Val di Fiemme (Trento)
Tesero si può raggiungere dall’autostrada A22: uscita ad Ora e poi statale 48 delle Dolomiti in direzione Cavalese.
Il centro abitato di Tesero si trova racchiuso tra le catene montuose del Latemar (è ai piedi dei Monti Cornacci) e del Lagorai, e occupa le rive del torrente rio Stava.
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©google earth - ©Mappatura Monica Galeotti |
LE TRADIZIONI
Tesero è considerato il paese dell'artigianato trentino, soprannominato "il paese degli artisti".
Gli abitanti hanno la capacità di tramandare nei secoli le loro tradizioni.
Nel settore dell’artigianato è diffusa la lavorazione del legno finalizzata alla produzione di mobili tradizionali e la realizzazione di sculture (unita all'attività di intaglio) esportate in molte parti d'Italia e del mondo.
La vicina ↝ Foresta di Paneveggio, definita Foresta dei Violini, famosa per la qualità del legno dei suoi abeti rossi, dona a Tesero una tradizione legata alla produzione di strumenti musicali di altissimo livello, mantenuta da alcuni artigiani locali.
Durante le festività natalizie la tradizione del presepio è sentita da secoli.
Si è creato l’evento "Tesero e i suoi presepi" e dai cortili e dalle finestre spuntano i presepi artigianali realizzati da artigiani locali o cittadini.
Nella piazza Cesare Battisti per tradizione viene collocato un presepio a grandezza naturale, mentre una collezione sul tema è conservata nel museo di Casa Jellici.
Alla scoperta
Amo scoprire gli antichi borghi e ho visitato il centro, ricco di dimore storiche e la sua parrocchiale.
CHIESA DI SANT’ELISEO
La chiesa risale al XII secolo, venne consacrata nel 1134, anche se oggi si distingue per lo stile gotico, perché è stata rimaneggiata e in parte ricostruita nel tempo.
È intitolata a Sant’Eliseo, profeta ebraico la cui vicenda è narrata nella Bibbia, rappresentato su una parete esterna.
È considerato uomo saggio e profeta anche dalla religione islamica, presso la quale è chiamato El-Yasa.
Gli interni.
La chiesetta sussidiaria posta a fianco è intitolata a San Rocco e risale al XVI secolo.
Fu eretta per onorare un voto della popolazione espresso durante l'epidemia di peste che colpì la zona nel 1515, e la solenne consacrazione venne celebrata nel 1538.
San Rocco era il santo più invocato dal Medioevo in poi, come protettore del flagello della peste.
Preziosa è la decorazione ad affreschi sia della facciata che del presbiterio.
La facciata è a capanna, completamente affrescata con una tettoia anteriore a protezione.
L'affresco più celebre che orna la facciata è il Cristo della Domenica, realizzato nel 1557.
È un soggetto dell'iconografia cristiana presente dalla metà del Trececento agli inizi del Cinquecento, una raffigurazione che voleva ammonire i credenti sul lavoro domenicale. La domenica doveva essere il giorno dedicato allo spirito, alla preghiera, perchè anche Dio si riposò il settimo giorno.
L'iconografia è molto semplice, perchè doveva essere compresa facilmente: Cristo è raffigurato nudo con il solo perizoma e intorno a lui gli atti che il credente non doveva compiere e attrezzi che non poteva usare nel giorno del Signore.
La sala interna è semplice, ad aula, ed il presbiterio, rialzato, è coperto da una volta affrescata.
Attiguo il piccolo cimitero che guarda il Lagorai.
L’ABITATO
Tesero ha mantenuto in gran parte la sua struttura medievale, quindi il suo centro mostra case con molte strutture in legno, con ballatoi disposti anche in due o tre ordini, tetti a due spioventi con coperture in scandole (tecnica antichissima che utilizza assi e scaglie di legno), androni che nascondono ancora vecchi attrezzi e cataste di legna.
Sono riconducibili ad un canone abitativo di carattere unifamiliare, con la stalla al piano terreno e abitazione con fienile ai piani superiori.
Nella Piazzetta dei "Piferi" una delle poche fontane del paese. È del 1930 e testimonia l'intervento del regime fascista che impose per le fontane modifiche sostanziali:
i lavatoi e le colonnine verticali in legno furono sostituite con il cemento.
Sullo sfondo un bellissimo fabbricato che conserva le caratteristiche costruttive di un tempo.
Il sottotetto è originale e il ballatoio possiede elementi del parapetto (stèle de pontì) tipici di queste zone.
Il motivo decorativo dato dalle assi intagliate dà leggerezza al parapetto permettendo anche l'asciugatura del fieno.
Una bellissima casa con "Madonna con bambino e santi", secolo XVIII e meridiana del 1705.
Piazza Cesare Battisti
Sulla piazza principale si affacciano i due edifici più importanti: il Municipio e Casa Jellici.
Il Municipio dalla piazza.
Casa Jellici
Casa Jellici, la cui entrata si trova su via Benesìn, è una dimora storica rustica signorile, presenza documentata già nel 1503.
Dal 2001 ospita un museo, mostre ed eventi culturali.
Piazzetta Benesìn
Qui sono presenti due corti; quella di sinistra, dei Sperandii, offre uno scorcio su una rampa (ponte de tabià) di accesso ancora originale.
I tabià sono i fienili in legno che un tempo venivano utilizzati per il bestiame e il fieno.
STAVA
3 km a nord di Tesero si trova la frazione di Stava, colpita, il 19 luglio 1985, da un disastro immane: l'argine del bacino di decantazione di una miniera crollò e un'enorme colata di fango calò sull'abitato di Stava.
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Bibliografia:
-cartigli del percorso a tappe nelle vie di Tesero
Sitografia:
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