PARTE TERZA
(torna Liberty a Bologna parte seconda)
Il terzo e ultimo percorso interessa la zona est di Bologna e il fuori città.
La zona est:
3- VIALE CARDUCCI
4- OSPEDALE GOZZADINI
5- VIA MATTEOTTI
©google map - ©Monica Galeotti mapping |
3- VIALE CARDUCCI
a- Villino viale Carducci, 1
Architetto Ettore Lambertini, 1905-1907.
I villini di Viale Carducci, particolarmente quelli ai civici n. 1, n. 3 e n. 5, sono fra i migliori esempi di edilizia residenziale liberty.
Questi interventi sono una diretta conseguenza delle indicazioni, scaturite dal Piano Regolatore del 1889, che prevedevano la demolizione della cerchia delle mura e la sistemazione dei viali di circonvallazione.
b- Villino Cinato
viale Carducci, 3-5
Architetto Ettore Lambertini, 1905-1907.
c- Monumento a Carducci.
Giardino di Casa Carducci, piazza Giosuè Carducci, 5.
Progettato intorno al 1909 da Leonardo Bistolfi ed eseguito nell'arco di diciotto anni (concluso nel 1927).
Il monumento si compone di quattro gruppi marmorei.
Bistolfi, il maggior scultore italiano di area liberty, consapevole del ruolo decisivo che la natura ha nella poesia di Carducci, si preoccupa anche della scenografia e dell'architettura del giardino, consentendogli una felice integrazione fra artificio e natura.
Al centro vi è la statua del poeta, ritratto seduto e pensoso.
Alle sue spalle un fregio in altorilievo che rappresenta la poesia carducciana.
A sinistra il gruppo intitolato "La Natura e il Poeta".
Un uomo con alloro abbraccia la figura femminile della Natura. Ai piedi un fauno intento a suonare.
A destra il gruppo intitolato "La libertà sul Sauro destrier della Canzone".
Il cavallo della Libertà è affiancato dalle figure della Rima e del Ritmo.
Per volontà dello scultore fu innalzata una cancellata a protezione di questo "luogo sacro", come si conviene ai monumenti commemorativi.
Il giardino è della città di Bologna e il cancello è aperto dalle 9 alle 13 da martedì a domenica.
d- Casa dei Girasoli
viale Carducci, 13/2
Architetto Paolo Sironi, 1905.
La casa è molto distante dall'ingresso di accesso, la proprietà è privata, e la vegetazione nasconde quasi tutto l'edificio.
Con il teleobiettivo ho catturato il possibile.
e- Casa viale Carducci, 13/3
4- OSPEDALE GOZZADINI
via Massarenti, 11
Architetto Leonida Bertolazzi, 1904-1914.
Si devono ad Alfonso Borghesani (lo stesso di Casa Alberani) le quattro sculture allegoriche in altorilievo di pregevole fattura, che sorreggono medaglioni in cui è inciso il motto : "Charitas Scientia Pro Parvulis", la carità e la scienza a favore dei bambini (1910-1913).
5- VIA MATTEOTTI, 21
Palazzina Crespi
Architetto Giulio Marcovigi, 1905-1907.
È caratterizzata da grandi fregi in cemento di gusto floreale.
Fuori città:
6- BUDRIO
7- SAN GABRIELE (BARICELLA)
8- BENTIVOGLIO
©google map - ©Monica Galeotti mapping |
6- BUDRIO
Scuole Elementari, viale Muratori.
Sono intitolate dal 2005 alla professoressa Fedora Servetti Donati, studiosa di storia locale e autrice di importanti opere storiche sul territorio budriese.
L'edificio venne inaugurato nel 1904, su progetto dell'ingegnere Attilio Evangelisti.
In seguito fu decorato con i disegni dell'artista bolognese Alfredo Tartarini, esponente del gruppo Aemilia Ars, che fa capo ad Alfonso Rubbiani, ma morì nel 1905 prima della realizzazione.
