(torna a Canale Navile seconda parte)
TERZA E ULTIMA PARTE
DA BENTIVOGLIO A MALALBERGO FINO ALLA LOCALITÀ PORTONI
Dopo Bentivoglio il Navile entra nell'oasi La Rizza, che tutela una porzione dell’estesa palude a nord dell’abitato, alimentata da molti canaletti e dallo stesso Navile.
OASI LA RIZZA
Quest'area terriera fu conservata dai marchesi Pizzardi come riserva di caccia e pesca e in seguito destinata alla coltivazione di tabacco e, soprattutto, riso.Una volta abbandonate le risaie, alcuni stagni furono utilizzati per l’allevamento del pesce e altri bonificati.
Una parte delle vecchie risaie si è tuttavia progressivamente rinaturalizzata e l’oasi, visitabile e gestita dal Comune di Bentivoglio in concorso con altri soggetti pubblici e privati, è oggi un’importante zona umida, ricca di piante e animali tipici di questi ambienti e ospita anche un centro per la reintroduzione della cicogna bianca nella pianura bolognese.
All’interno dell’Oasi vi sono punti di sosta e postazioni per l’osservazione.
PEGOLA
Il Canale Navile prosegue fino ad interessare la località di Pegola, così chiamata perchè qui si effettuava il calafataggio, cioè l'impermeabilizzazione delle imbarcazioni.Il toponimo Pegola deriva infatti dal latino pǐcǔla, diminutivo di pix picis (pece).
©google map - ©didascalie Monica Galeotti |
Dal 1292 al 1314 il Senato Bolognese fece costruire quel tratto di Canale Navile che da Pegola doveva arrivare a Malalbergo, unendo in tal modo la cosiddetta Navigazione Superiore alla Navigazione Inferiore, che iniziava con il Canal Morto.
Barconi alla Pégola, incisione Corty, dal "Grande libro dei Canali", ©Tiziano Costa. |
IL PORTO DI MALALBERGO
Le due navigazioni hanno subìto, attraverso i secoli, modifiche complesse, attraverso manutenzioni dovute all'interramento e alla litigiosità fra Bologna e Ferrara sulla gestione delle acque.
Per semplificare diremo che:
-la NAVIGAZIONE SUPERIORE era quella da Bologna a Malabergo.
-la NAVIGAZIONE INFERIORE era da Malalbergo a Ferrara, iniziava con il Canal Morto e continuava attraverso le paludi.
Il passaggio fra la Navigazione Superiore e quella Inferiore, dal Navile al Canal Morto, comportava il trasbordo da un'imbarcazione all'altra, a volte occorreva un intero giorno.
Ragion per cui le persone che accompagnavano il carico si rifocillavano nelle osterie o, se arrivavano verso sera, passavano la notte nelle locande.
Le merci, trasferite su barche a fondo piatto nel Canal Morto, venivano poi spinte a remi dai barcaioli.
Raggiunto il Po di Primaro si arrivava a Ferrara.
A Ferrara si passava su barche più grandi, spesso a vela, per arrivare a Venezia.
Per semplificare diremo che:
-la NAVIGAZIONE SUPERIORE era quella da Bologna a Malabergo.
-la NAVIGAZIONE INFERIORE era da Malalbergo a Ferrara, iniziava con il Canal Morto e continuava attraverso le paludi.
Il passaggio fra la Navigazione Superiore e quella Inferiore, dal Navile al Canal Morto, comportava il trasbordo da un'imbarcazione all'altra, a volte occorreva un intero giorno.
Ragion per cui le persone che accompagnavano il carico si rifocillavano nelle osterie o, se arrivavano verso sera, passavano la notte nelle locande.
Le merci, trasferite su barche a fondo piatto nel Canal Morto, venivano poi spinte a remi dai barcaioli.
Raggiunto il Po di Primaro si arrivava a Ferrara.
A Ferrara si passava su barche più grandi, spesso a vela, per arrivare a Venezia.
Nella mappa ottocentesca ho disegnato il Porto di Malalbergo prima della realizzazione del Sostegno del 1775.
Il Canal Volta alimentava il mulino con l'acqua che proveniva dal Navile.
IL SOSTEGNO DEL 1775
Nel 1775 a Malalbergo venne costruito il Sostegno, che permetteva alle imbarcazioni di proseguire il cammino senza il periodo di sosta.
Il Canal Morto venne completamente interrato e su quel suolo fu posato uno strato di sassi da cui derivò il nome "via Seliciata", poi diventata via Selciato.
Il tratto del Canale delle Parature prese il nome di Canale Navile.
Queste modifiche, per assurdo, provocarono la decadenza commerciale del paese, perchè eliminando la sosta venivano a mancare i ristori e i pernottamenti delle persone, oltre che il lavoro per i calafatai e altri artigiani.
