Il Parco Giardino Sigurtà, premiato come parco più bello d'Italia, misura 60 ettari.
Ci troviamo fra le colline che separano il Garda dal mantovano, su un rilievo che domina le anse del fiume Mincio.
La storia del parco inizia nel 1407, quando il patrizio CONTARINI acquistò la proprietà che aveva funzione puramente agricola.
Anche i successivi 190 anni della proprietà della famiglia GUARIENTI, mantenne la struttura agricola.
Nel 1626 la proprietà passò alla famiglia MAFFEI, che ne restò in possesso per 210 anni.
i Maffei portarono grandi modifiche: una dimora più grande e nobile e la trasformazione di diversi ettari della proprietà in un giardino all'inglese.
La scelta dello stile del giardino fu influenzata dal poeta Ippolito Pindemonte, che nel 1792 era ospite e vide in quel luogo un'atmosfera romantica all'inglese.
Vennero così inseriti un tempietto (eremo) e un castelletto neo gotici.
Alla morte di Maffei la proprietà passò ai Nuvoloni per 93 anni, dal 1836 al 1929.
Fu un periodo di lento declino del giardino, a causa di divisioni ereditarie e disinteresse.
Nel 1941 l'industriale farmaceutico Giuseppe Carlo Sigurtà acquista la proprietà per 800.000 lire.
Il parco si presentava arido e abbandonato ma, grazie all'arrivo di una multa, Sigurtà scoprì che questa terra vantava del diritto di prelevare acqua dal Mincio.
Grazie a questa possibilità il parco fu riportato al suo splendore originario e non solo:
Sigurtà ne aumentò le dimensioni, da 22 a 60 ettari e lo aprì al pubblico nel 1978.
Tutto questo lo fece insieme al figlio adottivo Enzo, professore universitario e psichiatra.
Enzo, morto nel 2009, ha lasciato il parco in eredità ai figli Magda e Giuseppe, che ne curano attualmente la gestione.
Anche i successivi 190 anni della proprietà della famiglia GUARIENTI, mantenne la struttura agricola.
Nel 1626 la proprietà passò alla famiglia MAFFEI, che ne restò in possesso per 210 anni.
i Maffei portarono grandi modifiche: una dimora più grande e nobile e la trasformazione di diversi ettari della proprietà in un giardino all'inglese.
©www.villasigurta.org |
Vennero così inseriti un tempietto (eremo) e un castelletto neo gotici.
Alla morte di Maffei la proprietà passò ai Nuvoloni per 93 anni, dal 1836 al 1929.
Fu un periodo di lento declino del giardino, a causa di divisioni ereditarie e disinteresse.
Nel 1941 l'industriale farmaceutico Giuseppe Carlo Sigurtà acquista la proprietà per 800.000 lire.
Il parco si presentava arido e abbandonato ma, grazie all'arrivo di una multa, Sigurtà scoprì che questa terra vantava del diritto di prelevare acqua dal Mincio.
Grazie a questa possibilità il parco fu riportato al suo splendore originario e non solo:
Sigurtà ne aumentò le dimensioni, da 22 a 60 ettari e lo aprì al pubblico nel 1978.
Tutto questo lo fece insieme al figlio adottivo Enzo, professore universitario e psichiatra.
Enzo, morto nel 2009, ha lasciato il parco in eredità ai figli Magda e Giuseppe, che ne curano attualmente la gestione.
LA VILLA
Oggi la villa non appartiene al parco e non è visitabile.Viene utilizzata per matrimoni ed eventi.
IL PARCO
E' aperto da marzo a novembre e si può scegliere di muoversi all'interno con bici, trenino e golf cart, a pagamento.
Personalmente ho preferito a piedi, senza fretta, con pause caffè o ristoro nei numerosi chioschi con tavolini all'interno del parco.
In circa tre ore lo si vede tutto.
