domenica 2 aprile 2023

MUSEI DEL DUOMO

via Lanfranco, 4 -  MODENA 


I Musei del Duomo si trovano sulla via Lanfranco, adiacenti il fianco settentrionale del Duomo e permettono di approfondire la storia della Cattedrale.


musei_duomo_modena







musei_duomo_modena






Sono due: 
-Museo Lapidario
-Museo del Duomo


Al momento della mia visita il Museo del Duomo era in ristrutturazione. 
Custodisce opere religiose come l’altarolo portatile di San Geminiano utilizzato per la traslazione del Santo, codici manoscritti, arazzi e dipinti.



IL MUSEO LAPIDARIO
Questo piccolissimo ma pregevole museo conserva le otto metope originali del Duomo, l’Arca di San Geminiano e altri frammenti scultorei emersi durante le campagne di restauro alla fine dell’Ottocento.

Si compone di due grandi sale. 

PRIMA SALA

1- FRAMMENTI 
2- ISCRIZIONI 
3- ARREDI DELLE CATTEDRALI PREESISTENTI 
4- ETÀ MODERNA 
5- ARCA DI SAN GEMINIANO
 
musei_duomo_modena


1- FRAMMENTI
Sono reperti dell’antica città di Mutina, la Modena romana.
Si tratta di marmi creati per abbellire gli edifici della città che in seguito sono stati utilizzati per dare nuova vita alla costruzione del Duomo.

Sulla parete sinistra frammenti di mensole e capitelli, una ornamentazione medievale ispirata a modelli classici.

musei_duomo_modena



2- ISCRIZIONI
Sempre sulla parete sinistra le iscrizioni medievali e rinascimentali del Duomo.

musei_duomo_modena




3- ARREDI DELLE CATTEDRALI PREESISTENTI 
Sulla parete destra una trentina di arredi altomedievali, appartenuti alle cattedrali preesistenti. 
Risalgono alla fase longobarda del Duomo (secoli VIII-IX).
Questo materiale fu poi reimpiegato nel cantiere di Lanfranco e ritrovato durante i restauri di fine Ottocento.

musei_duomo_modena



I disegni sono geometrici: nastri intrecciati, spirali e croci, oltre a elementi naturalistici del mondo animale e vegetale legati al simbolismo cristiano.

Nella foto, frammenti di pluteo (balaustra di pietra facente parte delle recinzioni che circondano l'altare).
A sinistra: pluteo con aquila, sec. VIII-IX.
A destra: pluteo con animali fantastici e uccelli, sec. VIII-IX.

musei_duomo_modena



4- ETÁ MODERNA 
Sono esposti marmi ed epigrafi che ricordano vescovi e persone che hanno promosso interventi di restauro.
Le tre tabelle con numeri romani facevano probabilmente parte dell’orologio cinquecentesco della piazza.

musei_duomo_modena



5- ARCA DI SAN GEMINIANO
L’arca si compone di quattro lastre di marmo che un tempo proteggevano il sarcofago di San Geminiano dopo la traslazione delle spoglie dentro la cattedrale, probabilmente nel 1106.

Possiede quattro aperture ad arco ed una rettangolare, un tempo chiuse da grate in metallo poi rimosse: consentivano ai devoti di vedere e toccare il sarcofago.

Sul lato corto il motivo di una croce greca inscritta in un cerchio, scolpita a bassorilievo.
 
musei_duomo_modena




SECONDA SALA

1- IL LEONE STILOFORO
2- LE METOPE

musei_duomo_modena



1- IL LEONE STILOFORO
Il Duomo di Modena è decorato in molte sue parti da animali: su capitelli, portali e colonne, ma in particolare risaltano i grandi leoni monumentali che presidiano le porte. 

musei_duomo_modena



Il leone conservato in questo museo si trovava a sorreggere la colonna destra del protiro della Porta dei Principi (inizi sec. XII) ma fu danneggiato durante la Seconda Guerra Mondiale e sostituito da una copia. 
Si ritiene sia opera di uno scultore allievo di Wiligelmo.
La forma allungata e il collo proteso lo allontanano dai prototipi romani come sono, ad esempio, i leoni stilofori del protiro della Porta Principale nella facciata del Duomo.

musei_duomo_modena



2- LE METOPE
Ad essere protagoniste in questo museo sono le metope, splendidi elementi architettonici scolpiti a rilievo.

