giovedì 16 settembre 2021

PASSO SADOLE

 ZIANO DI FIEMME - VAL DI SADOLE (VAL DI FIEMME)


aggiornato 2022


Il Monte Cauriol, 2495 m, che divide la Val di Fiemme dall’alto Vanoi (valle laterale del Primiero) possiede una salita molto suggestiva. 
Sulle cime di questa valle hanno combattuto gli austriaci e gli italiani durante la guerra del '15-'18. 
Famosi sono gli accessi al Monte Cauriol che hanno il nome di Via Italiana e Via Austriaca.


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ACCESSO

La stretta Val Sadole è formata dal Rio Sadole, che nasce nei pressi di Passo Sadole e termina la sua corsa nel torrente Avisio.

Salgo in auto da Ziano di Fiemme. 
Dopo aver attraversato il torrente Avisio, dalla frazione di Bosin imbocco la strada forestale con indicazione per il Rifugio Cauriol e Baita Sadole. 
Risalgo la Val Sadole per circa 6 km, prima su strada asfaltata e poi su sterrato, sino ad un ampio parcheggio. 

©escursione GPS Relive 3D - ©mappatura Monica Galeotti


 

Da qui proseguo a piedi per circa 1 km fino ai due rifugi, che sono posti uno di fronte all’altro.

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Il Rifugio Cauriol, voluto come sacrario e "Museo di pace" conserva una raccolta di reperti della Prima Guerra Mondiale e immagini. 

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La zona infatti è stata teatro della Prima Guerra Mondiale (correva la linea del fronte) e venne fortificata prima dall’esercito austroungarico e poi da quello italiano: a Passo Sadole e sulla Cima Cauriol vi sono resti di trincee. 



IL PERCORSO A PASSO SADOLE

Segnavia n.320


Difficoltà: E
Dislivello: 566 m
Tempo solo andata: 2 ore
Lunghezza complessiva andata e ritorno: 10,8 km

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©escursione GPS Relive 3D - ©mappatura Monica Galeotti




Dal rifugio Cauriol proseguo lungo la strada forestale 320.

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La zona è ricca di pianta Imperatoria, chiamata anche Elafobosco (Peucedanum ostruthium), erbacea e perenne.
Il nome generico deriva dal fatto che il rizoma veniva considerato in passato come il re delle piante medicinali.
Possiede infatti proprietà antinfiammatorie e cicatrizzanti, ma è anche usata in cucina: foglie e radici sono usate come condimento, per aromatizzare alcuni formaggi e per preparare liquori come il Bènèdictine e il Chatreusee.

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Dopo aver attraversato un ponticello sul Rio Sadole, la strada diventa una mulattiera.

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Si apre il Pian delle Maddalene, 1712 m., un grande prato con strada pianeggiante. 
Qui nei periodi estivi vi sono pascoli al di sopra dei boschi e viene effettuato il trasferimento di mandria di mucche, cavalli e pecore, che passano l’estate pascolando. 

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Una croce di ferro ricorda Anastasia Sperandio di anni 21 da Caoria, morta assiderata il 13 novembre 1927 sorpresa da una tormenta di neve tornando a casa dopo un lungo periodo di lavoro stagionale.

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Dopo un capanno di pastori, indicato sulle carte con il nome di Baita Sadole, raggiungo uno sbarramento morenico con enormi pietroni di porfido.

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Un bruco nero con striature gialle attira la mia attenzione.

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Diventerà una farfalla: la Vanessa dell'ortica (Aglais urticae).
Il nome Aglais è un omaggio ad Aglaia, una delle Tre Grazie, quella della bellezza sfolgorante.
"Urticae" fa riferimento alla pianta di cui principalmente si ciba: l'ortica.



Il sentiero devia verso destra e salgo fino al Baito del Marino, 1796 m.

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Il prato è più ripido ma ancora ampio e trovo alcune mucche al pascolo.
Lo sguardo è verso la Val di Fiemme.

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Da qui in poi il sentiero sale ripidamente.

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Incontro la Silene rigonfia o gonfiata (Silene Vulgaris), con i suoi caratteristici fiori chiamati "bubbolini".

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Il Geranio silvano (Geranium sylvaticum)
È diffuso, ma in modo discontinuo in tutt'Italia (manca nelle isole); è comune sulle Alpi, ma raro nel resto del territorio.

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Infine il Cavolaccio alpino (Adenostyles alliariae), erbacea perenne.
È una pianta usata soprattutto nei giardini rocciosi, il suo ampio fogliame è ornamentale.

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Dopo la ripida salita il sentiero diventa costituito da grandi pietre.

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Il sentiero si allarga, diventa una spianata di enormi pietre sotto al Cauriol piccolo.
In questo tratto i segni sono un po’ sbiaditi ma il panorama è fantastico.

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Fra i sassi un bellissimo ragno; credo di averlo identificato come Araneus quadratus, ma potrei sbagliare.

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Arrivo a Pian del Maseron, 2027 m, che coincide con la deviazione  per la Via Austriaca al Monte Cauriol.
Lascio quindi a sinistra la Via Austriaca e procedo per Passo Sadole e Via Italiana.

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PASSO SADOLE 2066 m.


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Il passo è un’ampia sella fra il Castel d’Aie a ovest e la cresta del Cauriol piccolo a est. 

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Ovunque vi sono resti di fortificazioni della Grande Guerra.

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 Il tempo non promette nulla di buono, meglio non proseguire.

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Giusto lo spazio per gustarmi il classico panino con lo speck, una prelibata consolazione mentre osservo dal basso l'eccezionale panorama delle scomposte e frastagliate rocce del Piccolo Cauriol. 

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Ho dovuto rinunciare ad arrivare in cima, ma la discreta risalita a Passo Sadole si può considerare un traguardo, con panorami insoliti e bellissimi.



AGGIORNAMENTO 2022 → CIMA CAURIOL




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Note:

-l'itinerario qui descritto è stato percorso personalmente il 7 agosto 2021 consultando preventivamente le previsioni meteo, prestando attenzione all'evoluzione del tempo nella stessa giornata.


-Escursioni Lagorai, di Giuseppe Borziello, con cartine itinerari 1:50.000, ed. Athesia, 1993.


-per i livelli di classificazione delle difficoltà nell'escursionismo vedi  Dolomiti presentazione


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Sitografia:




2 commenti:

  1. Relazione molto ricca di dettagli, utili per il post che mi accingo a scrivere sul mio blog. Complimenti. Nella nostra incursione autunnale noi però non siamo riusciti a salire fino al passo a causa della neve. La val Sadole ci ha comunque incantati, ciao

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  2. Grazie mille per i complimenti. Sono felice di essere stata utile per il tuo prossimo post. Come si intitola il tuo blog?

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