SAN MARTINO DI CASTROZZA (TN)
Il Rifugio Velo della Madonna (2358 m) si trova su un terrazzo roccioso alla base della Cima della Madonna (2752 m), affacciato sulla Valle del Cismon. Il suo nome si deve allo Spigolo del Velo, una delle vie alpinistiche più belle e famose delle Dolomiti.
COME ARRIVARE
In mezzo al tornante imbocco la strada forestale Civertaghe che attraversa il torrente Cismon: la carreggiata è stretta e quando si incrociano altre auto bisogna fermarsi nei pochi spazi disponibili.
Un tempo si poteva parcheggiare anche a Malga Civertaghe, oggi invece solo al parcheggio della Casa forestale delle Laste, punto di partenza del sentiero 713.
ACCESSI
IL MIO ITINERARIO
Segnavia: 713Difficoltà: EE (per il notevole dislivello)
Tempo totale: 4h30 (andata e ritorno)
Dislivello: 895 m
Lunghezza: 7,4 km
STORIA DEL RIFUGIO
La storia inizia nel 1966, quando la sezione SAT di Primiero–San Martino di Castrozza installò qui un bivacco fisso con 10 posti letto.
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Bivacco SAT installato nel 1966 – ©rifugiovelodellamadonna/lastoria |
In occasione dell’inaugurazione, il CAI-SAT pubblicò un bollettino dedicato alla storia dello Spigolo del Velo:
Nel 1980 venne inaugurato l’attuale rifugio, costruito dalla SAT e dotato oggi di 54 posti letto.
STORIA ALPINISTICA
La Cima della Madonna, alta 2.752 metri, insieme al Sass Maor a est segna l’estremità meridionale della parte centrale del gruppo delle Pale di San Martino.
È considerata una vetta di grande rilievo alpinistico, soprattutto per la sua via nord-occidentale, nota come Schleierkante, Spigolo del Velo, dal quale il rifugio prende il nome.
Il rifugio si trova ai piedi della parete ovest.
Dopo la prima ascensione lungo la via normale nel 1886, la montagna conquistò fama internazionale grazie allo Spigolo del Velo (V+), compiuto per la prima volta nel 1920 da Langes e Merlet.
Fu proprio Langes a coniare il nome Schleierkante (Spigolo del Velo), colpito dalla somiglianza del profilo della montagna a una statua della Madonna, con la cresta a rappresentarne il velo.
Spesso descritta come una delle più belle salite alpinistiche di media difficoltà delle Dolomiti, se non dell’intero arco alpino calcareo.
Nella foto: Sass Maor, Cima del Velo e Rifugio Velo della Madonna.
La via tracciata in rosso è lo Spigolo del Velo.
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©rifugiovelodellamadonna/lastoria |
Nella seconda metà del Novecento furono tracciate altre vie di maggiore difficoltà, come la via Messner (VI-) aperta da Reinhold e Günther Messner nel 1968.
Negli anni successivi, uno dei principali protagonisti fu Maurizio Zanolla, detto Manolo, che nel 1978 e nel 1988 riuscì a salire due nuove vie di difficoltà ancora superiore, la via dei Piazaroi (VII grado) e la via Pigrizia Intestinale (6b+).
Dopo aver ripercorso le imprese alpinistiche della Cima della Madonna, rapita dal fascino di quelle avventure, torno alla realtà e mi soffermo a guardare il panorama:
San Martino di Castrozza e la Catena del Lagorai.
Nel prato la Genziana Blu, un fiore bellissimo che fiorisce durante l’estate qui sulle Alpi, ed è una specie protetta.
Poi il silenzio delle montagne viene interrotto dall'arrivo di un elicottero dei Vigili del Fuoco di Trento: quando atterra al rifugio scopro che ha appena lasciato sulla Cima della Stanga due geologi per effettuare rilevazioni. Qui ne scarica altri due per continuare il lavoro sui terreni intorno al rifugio.
Dopo una breve sosta, l’elicottero torna a recuperare i due tecnici rimasti sulla Cima della Stanga e si dirige verso il Rifugio Pradidali per proseguire con ulteriori rilievi.
Queste operazioni fanno parte di un programma di monitoraggio delle Alpi, per raccogliere dati su instabilità del terreno, frane e altri fenomeni naturali, fondamentali per la protezione civile e la gestione del territorio montano.
Mentre siedo su un masso alla base dell’imponente montagna, un geologo è intento a compiere rilievi davanti al rifugio.
E il rifugio si mostra in tutta la sua bellezza, adagiato sul terrazzamento naturale.
Il rientro segue la stessa traccia di salita...
... insieme a un piccolo dettaglio che cattura lo sguardo: un fiore che spunta fra le rocce, la Sassifraga delle Dolomiti, come un dono di queste montagne a chiudere il mio percorso.
-Carta topografica Tabacco - Pale di San Martino 022 - 1:25.000
-Per i livelli di classificazione delle difficoltà nell'escursionismo vedi
-Le 10 regole base per affrontare un’escursione in montagna
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