L'Albergheria, un tempo sede della corte dei Normanni, oggi è un quartiere popolare. La parte orientale ospita il mercato di Ballarò, mentre all'estremità occidentale sorge l'edificio più importante e famoso di tutta Palermo: il Palazzo dei Normanni con la stupenda Cappella Palatina.
Il percorso:
1- PALAZZO DEI NORMANNI
2- CAPPELLA PALATINA
3- PORTA NUOVA
4- CHIESA DI SAN GIOVANNI DEGLI EREMITI
5-MERCATO DI BALLARÒ
1- PALAZZO DEI NORMANNI
Il palazzo è oggi sede dell'Assemblea Regionale Siciliana.
Risale al IX secolo e per questo è la più antica reggia d'Europa.
Fu dimora dei sovrani del Regno di Sicilia e sede imperiale di Federico II e Corrado IV.
Antistante il palazzo si trovano i Giardini Reali dove si nota il Teatro Marmoreo di re Filippo V di Spagna, realizzato da Nunzio Morello nel 1856.
Entro nel palazzo.
L'ampio CORTILE MAQUEDA è composto da tre loggiati il cui livello intermedio (dove si trova la Cappella Palatina) è quello più elevato.
Al terzo loggiato (secondo piano) le SALE degli ex APPARTAMENTI REALI.
SALA D'ERCOLE
Qui si riuniscono dal 1947, i deputati dell'Assemblea Regionale Siciliana. Il Parlamento Regionale esercita il potere legislativo previsto dallo Statuto autonomo siciliano e rappresenta il primo parlamento italiano.
La sala prende il nome dalle pitture che raffigurano Ercole dell'inizio del XIX secolo, di Giuseppe Velasco.
SALA POMPEIANA
Dallo sfondo verde tendente all'azzurro, venne decorata intorno al 1830 da Giuseppe Patania, secondo lo stile neoclassico, prendendo spunto dalle scoperte di Ercolano e Pompei.
Al centro della volta, Eros e Afrodite su un carro.
SALA CINESE
Fu dipinta dai fratelli Salvatore e Giovanni Patricolo, secondo la moda imperante, presso quasi tutte le corti europee tra il 1700 e il 1800.
Uomini e donne vengono dipinti con gusto orientaleggiante.
LE TORRI
Delle quattro torri originarie oggi ne rimangono due: la Joharia e la Pisana.
Splendidi sono i mosaici contenuti all'interno.
La TORRE JOHARIA possiede la Sala dei Venti, che prende il nome dal soffitto in legno del Settecento con al centro la Rosa dei Venti, decorata da mosaici.
Nella TORRE PISANA si trova la Sala di Ruggero (camera da letto di Ruggero II); la si riconosce anche all'esterno del palazzo.
La Sala di Ruggero ha mosaici che raffigurano vegetali e animali.
Di matrice profana, rappresentano un unicum raffigurando scene di caccia ed emblemi allegorici del potere normanno.
Tutto lascia ipotizzare a una narrazione simbolica del Genoardo, giardino-paradiso di tradizione islamica.
2- CAPPELLA PALATINA
Il rifacimento normanno di Ruggero II, che aggiunge magnifici mosaici agli appartamenti reali, vede la costruzione della chiesa a tre navate con funzione di cappella privata della famiglia reale, la Cappella Palatina.Si trova nel loggiato al primo piano.
I mosaici della facciata d'ingresso furono eseguiti all'inizio del XIX secolo da Ferdinando III di Borbone.
All'interno c'è moltissimo da osservare:
i mosaici, i pavimenti con intarsi marmorei, il soffitto in legno scolpito a muqarnas (decorazione architettonica islamica a stalattite e alveolare).
Un capolavoro d'arte che riflette la complessità culturale della Sicilia normanna.
I mosaici furono realizzati da artigiani greco-bizantini condotti a Palermo da Ruggero II nel 1140, volutamente per questo progetto.
Ogni centimetro è ricoperto.
I grandi poeti non hanno saputo trovare le parole giuste per descrivere questo capolavoro, infatti pochissimi ne hanno scritto e ci dobbiamo accontentare di Guy de Maupassant che la definì "il più sorprendente gioiello religioso sognato dalla mente umana".
Se è stato difficile per un poeta, figuriamoci per me descrivere tutto ciò che si trova all'interno di questo "scrigno".
Di seguito mi limiterò all'illustrazione dei contenuti più importanti.
La chiesa è dedicata a San Pietro Apostolo e il mosaico più rappresentativo è quello del Cristo Pantocratore, cioè Onnipotente, che benedice alla greca, raffigurato in un'espressione molto dettagliata insieme agli angeli, nella cupola.
