Il Parco Regionale dei Gessi Bolognesi e Calanchi dell'Abbadessa si estende per quasi 5.000 ettari, situato per la maggior parte nei territori di San Lazzaro e Ozzano, nel bolognese, istituito nel 1988.
Nello stesso anno si è creata l'OASI FLUVIALE DEL MOLINO GRANDE, una piccola porzione del Parco Regionale, gestita dalla sezione del WWF di San Lazzaro.
Dista circa 10 km dalla città.
Il WWF tutela un lembo di bosco igrofilo, cioè che vive bene in ambiente umido, solitamente lungo le sponde dei corsi d'acqua.
Questo piccolo bosco infatti si trova lungo le sponde del Torrente Idice, in prossimità dei ruderi di un vecchio mulino.
L'accesso è consentito solo con prenotazione e visita guidata.
Qui illustrerò un tratto dell'oasi, quella da cui si accede dall'entrata principale di via Tomasella e termina al lago (da nord verso sud).
L'Oasi è di particolare interesse per la presenza di piante monumentali e la nidificazione di rare specie di uccelli.
I mammiferi presenti sono la volpe, l'istrice, il riccio, lo scoiattolo e il cinghiale.
All'entrata diversi cartelli di segnalazione e storia del parco.
Il facile sentiero sul Torrente Idice, permette di attraversare la vegetazione lasciata libera di crescere da quel lontano 1988.
LE FARFALLE IN INVERNO
Se alcune crisalidi di farfalle trascorrono l'inverno appese a ramoscelli o all'interno di foglie arrotolate, altre aspettano la primavera al riparo di un tronco d'albero.
LE SABBIE GIALLE
Si notano depositi di spiaggia delle "sabbie gialle", il cui affioramento si trova sulla sponda sinistra dell'Idice. È una parte della stratigrafia del passato, insieme alle argille e ai gessi.Le sabbie gialle sono la stratificazione più recente, perchè le rocce sono progressivamente più recenti da monte verso valle.
I testi ci dicono che le sabbie sono databili all'incirca a 7-8000 mila anni fa (parte inferiore del Pleistocene medio).
I depositi affioranti rivelano sedimenti quali increspature da onda ("ripples") e depositi ghiaiosi fluviali.
I funghi in natura crescono dappertutto e qui li troviamo sulla sponda del torrente.
Un albero circondato da radici di edera. Si potrebbe pensare all'edera come pianta parassita che soffoca l'albero e fa morire la pianta. In realtà non è così, svolge un ruolo ecologico importante per l'ambiente boschivo e ce lo spiega il sito → "I Colori del Vento".
Al termine del sentiero, un laghetto, visualizzabile da un punto di osservazione, in doveroso silenzio per non disturbare la fauna acquatica.
Il laghetto è stato concesso in comodato gratuito, dai proprietari al WWF.
→ Parchi e Giardini bolognesi
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Bibliografia:
-plico informativo WWF San Lazzaro, "Oasi del Molino Grande".
Sitografia:
-www.WWF
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