Palazzo Strazzaroli o de’ Drappieri,
Piazza di Porta Ravegnana, 1C - BOLOGNA
Situato davanti alle torri Asinelli e Garisenda, Palazzo Strazzaroli venne costruito fra il 1486 e il 1496 per la Corporazione dei Drappieri, detti Strazzaroli.
Proprio davanti al palazzo infatti i drappieri, con le loro strutture in legno chiamate trabacchi, vendevano le lane e le stoffe.
Il palazzo è davvero bello e originale, meriterà una pubblicazione dedicata.
In questa circostanza voglio evidenziare una curiosa tradizione che a Bologna non tutti conoscono:
la Madonna del Campanello.
Nella nicchia che sormonta il balcone centrale in arenaria (aggiunto nel 1620 con il restauro dell'edificio sempre ad opera dei Drappieri) si trova una statua della Vergine con Bambino, di Gabriele Fiorini (autore del "Il Cristo Morto" sopra il portale del Monte di Pietà e di decorazioni a Palazzo Zani, Sala del Consiglio).
Nessuno la nota perché è sempre coperta da una tenda rosso vermiglio.
La tenda viene sollevata solo quando la Madonna di San Luca entra in città per sostare una settimana nella Cattedrale di San Pietro.
Insieme alla sollevazione del tentaggio viene suonata la campanella che si trova sulla sinistra, ecco perché la Madonna è detta del campanello.
Nel mese di maggio quindi non c’è solo la Madonna di San Luca a proteggere la città ma anche la Madonna del Campanello.
A dir la verità questa non è l'unica occasione:
la Madonna viene scoperta anche in occasione degli "Addobbi", ma questo avviene ogni 10 anni.
La Festa degli Addobbi è nata a Bologna nel 1566 grazie al cardinale Gabriele Paleotti, il quale riorganizzò la chiesa bolognese per promuovere il culto.
L'addobbo sotto le due torri - Pietro Pietra (1885-1956) ©Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna |
Il cardinale Girolamo Boncompagni a metà del '600 diede un assetto definitivo al calendario, interessando cinque parrocchie per cinque diversi giorni della settimana con turno decennale.
In questa occasione le strade interessate alla processione, cioè tutte quelle del rione coincidente con la parrocchia, venivano "addobbate" mettendo drappi alle finestre, gli zindalèn, ed esponendo lungo il percorso ghirlande di fiori.
La festa arrivò nel '700 ad avere un aspetto sfarzoso, con statue e dipinti che ornavano cortili e portoni.
Diventò anche un pretesto per dare una rinfrescata al quartiere, ridipingendo muri e sistemando strade e marciapiedi.
Inoltre ha sempre avuto, oltre a quello religioso, una connotazione privata, decisamente materiale, con pranzi e cene aperti a parenti e amici.
Fra le tante offerte, d'obbligo era la torta di riso, chiamata torta degli addobbi.
Bologna, via dei Mille angolo via Marconi, giugno 1959, Augusto Govoni Romeo e famiglia, vendita torta per Decennale Addobbi. ©Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna |
Dopo una interruzione durante le soppressioni napoleoniche, gli Addobbi furono ripristinati nel 1817 dal cardinale Oppizzoni, ma non ebbe più gli sfarzi del secolo precedente e oggi risulta ormai desueta.
Con il secondo dopoguerra sono sorte molte nuove parrocchie e la Decennale (aggiornamento del 2013) ha ripreso corpo risolvendosi oggi con dieci parrocchie, centrali e periferiche.
La prossima Festa degli Addobbi sarà quindi nel 2023.
La torta di riso invece, con molto più vigore, si è tramandata nel tempo e rimane uno dei dolci più apprezzati della tradizione bolognese.
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Bibliografia:
- Serena Bersani, "Forse non tutti sanno che a Bologna...", Newton Compton Editori, anno 2016, pp. 187-193.
- Corrado Ricci e Guido Zucchini, "Guida di Bologna", ed. Alfa 1968, ristampa 1976, p.82
Sitografia:
Bologna e i suoi segreti! Veramente singolare questo evento sulla visibilità di questa statua della Vergine. Sono Bolognese, non lo conoscevo questo evento come molti altri bolognesi. Grazie Monica che arricchisci le conoscenze di noi bolognesi anche con piccole curiosità!
RispondiEliminaÈ un evento davvero singolare. Grazie per i complimenti!
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