Alcuni mosaici sono posteriori e meno notevoli, come la Vergine e i Santi nella sottostante abside centrale, ma non compromettono l'insieme.
Il tema principale sono le storie del Vecchio Testamento, ma ci sono altre scene che ritraggono la città di Palermo durante le crociate.
Nella parete di fondo, al lato opposto dell'altare, è raffigurato Cristo in trono tra gli apostoli Pietro e Paolo. Alla base del mosaico, su cinque gradini vi era il trono reale.
Il soffitto decorato in stile arabo fu una novità in una chiesa cristiana e indica probabilmente una segreta fede musulmana di Ruggero II.
In ogni spicchio di decorazione a muqarnas, sono presenti stelle lignee con rappresentazioni di animali, danzatori e scene di vita della corte islamica all'epoca dell'invasione araba della Sicilia.
Anche le pareti e i pavimenti sono ricoperti di intarsi marmorei che denotano un gusto islamico.
Nel XII secolo, tempo in cui furono creati questi intarsi, il valore era inestimabile: il marmo era prezioso come le gemme.
3- PORTA NUOVA
La porta è stata per secoli il più importante accesso a Palermo.
Dà inizio a Corso Vittorio Emanuele, la principale arteria cittadina, mentre all'esterno parte Corso Calatafimi, che porta a Monreale.
Fu eretta nel 1583 dal vicerè Marcantonio II Colonna per celebrare la Conquista di Tunisi di Carlo V.
La versione esistente è del 1668 ed è caratterizzata da una copertura a piramide ricoperta di maioliche colorate.
La porta dal 1870 fa parte del complesso del distretto militare di Palermo, a sua volta parte integrante del Palazzo dei Normanni .
4- CHIESA DI SAN GIOVANNI DEGLI EREMITI
sui resti di una cappella fu costruita una moschea e su questa l'edificio normanno.
Per la "Palermo araba-normanna" la chiesa è inserita nella Lista del Patrimonio Mondiale dal 2015.
Sorge su una collinetta, sormontata da cinque cupole, circondata da giardini di agrumi, palme e cactus.
La chiesa, realizzata a croce latina, è divisa in campate quadrate su ciascuna delle quali poggia una semisfera.
L'edificio si presenta con la nuda cortina muraria fatta con blocchi di tufo squadrati.
Il bellissimo chiostro normanno è la parte meglio conservata.
Le colonnine binate donano leggerezza all'insieme.
I capitelli a foglie d'acanto reggono archi ogivali a doppia ghiera.
Dal chiostro si intravede il Palazzo dei Normanni.
5- MERCATO DI BALLARÒ
Il passato arabo di Palermo e la vicina Africa, si riflettono anche nei mercati cittadini: affollatissimi e chiassosi.
Di mercati Palermo ne ha molti, ma i più noti e storici sono:
- il Mercato della Vucciria
- il Mercato del Capo
- il Mercato di Ballarò.
È da quest'ultimo che parto, perchè è compreso nel mandamento dell'Albergheria ed è anche il più antico.
È quello che più di tutti mi ha colpita, un fermento e un brulichio di persone che mi hanno fatto immaginare di essere dentro un film.
Con queste immagini chiudo il percorso all'Albergheria, una zona che è stata per lungo tempo degradata, oggi riscoperta e in corso di riqualificazione.
A seguire:
BALLARÒ
il più pittoresco mercato di grascia, cioè alimentari.
Da mattina a sera, ogni giorno della settimana.
I banchi di pesce sono numerosi, uno accanto all'altro.
La preparazione della stigghiola, tipico piatto della cucina di strada palermitana e siciliana.
Sono budella, generalmente di agnello (ma anche capretto e vitello), lavate in acqua e sale, arrotolate come spiedino, condite con prezzemolo e cucinate sulla brace.
Si mangiano calde, con sale e limone.
Non proprio un cibo "leggero".
Spuntino al mercato: i fichi d'India.
La PIAZZETTA MEDITERRANEO
Un tempo in questo rettangolo di terra attiguo a Ballarò, vi era una chiesa , distrutta durante la Seconda Guerra Mondiale. Le macerie divennero discarica, fino al 2011, quando i ragazzi del Comitato Mediterraneo Antirazzista ripulirono l'area, poi ribattezzata Piazzetta Mediterraneo.
Lo spazio è vivo, grazie ad incontri e feste, a servizio del mandamento Albergheria.
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Bibliografia:
-Bell'Italia n. 89, settembre 1993, Editoriale Giorgio Mondadori.
-pieghevole Palazzo dei Normanni
Sitografia:
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