giovedì 10 ottobre 2019

PARCO STORICO DI MONTE SOLE - I luoghi dei tragici eventi del 1944.


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Il Parco di Monte Sole occupa un'area considerevole, circa 6000 ha, e dista 30 km da Bologna. Il suo inizio geografico coincide con la confluenza fra il fiume Reno e il fiume Setta, suo principale affluente, all'altezza di Sasso Marconi. L'area rimane all'interno dei due corsi d'acqua, con una chiusura perimetrale a sud, all'altezza di Grizzana Morandi.


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Foto dal pieghevole "Parco Regionale Monte Sole", 1994.



E' stato istituito nel 1989 con una apposita legge che ne precisa la forma particolare di Parco Storico.

Vi sono diversi modi per percorrerlo:

- dal punto di vista geologico e naturalistico.

- dal punto di vista dell'antica città etrusca di Misa.

- dal punto di vista dei luoghi di Giorgio Morandi.

- dal punto di vista dei tragici eventi dell'ultimo conflitto mondiale.

Il territorio infatti è dolorosamente noto per gli episodi di inaudita ferocia di cui si resero protagonisti i nazifascisti nell'autunno del 1944.

E' da questi fatti che inizierò a trattare il parco, il punto di vista più importante.

Il luogo del parco è gestito dalla Provincia di Bologna che, oltre ad avere come obiettivo quello di conservare il patrimonio storico e di valorizzare l'ambiente naturale, si prefigge di ricostruire e diffondere la memoria di quei tragici eventi, offrendo una vera e propria "scuola di pace".

E' stata individuata la zona dove si concentrarono i crimini, ed è al centro di questi eventi che è sorto nel 2002 l'edificio della Scuola di Pace, in via San Martino, 25.

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PER ARRIVARE

Lungo la Porrettana, superato Sasso Marconi, si raggiunge l'abitato di Marzabotto.
Subito dopo, a Pian di Venola, la deviazione a sinistra riporta le indicazioni per Monte Sole.
La strada si fa più stretta, in salita e con qualche tornante, sino a 'Il Poggiolo', un edificio recuperato dove è allestito il centro di documentazione del parco, con annessa trattoria, foresteria e un ampio parcheggio per le auto.
Poco distante, la Scuola.

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LA SCUOLA DI PACE

La scuola si pone come obiettivo quello di educare alla pace attraverso laboratori e scambi culturali con paesi stranieri, con il supporto delle aule e della foresteria, atti ad ospitare ragazzi e ragazze che provengono da zone critiche (es. Medio Oriente) o rappresentative del conflitto, per la convivenza pacifica.
Inoltre unisce scolaresche che arrivano da ogni parte d'Italia, per essere accompagnate sui luoghi dell'eccidio.

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Nell'ambito del calendario di Bologna Estate 2019 ho partecipato alla visita esperienziale del 15 settembre.
Le iniziative tendono a far emergere spunti di riflessione, attraverso la conversazione di gruppo, lungo un percorso sul luogo, perchè "il luogo educa".
Il percorso ha una lunghezza di 2,3 km, lo si percorre in  circa 45 minuti e tocca solo due dei 115 luoghi dell'eccidio:
quel che rimane del borgo di Caprara e del borgo di Casaglia (chiesa e cimitero).

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Foto da Mappa Cartografica del Parco Storico di Monte Sole




LA STORIA DEGLI EVENTI DEL 1944


Dalla pagina web della Scuola di Pace → 'Il Luogo e la Storia' (contesto storico) uno stralcio:
"L'eccidio di Monte Sole non si configura come una rappresaglia, bensì come un rastrellamento finalizzato al massacro.
Esso si inserisce in una strategia ben più ampia applicata nel '44 e nel '45 dall'esercito nazista in Italia.
Questa strategia mira a terrorizzare la popolazione civile, al fine di evitare la formazione di qualsiasi forma di resistenza o di disperdere gruppi di resistenza già formati ('dominazione del terrore')".

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L'insieme di stragi compiute fra il 29 settembre e il 5 ottobre 1944, interessarono i territori dei Comuni di Marzabotto, Grizzana Morandi e Monzuno, alle pendici di Monte Sole:
770 persone uccise in 115 località.


Lo stesso territorio ebbe poi altri decessi causati dalle ferite di guerra e dalle mine disseminate da Walter Reder.
Non è possibile risalire al numero esatto delle vittime totali ma, in base ai dati del censimento, facendo la differenza con la popolazione residente prima della guerra, figura la cifra di 1830 vittime nella motivazione della medaglia d'oro concessa nel 1948 al gonfalone di Marzabotto.

Fu uno dei più gravi crimini di guerra contro la popolazione civile, con massimo responsabile Albert Kesselring. Gli ordini furono eseguiti dalle SS naziste di Walter Reder e da militari fascisti travestiti da truppa tedesca.




I LUOGHI


Il Villaggio di Caprara.

Il 29 settembre 1944 i soldati tedeschi rinchiudono una quarantina di persone nella cucina di una casa e lanciano bombe a mano dalla finestra e raffiche di mitraglia.
Nella zona di Caprara (di Sotto e di Sopra) vengono uccise in tutto una sessantina di persone.

