gurndin in 30 minuti di passeggiata comoda.
La malga coincide con l'inizio del sentiero in discesa che attraversa la fitta boscaglia e precede la gola del Bletterbach.
La guida Thomas descrive la cultura delle valli montane locali, attraverso la conoscenza del legno degli alberi, dei prati, delle piante, delle rocce.
Nei tratti scoperti, magnifici panorami si aprono su Redagno di Sopra con la sua piccola chiesa. Sullo sfondo la Valle dell'Adige.
Dopo una discesa piuttosto ripida, ne inizia un'altra di 15 minuti per arrivare alla gola Bletterbach, nella zona denominata Gorz.
Il paesaggio cambia e si può vedere per la prima volta la spaccatura della montagna con le stratificazioni più alte.
Splendidi fiori di montagna lungo il sentiero, come l'Epilobio, che fiorisce in luglio e agosto.
Achillea. Dato il suo profumo viene usata per insaporire i formaggi e le insalate.
Il nome deriva dall'eroe Achille, che usava la pianta per guarire dalle ferite di guerra.
Alla base del Corno Bianco si cammina lungo il torrente Bletterbach e il Canyon è spettacolare.
Questo luogo non è solo un sito geologico unico: è anche uno dei laboratori naturali scelti dall'ESA per l'addestramento degli astronauti nell'ambito del programma PANGAEA.
Fra strati di arenaria e antiche tracce fossili, si preparano le missioni spaziali del futuro.
In zona F c'è la cascata.
Ci si può avvicinare fino a raggiungerla, ma il nostro percorso sale al punto 15: nel punto panoramico la cascata si ammira dall'alto.
Nuovamente un percorso in discesa, ripido ma protetto, lungo il quale la stratificazione della montagna è a distanza ravvicinata.
Al punto D un canalone di sassi franati piuttosto impressionante, ti fa capire che in caso di pioggia e temporali è meglio non avventurarsi nel Bletterbach, come consiglia il Centro Visitatori.
Nelle vicinanze l'ingresso alla vecchia miniera chiamata Taubenleck.
L'attività mineraria risale alla metà del 1500, si cercavano minerali di rame.
Lo sfruttamento della miniera era molto faticoso: il materiale veniva scavato soltanto con martelli e scalpelli e poi veniva depositato poco distante su carri trainati da buoi fino a Redagno, dove c'era il forno per la fusione.
Lasciata la miniera ci si incammina di ritorno verso Passo Oclini, per chiudere ad anello questo lungo ed appagante percorso.
Si attraversano prati verdissimi con siepi di Epilobio.
E quando si intravede la Malga Gurndin e il familiare Corno Nero,
ecco la strada forestale che riporta felicemente allo Jochgrimm.
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NOTE:
-la mappa su cui ho disegnato in rosso il percorso è del pieghevole "Geoparc Bletterbach".
-per i livelli di classificazione delle difficoltà nell'escursionismo vedi ↦ Dolomiti presentazione.
-il progetto ESA-PANGAEA è un corso d'addestramento per astronauti sviluppato dall'Agenzia Spaziale Europea, specifico per le missioni sulla Luna e su Marte.
I siti selezionati sono: il Bletterbach sulle Dolomiti (ambiente sedimentario), Ries in Germania (cratere da impatto), arcipelago Lofoten in Norvegia (rocce intrusive) e Lanzarote alle Isole Canarie (paesaggi vulcanici).
RIFERIMENTI:
RIFERIMENTI:
Libri:
-pieghevole "Geoparc Bletterbach", a cura del Centro Visitatori di Aldino.
-pieghevole "Geoparc Bletterbach", a cura del Centro Visitatori di Aldino.
Siti web:
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