(Foro Romano prima parte)
ARCO DI SETTIMIO SEVERO
Alla fine della Via Sacra si arriva a questo arco, alto 23 metri, costruito nel 203 d.C. in onore dell'imperatore e dei suoi due figli, Caracalla e Geta, per festeggiare il trionfo sui Parti, gli abitanti dell'attuale Iran.
Si nota, fra la Curia e l'Arco di Settimio Severo, la barocca CHIESA DEI SANTI LUCA E MARTINA.
COLONNA DI FOCA
Proprio al centro della piazza del Foro, principale luogo di incontri e di commerci durante l'età repubblicana, vi è questa colonna dedicata all'imperatore bizantino Foca nel 608 d.C., ed è l'ultimo monumento eretto nel foro.
TEMPIO DI VESPASIANO E TITO
Tre colonne rimanenti di quel santuario, ai due imperatori della famiglia Flavia, fatto erigere da Domiziano.
Tempio di Vespasiano e Tito, ricostruzione di ©Altair4 |
TEMPIO DI SATURNO
Otto colonne di granito sono tutto ciò che resta di uno dei templi più importanti dell'antica Roma, dove era custodito il tesoro dello Stato, l'Erario.
Tempio di Saturno - ©Wikipedia |
VICO JUGARIO
Si tratta di uno dei percorsi stradali più antichi di Roma ed è quello che sto calpestando mentre osservo i templi appena descritti.
Incrocia perpendicolarmente la Via Sacra, rimasto sostanzialmente inalterato nel tempo.
BASILICA GIULIA
Ecco quel che rimane della Basilica, basamenti che tracciano un perimetro.
Iniziata da Giulio Cesare e portata a termine da Augusto, in epoca imperiale ospitava il tribunale e gli uffici della giustizia.
TABERNAE
Accanto al lato lungo della Basilica, erano adibite ad uffici o sedi di corporazioni.
Alcune di queste stanze consentivano l'accesso ai piani superiori della Basilica attraverso un complesso sistema di scale e ballatoi.
Basilica Giulia, ricostruzione ©Digitales Forum Romanum |
TEMPIO DI CASTORE E POLLUCE
Sovrastano i resti della Basilica Giulia le tre altissime colonne rimaste del Tempio di Castore e Polluce, i cosiddetti Dioscuri.
Da un'idea del dittatore Aulo Postumio Albo Regillense nel 499 a. C. circa, poi realizzato dal figlio, in seguito all'apparizione delle due divinità, che avevano abbeverato i loro cavalli presso la fonte di Giuturnia, dopo la battaglia del lago Regillo.
Nel tempio si riunì più volte il Senato. Sul podio Cesare perorò la sua riforma agraria, inoltre qui vi si trovava anche l'ufficio dei Pesi e delle Misure.
Un blocco di marmo del tempio fu usato per la base della statua equestre di Marco Aurelio in Campidoglio.
CHIESA DI SANTA MARIA ANTIGUA
Vicinissima alle tre colonne del tempio, la più antica chiesa cristiana del Foro, VI secolo.
Ha l'aspetto di una abitazione, probabilmente infatti si trattava di un edificio privato, poi adattato a chiesa cristiana.
Sono stati realizzati restauri accurati per il consolidamento e la protezione degli affreschi, condotti con il contributo di fondazioni di New York ed Oslo.
ARCO TRIONFALE DI AUGUSTO
È rimasto ben poco: attraverso studi e saggi archeologici si è potuto appurare che si trattava di un arco scenografico a tre fornici e decorato con iscrizioni.
Arco di Augusto ricostruzione digitale - ©YouTube |
TEMPIO DI VESTA
Ho cercato volutamente di finire il percorso dei Fori con il Tempio di Vesta e la Casa delle Vestali, per il significato, l'importanza e la particolarità.
La conservazione del fuoco, risorsa di straordinaria importanza, era un problema che comportava notevoli difficoltà. All'epoca il fuoco si otteneva da quel primitivo sistema dello sfregamento delle selci.
Da qui la necessità di realizzare una struttura pubblica finalizzata alla conservazione del fuoco, disponibile per i bisogni dell'intera comunità.
Il significato del tempio era anche quello di rappresentare il focolare domestico più importante, connesso alla vicina casa del re, che rappresentava tutti i focolari dello Stato.
Il piccolo tempio rotondo quindi costituiva, insieme alla Casa delle Vestali, una sorta di complesso religioso.
L'edificio era coperto da un tetto conico, con un buco centrale per i fumi del fuoco accesi all'interno.
Tempio di Vesta - ©Italyrome.info |
CASA DELLE VESTALI
Qui abitavano le vergini incaricate di alimentare il fuoco sacro nel vicino Tempio di Vesta.
Essere una vestale era un grande privilegio e portava onori pubblici, ma comportava anche una vita di sacrifici.
Ogni anno 6 fanciulle di famiglia patrizia, fisicamente perfette e di età compresa fra i 6 e i 10 anni, venivano scelte per diventare sacerdotesse di Vesta, figlia di Saturno e divinità del focolare domestico.
Seguivano trent'anni di castità in cui le Vestali curavano il fuoco sacro di Vesta, che ardeva nella cella interna del tempio della dea:
considerato il focolare della stessa Roma, lasciarlo spegnere era un atto gravissimo, punibile con la fustigazione.
Come regine di bellezza divinizzate, le Vestali si mostravano nelle cerimonie pubbliche e, quando ormai quarantenni erano libere di sposarsi, i pretendenti non mancavano.
Casa delle Vestali - ©romaeredidiunimpero.org.altervista.org |
Si riteneva che la prosperità dello Stato dipendesse dal culto di Vesta e in particolare dalla verginità delle Vestali.
Se una vergine era accusata di aver infranto il voto di castità, veniva sepolta viva, e l'uomo coinvolto bastonato a morte.
Per una descrizione approfondita del Foro Romano, rimando al bel sito "Semplicemente Roma".
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