IL NAVILE OGGI A MALALBERGO
È dal 1966 che il Navile è tombato ("inscatolato"nel cemento) da via Borgo Padova fino al Cimitero.
Nel corso degli anni anche il Canal Volta prese il nome di Canale Navile.
Il tratto che prima della costruzione del sostegno era il Canale delle Parature, poi in seguito chiamato anch'esso Canale Navile, venne interrato.
Nei primi anni del '900 i malalberghesi chiamavano "Canèl vèc" il ramo interrato e "al Canel" quello che alimentava il mulino.
MALALBERGO
Il primo nome fu Maletum, che deriva da malum, albero di melo.Poi ci fu un malfamato albergo (o diverse locande malfamate) che qui si trovava fino al 1800 e la denominazione cambiò in Mal'Albergo.
L'albergo permetteva il ristoro e il riposo ai naviganti e ai commercianti da e per Bologna.
Questo fino al 1857, perchè la visita di papa Pio IX lo trasformò in Buonalbergo, ma il Comune, dopo 3 anni, ripristinò l'antico nome:
Malalbergo, questa volta senza l'apostrofo.
Entro in Malalbergo cercando di percorrere il tratto di Navile oggi tombato.
Qui un'immagine con la Chiesa Parrocchiale e l'Oratorio prima del 1945, al punto 1 e 3 sulla mappa, con il Navile appena entrato a Malalbergo. La chiesa fu distrutta nel 1945 dai bombardamenti della Seconda Guerra. La nuova chiesa, costruita sullo stesso luogo, è del 1953.
Una seconda immagine con la stessa veduta ma più recente della precedente. Si nota infatti un deciso interramento naturale del canale.
Superata la chiesa si vede Palazzo Marescalchi. La foto è del 1932.
Al foto confronto con i giorni nostri.
Via Selciato un tempo era il Canal Morto.
©foto Stefano Garulli, indicazioni dell'autrice |
Su via Selciato, al numero 3, si trova il Palazzo del Genio Civile, in evidente stato di abbandono.
Il Palazzo del Genio Civile è seguito dal Palazzo della Gabella Grossa o Palazzo del Dazio o "Casermone".
Si trovano su via Selciato, un tempo Canal Morto.
Tra i due edifici, sullo sfondo, si intravede la Casa di Manovra del Genio Civile.
Fra i due edifici e la Casa di Manovra scorreva il Canale Navile, con il Porto e il Sostegno.
©Stefano Garulli, indicazioni dell'autrice |
Sulla parete di testa della Gabella Grossa, una lapide del 1583, anno di edificazione (il palazzo andava a sostituire o ingrandire la Gabella Grossa del 1300).
Dopo la decadenza delle attività commerciali del canale, fu sede della Gendarmeria Napoleonica e della Guardia Nazionale, per questo fu chiamato "Il Casermone".
La Casa di Manovra in stato di abbandono.
In una foto di Giuseppe Pezzini scattata sul finire degli anni '60, le acque del Navile ancora allo scoperto.
©Giuseppe Pezzini, indicazioni dell'autrice |
Oggi il Navile esce dalla tombatura in prossimità del Cimitero.
Ecco il punto di uscita, alla destra della via Porrettana.
DA MALALBERGO ALLA LOCALITÀ PORTONI
È bene specificare che la località si chiama "Portoni" e non "Due Portoni", come tanti scrivono.
Accedo quindi alla strada di servizio (via Valle) che divide il Canale Navile dal Canale della Botte, utilizzata per la manutenzione dei due corsi d'acqua.
Dopo circa 3 km da qui, il Navile affluisce nel fiume Reno oltre le Chiuse, presso la località Passo Segni.
La prospettiva del Navile è suggestiva, tanto in estate...
...quanto in autunno.
Incontro una struttura di manovra.
E un ramarro.
La strada prosegue sull'argine destro del Navile.
Sull'argine sinistro un lungo pioppeto.
Il Canale in prossimità Portoni è quasi ricoperto dalla vegetazione.
Ed ecco la prima chiavica, con il vecchio impianto ormai in abbandono.
Si trova ancora in territorio di Malalbergo.
Subito dopo, il nuovo impianto, attivato in relazione al regime idraulico del canale.
Solo pochi metri ma ho sconfinato: questa chiavica si trova in territorio di Baricella.
Superate le due Chiuse, dopo 200 metri circa il Navile si immette nel fiume Reno a PASSO SEGNI.
-------------------------------------------
Conclusioni
I VIAGGIATORI ILLUSTRI
Barche di gitanti inizi del Novecento, dal libro "Canali e Aposa", ©Tiziano Costa. |
In seguito papa Pio II Piccolomini con destinazione Mantova.
1456 - su richiesta dei magistrati bolognesi, Caterina de' Vigri fu inviata come badessa a Bologna per fondare un monastero simile a quello del Corpus Domini di Ferrara.
