lunedì 5 maggio 2025

LagOmar, a Lanzarote


Nel villaggio di Nazaret, c’è una casa scavata nella roccia che prende il nome di LagOmar.


Il progetto architettonico della villa all'interno di una vecchia cava di lava, fu avviato da César Manrique all'inizio degli anni '70, ma venne in seguito completato dal suo collaboratore e amico Jesús Soto, in seguito a divergenze tra Manrique e Sam Benady, promotore immobiliare di origine britannica residente a Lanzarote.
Fu lo stesso Benady a commissionare la costruzione dell’edificio, con l’intento di utilizzarlo come casa campione per promuovere lo sviluppo di residenze esclusive nella zona.


Lagomar a Lanzarote, affascinante villa costruita nella roccia vulcanica, tra architetture sinuose e suggestioni orientali.


Il nome gioca con le parole "lago" (la piscina della casa),"mare" e una O evidenziata che richiama il nome di Omar Sharif.

La leggenda vuole che l’attore Omar Sharif abbia acquistato questa proprietà e l’abbia persa a carte poche ore dopo, ma al di là del mito resta un luogo unico, che fonde arte e paesaggio.


LE ORIGINI E IL MITO

Omar Sharif, celebre attore egiziano, divenne famoso grazie al film "Lawrence d’Arabia".

Ma la storia di questa casa inizia con un’altra pellicola, girata proprio a Lanzarote: "L’isola misteriosa e il capitano Nemo", ispirata al romanzo di Jules Verne.

Il film è un riassunto dello sceneggiato televisivo L'Île mystérieuse trasmesso in sei puntate. 

In fuga dalla guerra civile, un gruppo di persone arriva su un'isola sconosciuta a bordo di una mongolfiera. Superando ogni genere di pericolo, i sopravvissuti incontrano presto il leggendario Capitano Nemo (Omar Sharif), che si è rifugiato lì di sua spontanea volontà e che è ancora al comando del suo leggendario sottomarino rivoluzionario Nautilus.

Lagomar a Lanzarote, casa Omar Sharif con manifesto film l'Isola Misteriosa girato sull'isola.

Siamo nel 1973, quando Sharif arriva sull’isola per le riprese del film. Colpito dalla bellezza e dall’unicità di questa casa scolpita nella lava, anche se non ancora ultimata, se ne innamora all’istante e decide di acquistarla, senza badare al prezzo.

Tuttavia, la vicenda prese una piega inattesa: Benady, poco dopo la vendita, si dichiarò pentito e propose a Sharif una partita di bridge, mettendo in palio la proprietà.

L’attore accettò la sfida, ignaro che il promotore fosse un esperto del gioco e, secondo alcune fonti, persino campione europeo.

La leggenda narra che Sharif perse la partita e, di conseguenza, la villa, lasciando Lanzarote senza mai farvi ritorno.

Non esistono, tuttavia, documenti ufficiali che attestino il passaggio di proprietà in favore dell’attore, circostanza che ha alimentato il dubbio sull’autenticità dell’episodio. 

Molti ritengono si tratti di una costruzione narrativa funzionale alla promozione turistica del luogo, forse concordata con lo stesso Sharif.

omar sharif
©britannica.com

Ma a ricordare quella serata rimane ancora oggi la "stanza del bridge", e da allora la proprietà è conosciuta con il nome di LagOmar, "la casa di Omar Sharif".


☆☆☆☆☆


Dopo la celebre partita a bridge, la proprietà passò tra le mani di diversi proprietari.

Per un periodo divenne punto d’incontro per artisti dell’epoca e riferimento per i potenziali acquirenti di ville a Nazaret.

Nel 1984, un architetto tedesco, durante una navigazione tra le isole Canarie, rimase affascinato dalla magia di questo luogo. Inseguito il sogno di farla sua, riuscì ad acquistare la casa nel 1989.

Insieme alla moglie Beatriz Van Hoff, architetta uruguayana, intraprese una ristrutturazione, concentrandosi soprattutto sulla parte inferiore dell’edificio, dove vennero realizzati un bar e un ristorante.