Le otto metope qui presenti sono state rimosse dai contrafforti del tetto del Duomo per motivi di conservazione nel 1950 e sostituite da copie realizzate dallo scultore Arrigo Boccolari. 

duomo_modena


Le metope in genere costituivano dei cicli compiuti, come nel caso del Partenone dell’Acropoli di Atene in cui si celebra la vittoria sui persiani.

In questo caso vengono rappresentate figure fantastiche e mostruose che, nelle Mappae Mundi (carte del mondo di epoca medievale) vivevano ai margini del mondo conosciuto. 
Di queste figure o popoli si favoleggiava, ma quasi nulle erano le testimonianze dirette.

I popoli lontani venivano rappresentati facendo riferimento ad alcuni testi come il Liber Monstrorum de diversis generibus (scritto fra l'VIII e il IX secolo in un monastero britannico) e il Physiologus (scritto ad Alessandria d'Egitto fra il II e il IV secolo d.C.).
Questi testi erano presenti in vari monasteri in Europa.
 
Sempre posti ai margini della terra, queste creature possiedono stranezze fisiche e incutono timore ma sono considerate parte del progetto divino: Dio ha creato tutti gli esseri, anche quelli mostruosi, i quali contribuiscono alla varietà e all’armonia; nessun essere vivente è esente dalla grazia divina.

Le otto metope sono realizzate dal Maestro delle Metope, scultore italiano anonimo, attivo nel primo quarto del XII secolo, probabilmente allievo di Wiligelmo.

Pregevoli per la finezza dell’esecuzione e per i soggetti. 


1- L’UOMO DAI LUNGHI CAPELLI E DAI PIEDI ROVESCIATI
L’uomo possiede lunghi baffi, barba e capelli lunghi. 
Si appoggia sul braccio sinistro e con la mano destra afferra l’altra gamba in posizione forzata verso l’alto mettendo in rilievo i piedi. 
Questa immagine si collega al testo Liber Monstrorum dove si descrivono esseri le cui piante dei piedi sono rivolte all’indietro, in modo contrario alla testa.
Qui l’artista riesce a descrivere in uno spazio esiguo una figura in posa dinamica e allo stesso tempo ferma e seduta. 

musei_duomo_modena



2- L’ERMAFRODITO
La figura si mostra nuda con gambe divaricate, mostrando attributi maschili e femminili, i genitali di un uomo e i seni di una donna. 
L'atteggiamento, apparentemente osceno, sembra riferirsi alla posizione di una partoriente.
Nel Liber Monstrorum si parla di uomini bisessuati. 
In epoca classica Ermafrodito era figlio di Hermes ed Afrodite, una divinità dal corpo delicato come quello di una donna e allo stesso tempo forte come quello di un uomo. 

musei_duomo_modena




3- LA SIRENA BICAUDATA
Una sirena dai lunghi capelli e il busto nudo trattiene con le mani le due code. Indossa un perizoma triangolare e la posa provocatoria rende l’immagine accattivante (e richiama la metopa dell'Ermafrodito) ma, allo stesso tempo, per via della duplice natura umana e animale, rivela pericolosità: creatura di terra e di mare, con la sua bellezza induce gli sprovveduti a seguirla per poi in seguito rivelare il suo potere malvagio.
La decorazione del Duomo è ricca di questo soggetto: si può trovare nei capitelli della cripta e in quelli esterni. 

Nel Liber Monstrorum le sirene nascondono le loro code fra le onde (vanità e doppiezza) e il significato morale è evidente:
il cammino della vita è come un viaggio per mare dove la lotta con gli elementi della natura (illusione del bello, seduzione, tentazione) e il pericolo di naufragio (sofferenza) sono costantemente presenti.
Solo se si è sempre vigili e se non si cede alle lusinghe del piacere e dell'errore sarà possibile arrivare al porto sicuro.

musei_duomo_modena




4- GLI ANTIPODI 
Le due figure rappresentate sono probabilmente un uomo e una donna, capovolti uno di fronte all’altra. 
Nel lato sinistro (non visibile frontalmente) c’è un falco sul posatoio. 
L’interpretazione più accreditata si trova nel Liber Monstrorum : "Dall’altra parte del pianeta, di sotto, dicono che viva una razza di uomini, detta Antipodi: il loro nome, in greco, sta a significare che essi sono con i piedi piantati contro i nostri, nelle più profonde viscere della terra, e che si muovono sulle nostre ombre".

