martedì 31 maggio 2016

PALAZZO D'ACCURSIO, CUORE CIVICO DI BOLOGNA

piazza Maggiore, 6 

aggiornato ottobre 2025


Palazzo d'Accursio è quasi un palazzo-città, formatosi per successivi accorpamenti nel corso di tre secoli. Si deve ad Alfonso Torreggiani la definitiva forma settecentesca, poi modificato da Cosimo Morelli (1771).

 Il nucleo originario si distingue nel corpo sormontato dalla torre. E' stato liberato dagli uffici comunali per dare carattere di polo culturale a disposizione dei cittadini. 

Ha un lungo prospetto aperto da un grande portale con colonne sormontate da balcone, e due piani di finestre.

Al pianterreno la Biblioteca Sala Borsa, multimediale, ad alto contenuto tecnologico, sopra resti romani visibili sotto i pavimenti trasparenti.

Palazzo d’Accursio con la Torre dell’Orologio in Piazza Maggiore a Bologna.








Finestra di Palazzo d’Accursio con cartelli antichi e moderni di via Ugo Bassi.


LA FACCIATA E LE SCULTURE

Sulla facciata principale, notevolissima è la grande "Madonna col Bambino" di Niccolò dell'Arca, detta di Piazza.

 Questa splendida opera in terracotta fu modellata dalle magiche mani dell'artista nel 1478.

Madonna col Bambino di Nicolò dell’Arca sulla facciata di Palazzo d’Accursio.




Primo piano della Madonna col Bambino in terracotta modellata da Nicolò dell’Arca.


Il portale monumentale regge la statua di Gregorio XIII, dello scultore bolognese Alessandro Menganti.
Il modello in busto, prova generale prima di creare la grande statua, è conservato al Museo Civico Medievale.
Gregorio XIII fu il riformatore del calendario moderno, la sua abitazione fu Palazzo Boncompagni a Bologna.


Portale monumentale di Palazzo d’Accursio con la statua di Gregorio XIII di Menganti.



L’opera nasce in un momento preciso della storia cittadina: nel 1506 Bologna entra a far parte dello Stato Pontificio, perdendo la propria autonomia.

La statua, insieme alla Fontana del Nettuno e all’Archiginnasio, racconta la stessa volontà di rappresentare il potere papale.

Durante l’occupazione napoleonica viene modificata per salvarla dalla requisizione: papa Gregorio riceve mitra e pastorale e diventa San Petronio. Solo nel 1895 riacquista il suo aspetto originario.

Primo piano della statua di Gregorio XIII scolpita da Alessandro Menganti.




MEMORIA E RESISTENZA

Sulla facciata della Sala Borsa una targa ricorda la medaglia d’oro al valor militare concessa a Bologna per la partecipazione alla Guerra di Liberazione.


Targa Medaglia d’Oro alla città di Bologna sulla facciata della Sala Borsa.



Il Sacrario con le foto dei partigiani bolognesi caduti durante la Resistenza: furono 2064.


Sacrario con foto dei partigiani bolognesi caduti durante la Resistenza.



Le prime immagini del Sacrario il Giorno della Liberazione.


Palazzo-d'Accursio-bologna
©Edward Reed photo, 1945.


Accanto, una lapide elenca le date delle stragi che hanno segnato la città: treno Italicus 1974, stazione di Bologna 1980, treno 904 nel 1984.

L’insieme di queste memorie fa del palazzo un luogo non solo amministrativo, ma civile.


Lapide dedicata alle vittime delle stragi fasciste Italicus, stazione e treno 904.




IL CORTILE D'ONORE

Attraverso il portale entro nel cortile d’onore. Il silenzio smorza i rumori della piazza.

Un grande scalone cordonato, attribuito al Bramante, sale verso il piano nobile.

Cortile d’onore di Palazzo d’Accursio nel cuore di Bologna.




Scalone cordonato di Palazzo d’Accursio che conduce al primo piano.
Scalone cordonato che conduce al primo piano.




PRIMO PIANO – Sala d'Ercole

Al primo piano, nella Sala d’Ercole, la statua dell’eroe scolpita da Alfonso Lombardi domina lo spazio.

È un ambiente solenne, oggi sede del Consiglio comunale.

Sala d’Ercole di Palazzo d’Accursio con la statua di Ercole di Alfonso Lombardi.





Sala del Consiglio Comunale al primo piano di Palazzo d’Accursio.
Sala del Consiglio Comunale.




Dalle finestre si scorge il cupolone di Santa Maria della Vita, quasi sospeso sopra i tetti.


Vista del cupolone di Santa Maria della Vita dalle finestre della sala d’Ercole.




Nella stessa sala si trova la Madonna del Terremoto di Francesco Francia, dipinta nel 1505 come ex voto dopo il sisma che colpisce Bologna.

Sul fondo, la città è rappresentata con precisione.

Madonna del Terremoto dipinta da Francesco Francia nel 1505 a Palazzo d’Accursio.






Primo piano del dipinto Madonna del Terremoto di Francesco Francia.
"Madonna del terremoto", Francesco Francia (1505), particolare.




Entrata della Sala Rossa, particolare.


Particolare dell’entrata della sala rossa di Palazzo d’Accursio.




SECONDO PIANO – Sala Farnese e Cappella

Al secondo piano si apre la Sala Farnese, decorata con affreschi che narrano episodi della storia cittadina.

Sul fondo si accede alle Collezioni Comunali d’Arte, che custodiscono opere dal Medioevo all’Ottocento.

Sala Farnese al secondo piano di Palazzo d’Accursio a Bologna.





Oggi sposi!


Due sposi che si baciano vicino alla finestra della sala Farnese.





Dalle finestre di Sala Farnese: il Crescentone di Piazza Maggiore.


Veduta del Crescentone di Piazza Maggiore dalle finestre della sala Farnese.




Nella Cappella Farnese, Carlo V riceve nel 1530 la corona ferrea, prima dell'incoronazione a imperatore in San Petronio.


Cappella Farnese dove Carlo V ricevette la corona ferrea prima dell’incoronazione.
Cappella Farnese.




Gli affreschi di Prospero Fontana, 1562.


Affreschi di Prospero Fontana del 1562 nella Cappella Farnese di Palazzo d’Accursio.
Cappella Farnese.




Cortili interni e vedute


Cortile interno sul retro di Palazzo d’Accursio con colonne e arcate.






Cortile interno di Palazzo d’Accursio ripreso da un’altra prospettiva.




Da qui, tra gli archi, un'intravista Piazza Maggiore.


Piazza Maggiore intravista dal cortile interno di Palazzo d’Accursio.



Palazzo d’Accursio è una sintesi della città: potere, arte, fede, memoria.

Bologna "la dotta", bella anche in un giorno di pioggia.

Monica Galeotti con ombrello in Piazza Maggiore, Bologna la dotta, bella anche sotto la pioggia.




COLLEZIONI COMUNALI D'ARTE 

SALA BORSA

CERCA BOLOGNA


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NOTE:

-tutte le foto sono di Monica Galeotti, salvo l'immagine del Sacrario 1945 (copyright indicato).






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