sabato 15 giugno 2019

TRASTEVERE 3

Roma - terzo percorso

(torna a Trastevere secondo percorso)



Trastevere-roma


Terzo e ultimo percorso:

1- SAN PIETRO IN MONTORIO

2- MAUSOLEO OSSARIO GARIBALDINO

3- FONTANA DELL'ACQUA PAOLA

4- GIANICOLO

5- VILLA PAMPHILIJ


Il terzo itinerario è in salita ma le fermate sono tante, quindi ci sarà tempo per riprendersi e riprendere il cammino: si verrà ricompensati dal panorama che si gode dall'alto.


Trastevere-Roma-





1-SAN PIETRO IN MONTORIO

Per arrivare a San Pietro in Montorio partendo da piazza di Santa Maria di Trastevere, vi è una scorciatoia che si raggiunge camminando lungo via della Paglia.

Trastevere-San-Pietro-In-Montorio





 Imbocco Vicolo della Frusta dove, al termine, seguirò una scala pubblica che mi porterà in via Garibaldi.

Trastevere-San-Pietro-In-Montorio





Dal breve tratto della trafficata via Garibaldi si accede ad un altro passaggio pubblico: la Via Crucis che porta alla chiesa.

Trastevere-San-Pietro-In-Montorio





Il passaggio è una rampa lungo la quale furono erette, nel 1957, le stazioni realizzate in terracotta, in sostituzione di una Via Crucis antica andata in rovina.
Nella foto le prime sette stazioni.

Trastevere-San-Pietro-In-Montorio





Dalla rampa osservo già un discreto panorama.

Trastevere-San-Pietro-In-Montorio





Un'ultima scalinata e la fatica è ripagata:

Trastevere-San-Pietro-In-Montorio





la CHIESA DI SAN PIETRO IN MONTORIO.

Trastevere-San-Pietro-In-Montorio





Davanti alla chiesa si apre una terrazza che guarda verso il quartiere di Monteverde.
Per tradizione è la terrazza degli innamorati, ma il panorama è per tutti i visitatori! 

Trastevere-San-Pietro-In-Montorio





Questa chiesa è famosa per conservare, nel primo cortile del convento, il TEMPIETTO DI BRAMANTE, nel punto in cui, secondo una leggenda medievale, sarebbe stato martirizzato San Pietro.
Il Tempietto, del 1508, ha una pianta circolare con 16 colonne, simile ai templi della Roma antica.

Trastevere-San-Pietro-In-Montorio





Le proporzioni sono perfette, tanto che è stato preso a modello per numerose opere architettoniche successive, come il monumento che Raffaello dipinse nel famoso "Sposalizio della Vergine".

Raffaello-Sposalizio-della-vergine
©wikipedia-pubblico dominio




Un secolo dopo, nel 1628, Bernini vi aggiunse una scala.

Trastevere-San-Pietro-In-Montorio





Lo stesso Bernini lavora anche nella Chiesa di San Pietro in Montorio, che non può certo sparire al cospetto del più famoso Tempietto.
E' una piccola chiesa con l'interno a una navata.

Trastevere-San-Pietro-In-Montorio





Il Bernini disegna la Cappella Raimondi, seconda a sinistra.

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Sull'altare maggiore, dove oggi vi è una copia della Crocifissione di San Pietro, di Guido Reni, nel 1523 fu posta la "Trasfigurazione" di Raffaello, oggi conservata alla Pinacoteca dei Musei Vaticani.

Sotto l'altare maggiore erano tumulate le spoglie dell'infelice Beatrice Cenci, finchè la tomba non fu profanata dai francesi nel 1798.

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Un'altra opera importante di questa chiesa è "La Flagellazione di Gesù", 1524, di Sebastiano del Piombo, prima cappella a destra.

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La denominazione della chiesa in Montorio deriva da Mons Aureus (il Monte d'Oro), soprannome che si dava al Gianicolo per il colore della sabbia.



2- MAUSOLEO OSSARIO GARIBALDINO

Qualche metro in salita dopo la chiesa, il Mausoleo accoglie i resti dei caduti nelle battaglie per Roma Capitale, dal 1849 al 1870.
Cioè quel ventennio all'incirca che vide protagoniste le battaglie di Garibaldi, dalla prima sconfitta a Roma il 1° luglio 1849, passando per la Spedizione dei Mille, fino alla Breccia di Porta Pia, con il generale Cadorna e Nino Bixio, a completare l'unificazione italiana.

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Progettato dall'architetto Giovanni Jacobucci, fu inaugurato nel 1941 e si trova al centro di un'area recintata.

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Un'austero quadriportico in travertino racchiude un nucleo centrale: un'ara ricavata da un unico blocco di granito rosso.