Entrambi avevano maturato esperienze professionali negli Stati Uniti e in Inghilterra, ma fu la particolare topografia di Lanzarote a rappresentare per loro una sfida inedita.

La affrontarono seguendo i consigli di César Manrique: "Lasciatevi guidare dalle forme della roccia, usatela come supporto della costruzione.
Così nascerà un’architettura organica, in armonia con la natura."
Nel 1997, LagOmar aprì le sue porte al pubblico.
Lagomar a Lanzarote, affascinante villa costruita nella roccia vulcanica, tra architetture sinuose e suggestioni.

La dimora iniziò così a vivere una nuova vita, diventando uno spazio aperto alla cultura, capace di accogliere mostre d’arte, eventi gastronomici, concerti e natura, in un’esperienza pensata per coinvolgere i sensi e valorizzare gli artisti locali.


Ecco com’è LagOmar, vista attraverso i miei occhi: un labirinto di stanze, terrazze, passaggi e silenzi.


1- INGRESSO E PRIMO COLPO D'OCCHIO

La sensazione di entrare nella roccia
I contrasti tra bianco, nero lavico e verde.

Lagomar a Lanzarote, dettaglio della scala bianca.



2- GALLERIA

Il percorso prende avvio dagli spazi della Galleria, dedicati all'allestimento di mostre temporanee.

Lagomar a Lanzarote, mappa.




Lagomar a Lanzarote, la terrazza a cielo aperto con mostre di arte contemporanea.



Questi spazi espositivi si trovano in uno spazio coperto e in una terrazza con finestra a cielo aperto (una cavità naturale sistemata sapientemente con interventi architettonici), da cui si gode una splendida vista dall'alto sulla grande piscina, qui chiamata "lago"(mar).

Lagomar a Lanzarote, la terrazza con finestra a cielo aperto.




Lagomar a Lanzarote, vista sul giardino interno con piscina.



Scendo verso il "lago" e, alzando lo sguardo, ritrovo la finestra a cielo aperto dove mi trovavo poco fa.

Lagomar a Lanzarote, la scala bianca verso la piscina.




Lagomar a Lanzarote, la terrazza a cielo aperto dal basso.




3- LAGO

La piscina come centro del giardino di roccia.
Da qui si vedono scale che salgono nella roccia, terrazze panoramiche e angoli per la contemplazione.

Lagomar a Lanzarote, la piscina nel giardino di roccia.


Accanto alla piscina si trovano:

.il ristorante LagOmar (13-22:30), con piatti locali e internazionali

 .il cocktail bar La Cueva (18-24:00), situato all'interno di una grotta. L'aperitivo all'ora del tramonto è impagabile.

Nell'orario di apertura del museo (10-18), per accedere al ristorante è necessario il biglietto d’ingresso.

Dopo le 18, si può entrare liberamente senza acquistare il biglietto.

Lagomar a Lanzarote, ristorante Lagomar.
Ristorante LagOmar




Lagomar a Lanzarote, ristorante Lagomar.
Ristorante LagOmar



4- CUPOLA

Costeggio la piscina all'interno di un tunnel, senza però percorrerlo fino in fondo: a metà strada, devio ed entro nella zona 4.

Lagomar a Lanzarote, dettaglio tunnel bianco curvilineo.




Lagomar a Lanzarote, dettaglio tunnel interno.



Mi muovo tra anfratti incantevoli, sedute raccolte, voliere e piante rigogliose.

Lagomar a Lanzarote, il giardino interno tra voliere e anfratti.




Lagomar a Lanzarote, il giardino di roccia con tunnel e sedute naturali.




Lagomar a Lanzarote, il giardino e le sue terrazze.




Lagomar a Lanzarote, il giardino di roccia.





Lagomar a Lanzarote, terrazza nel giardino di roccia.




Raggiungo una lunga e stretta terrazza.

Lagomar a Lanzarote, scala bianca nel giardino di roccia.


Da qui posso ammirare la piscina dall'alto, ma dal lato opposto rispetto a quello da cui ero partita.

