giovedì 27 novembre 2025

BIENNALE FOTO/INDUSTRIA 2025 | MATEI BEJENARU

BOLOGNA, 7 novembre - 14 dicembre 2025

(vai alla pagina della Biennale Foto/Industria)



6 – MATEI BEJENARU
Palazzo Bentivoglio
via del Borgo di San Pietro, 1


Foto athinorama.gr


Matei Bejenaru, nato a Suceava in Romania, nel 1963, è un artista visivo contemporaneo, e oggi docente all’Università delle Arti di Iași.

È noto per aver fondato nel 1997 l’evento Peripheric, trasformato nel tempo in una biennale internazionale di arte contemporanea, arrivata alla sua ottava e ultima edizione nel 2008.

È membro fondatore dell’associazione Vector e ha esposto ampiamente tra il 2002 e il 2011.

Proprio nel 2011 ha avviato il progetto Prut, tuttora in corso.


La mostra
"PRUT"


Entrata di Palazzo Bentivoglio a Bologna in occasione della mostra Prut di Matei Bejenaru alla Biennale Foto Industria 2025.





Accesso alla mostra Prut di Matei Bejenaru all’interno di Palazzo Bentivoglio durante la Biennale Foto Industria 2025.


Prut è un progetto di lungo periodo in cui Bejenaru documenta i villaggi lungo il fiume Prut, che segna il confine tra Romania e Moldavia.

Questo confine, con l'ingresso della Romania nell'Unione Europea nel 2007, rappresenta anche una linea di divisione politica: da una parte un Paese membro dell’Unione, dall’altra un Paese che non ne fa parte.

Mostra Prut con tavolo centrale su cui è disegnata la mappa del fiume tra Romania e Moldavia.
Tavolo centrale prima sala su cui è disegnata la mappa del fiume
tra Romania e Moldavia.


Ritornando negli stessi luoghi, fotografa persone, paesaggi e oggetti per registrare continuità e cambiamenti.

Con uno sguardo tra neorealismo e documentario sociale, racconta una vita rurale lontana dall’urbanità e dai social, fondata su manualità e comunità.

La regione fotografata, periferia dell’Europa dell’Est, è fragile e quasi priva di servizi: le persone che vi rimangono lo fanno per scelta, resistendo alle difficoltà.

Quindi le immagini mostrano un mondo radicato nel passato ma in trasformazione.

 Attraverso un archivio di oltre 1500 immagini sulla vita che scorre lungo il fiume, l'artista dà forma a un racconto: evoca le dinamiche politiche, economiche, e le trasformazioni ecologiche degli ultimi decenni.


Le tre sale della mostra
Il progetto dell’artista si sviluppa qui intorno a tre temi — territorio, persone e casa/lavoro — ciascuno dei quali è approfondito nelle tre sale della mostra.

Panoramica della prima sala della mostra Prut con tavolo centrale su cui è disegnata la mappa del fiume tra Romania e Moldavia.
Panoramica della prima sala della mostra con tavolo centrale
su cui è disegnata la mappa del fiume Prut.


Nella prima sala il focus è sul territorio: fotografie paesaggistiche che restituiscono l’immagine di un’area arretrata, talvolta abbandonata.

Persone di Adrieseni nel distretto di Iasi raccolgono sabbia dal letto del fiume Prut per utilizzi legati a lavori di costruzione.
Andrieșeni 2011 – Alcune persone, nelle valle di Jijia, nella zona di Andrieșeni,
distretto di Iași, raccolgono sabbia dal letto del fiume Prut
per utilizzi legati a lavori di costruzione.
 


Veduta del pascolo comunale di Trifesti nei pressi del fiume Prut, utilizzato dalla comunità locale per l’allevamento degli animali.
 Trifești 2018 – Veduta del pascolo comunale di Trifești,
utilizzato dalla comunità locale per l’allevamento degli animali.



Centrale idroelettrica di Stanca, completata nel 1978 da Romania e Unione Sovietica e collegata alla creazione di un valico di frontiera.
Stânca 2011 – Centrale idroelettrica di Stânca-Costești,
completata nel 1978 da Romania e Unione Sovietica che,
per servire l'impianto, acconsentì alla creazione di un valico di frontiera.


Residui della lavorazione della fabbrica di mattoni di Vladiceni accumulati sulle colline circostanti nel territorio vicino al Prut.
Vlădiceni 2021 –  Residui della lavorazione
della fabbrica di mattoni accumulati sulle colline a terrazza della zona.



Qui spicca una fotografia iconica dell’artista, che ritrae tre ragazzini mentre salgono su un furgone: un’immagine che allude al lavoro minorile e alle condizioni sociali del luogo.

