SAN MARTINO DI CASTROZZA - Trento
Un lungo tratto in discesa dal Rifugio Rosetta mi ha condotto alla base della Pala di San Martino e poi a San Martino di Castrozza, ed è immerso in un paesaggio straordinario.
Inizialmente avevo pianificato il percorso ad anello intorno alla Pala di San Martino, che prevedeva di andare dal Rifugio Rosetta al Rifugio Pradidali seguendo i segnavia 709-715-702. Tuttavia, a causa di un improvviso peggioramento delle condizioni meteorologiche, ho dovuto cambiare i miei piani.
L'intera zona è interessata spesso a cambiamenti di meteo improvvisi, con pioggia o nebbioni.
Dopo essere salita al Rifugio Rosetta con la funivia, ho deciso di scendere direttamente a San Martino di Castrozza attraverso la Val di Roda, segnavia 702, con un tragitto più breve (ore 4,30 anzichè 6,30).
Quindi non sono riuscita a raggiungere il Rifugio Pradidali come inizialmente previsto.
Nonostante il cambiamento dell'itinerario, ho comunque scelto di condividere questa esperienza per poter descrivere anche quella parte in discesa del sentiero 702, che si estende dal Rifugio Rosetta fino all'incrocio con il sentiero 715 proveniente dal Rifugio Pradidali, una parte che sarebbe stata esclusa se avessi seguito l'anello, altresì per la straordinaria bellezza di questi luoghi.
Cercherò di completare l'anello non appena avrò l'opportunità.
In ogni caso c'è un notevole dislivello negativo, inadatto per chi ha difficoltà con le discese prolungate.
COME ARRIVARE
Una volta arrivata a San Martino di Castrozza, ho lasciato l'auto nel parcheggio di Colverde.
Per raggiungere il Rifugio Rosetta, ho preso due tratti di funivia:
la cabinovia Colverde, che copre la prima parte del percorso e la funivia Rosetta.
©google earth - ©didascalie Monica Galeotti |
ITINERARIO
RIFUGIO ROSETTA-PALA DI SAN MARTINO-CASTROZZA
Segnavia n. 702
Difficoltà: E
Tempo: ore 4,30
Dislivello: 1093 D-
Lunghezza: 11,4 km
©escursione GPS Relive 3D - ©didascalie Monica Galeotti |
Percorro il primo tratto di cabinovia San Martino-Colverde, costruita nel 1998 per rimpiazzare la seggiovia monoposto del 1950, che era la prima del suo genere nella zona, e giungo alla funivia Rosetta.
Con un ripido tratto ascendente, mi conduce tra imponenti rocce a picco, mentre San Martino di Castrozza si fa sempre più minuscola vista dall'alto.
Scendo dalla funivia Rosetta stazione a monte, che mi ha portato da 2000 a 2700 metri di altitudine.
Inaugurata nel 1957, all'epoca era la più alta d'Italia.
Ha subito diverse ristrutturazioni e potenziamenti. Nel 2005 è stata completamente rinnovata e ora può trasportare il triplo delle persone rispetto al 1957.
Ora mi trovo di fronte a uno dei luoghi più suggestivi: l'ampio Altopiano delle Pale.
É un ambiente unico, una distesa ondulata e lunare, dove emergono imponenti rocce che sembrano intrappolare le nuvole.
Raggiungo rapidamente i 2578 m del Rifugio Rosetta in leggera discesa.
Alle spalle della funivia, Cima Rosetta, 2743, facilmente accessibile in circa 20 minuti.
RIFUGIO ROSETTA "GIOVANNI PEDROTTI"
Il Rosetta, è uno dei più antichi rifugi della SAT (Società degli Alpinisti Tridentini), costruito nel 1888.Possiede 75 posti letto, di cui 12 nel bivacco invernale.
Durante la Prima Guerra un incendio mandò in rovina gran parte della struttura.
Durante la Seconda Guerra fu nuovamente incendiato dalle truppe tedesche come rappresaglia.
Nel 1952, il rifugio fu completamete ricostruito e dedicato a Giovanni Pedrotti, presidente della SAT dal 1925 al 1928. Pedrotti era noto per essere un irredentista e uno studioso di botanica.
Invece di procedere in direzione del Rifugio Pradidali tramite il sentiero 709 del giro ad anello, opto per il sentiero 702, che volendo porta anch'esso al Pradidali dall'altro versante, ma io scenderò direttamente a San Martino di Castrozza.
Dal Rifugio Rosetta, procedo lungo il sentiero scavato nella roccia, sarà una lunga interminabile discesa.
Scendo leggermente di quota fino al Passo di Val di Roda, con Cima Rosetta alle mie spalle.
Le nuvole sparse scorrono veloci. A tratti, mi trovo avvolta nella nebbia, e il vento freddo soffia intensamente.
Poi finalmente il cielo si apre, permettendomi di apprezzare il luogo in cui mi trovo.
Si apre un panorama unico: all'orizzonte il Passo di Ball fra la Pala di San Martino a sinistra e il Campanile Pradidali a destra con Furchetta Adele e Cima di Ball.
Sto per raggiungere il bivio con il sentiero 715 (Col delle Fede).
Il sentiero 715 si snoda fino al Passo di Ball e al Rifugio Pradidali, luoghi che purtroppo oggi ho dovuto escludere.
Raggiunto il bivio proseguo nella mia discesa, sempre sentiero 702, con una numerosa serie di tornanti attraverso la Val di Roda, perdendo gradualmente quota.
Supero una piccola galleria e trovo il bosco.
Mi concedo il piacere di scattare fotografie ai bellissimi fiori di montagna, alcuni simbolo delle Dolomiti, come la Campanula e la Stella Alpina.
L'Eliantemo maggiore, una pianta perenne dai piccoli fiori gialli.
L'Aquilegia di Einsele.
→ DOLOMITI
→ MONTAGNE
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Note:
-l'itinerario descritto è stato effettuato personalmente il 3 agosto 2023 consultando preventivamente le previsioni meteo, prestando attenzione all'evoluzione del tempo nella stessa giornata.
-carta topografica Tabacco - Pale di San Martino 022 - 1:25.000
-per i livelli di classificazione delle difficoltà nell'escursionismo vedi
-le 10 regole base per affrontare un’escursione in montagna
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Sitografia:
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