Così scopro la prima finestra a cielo aperto e intravedo il cocktail bar La Cueva, ricavato in una grotta, che raggiungerò alla fine del mio percorso.

Lagomar a Lanzarote, il giardino di roccia e il paesaggio vulcanico sulla piscina.



5- TUNNEL DELL'ACQUA

Ho esplorato il giardino di roccia, ma ora, attraversando il tunnel dell'acqua, con passo cauto per non scivolare, mi avvicino all'ingresso della casa museo.

Lagomar a Lanzarote, tunnel nell'acqua del giardino di roccia.


Uscita da tunnel, mi ritrovo una lunga scala da risalire.

Lagomar a Lanzarote, tunnel nell'acqua e paesaggio vulcanico.



6- CASA DI OMAR SHARIF

La casa, trasformata in un piccolo museo, comprende una cucina, la camera da letto, il bagno, il soggiorno.

Lagomar a Lanzarote, scala per accesso a casa-museo Omar Sharif.



Il primo ambiente racconta la storia della casa, attraverso fotografie che documentano la sua costruzione alla fine degli anni Sessanta.

Lagomar a Lanzarote, immagine di costruzione casa Omar Sharif.



Lagomar a Lanzarote, immagine di costruzione casa-museo Omar Sharif.



Lagomar a Lanzarote, immagine di costruzione casa Omar Sharif.





Lagomar a Lanzarote, immagine di costruzione casa Omar Sharif.


La cucina

Segue la cucina, con un'immagine che mostra l'aspetto della casa nel 1970.

Lagomar a Lanzarote, cucina.





Lagomar a Lanzarote, immagine 1970.
LagOmar 1970.




Lagomar a Lanzarote, immagine anno 1970.
LagOmar 1970.




Lagomar a Lanzarote, 1970.
LagOmar 1970.


Camera da letto

La camera da letto è avvolgente, con il letto collocato in una nicchia naturale, che trasmette un senso di rifugio.

Lagomar a Lanzarote, la camera da letto tra muri curvilinei.



Bagno

Il bagno possiede elementi naturali e dettagli curati.

Lagomar a Lanzarote, dettaglio del bagno.




Il soggiorno


Lagomar a Lanzarote, il soggiorno.



In questo spazio circolare e suggestivo è esposta una grande immagine di Jesús Soto, l'architetto della casa, accompagnata dalla sua biografia, dai diplomi e dalle onorificenze.

CHI ERA JESÚS SOTO?

Jesús del Carmen Soto Morales nacque a Fuerteventura nel 1928, ma si trasferì giovanissimo a Lanzarote, dove fondò un’azienda di illuminazione e trascorse tutta la vita.

All’inizio degli anni Sessanta sviluppò un approccio estetico innovativo, integrando la natura vulcanica e selvaggia dell’isola nell’architettura, con l’obiettivo di favorire uno sviluppo turistico rispettoso dell’ambiente.

Nel 1964 gli fu affidata la progettazione della Cueva de los Verdes, il suo capolavoro artistico: ristrutturò l’interno del tunnel vulcanico, illuminandone strategicamente i due chilometri di estensione e realizzando un Auditorium che ancora oggi è considerato uno degli spazi con la migliore acustica al mondo.

Il successo dell’opera portò il consiglio dell’isola ad assumerlo stabilmente come insegnante d’arte, incarico che mantenne per il resto della vita.

Dal 1968 lavorò in stretta collaborazione con César Manrique: insieme furono protagonisti dello sviluppo artistico e culturale dell’isola.

Nonostante il ruolo fondamentale, il nome di Soto è oggi poco ricordato. Di carattere schivo e riservato, rifiutava l’esposizione mediatica e preferiva lasciare che fosse il suo lavoro a parlare per lui.

Nel 2002 gli fu conferita la cittadinanza onoraria di Lanzarote. Morì ad Arrecife nel 2003.

Lagomar a Lanzarote, Jesus Soto.



Dalle finestre del soggiorno si apre la vista su Nazaret, sui vulcani e sul mare.

Lagomar a Lanzarote, le finestre del soggiorno.




