via di Casaglia, 36-38
BOLOGNA
Inaugurato nel 1995, è l’ultima grande area verde collinare aperta al pubblico, con una superficie di 27 ettari.
La denominazione deriva dal Ritiro San Pellegrino, un istituto religioso fondato nella seconda metà dell'Ottocento che sorgeva in questa zona.
Viene anche chiamato "300 scalini" per via del numero degli scalini da affrontare in una delle due salite che portano al punto panoramico del parco in cima alla collina.
In cima alla collina c'è uno spazio di coltivazione ortiva, ritrovo e teatro, che si chiama così: "Ai 300 scalini", che andrò ad illustrare a breve.
Il parco si raggiunge comodamente a piedi dalla base del colle; sempre consigliabile lasciare l'auto nei parcheggi della città per non assembrare i pochi posti disponibili in prossimità dell'area verde.
Come dicevo le salite sono due :
1- la prima ha inizio dall’Arco del Meloncello e porta in cima al parco (vedi linea gialla);
in seguito ho proseguito sino a San Luca per fare ritorno al Meloncello attraverso i portici in discesa, andando ad istituire un percorso più lungo ad anello.
2- La salita dal Parco di Villa Spada invece interrompe la traccia prativa con un pezzo di strada asfaltata (vedi linea tratteggiata rossa), perché l’area di passaggio fra i due parchi è privata. Si entra in San Pellegrino nel punto in cui c'è una colonna con un'immagine sacra, oppure molto più avanti salendo i 300 scalini.
©Mappatura Monica Galeotti |
Prendo in considerazione la prima salita e inizio dall’Arco del Meloncello, noto per essere il punto di partenza del tratto in salita del Portico di San Luca.
In questo caso sfioro solamente l’arco e imbocco via del Meloncello.
Salgo dolcemente, costeggiando alcune proprietà private, sino a raggiungere il confine del parco.
Raggiunto il primo prato inizio a scorgere San Luca.
Mi volto con la prima immagine sulla città.
Il parco non ha confini segnati da staccionate o altro, ma si notano le reti delle proprietà private che lo rendono riconoscibile.
I pratica, salendo dal Meloncello, il parco ha inizio all'incirca al termine degli ultimi caseggiati e la prima vista panoramica su San Luca.
Continuo la mia salita notando le caratteristiche del paesaggio agricolo di un tempo.
Coltivato fino a tempi recenti, lunghi filari di alberi da frutto fiancheggiano i sentieri.
Il sentiero principale del parco è il sentiero CAI 914, i segnavia non sono molto visibili.
In cima il panorama è magnifico.
"Ai 300 scalini"
Sulla sommità dell'area è stato creato il progetto "Ai 300 scalini" nel 2014 con il Teatro dei Mignoli, uno spazio pubblico comunitario.
Un laboratorio sperimentale dove ognuno di noi può partecipare in diversi modi:
dando una mano partecipando in loco ai lavori oppure diventando soci acquistando una tessera annuale.
All'interno trovo:
-un orto comunitario
-una vigna secolare
-una serra
-un forno in terra cruda
-un palco
-un punto di ristoro aperto al pubblico nei giorni previsti dal calendario
Nel 2018 è stato girato un documentario dalla trasmissione GEO di Rai 3 per la regia di Ginetto Campanini, visibile su Raiplay:
Saluto il parco dal punto più alto della collina.
Decido di ritornare all'Arco del Meloncello passando da San Luca, andando così a creare un lungo percorso ad anello.
Lunghezza totale: Km 7,7
Tempo di percorrenza: ore 1,45
Il sentiero continua ancora un poco in salita fino alla vista delle antenne Telecom.
Ancora 100 metri di sentiero e arrivo alla piccola strada asfaltata via di Monte Albano: continua ad essere Sentiero CAI 914.
Via di Monte Albano si allarga quando si immette nella parte più trafficata, quella che tutti percorrono in auto fino a San Luca.
Mentre la percorro giro intorno al santuario a sud e la sua vista mi accompagna.
Arrivo a scorgere lontana l'antenna Telecom, là dove ho lasciato il Parco San Pellegrino.
Via di Monte Albano continua e il Santuario di San Luca è vicino.
Dal santuario al Meloncello la discesa porticata e conosciuta mi riporta al punto di partenza.
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Sitografia:
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