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Nel sacrario al piano sotterraneo, si trova il sarcofago in porfido con le spoglie di Goffredo Mameli, il giovane poeta genovese, autore dell'Inno d'Italia, ferito a morte proprio sul Gianicolo nel 1849 a soli 22 anni.

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L'idea di ricordare degnamente i caduti per Roma fu posta già all'indomani della Presa di Porta Pia dallo stesso Garibaldi, il quale fu anche fra i promotori della legge che riconobbe nel Gianicolo il luogo dove raccogliere i resti dei patrioti.

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3- FONTANA DELL'ACQUA PAOLA

Superato il Mausoleo la fontana monumentale si trova a pochi passi ed è chiamata tradizionalmente "fontanone".

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Si ricorda anche nella scena di apertura del film "La grande bellezza", di Paolo Sorrentino.




La storia invece ci racconta che fu fatta costruire nel 1612 da papa Paolo V per celebrare il restauro dell'acquedotto "Acqua Traiana" del II secolo.
Qui, oggi come all'epoca romana, l'acqua arriva dal Lago di Bracciano, 35 km a nord di Roma.

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Delle sei colonne in pietra rosa, quattro appartenevano alla facciata dell'antica Basilica di San Pietro e molti blocchi di marmo furono sottratti, purtroppo, dal Foro Romano.

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Un grande balcone regala un superbo panorama.

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4- GIANICOLO

La passeggiata prosegue sul colle del Gianicolo, uno dei punti più panoramici della città.
Curiosamente non fa parte dei tradizionali sette colli di Roma.

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Fu luogo di una delle più violente battaglie della lotta per l'Unità d'Italia, la Battaglia del Gianicolo.
Giuseppe Garibaldi difese Roma, ma il 2 luglio 1849 la resistenza romana cedette ai francesi.
Il coraggio di Garibaldi, insieme alle successive lotte di indipendenza, sono ricordate dal precedente mausoleo e dal Monumento Equestre al centro del piazzale sul Gianicolo.

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A circa 200 metri di distanza il Monumento Equestre della moglie brasiliana Anita Garibaldi, realizzato da Mario Rutelli (bisnonno del politico Francesco) nel 1932.

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I resti mortali di Anita sono custoditi alla base del monumento.

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Lungo la salita al Gianicolo e nel belvedere, numerosi busti raffiguranti patrioti italiani e stranieri che durante il Risorgimento hanno combattuto con le armi o con la parola per l'unificazione dell'Italia.

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L'appendice orientale del Gianicolo degrada verso il fiume e alla base si trova il rione storico di Trastevere.

Un superbo panorama della città:
all'orizzonte i colli, sullo sfondo dei quali risaltano le cupole e i campanili delle chiese.
In primo piano:
 l'Altare della Patria. 

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La cupola del Pantheon.

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La Suprema Corte di Cassazione.

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5- VILLA PAMPHILIJ

E' il secondo parco pubblico più grande di Roma, dopo il Parco dell'Appia Antica.

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Dal Gianicolo mi dirigo verso il parco percorrendo la passeggiata che costeggia il viale delle Mura Aurelie (questa volta in discesa).
Qui si trova la Statua di Angelo Brunetti detto Ciceruacchio. Fu patriota che combattè per la seconda Repubblica romana, alla cui caduta fuggì con Garibaldi per raggiungere Venezia.
Il soprannome è la corruzione dell'originale romanesco "ciruacchiotto" ("grassottello").

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Come non ricordare Ciceruacchio interpretato da Nino Manfredi nel film di Luigi Magni, "In Nome del Popolo Sovrano".





 Il parco di Villa Doria Pamphilij è un luogo rilassante, ma talmente ampio (180 ettari) che converrebbe dotarsi di bicicletta.
A piedi sono arrivata all'entrata monumentale e ho passeggiato per un breve tratto.

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Un tempo era la vasta proprietà di campagna del principe Camillo Pamphilji, nipote di papa Innocenzo X.

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All'interno, il Casino del Bel Respiro, con agrumeto e giardino all'italiana, che oggi ospita locali di rappresentanza del governo.
Il resto del parco è stato acquisito dal Comune di Roma nel corso degli anni.



Finisce qui il mio viaggio a Trastevere, dall'alto del suo colle ad ammirare magnifici panorami

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e dal basso, lungo il Tevere che lo divide dal resto della città.

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Forse è per questo che qui, più che altrove a Roma, gli abitanti parlano di se stessi dicendo "noantri", ovvero "noi altri".



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Bibliografia:
-legenda Monumento ad Anita Garibaldi, regione Lazio.

Sitografia:

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