Lagomar a Lanzarote, le finestre del soggiorno che si affacciano sul paesaggio vulcanico.



La stanza del bridge

Una stanza è allestita con un tavolo da bridge, a testimonianza della storia.
Le fotografie alle pareti che ritraggono Omar Sharif mentre gioca a bridge con Sam Benady nel 1973, mostrano però un tavolo diverso e un'ambientazione differente.

Lagomar a Lanzarote, il tavolo da bridge dove Omar Sharif avrebbe perso la casa al gioco.



Bar La Cueva

La casa è splendida, ma il vero incanto di questo luogo è il giardino di roccia.
Esco nuovamente all'esterno e concludo il percorso di visita tra le due grotte che ospitano il cocktail bar La Cueva, con i tavolini distribuiti intorno alla piscina.

Lagomar a Lanzarote, il bar La Cueva.




Lagomar a Lanzarote, scala bianca del bar La Cueva.





Lagomar a Lanzarote, piscina e bar La Cueva.



Infine lascio la proprietà di LagOmar, uscendo dallo stesso ingresso da cui sono entrata.
Riprendo l'auto nel parcheggio panoramico, affacciato sui vulcani e sul mare, e mi ritrovo a immaginare la bellezza di vivere tra queste pietre, sotto questo cielo.

Lagomar a Lanzarote, parcheggio panoramico.


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NOTE:

-L'itinerario descritto è stato effettuato lunedì 3 marzo 2025.

-Le foto sono di Monica Galeotti, esclusa l'immagine di Omar Sharif (copyright indicato).

-Il biglietto d'entrata è di € 10 (2025) ed è aperto tutti i giorni dalle 10:00 alle 18:00.

-La casa museo ospita un bar, un ristorante e due appartamenti che si possono affittare.



RIFERIMENTI:

Pannelli informativi casa-museo.


martedì 29 aprile 2025

TEGUISE E CASTILLO DE SANTA BARBARA A LANZAROTE


Teguise è considerata la città più affascinante di Lanzarote, oltre a essere la più antica dell'isola.

Per capire il motivo di questo fascino, parto dalla sua storia, attraverso il periodo della conquista delle Isole Canarie.

Centro storico di Teguise, antica capitale di Lanzarote.

LA CONQUISTA DELLE ISOLE CANARIE

La conquista di tutte le isole da parte della Corona di Castiglia si svolse tra il 1402 e il 1496, mediante diverse campagne contro i Guanci, gli abitanti originari dell’isola.

Nel contesto di tale operazione, Lanzarote fu coinvolta nella prima spedizione, finanziata dalla Castiglia e guidata dai cavalieri normanni Jean de Bethencourt e Gadifer de la Salle, tra il 1402 e il 1405.

Bethencourt contava su un notevole sostegno politico alla corte del re Enrico III di Castiglia, e ottenne il diritto di conquista in cambio del vassallaggio e di contributi economici. 

Lanzarote fu quindi la prima isola delle Canarie a essere colonizzata. Bethencourt invase l’isola procedendo da sud, mentre la popolazione autoctona, costituita dai Guanci (noti a Lanzarote come "Majos"), composta da circa 300 abitanti e situata nel centro e nel nord dell’isola, non offrì resistenza. I Guanci erano imparentati con gli antichi berberi del Nord Africa.

Le ragioni che spinsero questi signori ad intraprendere la conquista erano principalmente di natura economica. Infatti, Jean de Bethencourt, proprietario di fabbriche tessili e tintorie, individuò nelle Isole Canarie la possibilità di accedere a prodotti utili alla tintura, come l’orchilla, un lichene dal quale si estrae un colorante naturale viola. Questo lichene cresceva sulle scogliere, esposto ai venti alisei.

All'epoca il viola era un colore raro e prezioso, simbolo di potere e ricchezza, utilizzato per le vesti dei nobili e degli alti ecclesiasti.

L'orchilla di Lanzarote
L'orchilla - ©lanzarote inedita blog



IL NOME DI TEGUISE

Teguise fu fondata alla fine del 1405 dal nipote di Jean Bethencourt, Maciot, che lo accompagnava durante la conquista.