Attraverso un percorso ideale si vedranno:
IL VIALE DELLE AIUOLE FIORITE
L'EREMO
Il tempietto neogotico voluto dalla famiglia Maffei.IL CIMITERO DEI CANI
Attorno ad un laghetto riposano i cani della famiglia Sigurtà.LA COLLINA DEGLI ULIVI
MONUMENTO A SIGURTA'
Realizzato dallo scultore Dante Carpigiani.La statua di Sigurtà osserva dall'alto i verdeggianti spazi aperti.
Ovunque eleganti cespugli di ginepro.
L'aglio da fiore (allium), una bellissima pianta da fiore strettamente imparentata con il comune aglio o cipolla dell'orto.
LA MERIDIANA ORIZZONTALE
Venne realizzata nel 1990, progettata per avere una validità di 26.000 anni.LA VALLE DEI DAINI
LA FATTORIA
Riaperta al pubblico nel 2009 per le attività didattiche degli alunni delle scuole.La Pecora Veneta o Brogna.
L'Asino San Domenico.
La Gallina Ermellinata.
Passeggiando amabilmente, le Galline Padovane tengono il passo facendo conversazione.
IL BOSCHETTO DEI VERDI ACERI
VIALE DELLE ROSE
Questo celebre viale è l'immagine simbolo del parco.
Oltre 3.000 piante di rose, al momento della mia visita ancora in germoglio.
Sullo sfondo il Castello Scaligero di Valeggio sul Mincio, che sembra sorgere all'interno del parco, grazie ad un effetto ottico.
IL CASTELLETTO
Commissionato da Antonio Maffei, un tempo sala d'armi, vi sono conservate le memorie storiche e letterarie della famiglia Sigurtà.
A terra una lapide romana e, sopra le colonne, la pietra recante un invito alla fratellanza.
Un'altro tocco architettonico: il Leone di San Marco scolpito nella pietra.
LA PIETRA DELLA GIOVINEZZA
Incorniciata da bossi molto antichi, la pietra riporta l'inno alla giovinezza di spirito e di cuore, del poeta americano Samuel Ullman.LA GRANDE QUERCIA
Con un tronco di 6 metri di circonferenza è l'albero più antico del parco: 4 secoli d'età.LA GROTTA VOTIVA
Il luogo devozionale della famiglia.IL LABIRINTO
Dopo sei anni di lavoro è stato inaugurato nel 2011 il Labirinto, su disegno di Giuseppe Sigurtà.Una composizione geometrica con 1.500 piante di bosso alte più di 2 metri.
Una cupola al centro del dedalo, ispirata a quella del Bois de Boulogne di Parigi, per ammirare le geometrie del percorso.
Sullo sfondo il Castello Scaligero.
I GIARDINI ACQUATICI
Diverse vasche fanno da specchio agli alberi del parco e accolgono diverse specie di Ninfee.
La suggestione dei paesaggi di Monet.
Meraviglioso parco, dai tappeti erbosi perfettamente mantenuti.
E poi i fiori, le piante, gli stagni; si è valorizzato al meglio il paesaggio in cui si trova.
Seguendo la moda del landscape gardening, Ippolito Pindemonte (ospite della villa nel 1792) nel suo "Dissertazione sui giardini Inglesi", scriveva del desiderio di abbellire un terreno, in modo tale che "sembrar possa che la natura l'abbia in quella guisa abbellito essa stessa,...ma dando a quelle bellezze una perfezione e un finimento maggiore".
Bibliografia:
-Bell'Italia n. 96, aprile 1994, p.74
-plico informativo Parco Giardino Sigurtà
-Bell'Italia n. 96, aprile 1994, p.74
-plico informativo Parco Giardino Sigurtà
Sitografia:
-www.wikipedia/parco-giardino-sigurtà
-www.villasigurta.org
-www.giardinaggio/piante-bulbose-aglio-fiore
-www.villasigurta.org
-www.giardinaggio/piante-bulbose-aglio-fiore
Nessun commento:
Posta un commento