VAL DI FASSA
Questa spettacolare traversata percorre in due giorni il Gruppo del Catinaccio da sud a nord, dalla Roda di Vael all’Antermoia, con una breve disgressione al Rifugio Re Alberto sotto le Torri del Vajolet.
Ho effettuato questo itinerario con il gruppo di Trekking Italia, un’associazione senza fini di lucro con il fine di promuovere il trekking a 360°.
IL TRACCIATO
Ho diviso le due giornate di trekking in due pubblicazioni:
1° GIORNO - Pera di Fassa seggiovia Vajolet → Rifugio Ciampedie → Passo delle Cigolade → Rifugio del Vajolet → Rifugio Re Alberto (Torri del Vajolet). Pernottamento Rifugio del Vajolet.
2° GIORNO - Rifugio del Vajolet → Passo di Antermoia → Lago e Rifugio di Antermoia → Val Duron → Campitello di Fassa.
©google heart - ©didascalie orografiche Monica Galeotti |
Dal punto di vista organizzativo, parcheggio l'auto nell'area Funivia Col Rodella a Campitello di Fassa, per poterla riprendere direttamente il secondo giorno al termine della lunga discesa dalla Val Duron (volendo si può completare l'anello scendendo attraverso la Val di Dona e la Val Udai, Ronch, Muncion, Pera, con una discesa più ripida).
Prendo l’autobus da Campitello fino a Pera.
A Pera scendo alla fermata della seggiovia, la quale é organizzata in tre tronconi: Vajolet 1, Vajolet 2 e Pian Pecei Ciampedie.
Al Rifugio Ciampedie si arriva anche da Vigo di Fassa con la funivia: è più veloce ma più costosa.
Eccomi pronta a partire dal Rifugio Ciampedie, dal quale posso osservare le belle cime, dal Masarè al Passo delle Cigolade, prima tappa della giornata.
Scendo verso il Rifugio Negritella.
IL PERCORSO DEL PRIMO GIORNO
RIFUGIO CIAMPEDIE → RIFUGIO DEL VAJOLET ATTRAVERSO PASSO DELLE CIGOLADE
Segnavia n.545,541
Difficoltà: EE*
Dislivello: 734 m
Tempo: ore 4,20
Lunghezza: 8,5 km
Segnavia n.545,541
Difficoltà: EE*
Dislivello: 734 m
Tempo: ore 4,20
Lunghezza: 8,5 km
Dopo il Rifugio Negritella, incontro un crocevia, tralascio il sentiero di destra che scende alla conca del Rifugio Gardeccia e scelgo il sentiero di sinistra, che sale ripido all’inizio del bosco in direzione Baita Pra Martin.
Raggiungo la baita e il panorama è superbo sui Dirupi di Larsec.
Superata la baita proseguo in costa su quello che viene chiamato "Sentiero delle pecore" o "Vial de le Feide", un tempo percorso dai pastori che accompagnavano le pecore alla ricerca di erba nuova.
Il sentiero passa ai piedi delle Pale Rabbiose offrendo scorci stupendi.
Alle mie spalle Val di Fassa e Valle San Nicolò e in lontananza le cime della Marmolada.
Il Sentiero delle Pecore.
Davanti a me il Roda di Vael/Rotwand e Roda del Diavolo.
Avanzo scendendo verso la conca e le prospettive cambiano:
Roda del Diavolo ora è quasi nascosta, mentre si rivelano Croz di Santa Giuliana e Torre Edwards, satelliti a sud della Roda di Vael.
Il Sentiero delle Pecore 545 termina nella Conca di Pael (2330 m) nel punto in cui incrocia il sentiero 541 che arriva dal Rifugio Roda di Vael.
Ora inizia la salita al Passo delle Cigolade.
Dietro di me localizzo il Rifugio Roda di Vael e la Baita Pederiva: si mostrano minuscoli.
Sono situati sulla sella del Ciampaz, al cospetto delle gigantesche montagne; sullo sfondo la Catena del Lagorai.
©foto trekking italia |
Cigolade da cui prende il nome, e i Mugoni.
Risalgo il grande catino ghiaioso fino al passo, attraverso diversi tornanti piuttosto ripidi.
©foto trekking italia |
Raggiungo l’ampia sella del Passo delle Cigolade dove una breve sosta snack consente di riprendermi dalla faticosa salita e godere di questa altezza raggiunta.
IL PASSO DELLE CIGOLADE, 2553 m, permette il passaggio fra il Vael (sentiero appena percorso) e la Valle del Vajolet.
Il Vael.
Dalle immagini si può ben capire come la salita sia aspra e faticosa su entrambi i versanti.
Scendo verso il Rifugio del Vajolet attraverso ripidi tornanti.
Su un costone di roccia un corto tratto di scala.
Lungo la discesa posso ammirare la Marmolada a EST.
I Dirupi di Larsec.
A OVEST sopra di me la parete est del Catinaccio.
Localizzo il Rifugio del Vajolet e il piccolo Rifugio Preuss, seconda tappa della giornata.
Il mio sentiero 541 incrocia la strada sterrata, segnavia numero 546, che sale ai rifugi arrivando dal Gardeccia, in quest'ultimo tratto ripida ma larga e sicura (T*).
