Piazza Maggiore è il "cuore" di Bologna, spazio pubblico della vita politica e sociale della città.
Soprattutto il Crescentone, quel rettangolo rialzato e pavimentato con pietra bianco-rosa-grigia che ricorda la crescente, la focaccia bolognese con i ciccioli.
La piazza iniziò a delinearsi nel 1200.
In ordine di costruzione circondano la piazza :
Palazzo d'Accursio o Comunale
Costruito a fine Duecento come palatium bladi (primo nucleo del Palazzo Comunale), probabilmente deposito pubblico delle granaglie (biade).
Palazzo dei Notai, del Trecento.
San Petronio
Del Trecento anche le prime campate della Chiesa di San Petronio.
Palazzo dei Banchi
L'ultimo lato della piazza fu delimitato da una originaria struttura del loggiato dei Banchi nel 1412, poi perfezionata nel secolo successivo.
La piazza si è chiamata Piazza Vittorio Emanuele II dal 1860 al 1943.
Il monumento al re fu spostato ai Giardini Margherita, dove risiede tutt'ora.
Dal 1943 al 1945 divenne Piazza della Repubblica e infine, nel giugno 1945 Piazza Maggiore.
Piazza Maggiore è stata e rimane fulcro degli eventi pubblici della città: i funerali delle vittime del 2 agosto 1980, i funerali di Lucio Dalla.
Le stagioni estive del Cinema in Piazza della Cineteca, il rogo del Vecchione a Capodanno.
E la gastronomia, con il festival della mortadella e quello del tortellino in brodo.
La tradizione culinaria di Bologna, ricca e sostanziosa, ha istituito, da tempo immemorabile, l'appellativo "Bologna la grassa".
Solo in anni recenti la condivisione del cibo in eventi di socialità pubblica è diventata un fenomeno nelle piazze di tutto il mondo.
In questo spazio invece, i bolognesi si sono riuniti fin dalla sua costruzione.
LA FESTA DELLA PORCHETTA
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| Festa della Porchetta - ©Archivio di Stato di Bologna, Anziani Consoli, Insigna, vol. XI, c. 121b |
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| ©Biblioteca Comunale dell'Archiginnasio, Giulio Cesare Croce "La vera historia della piacevoliss. festa della porchetta, che si fa ogn'anno in Bologna il giorno di S. Bartolomeo", 1599. |
Chiusa per sempre una tradizione di retaggio medievale, durata cinque secoli, solamente due anni dopo, il 28 maggio 1798, nella piazza va in scena un evento di buona cucina e spirito di uguaglianza:
il "Pranzo patriottico dato dalle cittadine bolognesi a favore delle concittadine più povere in segno di fratellanza".
Il menù del pranzo femminile comprendeva: salumi, minestra di maccheroni, lesso di manzo, umido di vitello, arrosto di agnello, crostate, formaggio e frutta, pane e vino nero e bianco.
"Comprese le compagne indigenti, le commensali erano più di 1200.
La piazza era ornata d'alberi, in mezzo ai quali trovavansi doppie tavole, che formavano un ottagono entro un quadrato."¹
Le tante occasioni di convivialità e festeggiamenti popolari in Piazza Maggiore sono testimoniati dalla conservazione di alcuni oggetti nei musei bolognesi:
al Museo Civico Medievale ad esempio sono conservate le armi e le armature che venivano utilizzate durante le giostre e i tornei, dal XII al XVIII secolo.
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| Armatura in acciaio e cuoio per giostra del XVI secolo, Museo Civico Medievale Bologna – ©Collezione Cospi Bologna |
Siti web:
-storiaememoriadibologna/festa-della-porchetta
-bibliotecasalaborsa/pranzo-patriottico-delle-cittadine









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