lunedì 20 settembre 2021

TESERO

 Val di Fiemme (Trento)



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Tesero si può raggiungere dall’autostrada A22: uscita ad Ora e poi statale 48 delle Dolomiti in direzione Cavalese.

Il centro abitato di Tesero si trova racchiuso tra le catene montuose del Latemar (è ai piedi dei Monti Cornacci) e del Lagorai, e occupa le rive del torrente rio Stava.


Tesero_MAPPATURA_Monica_Galeotti
©google earth - ©Mappatura Monica Galeotti




LE TRADIZIONI 

Tesero è considerato il paese dell'artigianato trentino, soprannominato "il paese degli artisti".
Gli abitanti hanno la capacità di tramandare nei secoli le loro tradizioni.

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Nel settore dell’artigianato è diffusa la lavorazione del legno finalizzata alla produzione di mobili tradizionali e la realizzazione di sculture (unita all'attività di intaglio) esportate in molte parti d'Italia e del mondo.

La vicina ↝ Foresta di Paneveggio, definita Foresta dei Violini, famosa per la qualità del legno dei suoi abeti rossi, dona a Tesero una tradizione legata alla produzione di strumenti musicali di altissimo livello, mantenuta da alcuni artigiani locali. 

Durante le festività natalizie la tradizione del presepio è sentita da secoli. 
Si è creato l’evento "Tesero e i suoi presepi" e dai cortili e dalle finestre spuntano i presepi artigianali realizzati da artigiani locali o cittadini. 

Nella piazza Cesare Battisti per tradizione viene collocato un presepio a grandezza naturale, mentre una collezione sul tema è conservata nel museo di Casa Jellici.



Alla scoperta
Amo scoprire gli antichi borghi e ho visitato il centro, ricco di dimore storiche e la sua parrocchiale. 


CHIESA DI SANT’ELISEO

La chiesa risale al XII secolo, venne consacrata nel 1134, anche se oggi si distingue per lo stile gotico, perché è stata rimaneggiata e in parte ricostruita nel tempo.
È intitolata a Sant’Eliseo, profeta ebraico la cui vicenda è narrata nella Bibbia, rappresentato su una parete esterna.
È considerato uomo saggio e profeta anche dalla religione islamica, presso la quale è chiamato El-Yasa.

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Gli interni. 

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La chiesetta sussidiaria posta a fianco è intitolata a San Rocco e risale al XVI secolo. 
Fu eretta per onorare un voto della popolazione espresso durante l'epidemia di peste che colpì la zona nel 1515, e la solenne consacrazione venne celebrata nel 1538.
San Rocco era il santo più invocato dal Medioevo in poi, come protettore del flagello della peste. 

Preziosa è la decorazione ad affreschi sia della facciata che del presbiterio.

La facciata è a capanna, completamente affrescata con una tettoia anteriore a protezione.

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L'affresco più celebre che orna la facciata è il Cristo della Domenica, realizzato nel 1557.
È un soggetto dell'iconografia cristiana presente dalla metà del Trececento agli inizi del Cinquecento, una raffigurazione che voleva ammonire i credenti sul lavoro domenicale. La domenica doveva essere il giorno dedicato allo spirito, alla preghiera, perchè anche Dio si riposò il settimo giorno.
L'iconografia è molto semplice, perchè doveva essere compresa facilmente: Cristo è raffigurato nudo con il solo perizoma e intorno a lui gli atti che il credente non doveva compiere e attrezzi che non poteva usare nel giorno del Signore.

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La sala interna è semplice, ad aula, ed il presbiterio, rialzato, è coperto da una volta affrescata.

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Attiguo il piccolo cimitero che guarda il Lagorai.

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L’ABITATO

Tesero ha mantenuto in gran parte la sua struttura medievale, quindi il suo centro mostra case con molte strutture in legno, con ballatoi disposti anche in due o tre ordini, tetti a due spioventi con coperture in scandole (tecnica antichissima che utilizza assi e scaglie di legno), androni che nascondono ancora vecchi attrezzi e cataste di legna. 

Sono riconducibili ad un canone abitativo di carattere unifamiliare, con la stalla al piano terreno e abitazione con fienile ai piani superiori.

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Nella Piazzetta dei "Piferi" una delle poche fontane del paese. È del 1930 e testimonia l'intervento del regime fascista che impose per le fontane modifiche sostanziali:
i lavatoi e le colonnine verticali in legno furono sostituite con il cemento.

Sullo sfondo un bellissimo fabbricato che conserva le caratteristiche costruttive di un tempo.

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Il sottotetto è originale e il ballatoio possiede elementi del parapetto (stèle de pontì) tipici di queste zone.
Il motivo decorativo dato dalle assi intagliate dà leggerezza al parapetto permettendo anche l'asciugatura del fieno.

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Una bellissima casa con "Madonna con bambino e santi", secolo XVIII e meridiana del 1705.

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Piazza Cesare Battisti
Sulla piazza principale si affacciano i due edifici più importanti: il Municipio e Casa Jellici. 



Il Municipio dalla piazza.

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Il Municipio dalla strada statale: sullo sfondo i Cornacci.

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Casa Jellici
Casa Jellici, la cui entrata si trova su via Benesìn, è una dimora storica rustica signorile, presenza documentata già nel 1503.
Dal 2001 ospita un museo, mostre ed eventi culturali.

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Piazzetta Benesìn

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Qui sono presenti due corti; quella di sinistra, dei Sperandii, offre uno scorcio su una rampa (ponte de tabià) di accesso ancora originale.
I tabià sono i fienili in legno che un tempo venivano utilizzati per il bestiame e il fieno.

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STAVA
3 km a nord di Tesero si trova la frazione di Stava, colpita, il 19 luglio 1985, da un disastro immane: l'argine del bacino di decantazione di una miniera crollò e un'enorme colata di fango calò sull'abitato di Stava. 

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Per mantenerne la memoria è stato creato il 



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Bibliografia:
-cartigli del percorso a tappe nelle vie di Tesero

Sitografia:




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