Adolescenti del villaggio di Vladomira nel distretto di Iasi impegnati come giornalieri nelle attività di raccolta del mais.
  Vladomira 2017 –  Adolescenti del villaggio di Vladomira
nel distretto di Ia
și, impegnati come giornalieri nella raccolta del mais.



La seconda sala è dedicata alle persone e alla loro vita quotidiana: legami familiari, momenti di intimità, gesti di ogni giorno.

Panoramica della seconda sala della mostra di Matei Bejenaru alla biennale Foto Industria 2025.


L’artista fotografa sempre all’altezza degli occhi, con un approccio documentario che richiama il neorealismo e la tradizione della fotografia sociale.

Adolescenti di Hermeziu sul bordo del fiume Prut fotografati da Matei Bejenaru nel 2011.
Hermeziu 2011 – Adolescenti di Hermeziu, distretto di Iași,
sull'argine del fiume Prut.



Studenti di Glăvănești in attesa del treno per Iasi in una foto di Matei Bejenaru del 2014.
Glăvănești 2014 – Studenti di Glăvănești in attesa del treno per Iași
per andare a scuola. Questa stazione fu costruita dagli italiani
all'inizio del XX secolo, insieme alla linea 
Iași-Dorohoi.

Lavora in analogico e sviluppa personalmente le immagini nel suo studio domestico, rimanendo così legato alla materialità del processo fotografico, che ritiene irrinunciabile rispetto al digitale.

Due foto: rimorchi trainati da cavallo al mercato di Carniceni e messa domenicale a Glăvănești, 2014.
Due foto: Cârniceni 2014 e Glăvănești 2014.
Rimorchi trainati da cavalli al mercato di Cârniceni.
Negli ultimi dieci anni il numero di veicoli a trazione animale
è diminuito sensibilmente.
 Messa domenicale nella chiesa di Glăvănești, distretto di Iași.



Pensionate di Hermeziu in attesa del postino con le pensioni fuori da una drogheria del villaggio.
Hermeziu 2011 – Pensionate di Hermeziu in attesa del postino con le pensioni
fuori da una drogheria del villaggio.
Le donne solitamente fanno la spesa a credito e pagano il droghiere
il giorno in cui ricevono la pensione.


Nella terza sala il tema centrale è la casa, intesa sia come luogo di vita sia come struttura architettonica.
Si confrontano tecniche costruttive tradizionali e metodi moderni. Nel giro di pochi anni il modo di costruire cambia profondamente, e la sala mette in scena questo passaggio attraverso immagini che invitano a interrogarsi sul significato stesso di progresso.

Terza sala della mostra Prut di Matei Bejenaru a Palazzo Bentivoglio per la Biennale Foto Industria 2025.


In questa regione è ancora viva la tradizione dell’autocostruzione: le abitazioni vengono realizzate partendo dalla produzione dei mattoni fino all’innalzamento dell’intera struttura.
Una pratica che diventa simbolo di autosufficienza e resilienza della comunità.

Costruzione del tetto in legno di un’abitazione a Carlig nel 2017, fotografia del progetto Prut di Bejenaru.
Cârlig 2017 – Costruzione del tetto in legno di un’abitazione a Carlig,
distretto di 
Iași. I proprietari vivono in Italia da una decina d'anni
e tornano ogni estate per qualche settimana.
Nel resto dell'anno è il padre del proprietario a occuparsi della manutenzione
e della sorveglianza.



Casa a Vanatori nel 2017 con facciata in intonaco giallo, colore insolito nel paesaggio locale, progetto Prut.
Vânători 2017 –  Casa a Vânători, distretto di Iași.
La 
facciata ha un intonaco giallo, colore insolito nel paesaggio locale.



Costruzione di una casa in calcestruzzo aerato a Cristesti nel 2017, colline vicino a Ugheni sullo sfondo.
Cristești 2017 – Costruzione di una casa in calcestruzzo aerato a Cristești
nel distretto di  Iași. 
Sullo sfondo le colline vicino a Ugheni, Repubblica di Moldavia.



La missione di Matei Bejenaru è documentare e, allo stesso tempo, creare connessione e cultura attraverso la fotografia.

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 > parte 5 - FORENSIC ARCHITECTURE, Palazzo Bentivoglio Lab
(a breve)





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NOTE:
-Le opere qui pubblicate, pur non essendo complete, seguono fedelmente il percorso dell’esposizione e hanno un valore proprio. Le condivido non solo come invito a visitare la mostra, che è un’esperienza oltretutto gratuita, ma soprattutto come lettura per tutti coloro che esplorano il mondo anche da casa.

-Tutte le foto sono di Monica Galeotti, salvo la foto personale di Matei Bejenaru (fonte indicata).

-Per vedere mappa e foto in alta risoluzione, clicca sull'immagine. Per una visione ottimale consiglio il PC.

FONTI:
-resoconto visita guidata con guida interna
-pieghevole MAST

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