Roma
Nella zona della ROMA ANTICA si trovano i monumenti che testimoniano la grandezza imperiale.
E' molto semplice individuare l'area monumentale:
il COLOSSEO a est,
il CAMPIDOGLIO e PIAZZA VENEZIA a ovest,
al centro le rovine del FORO ROMANO,
alle spalle del Foro si innalza il PALATINO e dietro di esso il CIRCO MASSIMO.
Per visitare attentamente questa zona tre giorni a me non son bastati: mancano i Fori Imperiali.
I luoghi di questa parte della città sono fra i più visitati in assoluto, meglio evitare le ore di maggior affollamento, arrivando la mattina presto o il tardo pomeriggio.
Naturalmente il primo sguardo è sul Colosseo, qui non ci sono momenti migliori, la fila è perenne.
Consigliabile fare il biglietto al Palatino, poco distante, all'entrata di via San Gregorio.
La formula migliore è l'acquisto del biglietto cumulativo 'Colosseo-Palatino-Foro Romano', molto conveniente, che rimane valido per due giorni consecutivi.
COLOSSEO
Questo imponente anfiteatro è stato il modello di tutti gli stadi sportivi successivi, ma è anche una testimonianza impressionante della crudeltà di cui diedero prova i tempi antichi.
Fatto costruire dall'imperatore Vespasiano (regno 69-79 d.C.), fu inaugurato nell'80 d.C.
Il figlio e successore Tito (regno 79-81) indisse 100 giorni di giochi durante i quali furono uccisi ben 5.000 animali.
Traiano (regno 98-117) per celebrare la vittoria contro i Daci, battè questo record, organizzando i giochi per 117 giorni, durante i quali combatterono fino alla morte 9.000 gladiatori e 10.000 belve.
Il Colosseo però non era l'arena più grande della città, il Circo Massimo ad esempio ospitava il quintuplo degli spettatori.
Il nome 'Colosseo' risale al Medioevo e fa riferimento non alle sue dimensioni, ma al 'Colosso di Nerone', una gigantesca statua che era posta al suo fianco.
©Immagine multimediale di Altair4 |
In origine era noto come Anfiteatro Flavio, dal nome della famiglia dei Flavi, cui appartennero gli imperatori Vespasiano, Tito e Domiziano.
Dal Parco del Colle Oppio, che contiene internamente gran parte della Domus Aurea di Nerone, si apre il più suggestivo arrivo al Colosseo.
L'ESTERNO
Le arcate del secondo e terzo livello un tempo erano abbellite da statue.
La parte più alta presentava supporti per i 240 montanti che sostenevano un tendone di tessuto che ricopriva l'arena (velario).
Disegno Bell'Italia n. 68 anno 1997 - ©Monica Galeotti photo |
Intorno all'anno Mille il Colosseo era già stato spogliato di tutte le sue ricchezze. Marmi e statue divelti, gettati nelle fornaci per fare calce. Furono strappati anche i tiranti di ferro che univano i blocchi di travertino.
I buchi che si vedono oggi sulla facciata sono stati prodotti da coloro che adoperarono lo zolfo per estrarre più rapidamente il ferro.
Tuttavia l'edificio era stato costruito talmente bene che continuò ad attraversare i secoli senza il rinforzo metallico.
Rimando alla bellissima ricostruzione multimediale di Altair4 sulla pagina di Focus.
GLI INTERNI
L'interno era diviso in tre parti:
l'arena, la cavea, il podium.
L'arena aveva un pavimento di legno ricoperto di sabbia per impedire ai gladiatori di scivolare e per assorbire il sangue versato.
La cavea, zona riservata al pubblico, era divisa fra:
senatori nelle file più in basso,
cittadini abbienti in quelle mediane
e il popolino nelle più alte.
Le donne, ad eccezione delle Vestali, erano relegate nei settori in cima.
Il podium, una terrazza davanti alle file, era riservato all'imperatore e ad altri personaggi di riguardo.
IPOGEO
I sotterranei servivano per immagazzinare le scenografie che venivano issate attraverso un complicato sistema di carrucole.
I gladiatori risalivano l'ipogeo per poi salire; le fiere venivano portate qui dal Colle Celio, rinchiuse in gabbie e poi fatte arrivare all'arena con un montacarichi.
"Il dipinto di Gaspar van Wittel "Veduta del Colosseo e dell'Arco di Costantino", dà un'idea dell'aria di aperta campagna che fino a un secolo fa circolava intorno all'anfiteatro. E' vero che lo spazio fra l'Arco di Costantino e il Colosseo è chiuso ai veicoli, ma la prospettiva è ugualmente disturbata dalle carrette dei bibitari, dalle torme dei turisti, oggi meno discreti e raffinati dei viaggiatori del 'Gran Giro'."
(F. Gianfranceschi, da Bell'Italia n.18 anno 1987)
©Monica Galeotti photo
ARCO DI COSTANTINO
Si trova di fianco al Colosseo, appoggiato alla via di San Gregorio verso il Palatino.
Fu eretto fra il 312 e il 315 d.C. per celebrare la vittoria di Costantino su Massenzio, suo rivale al trono imperiale, nella Battaglia di Ponte Milvio.
L'arco è uno degli ultimi monumenti di Roma antica, imponente, ma testimone di un impero decaduto.
Fu infatti realizzato appropriandosi di elementi provenienti da opere scultoree più antiche: i grandi scultori non esistevano più.
I rilievi più in basso risalgono a Domiziano, mentre gli otto medaglioni che raffigurano scene di caccia sono dell'epoca di Adriano.
I quattro enormi bassorilievi all'interno rappresentano le battaglie di Traiano contro i Daci.
Sull'attico sono murati otto rilievi rettangolari che narrano le gesta di Marco Aurelio.
"Fino a quando esisterà il Colosseo esisterà Roma, quando cadrà il Colosseo cadrà Roma, e quando cadrà Roma cadrà il mondo".
La frase risale all'VIII secolo ed è attribuita al Venerabile Beda.
"Sintetizza meglio di qualsiasi illustrazione storica la mitica centralità del più imponente edificio tramandato dall'epoca classica."
(F.Gianfranceschi, da Bell'Italia n.18 anno 1987)
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