Questo perchè Jean decise di lasciare definitivamente l’isola per tornare nel suo paese e trascorrere lì il resto dei suoi giorni.

Maciot, diventato padrone dell'isola, sposò Teguise, figlia di Guadarfia (l’ultimo re dei Majos), e volle che la capitale di Lanzarote portasse il nome della sua sposa.

Maciot in seguito vendette le Canarie all'Infante portoghese Enrico il Navigatore e si trasferì sull'isola di Madeira, dove visse onorevolmente e ottenne il privilegio di possedere le fabbriche di sapone dell'isola. Ma questa è un'altra storia...


TEGUISE

Teguise richiama tanto i villaggi spagnoli quanto quelli del Nord Africa.

Centro storico di Teguise, antica capitale di Lanzarote.


Si trova nell'entroterra settentrionale di Lanzarote, a circa 10 km da Costa Teguise e a 15 km da Arrecife.

La mappa di Teguise a Lanzarote, personalizzata da monica galeotti
Teguise da Google Earth – ©didascalie Monica Galeotti


I monumenti ricordano il suo passato di capoluogo dell’isola, ruolo mantenuto fino al 1852, anno in cui le funzioni amministrative furono spostate ad Arrecife.

La domenica il paese si trasforma con il mercato turistico settimanale, molto affollato (personalmente preferisco evitarlo).

Al di là del mercato, Teguise resta un posto piacevole dove passeggiare, tra viuzze silenziose, negozi di artigianato locale, ristoranti e bar.

I bassi edifici si sviluppano intorno alla piazza centrale.

Centro storico di Teguise, antica capitale di Lanzarote.






Centro storico di Teguise, antica capitale di Lanzarote.



Centro storico di Teguise, antica capitale di Lanzarote.



I MONUMENTI

Qui si trovano alcuni edifici di grande valore storico, tra cui la Iglesia de Nuestra Señora de Guadalupe e la Cilla.


LA IGLESIA DE NUESTRA SEÑORA DE GUADALUPE

Costruita nel 1418 da Maciot, fu destinata a pantheon reale per la principessa Teguise.

Facciata bianca e torre in pietra lavica della Chiesa de Nuestra Señora de Guadalupe, nel cuore di Teguise


Una leggenda narra che l’immagine della Madonna conservi sulla fronte il segno di un colpo di scimitarra sferrato da un pirata algerino, che profanò il luogo sacro e fu poi ucciso dal suo stesso cane.

Interno della  Chiesa de Nuestra Señora de Guadalupe, con navate luminose, nel cuore di Teguise

Considerata una delle chiese più belle e ricche delle Canarie, subì un grave incendio nel 1909.

Dal 1979 è riconosciuta come Bene di Interesse Culturale.


LA CILLA (IL GRANAIO)

Costruita nel 1680 su progetto del maestro Marchal Sánchez, questa struttura serviva come deposito per le decime e le primizie che provenivano da tutta l'isola.

Le decime erano un'imposta del 10% sui prodotti agricoli, destinate alla chiesa, mentre le primizie erano le prime produzioni dell'anno offerte come gesto simbolico e religioso.

Entrambe servivano a sostenere il clero e le attività religiose.

Edificio storico di La Cilla, antico granaio di Teguise, oggi sede di una banca restaurata.


Nel 1986 La Cilla, che ospitava la storica Caja de Ahorros (Cassa di Risparmio), venne restaurata sotto la direzione di César Manrique.

L'intervento ha conservato integralmente la struttura esterna dell’edificio originale, per preservarne l'identità architettonica locale.

Oggi l'edificio ospita una filiale bancaria di CaixaBank.

Edificio storico di La Cilla, antico granaio di Teguise, oggi sede di una banca restaurata.


CASTILLO DE SANTA BARBARA

Tra i luoghi da visitare a Teguise c’è il Castillo de Santa Bárbara, noto anche come Castello di Guanapay o Castello di Teguise, non tanto per il museo della pirateria che ospita, ma per la splendida vista panoramica che si gode dalla cima del vulcano Guanapay.

il Castillo infatti è arroccato sul bordo del cratere a 452 metri di altezza.