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Dopo i ruderi di Caprara, prima della Chiesa di Casaglia, sorge quella che era la casa di Luigi Fontana, un casolare acquistato nel 1974 come rudere e restaurato dal padre Walter Fontana, il quale aveva perso quasi tutta la famiglia, sopravvissuta all'eccidio, ma colpita dagli effetti collaterali della guerra.

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La famiglia di Walter era composta dai genitori e quattro fratelli:
lo stesso Walter, sopravvissuto a Dachau;
i genitori e il fratello più piccolo Dario morirono in un incidente, di ritorno dal campo sfollato;
Sergio, partigiano della Stella Rossa, si tolse la vita dopo essere rimasto gravemente mutilato da una mina;
Franco, partigiano della Stella Rossa, è rimasto instancabile testimone e collabora con la Scuola di Pace.

 Il figlio di Walter, Luigi, scomparso nel 2020, ha fatto della conoscenza della storia di questi luoghi durante la Seconda Guerra Mondiale, la sua guida di vita, e ha trasformato la casa a Monte Sole in un luogo di incontro e rifugio, accogliendo molte persone ogni 25 aprile con pasta e fagioli e discussioni.

Luigi può essere considerato un pioniere poiché si è impegnato nella divulgazione storica, trasferendosi al Poggio dopo una vita lavorativa come capostazione a Vado. Ha contribuito a preservare la memoria dei tragici eventi di Monte Sole.

 Successivamente, Don Giuseppe Dossetti migliorò l'accessibilità del luogo negli anni '80, con la Piccola Famiglia dell'Annunziata, comunità monastica, e nel 2002 viene istituita la Scuola di Pace.


Il murales in memoria delle vittime dell'eccidio, finanziato dal Comune di Marzabotto, è stato creato nel 2019 dall'artista siciliano Alessandro Gandolfo. L'ispirazione per l'opera è scaturita da una passeggiata silenziosa nei boschi, accompagnata dalla testimonianza della tragica mattanza di Monte Sole.

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Nel 2020, Pietro Grandi e Andrea Pelliconi (Piotr e Fungo) hanno realizzato un murales raffigurante la Brigata Partigiana Stella Rossa, ispirato ad un acquerello di Sergio Tisselli, opportunamente modificato e dipinto sulla parete.
Tra i partigiani si riconoscono il comandante "Lupo" Mario Musolesi, Karaton il russo e Sad, l'indiano sick.

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Il murales è stato fortemente voluto dagli attuali proprietari, Claudio Spano e Francesca Candioli, che hanno deciso di portare avanti la testimonianza morale ereditata dal precedente proprietario e amico, Luigi Fontana.

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La Chiesa di Casaglia.


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©storiaememoriadibologna.it




Il 29 settembre gli abitanti intorno a Casaglia, terrorizzati dagli spari vicini, corrono in chiesa, dove sperano di avere salva la vita. Sono donne e bambini, perchè gli uomini fuggono nei boschi, convinti che il rastrellamento sia rivolto a loro e alla Stella Rossa partigiana.

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Qui vengono uccise alcune persone, fra le quali anche Don Marchioni sull'altare.

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Poi le persone vengono fatte uscire e avviate verso il cimitero, mentre la chiesa viene incendiata.

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Il Cimitero di Casaglia.

Nel cimitero i tedeschi riuniscono e uccidono con mitraglia e bombe a mano 197 persone.
 Si salvano in pochi sotto i cadaveri.

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Qui oggi riposa Don Giuseppe Dossetti, fondatore della Piccola Famiglia dell'Annunziata, che ha sede a poche centinaia di metri. 
Quasi in coincidenza con l'istituzione del Parco Storico e con lo stesso proposito, ma con sentimento religioso, Dossetti ha fondato una comunità di fede e resistenza, per lanciare un segnale di pace laddove aveva operato la furia nazista.
Ed è in questo territorio, il cimitero di Casaglia, che Dossetti ha voluto essere sepolto.

 A lato, monsignor Luciano Gherardi, compagno di seminario dei due sacerdoti uccisi nell'eccidio e autore di un'importante ricostruzione della vita a Monte Sole prima dei tragici eventi.

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La targa esposta sul muro del Cimitero di Casaglia, che inizia con le indicazioni di Hitler al fanatismo nazista, non lascia spazio a nessuna immaginazione. E giustificazione.

"La nostra pietà per loro significhi che tutti gli uomini e le donne SAPPIANO VIGILARE perchè mai più il nazifascismo risorga".

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La → XII disposizione finale della Costituzione Italiana ha un valore giuridico che troppo spesso non viene attuato. 



Invito a partecipare alle iniziative della Scuola di Pace, che educano alla riflessione e alla conservazione della memoria.
Fa bene agli adulti e alle nuove generazioni.

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Bibliografia:
-legende Parco Storico di Monte Sole


Sitografia:
Per approfondire:

- "QUELLO CHE ABBIAM PASSATO - MEMORIE DI MONTE SOLE", video documentario a cura di Marzia Gigli e Chiara Patuelli, con interviste agli ultimi sopravvissuti, prodotto dalla Scuola di Pace di Monte Sole.







- L'UOMO CHE VERRÀ, film di Giorgio Diritti, 2009.







- Luca Baldissara e Paolo Pezzino, "Il Massacro. Guerra ai civili a Monte Sole", ed.Il Mulino, Bologna, 2009.



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