Per l'armonia delle forme, perfettamente misurate ed equilibrate, questa metopa viene considerata un'opera capolavoro.

musei_duomo_modena



5- LA GRANDE FANCIULLA 
Le dimensioni della fanciulla, sproporzionate rispetto allo spazio, rendono bene la compressione del corpo, con il braccio sinistro sotto la schiena e la mano destra che afferra un racemo ricurvo. A fianco (non visibili frontalmente) si trovano un ibis e una sfinge alata con la testa rovesciata.
Secondo i bestiari medievali queste due creature hanno una valenza negativa conferendo all’insieme una connotazione di pericolo. 
Nel Liber Monstrorum si parla di una ragazza smisurata, vista su una spiaggia trascinata da forti correnti marine, il cui corpo tocca i 50 piedi e rientra nel gruppo delle "mirabilia".

musei_duomo_modena




6- L’ESSERE A TRE BRACCIA O LA FANCIULLA E IL GIGANTE 
L’immagine mostra una fanciulla seduta sui talloni che appoggia il capo alla mano in posa pensosa, mentre l’altro braccio si accosta alla schiena. Sulla testa emerge un terzo braccio gigantesco che impugna un cartiglio arrotolato, ma non è chiaro se esso costituisca un tutt’uno con il corpo della fanciulla o se sia un elemento estraneo. 
Quindi a questa opera sono state date due interpretazioni: nel primo caso, cioè se il braccio è della donna, si tratta di un essere dotato di tre arti.
Nel secondo caso, se il braccio non è della donna, apparterrebbe alla figura di un gigante sullo sfondo che non può essere rappresentato intero per via dello spazio esiguo.
In ogni caso, in entrambe le interpretazioni, il riferimento è alle meraviglie che abitano il creato. 

I due busti posti al di sopra della metopa sono inseriti in un parallelepipedo di pietra in nicchie arcuate.
Le figure sono quasi delle icone ieratiche che, prive di caratteri individuali, guardano assenti e con fissità nel vuoto. Non è ben chiaro il loro riferimento.

musei_duomo_modena




7- L’ITTIOFAGO 
La figura, completamente nuda, possiede una testa di uccello e il becco adunco che inghiottisse un pesce. 
Il collo è coperto di scaglie, la nuca è rivestita da una cresta di lunghe piume. 
Il corpo è umano, la gamba sinistra, piegata verso il busto, termina con uno zoccolo equino.
Alle sue spalle un volto femminile avvolto in un racemo. 
Il tutto suggerisce l’idea di una selva, dove è possibile imbattersi in strane creature, altrimenti non visibili.
La figura potrebbe rappresentare quello che, nel Liber Monstrorum viene definito Ittiofago, un uomo che vive in India, presso l'Oceano, dal corpo ricoperto di fitto pelo, che si ciba unicamente di pesci crudi e di acqua.

musei_duomo_modena



8- LO PSILLO O FANCIULLA CON DRAGO 
L’immagine rappresenta una fanciulla e un drago che si guardano senza timore, contrariamente a ciò che si trova scritto nei bestiari medievali, dove il drago è una creatura pericolosa nemica dell’uomo e del bene. 
La spiegazione si trova nel Physiologus, secondo cui le serpi attaccano l’uomo quando è vestito, ma non ne hanno paura se è nudo, come nella Genesi in cui Adamo, nudo in Paradiso, era ancora immune agli attacchi del male.

Anche in questo caso vi sono due interpretazioni: la metopa potrebbe rappresentare l’anima fanciullesca, priva di peccato, in grado di dilettarsi col drago. 
Ma può anche indicare uno Psillo, razza di uomini immune ai serpenti perché esposti fin da piccoli ai loro morsi, spesso raffigurati nelle Mappae Mundi medievali.

musei_duomo_modena


Il museo è aperto tutti i giorni escluso il lunedì

orario 10.00 - 14.00 / 15.00 - 18.00 da martedì a venerdì
      10.00 - 14.00 / 15.00 - 19.00 sabato e domenica





________________________________



Bibliografia:

-Giovanna Caselgrandi, Francesca Fontana "Il Duomo di Modena da Adamo a Wiligelmo. Personaggi, mostri e animali della Cattedrale", Franco Cosimo Panini 2022

-Renato Cavani, "Guida al museo lapidario del Duomo di Modena", edizioni d'Arte Marconi, Genova, aprile 2006.

-Pannelli esplicativi all'interno del Museo Lapidario.


Sitografia:




Nessun commento:

Posta un commento