Il viaggio da Ferrara a Bologna fu compiuto sul Canale Navile, accompagnata da 12 suore professate, due converse e una terziaria, cioè sua madre Benvenuta.
Fu accolta al Porto di Corticella dal cardinal Bessarione.
1494 - Laura Bentivoglio in sposa a un Gonzaga di Mantova.
1502 - Lucrezia Borgia in sposa al signore di Ferrara.
1507 - papa Giulio II raggiunse il Castello di Bentivoglio dove si fermò una settimana per la caccia.
1543 - Paolo III Farnese che veniva da Ferrara.
Ma più di tutti fu sicuramente Giovanni II Bentivoglio a servirsi del Navile. Aveva infatti costruito il Castello per dedicarsi alla caccia.
______________________
Il declino della navigazione sul Canale Navile iniziò a metà Ottocento, con la costruzione della ferrovia.
La navigazione continuò ancora a lungo ma ebbe un utilizzo sempre più locale. Gli ultimi barconi sono transitati nel 1948.
Molte persone utilizzavano anche la restara, a piedi o in bicicletta, un po' come si vuole fare oggi, attraverso progetti comunali (che per mancanza di fondi lavorano lentamente) e le insistenze di gruppi di volontari che donano il proprio tempo libero e la loro manodopera con la passione di chi ha a cuore le sorti della propria città.
La navigazione continuò ancora a lungo ma ebbe un utilizzo sempre più locale. Gli ultimi barconi sono transitati nel 1948.
Barca ormeggiata sotto il ponte di Corticella, da "Il Grande libro dei canali", ©Tiziano Costa. |
Trovo oggi il Navile un luogo attraente, anche se non così frequentato come meriterebbe, nonostante interventi di recupero lo abbiano reso fruibile alla cittadinanza.
Esistono ulteriori progetti per la sua valorizzazione, ma si muovono lentamente; è auspicabile che si contempli il recupero dei sostegni e degli edifici annessi, di competenza statale.
Come scrive il sito di Italianostra.org: "Le conche di navigazione rimaste sul Canale Navile sono un patrimonio regionale importantissimo che testimonia l'antica navigazione interna padana, praticamente cancellata ovunque: Parma, Reggio Emilia, Modena, Cento, Faenza. Rimangono soltanto due conche sul Naviglio di Modena, ad Albareto e a Bomporto."
Il Canale Navile e le sue conche sono quindi un patrimonio storico della città, da preservare, da illustrare e da raccontare.
---------------
"E non pur io qui piango bolognese
anzi n'è questo luogo tanto pieno
che tante lingue non son ora apprese
anzi n'è questo luogo tanto pieno
che tante lingue non son ora apprese
a dicer "sipa" tra Sàvena e Reno;
e se di ciò vuoi fede o testimonio,
rècati a mente il nostro avaro seno."
(Dante Alighieri, Divina Commedia, Inferno, Canto XVIII)
La definizione di Dante dei bolognesi: coloro che stanno fra Sàvena e Reno.
---------------
---------------
La storia del Canale Navile mi ha dato un'ulteriore opportunità per apprendere la storia di Bologna e ha fatto riaffiorare ricordi adolescenziali della zona ortiva sul canale alla Beverara, ricordi intensi, forti, positivi.
Ringraziamenti
-Ringrazio Dino Chiarini, studioso di storia locale, che abita a Malalbergo, figura indispensabile e chiarificatrice per capire le numerose modifiche occorse nei secoli all'antico porto scomparso di Malalbergo.
-Stefano Garulli per alcune fotografie.
-Mauro Tolomelli dell'Associazione "Il Nostro Navile", che mi ha inviato un testo del prof. Carlo Lambertini, studioso del Navile.
→ LA PAGINA DELLE ACQUE DI BOLOGNA
-Mauro Tolomelli dell'Associazione "Il Nostro Navile", che mi ha inviato un testo del prof. Carlo Lambertini, studioso del Navile.
→ LA PAGINA DELLE ACQUE DI BOLOGNA
____________________________________________________________________
Bibliografia:
-Carlo Garulli e Valerio Montanari, "Castel Maggiore tra storia e memoria", ed. Pendragon, anno 2007.
-Tiziano Costa, "Il Grande Libro dei Canali", Costa Editore, terza edizione 2011.
-Tiziano Costa, "Canali e Aposa", Costa Editore, 2001.
Sitografia:
un lavoro stupendo!!! Un grazie lungo 34 km...per chi come noi dedica le sue giornate al recupero alla conoscenza e alla valorizzazione del Navile vedere tale meraviglia ci commuove. Ogni immagine e le parole ci emozionano. Grazie grazie grazie, senza piaggeria
RispondiEliminaSono contenta sia piaciuto, grazie per i complimenti. E' servito anche a me, perchè con il lavoro di ricerca ho imparato la storia del Navile, che conoscevo solo in parte. Ed è una gran bella storia.
RispondiElimina