Eseguirono fedelmente i disegni il pittore bolognese Achille Casanova e Breviglieri, con la collaborazione dell'ornatista budriese Oreste Dal Buono.
L'edificio sarà quindi completato anche dal punto di vista artistico nel 1908.
Splendido esempio di architettura liberty, è ornato da un luminoso fregio a colori che abbraccia la costruzione con due fasce:
la prima si trova a metà delle pareti con le ninfee.
La fascia del sottotetto vede intrecci di fiori e frutti di melograno.
Nel 1999 l'edificio è rinato grazie ad un restauro voluto dai cittadini e dal Comune, inserito nel progetto europeo Freu per la salvaguardia del Liberty.
7- SAN GABRIELE (BARICELLA)
Scuola dell'Infanzia "Silveria Baroni", via Savena Vecchia, 234.
L'edificio è semplice con fregi fiorati restaurati di recente.
Le scritte in rilievo "MASCHI" e "FEMMINE" sono marcatamente in stile liberty.
L'8 marzo 2016 la scuola è stata intitolata alla maestra elementare Silveria Baroni che insegnò dal 1902 al 1951. Fu decorata di Medaglia d'Oro della Repubblica al merito educativo, salendo agli onori della cronaca quando in epoca fascista si oppose all'obbligo di prendere la tessera di partito.
L'organo socialista "La Squilla" le dedicò un articolo intitolato "Il no dell'esile maestrina".
8- BENTIVOGLIO
Palazzo Rosso, via Marconi, 5
Palazzo Rosso a Bentivoglio è così denominato per il colore dei mattoni, il nome ufficiale è Palazzo Pizzardi, dal nome del suo storico proprietario, il marchese Carlo Alberto Pizzardi.
Il palazzo fu progettato da Alfonso Rubbiani nel 1897.
Le decorazioni esterne ed interne sono in evidente Stile Liberty.
Le scale interne hanno dipinti murali di Achille Casanova: volo di anatre su campi di iris gialli.
Al piano nobile la famosa Sala dello Zodiaco, di Augusto Sezanne, già visto nell'arte della Palazzina Majani e di Canton de' Fiori a Bologna.
In questa sala vengono organizzati dibattiti, convegni, matrimoni.
Il soffitto rappresenta l'evoluzione terrestre con le fasi lunari. Il Pizzardi lo usava come meridiana per l'interpretazione del cielo.
Sui muri perimetrali vi è dipinto l'ambiente palustre dell'antica zona di Bentivoglio (1897).
Con Palazzo Rosso chiudo il terzo e ultimo itinerario della Bologna Liberty.
E non è un caso, avrei potuto chiudere con Budrio, o Molinella. A fare la differenza è la figura di Carlo Alberto Pizzardi, personaggio che qualcuno forse ha sentito nominare ma di cui si conosce poco la storia.
Secondo i testi il Liberty è l'espressione della cultura borghese, simbolo dell'oppressione sociale, quella classe borghese emergente di fine '800 legata all'industria e al commercio, formata da possidenti e imprenditori.
La borghesia trovò nello Stile Liberty il proprio status symbol, per mostrare la propria potenza e allo stesso tempo distaccarsi dalla classe nobiliare e dalle sue dimore neoclassiche e barocche.
Pizzardi fa edificare e dipingere Palazzo Rosso a Bentivoglio nel 1897 nello stile Liberty tanto in voga.
Certo, lui se lo poteva permettere, ma venne definito nella sua epoca "padrone illuminato", costruì opere di carattere sociale come le case degli operai e l'ospedale di Bentivoglio.
Con il suo testamento e il suo patrimonio devoluto alla città sono nati gli ospedali di Bologna, cambiando per sempre il volto della città.
Il Liberty "borghese" e un "padrone illuminato", almeno in questo caso, hanno costituito un indiscutibile, benefico connubio, motivo d'orgoglio per Bologna.
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Bibliografia:
-cartiglio Città di Bologna: Ville Lambertini.
-cartiglio Città di Bologna: Ospedale Gozzadini.
Sitografia:
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