In breve eccomi al Rifugio Vajolet, dove vengono assegnate le camere e alleggeriti gli zaini; un veloce ma corroborante caffè caldo e di nuovo al via per salire al Rifugio Re Alberto, terza e ultima tappa, famoso edificio voluto dall’alpinista Tita Piaz, che si trova alla base delle Torri del Vajolet.
DAL RIFUGIO DEL VAJOLET AL RIFUGIO RE ALBERTO
Andata e ritorno sullo stesso percorso (Gola delle Torri).
Tempo e lunghezza complessivi:
Segnavia numero 542
Difficoltà: EE*
Dislivello: 390 m
Tempo: ore 2,30
Lunghezza: 1,9 km
Segnavia numero 542
Difficoltà: EE*
Dislivello: 390 m
Tempo: ore 2,30
Lunghezza: 1,9 km
Scende la nebbia che occupa tutta l’insellatura, si abbassa la temperatura, meglio indossare cuffia e guanti.
La traccia del sentiero è intagliata fra le rocce, alcuni punti sono attrezzati mentre in altri occorre procedere anche con le mani.
Il Rifugio del Vajolet dall’alto appare sempre più piccolo.
Procedo, il Vajolet scompare e la Gola delle Torri diventa ancora più spettacolare.
L’orizzonte verso il rifugio ha un aspetto tetro.
Le famose torri sono nascoste dalla nebbia, poi si svelano.
Comunemente ci si ricorda di 3 torri perchè ben visibili e famose, in realtà sono 7, tutte conquistate sul finire dell'Ottocento.
Le più famose, Delago, Stabeler e Winkler, sono conosciute anche come Torri Meridionali del Vajolet.
A differenza delle altre, vi sono diverse vie, molto frequentate, con ottima roccia e notevole esposizione.
Prendono il nome dal primo alpinista che le ha conquistate.
La Torre Winkler era la più amata da Tita Piaz (1879-1948), chiamato il "Diavolo delle Dolomiti" per l'audacia di molte sue imprese.
La salita in solitaria di Piaz alla Torre Winkler nel 1897, con una nuova via aperta, fu definita una grande impresa per quei tempi, tanto da farlo entrare nella storia dell'alpinismo.
Vi salì per l'ultima volta nel 1947.
RIFUGIO RE ALBERTO (2621 m)
Il Rifugio Re Alberto, completamente ristrutturato, si trova nella conca del "Gartl", che si stende ai piedi delle torri.
Fu voluto da Tita Piaz, principale promotore, nel 1933.
Ebbe l'idea di ristrutturare un vecchio riparo in legno eretto nel 1929 da Marino Pederiva.
Condusse una lunga battaglia legale per riottenere la proprietà del rifugio, che gli era stato confiscato con l'accusa falsa di abuso edilizio.
La denominazione è dovuta a re Alberto I del Belgio, che solitamente effettuava le escursioni sulle Dolomiti insieme a lui.
LE FOTO DEI RICORDI
È ora di scendere.
Il rifugio nel 1975: aveva decisamente un altro aspetto.
Io, mia sorella Paola e il rifugio sullo sfondo.
Dal rifugio si può facilmente e brevemente arrivare in 20 minuti al Rifugio e Passo Sartner, attraversando la conca del Garlt.
Per il gruppo di Trekking Italia non è stato possibile causa maltempo, ma tempo c'è stato per scattare una bella foto di gruppo.
È ora di scendere.
RIFUGIO DEL VAJOLET (2243 m)
Doccia calda e cena più che meritata.
Le camere sono quelle classiche da rifugio, semplici, sfruttano ogni spazio disponibile: essenziali, non occorre altro. Il bagno è in comune.
Le camere sono quelle classiche da rifugio, semplici, sfruttano ogni spazio disponibile: essenziali, non occorre altro. Il bagno è in comune.
È aperto da maggio a settembre con 130 posti letto.
Il rifugio è stato costruito nel 1897 dalla sezione DuÖAV di Lipsia (Club Alpino tedesco/austriaco), gestito da Marietta Rizzi, moglie di Tita Piaz.
Nel 1923 è passato alla SAT di Trento.
LE FOTO VINTAGE
Il rifugio nel 1975. Non è cambiato molto, a parte l'ammodernamento di tetto e grondaie.
Mamma Teresa, sorella Paola ed io.
RIFUGIO PREUSS (2243 m)
Alla morte di Marietta Rizzi, nel 1912, il rifugio del Vajolet passò ad un altro gestore. Tita rimase offeso per non essere stato preso in considerazione e decise di acquistare personalmente il terreno situato su uno sperone roccioso a pochi passi, sul quale edificò il Rifugio Preuss, intitolato alla memoria di Paul Preuss, grande alpinista e suo amico personale.
I due rifugi, Vajolet e Preuss, si trovano nella località detta "Porte Neigre", ai piedi della Gola delle Torri.
Il Preuss possiede 8 posti letto.
→ MONTAGNE
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Note:
-l'itinerario qui descritto è stato percorso personalmente il 10 settembre 2022 con Trekking Italia.
-*per i livelli di classificazione delle difficoltà nell'escursionismo vedi → Dolomiti presentazione
-le 10 regole base per affrontare un’escursione in montagna
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Sitografia:
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