Il Castillo de Santa Barbara domina Teguise dall'alto del vulcano Guanapay.


La sua posizione strategica era già nota nel XIV secolo, quando l’esploratore genovese Lanzarotto Malocello partito da Varazze, approdò sull’isola nel 1312, riscoprendo le Canarie e dando il nome a Lanzarote.

Malocello fece costruire una torre per difendersi dalle incursioni dei Guanci, gli abitanti originari dell’isola.

Egli raccontò della sua impresa, in cui descrive l’isola come un luogo selvaggio e affascinante, abitato da un popolo primitivo dedito alla pastorizia, ancora all’età della pietra.

Nonostante le difficoltà, fu conquistato dalla bellezza aspra del paesaggio, dalle spiagge nere e dorate, dal clima mite, e decise di restare per sempre. Si potrebbe dire che fu il primo vero turista di Lanzarote!

Fece sventolare il vessillo della Repubblica di Genova sulla torre, ma fu infine scacciato dai Guanci circa vent’anni dopo il suo arrivo.

Quando nel 1402 giunse il conquistatore normanno Jean de Béthencourt, trovò i resti di quella torre abbandonata.

Man mano che Teguise prosperava fu necessario costruire una fortezza per difendere la città dai frequenti attacchi dei pirati, e sull'antica torre di Lanzarotto venne costruito il Castillo de Santa Barbara, nel 1571.

Il Castillo de Santa Barbara domina Teguise dall'alto del vulcano Guanapay.


Il più tragico attacco avvenne nel 1618, quando 5000 bucanieri algerini invasero la città.

La violenza fu tale che una delle vie principali di Teguise venne ribattezzata Calle de la Sangre (via del sangue), a memoria di quei giorni drammatici.

Persa la sua vocazione difensiva e caduto in disuso, il castello fu recuperato nel 1960 grazie all’intervento dell’associazione "Amigos de los Castillos", Amici dei Castelli e, successivamente, dal governo spagnolo.


Oggi il castello ospita una mostra dedicata alle incursioni piratesche che colpirono Lanzarote tra XVI e XVII secolo, provenienti sia dall’Africa che dall’Europa.

L’esposizione piace molto ai bambini, con installazioni interattive.

Interno del Castillo de Santa Barbara a Teguise, Lanzarote.




Interno del Castillo de Santa Barbara a Teguise, Lanzarote.

Gli adulti invece scoprono (se non lo sanno già) che l’isola conta tre castelli difensivi:

-Il Castillo de Santa Bárbara (1571), il più antico delle Canarie.

-Il Castillo de San Gabriel ad Arrecife (1574)

-Il Castillo de San José, nei pressi di Arrecife (1776)

A Playa Blanca si trova la Torre del Águila, detta anche Castillo de las Coloradas.


PANORAMA

Salgo fino alla terrazza panoramica, da cui si apre una vista spettacolare su Teguise e i paesaggi vulcanici dell'entroterra.

Il Castillo de Santa Barbara domina Teguise dall'alto del vulcano Guanapay, con vista sulla valle circostante.



Circondata dalle aride pianure, Teguise appare come una piccola oasi.

Il Castillo de Santa Barbara domina Teguise dall'alto del vulcano Guanapay, con vista sulla valle circostante.




Il Castillo de Santa Barbara domina Teguise dall'alto del vulcano Guanapay, con vista sulla valle circostante.


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LANZAROTE PRESENTAZIONE

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NOTE:

-L'itinerario descritto è stato effettuato lunedì 24 febbraio 2025. 

-Il Castillo de Santa Bárbara è aperto dalle 10:00 alle 15:00 ed è gratuito.

-La strada panoramica che raggiunge il Castillo è accessibile solo negli orari di apertura del museo, poichè al di fuori di tali orari una barra automatica ne impedisce l’accesso.

Parcheggio del Castillo de Santa Barbara a Teguise, Lanzarote.




RIFERIMENTI: