Via Stradelli Guelfi, 47 - Ozzano dell’Emilia - BOLOGNA
In realtà si chiama villa Majara, perché realizzata per Giuseppe e Luigi Majara nel 1844; oggi meglio conosciuta come Villa Angelica.
Si trova nella via degli Stradelli Guelfi, una strada parallela alla via Emilia, che collega Bologna alla Romagna, infatti d'estate molte persone scelgono questa strada come alternativa verso il mare per evitare il traffico intenso.
La villa appare a circa 16 km dalle mura di Bologna.
Sembra che intorno al 1877 ne divenne proprietario il ministro Marco Minghetti.
ESTERNI
In stile neoclassico, è imponente, elegante, suddivisa in tre navate con una centrale dominante.
Articolata su tre livelli, con un timpano con orologio al centro e soprastante campanile a vela.
La sua planimetria presenta uno schema a loggia passante, tipico della tradizione che caratterizzava le ville della campagna bolognese, centri della vita rurale.
La loggia passante, una sorta di cannocchiale, permette di volgere lo sguardo al parco d’entrata e al giardino retrostante, che possiede un boschetto naturale con uno stagno al centro.
La loggia passante che guarda al retrostante boschetto.
In prossimità del boschetto la grande serra, in vetro e acciaio, dove un tempo erano coltivate e studiate le piante officinali.
È dal 1980 infatti che la villa appartiene alla famiglia Gualandi, che si è occupata del restauro, riportando l’edificio all’antico splendore insediandovi il noto istituto erboristico che oggi dà il nome alla villa.
INTERNI
Come riporta il FAI,
ai tempi dell’edificazione della villa erano di moda gli ornamenti "alla pompeiana" per le sale di rappresentanza e Villa Angelica non fa eccezione.
I soffitti delle sale interne sono affrescate a grottesche con motivi floreali, figure femminili e allegorie delle quattro stagioni.
Il soffitto della loggia passante con la riproduzione della villa.
Piano terra, soffitto Sala del Camino.
Procedo verso il piano nobile, anche le scale hanno soffitti decorati.
In queste sale storici ed erboristi hanno illustrato l’affascinante storia dell’erboristeria che affonda le proprie radici nell’antichità, per curare uomini e animali.
Oggi sappiamo che, unendo le conoscenze erboristiche alle innovazioni scientifiche, si possono ottenere prodotti naturali in totale sicurezza.
I pavimenti sono in maltagliato bolognese, le tessere irregolari vengono spaccate a mano e collocate una ad una.
Questa prima stanza si affaccia su boschetto e stagno retrostanti.
Le ultime due stanze con i soffitti alla pompeiana si affacciano sull'entrata della villa.
Con le conclusive letture di alcune piante velenose prendo congedo da questa villa così elegante.
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Note:
normalmente la villa è osservabile dall’esterno, perchè ha solo funzioni di rappresentanza o aperta al pubblico in occasione di eventi culturali (oggi l'azienda erboristica ha sede altrove).
La visita è stata possibile grazie alle giornate FAI di Primavera 2022.
Sitografia:
Salve si può visitare?
RispondiEliminaCome scritto nelle note, la villa è aperta solo in occasione di eventi. Per sapere di eventuali visite guidate consiglio di chiamare Bologna Welcome per avere informazioni.
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