domenica 12 luglio 2020

PIAZZA DEI CELESTINI

Bologna

E pensare che Ferdinando Guidicini, editore delle ristampe del libro "Cose Notabili della città di Bologna", di suo padre Giuseppe, per un errore di stampa non trascrisse questa piazza, presente nel manoscritto originale, conservato presso l'Archivio Arcivescovile di Bologna.


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Una negligenza che ha quasi predetto il futuro:
il grazioso spazio di questa piccola piazza infatti, è stato spesso trascurato dalle guide turistiche nei tempi moderni.
Solo negli ultimi anni è diventata famosa perchè vi si affaccia la casa in cui abitava Lucio Dalla.

L'opera dipinta sulla parete a fianco del balcone dello studio di Dalla, è stata realizzata in occasione di Artefiera 2013, dall'artista trevigiano Mario Martinelli.


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Sono quattro le vie che raggiungono la piazza.
Via d'Azeglio, che l'affianca.

Vicolo Spirito Santo, dove si trova Torre Catalani, una delle 22 torri medievali rimaste.

Bologna-Torre Catalani




Via Santa Margherita e via De' Fusari, che si inseriscono insieme.

Bologna




La piazza deve il suo nome ai Monaci Celestini, che occupavano la Chiesa di San Giovanni Battista, fin dal 1369.

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Attiguo è l'ex convento, oggi sede dell'Archivio di Stato, che conserva preziosi documenti delle vicende storiche della città e della provincia.


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CHIESA DI SAN GIOVANNI BATTISTA DEI CELESTINI


Fu costruita per desiderio della Famiglia Galluzzi, che donò il terreno, in onore dell'Ordine dei Celestini, fondato da papa Celestino V, chiamato a Bologna per l'occasione.

Le attuali forme dell'edificio sono rinascimentali, perchè fu ricostruita nel 1535 sul precedente edificio duecentesco.

Ulteriore e definitiva modifica avvenne nel 1765 per mano di Carlo Francesco Dotti e Francesco Tadolini, i quali intervennero nel campanile e nella facciata.

Nel fianco, in via d'Azeglio, vi è la lapide che ricorda essere stato qui sepolto Nicolò dell'Arca.

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GLI INTERNI


L'unica navata colpisce per le pareti e le volte interamente dipinte.

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Tutta la copertura a volta della navata ritrae le gesta di S. Pier Celestino, fondatore dell'ordine, dipinta da Giacomo Boni e Giacinto Garofolini, 1714.

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I due grandi busti in cotto a destra e a sinistra dell'entrata rappresentano Santa Scolastica e San Benedetto, opera del grande artista Giuseppe Mazza.


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Da destra:

1- "Apparizione di Cristo Risorto", di Lucio Massari.
Il Cristo si mostra alla Maddalena.
L'ornato in macigno intagliato è forse del Formigine.

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2- "Transito di San Giuseppe", copia del dipinto originale di Marcantonio Franceschini.

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3- "Beata Vergine di Pompei", di Orfei
Copia della Madonna del Rosario di Sassoferrato (Chiesa di Santa Sabina, Roma).

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4- "Sant'Anna, San Gioachino e Maria Bambina", di Anna Maria Crescimbeni, 1829.

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Madonna votiva.

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Dietro l'altare "Madonna e Santi" (Celestino, Luca e Giovanni Battista), di Marcantonio Franceschini, 1687.
Incorniciano in alto le statue dell'ancona, Virtù e Putti, di Giuseppe Mazza.

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La volta del presbiterio, 1688, è di Giovanni Antonio Burrini e Giovanni Enrico Hafner.

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Le pareti del presbiterio sono dipinte in affresco in cornu Evangelii, dal decoratore Giacomo Zanardi e il figurinista Giuseppe Monti, 1727.

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5- "Il Sacro Cuore di Gesù appare a Santa Margherita", di Giuseppe Rivani, 1928.

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6- "San Mauro che risana gli infermi", di Anna Mignani in Grilli, sec. XIX.

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7- "L'Arcangelo San Raffaele che accompagna il giovane Tobia", di Gianbattista Bertusio, 1644, scolaro di Lodovico Carracci.
Il quadro si trovava nella chiesa soppressa di S. Michele Arcangelo, detta del Ponticello.

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8- "La Beata Irene che toglie le frecce dal corpo di San Sebastiano", del Mastelletta.

La cornice è in legno dorato.
Il Mastelletta era della scuola dei Carracci, apprezzatissimo da Guido Reni.

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La Chiesa dei Celestini colpisce per la bellezza delle sue decorazioni, opere d'arte effettuate nei secoli dai maggiori artisti bolognesi.

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Oggi Piazza dei Celestini è diventata una meta per omaggiare un altro artista, questa volta contemporaneo, che ha scritto fra le più belle pagine della musica italiana: Lucio Dalla (laurea honoris causa in Disciplina delle Arti, Musica e Spettacolo, Alma Mater Bologna).

Una panchina che non c'è più, una casa visitabile, una musica che resta.

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4 marzo 2016 - La panchina di Dalla è opera dello scultore catanese Carmine Susinni




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Bibliografia:
-legende Chiesa dei Celestini
-Corrado Ricci e Guido Zucchini, "Guida di Bologna", Ed. Alfa, 1976


Sitografia:



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